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  Fondamenti e significati della consacrazione a Maria 
Spiritualità

Da S. De Fiores, Consacrazione, in S. De Fiores - S. Meo (a cura di), Nuovo Dizionario di Mariologia, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo1985, pp. 394–417.



La legittimità della consacrazione a Maria, deriva dal suo contatto con la Bibbia che la inserisce nel piano integrale della Salvezza e la salva dai pericoli del devozionismo. Dalla Bibbia emergono alcuni orientamenti che occorre tenere presenti per dare una solida impostazione teologica alla consacrazione a Maria.

La consacrazione secondo la Parola di Dio

ANTICO TESTAMENTO
La vita di Israele si svolge all’interno della comunità: è con essa e non con i singoli che Dio stabilisce la sua Alleanza. L’Alleanza rende Israele una comunità consacrata, cioè appartenente solo a Dio: “Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa” (Es 19, 5-6; Dt 7,6).  L’appartenenza a Dio esige che il popolo si distingua dagli altri popoli per l’osservanza delle legge cultuale e del codice morale detto “legge di santità” (Lv 17,26). Tutte le prescrizioni sono precedute o seguite dal criterio fondamentale espresso con queste parole: “Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo” (Lv 19,2). La santità di Dio è vista come una irradiazione nella vita degli uomini. A Dio che irradia la sua santità, la comunità risponde con il suo impegno morale: “Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo” (Es 19,8 – Dt 5,27). L’Alleanza – Comunione della comunità con Dio è sancita dal sacrificio ed è rinnovata solennemente in particolari circostanze di conversione (Gs 24,24; 2Re 23,3).

NUOVO TESTAMENTO
Anche nel Nuovo Testamento emerge la continuità del rapporto comunitario in ordine alla salvezza: è per mezzo della Chiesa, nuova comunità, nuovo Israele, nuovo Popolo, che gli individui partecipano al mistero pasquale di Cristo. Anche la comunità ecclesiale esprime la sua appartenenza a Dio con l’osservanza di un codice di santità, traduce cioè nella vita, l’irradiazione della santità di Dio: “Ad immagine del santo che vi ha chiamato, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: voi siete santi, perché io sono santo” (1Pt 1, 15-16).

CONSACRATI A DIO NEL BATTESIMO
La consacrazione dell’uomo a Dio è anzitutto un dono gratuito di Dio e non un gesto spontaneo dell’uomo al di fuori dell’iniziativa salvifica di Dio. E’ Dio che predestina, chiama, giustifica, glorifica (Rm 8,30). Paolo esprime questa realtà con le parole: Siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio” (1Cor 6,11; Ef 2, 1-6). I cristiani insomma non si consacrano da se stessi, ma in virtù del Battesimo amministrato nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (Mt 28,19), cioè per opera della potenza salvifica della SS. Trinità: essi sono consegnati al Signore risorto e per mezzo suo partecipano allo Spirito e alla relazione filiale con il Padre.

CONSACRAZIONE VITALE A DIO
A questa consacrazione ontologica, deve seguire una consacrazione vitale a Dio, cioè ad essa deve corrispondere la trasformazione della vita in un dono totale ed un’offerta gratuita a Dio. Non un’offerta materiale ma un’offerta personale della vita. In questo dono totale a Dio, rientrano tutti gli aspetti della vita cristiana, contemplati dalla rivelazione biblica: culto, morale, missione. Gesù è il modello paradigmatico di questa consacrazione: “Per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità” (Gv 17,17.19). Sull’esempio e in virtù della sua offerta, i cristiani sono abilitati a consacrarsi con dono totale di sé, secondo le esigenze della rivelazione salvifica. Gesù, che “Dio consacrò in Spirito Santo e potenza” (At 10,38), diviene a sua volta termine immediato della consacrazione dei fedeli. Essi devono vivere non per se stessi, ma “per colui che è morto e resuscitato per loro” (2Cor 5,15).

