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  Santità e devozione mariana 
Santi

Un intervento del Card. Angelo Amato in Sabati mariani, Centro di Cultura Mariana "Madre della Chiesa", 4 dicembre 2010, pp. 1-11.



 

1. «Santa Maria»

Maria fu chiamata dall’Angelo: «piena di grazia» (Lc 1,28). La piena di grazia è la madre di Gesù, il Santo figlio di Dio. Come Immacolata e come Madre del Figlio di Dio incarnato Maria è la tuttasanta, la Panaghia. Dalle pagine bibliche, agli scritti dei Padri della Chiesa, alle maestose e splendide cattedrali medievali, ai dipinti dei più celebri artisti del mondo fino alle pagine dei più insigni teologi e maestri di spirito, Maria è celebrata come la donna che Dio Trinità ha innalzato sulla più alte vette della perfezione evangelica, con la sua umiltà e la sua modestia. Maria è una creatura tutta santa, in quanto figlia prediletta del Padre celeste, madre del Figlio e tabernacolo dello Spirito Santo. Per questo i fedeli cristiani guardano a Santa Maria come alla Regina di tutti i Santi. I Santi, come ad esempio san Giovanni Bosco, hanno trovato in lei l’ispiratrice e l’aiuto per una testimonianza eroica delle virtù cristiane della fede, della speranza e della carità. I Santi si sono messi, come discepoli diligenti, alla scuola di Maria per diventare fratelli esemplari di Gesù e testimoni credibili delle beatitudini evangeliche. La devozione mariana fa parte del corredo della pietà cattolica. In ogni chiesa o oratorio cattolico, accanto al tabernacolo c’è sempre, immancabile, una immagine di Maria, la madre, che guida i suoi figli alla comunione con Gesù e alla sua adorazione nel tabernacolo. Nelle costituzioni, nelle regole delle famiglie religiose e delle varie forme dell’odierna vita consacrata non manca mai il riferimento essenziale alla devozione verso Maria, la consacrata nel modo più perfetto e il modello di ogni vita consacrata. Quando soffia la tempesta delle persecuzioni l’invocazione e la preghiera alla Vergine diventano ancore di perseveranza nella fede e nella speranza. La storia testimonia che la fede cristiana si è mantenuta viva anche sotto i regimi comunisti dell’Europa dell’est perché le mamme e le nonne recitavano di nascosto, di notte, le preghiere alla Vergine Santa, implorando soccorso e liberazione dalla Madre del Signore. E Maria, mediante il Venerabile Giovanni Paolo II, un papa tutto mariano, è stata la liberatrice dei popoli dall’oppressione dei tiranni. Il rosario mariano è la corona che scorre quotidianamente tra le dita di milioni e milioni di battezzati nel mondo.

2. Maria, l’educatrice dei Santi

Con le sue virtù, Maria diventa la formatrice dei fedeli e soprattutto dei santi, i quali, imitandola, testimoniano con maggiore costanza la sequela di Gesù. I santi vedono in lei in primo luogo la maestra, l’educatrice, che insegna più che con le parole, con i concreti atteggiamenti di fede, di umiltà, di ubbidienza e di vicinanza a Gesù. I santi, inoltre, trovano in lei la guida per seguire il retto cammino. Per questo, soprattutto in Spagna, la Beata Vergine è spesso chiamata la Buona Pastora, colei che accompagna i santi a cantare le lodi di Dio e a vivere nella gioia e nel sacrificio la loro consacrazione battesimale o religiosa. Soprattutto per i consacrati, Maria è una guida esperta, perché conosce il sentiero per salire verso la vetta e approdare in cima al Tabor e al Calvario, all’incontro con Cristo Signore. Ella è modello di santità. Anzi, la martire Edith Stein, Santa Teresa Benedetta della Croce, considerava Maria più che un modello che ci sta di fronte, piuttosto una persona che ci sta accanto e che tenendoci per mano ci accompagna giorno dopo giorno e passo dopo passo verso la meta della santità.
I santi si specchiano certo in Gesù, il modello supremo della nostra vita cristiana. Gesù è, infatti, il prototipo della santità: «Vi ho dato l’esempio, perché come ho fatto io facciate anche voi» (Gv 13,15). Egli è il Santo di Dio (At 3,14) e il maestro di verità (Mt 22,16). Tutta la vita cristiana è "imitatio Christi". Soprattutto la vita consacrata è fondata sulle parole e sugli esempi del Signore. Maria fu la più fedele discepola di Cristo. Per questo essa diventa modello di vita santa per tutti i discepoli. Sant’Ambrogio di Milano diceva che la vita della Beata Vergine è da sola un insegnamento per tutti. La spiritualità contemporanea non cessa di sottolineare l’esemplarità di Maria, la madre che risplende come modello di virtù dinanzi alla comunità dei battezzati.

