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  In cammino verso il cielo con l’aiuto della Madre 
Spiritualità

Dal libro di Antonino Grasso, Maria, madre di Misericordia. Sotto il tuo manto c'è posto per tutti. Meditazioni, Edizioni Segno, Tavagnacco 2016, pp. 96.99.



Al mondo senza pace e senza amore, Ella continuamente ricorda, come diceva Pio XII, che «nulla mai deve prevalere sul fatto e sulla consapevolezza di essere tutti figli di una medesima Madre Maria, che vive nei cieli, vincolo di unione per il Corpo mistico di Cristo, quale novella Eva e Madre dei viventi, che tutti gli uomini vuole condurre alla verità e alla grazia dei suo Figliuolo divino». E San Giovanni Bosco aggiunge: «Ricordatevi, o miei cari figlioli, che la Vergine ha messe in serbo tutte quelle grazie, che sono necessarie a ciascuno di noi per la nostra anima, per il nostro corpo, per i nostri genitori, parenti e amici, per tutti gli uomini. Per darcele aspetta solamente che le domandiamo». E ancora, scrive il Santo: «Dopo Gesù non abbiamo miglior appoggio su questa terra, né consolazione più gioconda, che affidarci ai patrocinio di lei, che, dal cielo, è la dispensatrice delle celesti grazie». A Lei lo stesso Pontefice Pio XII si rivolge pregandola: «O Maria, da questa valle di lacrime, ove passiamo pellegrini, confortati dalla fede nella futura risurrezione, guardiamo versò di te, nostra vita, nostra dolcezza, nostra speranza; attiraci con la soavità della tua voce, per mostrarci un giorno dopo il nostro esilio Gesù, frutto benedetto del tuo seno, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria».

La Madre glorificata, indica all’umanità la via del cielo e nello splendore del suo mistero, sembra ripetere continuamente ad ogni uomo le parole di Agostino: «Figlio mio, sei fatto per il cielo, ma Dio, che ti ha creato senza di te, non può salvarti senza di te». Maria, quindi, ci invita a partecipare alla sua stessa dignità di Madre di Dio ed alla predilezione divina verso di Lei, realizzando in noi, secondo le nostre possibilità, soprattutto la sua purezza immacolata e la sua totale adesione a Dio, che saranno la sorgente anche della nostra stessa gloria eterna. Il suo esempio, di Colei, cioè, che più di ogni altra creatura è stata fedele alla volontà di Dio e il suo potente aiuto materno, faranno sì che anche noi, ripieni di grazia e fedeli a Dio, ci possiamo unire per sempre al Signore Gesù, secondo la sua stessa promessa: «Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre» (Mc, 3,35). Solo chi lo segue, infatti, ed ama come la sua e nostra Madre, parteciperà alla gloria dell’”Assunta”. Per questo Pio XII la pregava ancora così: «O Vergine gloriosa, noi confidiamo che le tue pupille misericordiose si abbassino sulle nostre miserie e sulle nostre angosce, sulle nostre lotte e sulle nostre debolezze; che le tue labbra sorridano alle nostre gioie ed alle nostre vittorie; che Tu senta la voce di Gesù dirti di ognuno di noi, come già del suo discepolo amato,"Ecco il tuo Figlio! "; e noi che ti invochiamo nostra Madre, noi ti prendiamo come Giovanni per guida, forza e consolazione nella nostra vita mortale... affinché apprendiamo fin da quaggiù a gustare Iddio solo».  

Accanto ad ogni creatura che affronta le battaglie della vita e il mistero della sofferenza, della morte e della separazione, c’è vicina la “Madre di Misericordia” che nella sua luce di “Assunta”, infonde la speranza di giungere come Lei alla meta e, come scrive Aldo Ferrabino «quantunque anche non pregata, Ella prega certamente per noi nell’ora della nostra morte. Anche non pregata, Maria è a tutti misericorde, a tutti perdonatrice: intercede per tutti, Colei che è piena di grazia». Ma, dal profondo del nostro cuore di credenti, si può levare con consapevolezza la supplica che lo stesso autore, parafrasando l’invocazione dell’”Ave Maria”: «prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte», così le indirizza: «Prega per noi nell’ora che morremo; prega in quest’ora stessa in cui ti preghiamo: presaghi della morte eppure forti della nostra speranza. La tua preghiera, o Maria, confidiamo che ci valga per quell’ora estrema, quando noi non più potremo pregare, quando con la voce e la luce ci verrà meno il mondo, ma non la speranza che fu tua, non la carità che è tua, e non la tua preghiera: vicaria della nostra, migliore della nostra, pur al di là della nostra. Prega per noi, Maria. T’invochiamo: prega per noi nell’ora della nostra morte. Sì: e Tu pregherai per noi, e con Te pregheranno per noi anche le creature d’amore, dalle quali ci rapisce l’ora della morte, e alle quali ci ricongiunge, presso di Te, con la speranza l’amore, con l’amore la fede: la fede di Cristo, o Madre di Cristo». E Sant’Antonio di Padova, così invocava la Vergine Assunta: «Noi ti supplichiamo, dunque, o nostra Signora, speranza nostra, affinché Tu, Stella del mare, faccia risplendere la tua luce su di noi agitati dalle tempeste di questo mare, ci conduca al porto, conforti con la tua presenza l'ultima nostra ora, così che possiamo uscire con sicurezza da questo carcere e giungere lieti all'ineffabile beatitudine del cielo. Questo ci sia concesso da Colui, che Tu hai portato nel tuo grembo benedetto e che tu hai nutrito con il tuo santo seno». Resti, perciò, viva in noi la raccomandazione che il Beato Giacomo Alberione faceva alle suore da lui fondate: «Maria accompagna l’anima in tutta la vita. E l’assisterà in punto di morte, e l’accoglierà in Paradiso. Quindi, non fate a meno di Maria! Non siate orfane di questa Madre! Siate figlie di Maria, costantemente figlie di Maria».

 

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Inserito Venerdi 8 Giugno 2018, alle ore 8:47:40 da latheotokos
 
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IDEATO E REALIZZATO DA ANTONINO GRASSO
DOTTORE IN S. TEOLOGIA CON SPECIALIZZAZIONE IN MARIOLOGIA
DOCENTE ALL'ISSR "SAN LUCA" DI CATANIA

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