Maria e la consacrazione del cristiano

Maria è veramente e profondamente connessa con l’Alleanza e la consacrazione del Popolo di Dio.

MARIA LA CONSACRATA DA DIO CHE SI DONA TOTALMENTE A LUI
Oggetto permanente del favore divino (Lc 1,28) e personificazione della comunità messianica destinata ad accogliere il Signore nel suo seno (Sof 3,14-17), Maria viene consacrata mediante l’adombrazione dello Spirito e diventa il nuovo Tabernacolo di Dio (Es 40,35), la nuova Arca dell’Alleanza (2Sam 6, 1-11; Lc 1, 39-56). Da ora in poi non è più nei luoghi ma nelle persone che Dio abita con la sua presenza salvifica: in Maria (Lc 1,35), in Cristo (Gv 1,4), nella comunità (Ef 2, 21-22), nei singoli fedeli (1Cor 3,16-17), nell’umanità bisognosa (Mt 25,31-45). Maria inaugura questa presenza del Dio-con noi  con la maternità messianica che la stabilisce in una relazione di eccezionale intimità con il Santo (Lc 1,35). Maria partecipa alla consacrazione sacerdotale di Gesù nella sua venuta al mondo (Gv 10,36; Lc1,35) e a quella sacrificale di lui sul Calvario (Gv 17,19; Lc 2,23), rinnova la sua consacrazione a Dio presentando il Figlio al Tempio, dove la loro purificazione equivale ad una consacrazione.
A questa elezione Maria risponde con una totale donazione di sé a Dio: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc1,38).

MARIA AL SERVIZIO DELL’ALLEANZA CON DIO IN CRISTO
All’esempio della piena consacrazione a Dio, Maria aggiunge la sua opera di servizio a favore dell’Alleanza:
- Nell’Incarnazione contribuisce alla salvezza del Popolo non solo dando la vita umana al Figlio di Dio, ma iniziando con il suo consenso di fede la comunità della Nuova Alleanza;
- A Cana trasmette ai servi il suo atto di fede in Gesù, richiamandosi all’Antica Alleanza: “Tutto ciò che ha detto Jahve noi lo faremo” (Es 19,8); “Quanto egli vi dirà, fatelo” (Gv 2,5);
- Sul Calvario è data per madre alla comunità messianica e riproposta come la vera Figlia di Sion, in cui si ritrovano i figli dispersi (Is 60,4; Bar 4,37; Gv 11,52);
- Nella Pentecoste implora lo Spirito sulla comunità cristiana, Spirito che è la legge e il dinamismo della Chiesa di Cristo.

L’ACCOGLIENZA DI MARIA PER VIVERE L’ALLEANZA
Guardare a Maria come a modello della consacrazione e accogliere il suo invito ad accettare l’Alleanza con Dio in Cristo, non esauriscono gli atteggiamenti dei cristiani verso Maria. L’affidamento del discepolo ci offre il fondamento biblico di un rapporto diretto con la adre di Gesù che sarà espresso anche con il termine di “consacrazione” a Maria. L’accoglienza di maria tra i propri beni (Gv 19,27) è un’accoglienza di fede e implica un’apertura e una disponibilità verso Maria nella sua maternità. Il discepolo che riceve Maria tra i propri beni, tra tutti gli altri che riceve dal Salvatore, la accoglie come madre, facendole spazio nell’ambiente vitale di fede in Gesù, dove ha collocato già la sua esistenza. Accogliere Maria e cioè donarsi a lei, madre che accoglie e si dona, ha qui il suo fondamento biblico, variamente vissuto ed espresso lungo i secoli nell’ambito della vita spirituale. Dalla consacrazione delle vergini proposta nei primi secoli, si passa alla consacrazione personale di S. Giovanni Damasceno (+749), alla “Consegna di sé” (Traditio, Commendatio) del periodo medievale, alla “Deditio” dei Servi di Maria del XIII secolo, all’amore cavalleresco del tardo Medioevo, all’Oblatio delle Congregazioni religiose del XVI secolo, alla Santa Schiavitù di S. Luigi Grignon da Montfort, al “Trattato di Alleanza” del Card. Berulle e S. Giovanni Eudes (1680), alla consacrazione all’Immacolata del XVIII e XIX secolo, fino alle consacrazioni nazionali e del mondo e al “Totus tuus” di Giovanni Paolo II come dono totale di sé a Maria al servizio della Chiesa e del mondo.