3. Maria, la madre dei Santi

Perché la Beata Vergine è maestra, educatrice, guida e modello di vita cristiana e di vita consacrata? Lo è perché essa è la madre di Gesù e la madre spirituale di tutti i redenti in Cristo. San Pio da Pietrelcina sentiva particolarmente vicina al suo cuore di figlio la Beata Vergine Maria. Dando quasi voce all’esperienza e ai sentimenti di tanti fedeli e di tanti consacrati, Padre Pio così scrive in una sua lettera: «Questa cara Mammina séguita a prestarmi premurosamente le sue materne cure, specialmente in questo mese. Le di lei cure verso di me toccano la ricercatezza […]. Che cosa ho io fatto per aver meritato tanta squisitezza? La mia condotta non è stata forse una smentita continua, non dico di suo figlio, ma anche del nome stesso di cristiano? Eppure, questa tenerissima Madre, nella sua grande misericordia, sapienza e bontà, ha voluto punirmi in un modo assai eccelso col versare nel mio cuore tali e tante grazie che, quando mi trovo alla presenza sua e a quella di Gesù, sono costretto ad esclamare: "Dove sono, dove mi trovo, chi è che mi sta vicino?". Mi sento tutto bruciare senza fuoco; mi sento stretto e legato al Figlio per mezzo di questa Madre […].Vorrei volare per invitare le creature tutte di amare Gesù, di amare Maria. Eccovi descritto debolmente quello che mi accade quando sono con Gesù e con Maria». Lo stesso Santo cappuccino descrive poi l’aiuto concreto di questa Madre celeste, che lo solleva dagli acciacchi fisici e anche dalle angustie spirituali. Per la festa dell’Assunzione, Padre Pio scriveva: «Noi cattolici, che veneriamo in Maria santissima la Madre più tenera ed affettuosa che dir si possa, non possiamo fare a meno di esultare di gioia in questo giorno sacro alla memoria del suo maggior trionfo, voglio dire la sua assunzione al cielo e la sua incoronazione a regina degli angioli e di tutti i santi. Tratteniamoci adunque alquanto a considerare la potenza e la gloria di Maria santissima assunta in cielo, per infervorarci maggiormente alla devozione e alla fiducia verso di lei».

4. L’Immacolata e la santità

Il dogma dell’Immacolata richiama la realtà della pienezza di grazia di cui gode la Beata Vergine. I santi hanno meditato a lungo questa verità di fede, traendone spunti di santificazione e di apostolato. Ad esempio, la chiave della missione e della santità martiriale di san Massimiliano Kolbe è proprio la sua devozione mariana e, in modo particolare, la sua filiale pietà verso l’Immacolata. La sua anima canta con entusiasmo e partecipazione le lodi della Beata Vergine. L’Immacolata è per lui «il vertice dell’amore della creazione che torna a Dio». Nell’Immacolata i fedeli possono superare le barriere dei loro limiti e raggiungere la santità. L’Immacolata è colei che ci è necessaria non solo nella sua esemplarità, ma soprattutto per la sua efficace e potente mediazione materna. Solo nell’Immacolata i fedeli possono infrangere le barriere dei loro limiti e raggiungere «il vertice della perfezione». Dal canto suo, commemorando il dogma dell’Immacolata, dopo cinquant’anni dalla sua proclamazione, il Papa san Pio X, nell’Enciclica "Ad diem illum" del 1904, affermava: Maria è la guida migliore per giungere alla conoscenza di Gesù. Ella inoltre è la madre di tutti i credenti e la mediatrice e la consolatrice di tutto il genere umano. La devozione mariana è un incentivo a fare la volontà del suo Figlio divino. Essendo poi Immacolata, Maria è il secondo modello da imitare, dopo Gesù Cristo. Di Maria si devono imitare soprattutto le virtù teologali. Dice ancora san Pio X: «Quantunque, poi, convenga che i figli imitino tutte le virtù della loro Madre santissima, è tuttavia nostro desiderio che i fedeli pratichino particolarmente quelle che sono le principali, e come i nervi e le articolazioni della vita cristiana: vogliamo dire la fede, la speranza e la carità, sia verso Dio che verso gli uomini. E sebbene nessun periodo della vita della Vergine sia stato privo dello splendore di queste virtù, nondimeno esse brillarono in modo speciale, quando Maria assistette alla nascita e alla morte del suo Figlio».

 

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Inserito Mercoledi 20 Giugno 2018, alle ore 9:48:16 da latheotokos
 
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