Consacrazione a Maria: proposta per il nostro tempo

MARIA NEL MISTERO DELLA SALVEZZA
Il rapporto vitale con Maria va inquadrato nel mistero di Cristo e della Chiesa e cioè la consacrazione a Maria va inserita nel più ampio movimento di consacrazione alla Trinità, quale parte della risposta essenziale al piano della salvezza. Questo implica delle conseguenze importanti:
- La Consacrazione a Maria deve essere considerata non un atteggiamento autonomo, staccato o giustapposto alla fondamentale consacrazione a Dio del cristiano. Essa deve essere inserita nel movimento consacratorio operato dalla grazia nell’uomo e dall’uomo. L’incontro con Maria è parte dell’esperienza di Dio, non una seconda vita spirituale, ma una nuova maniera di vita in Dio. La consacrazione a Maria ipostatizzata e posta in primo piano, verrebbe oggi rigettata come un indebito surrogato o attutimento della dedizione dell’essere cristiano a Dio;
- Dato che la consacrazione del cristiano avviene nel Battesimo, anche la consacrazione a Maria ha nel Battesimo il suo punto di partenza. Questa prospettiva collega il rapporto con Maria al cuore stesso del Cristianesimo, escludendo da esso ogni carattere privatistico - devozionale e ogni tendentazione sostitutiva della consacrazione al Padre per mezzo di Cristo nello Spirito. La consacrazione a Maria diviene così il modo privilegiato per risvegliare la coscienza battesimale e aiutare nel cammino di fedeltà verso il Signore. Consacrarsi a Lei significa lasciarsi aiutare da Lei a trovare il vero senso della vita cristiana. “Come potremo vivere il nostro Battesimo, senza contemplare Maria, la benedetta fra le donne, così accogliente del dono di Dio? Cristo ce l’ha data per madre… Ogni cattolico spontaneamente le affida la sua preghiera e si consacra a Lei per meglio consacrarsi al Signore” (Giovanni Paolo II, Angelus a Le Bourget, 1 giugno 1980).

CONSACRAZIONE A MARIA: RICONOSCIMENTO VITALE DELLA SUA MISSIONE
“Consacrarsi a Maria è mettersi sotto la sua protezione, ma è pure rendersi disponibile alla sua missione materna, darsi a Lei con totale fiducia, assumere il senso e il contenuto della sua vita, istituire un rapporto di amore, di dialogo e di dipendenza, intessuto di totalità e perennità; è sintonizzarsi con Maria per vivere con più intensità e fedeltà la consacrazione a Cristo” (Documento dottrinale del Collegamento mariano Nazionale del 1981). La consacrazione a Maria è finalizzata al riconoscimento assoluto della trascendenza di Dio. L’accoglienza di Maria si inserisce nell’accoglienza di Gesù da parte del discepolo che la inserisce tra i suoi beni spirituale, il primo dei quali è la sua fede in Gesù e la sua comunione con Lui. L’atteggiamento del discepolo verso Maria implica apertura, donazione, legame personale, disponibilità, accoglienza filiale, fede fiduciosa e amante. Anche Maria accoglie il discepolo tra i suoi beni spirituali, soprattutto nella sua fede nel Figlio.

DIMENSIONE ECCLESIALE
L
a consacrazione a Dio non è atto di generosità dell’individuo a titolo personale: ogni cristiano è consacrato da Dio e a Dio in quanto membro della Chiesa - Popolo di Dio a cui appartiene. Il cristiano che si consacra a Cristo con la guida materna di Maria, fa emergere nel suo gesto l’anima nativa della Chiesa, popolo consacrato dal Signore (Tt 7,6; 1Pt 2,9). Questo Popolo deve crescere in un solo Corpo ed è stato affidato alla Madre nella persona del discepolo  amato. Dall’incontro della Chiesa – Gerusalemme – madre che accoglie i dispersi figli di Dio e che viene accolta come dono di Cristo, nasce la comunità messianica unica e indivisa. Personalizzare l’affidamento fatto da Cristi accogliendo Maria nella propria vita, deve essere finalizzato alla crescita dell’unità di tutti i membri del Popolo di Dio, per cui deve rinsaldare i vincoli di fraternità e comunione con la Chiesa e con tutta la famiglia dei popoli.

Itinerario dei consacrati

L’atto di consacrazione non può essere improvvisato perché è inizio di un impegno vitale che richiede maturazione e preparazione, in cui la comunità deve svolgere un ruolo specifico.
Le tappe sono:

a) Rapporto tra consacrazione sociale e personale: già più volte popoli e nazioni si sono o sono stati consacrati a Maria con atto solenne dal Papa, in quanto rappresentante e padre della famiglia umana. Questa consacrazione non è un atto giuridico ma un atto di apertura a Dio e ai fratelli. La consacrazione personale rimane indispensabile come atto di personale libertà, ma il consacrato deve prendere atto dei legami e dei vincoli di solidarietà che lo uniscono al Popolo di Dio ella famiglia umana. Il consacrato sa che si consacra in comunione con la Chiesa per realizzare la vocazione propria del Popolo di Dio consacrato al Signore.

b) Opzione fondamentale e rapporto tempo – eternità: Riconoscendo la consacrazione di Dio e attuando la sua risposta di consacrazione, l’uomo inserisce il suo tempo umano nell’eternità, mediante un atto di amore di Dio. Egli accoglie il dono di Dio nella libertà perché la sua vita si conservi senza riserve e senza scorie in Dio. La consacrazione è il tentativo in cui l’uomo non pronuncia una formula ma fa il pronunciamento di sé totale e definitivo a Dio, lasciando scoccare nella sua vita terrena e nel segreto di Dio l’ora della salvezza.

c) Itinerario liturgico e culto nella vita: E’ soprattutto nella Liturgia che la consacrazione a Cristo e a Maria deve essere vissuta perché dalla Liturgia è possibile attingere la grazia di attuare nella vita quanto si è celebrato nei sacri misteri. La consacrazione mariana dovrebbe trovare nella Liturgia il suo giusto spazio per sottolineare il suo aggancio a Cristo, al Battesimo alla Trinità e alla Chiesa intera. Per es. le feste mariane che presentano Maria come modello dell’atteggiamento spirituale con cui la Chiesa celebra i divini misteri, oppure nella notte della Veglia Pasquale, in cui si celebra il Cristo risorto e si rinnovano le promesse battesimali.

d) Consacrazione e vita: Nello spirito della loro consacrazione a Maria, i consacrati si sintonizzano nella loro vita quotidiana con Lei e cercano di attuale questo paradigma di vita, in linea con il loro Battesimo:
- Come Maria offriranno a Dio la propria vita, dicendo si alla sua volontà in ogni circostanza lieta o triste;
- Con Maria andranno verso i fratelli per annunciare la salvezza, aiutandoli nei loro bisogni e portando loro Gesù;
- Aiutati da Maria respingeranno il male e il peccato ed edificheranno il Regno di Dio imprimendo lo spirito delle beatitudini nelle varie espressioni della società.


Inserito Mercoledi 10 Marzo 2010, alle ore 12:33:16 da latheotokos
 
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