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  Significato antropologico del ruolo di Maria come donna 
Donna

Dal libro di René Laurentin, Maria chiave del mistero cristiano, San Paolo, Cinisello Balsamo 1996, pp. 38-41.



Il punto di contatto dei quattro momenti chiave in cui Maria svolge un ruolo prototipico e dinamico1, come parte integrante e fondatrice dell'opera di salvezza, è il fatto che ella è la prima presso Cristo, la nuova Eva, più giovane del peccato, punto di partenza della nuova creazione. É la prima perché è la più amata da Dio, la più docile al suo servizio, la più amorevole, la più adatta a stabilire legami materni e a inaugurare la comunione perfetta con l'unico mediatore.
Punto di contatto è altresì la sua condizione di semplice creatura, di redenta, ma anche e soprattutto di donna benedetta fra tutte le donne.
Questa perfezione di Maria illustra una legge fondamentale dell'azione salvifica: Dio non agisce in modo magico e paternalista. Non fa nulla in noi senza di noi. Non si è limitato a farsi uomo per salvare gli uomini. Ha associato gli uomini a ogni tappa, a cominciare dalla primissima: quella che lo ha costituito mediatore ontologico e unico sacerdote della nuova alleanza, cosicché non c'è mediatore né sacerdote se non in lui e per mezzo di lui.
Non ha voluto regnare visibilmente sulla terra. È morto nella disfatta e nella desolazione; è risorto nella discrezione: «Io vi ho mandati a mietere là dove voi non avete seminato» (Gv 4,38). Lui, il Dio salvatore, ha « seminato nel pianto » (Sal 126,5), affinché i suoi discepoli mietano e regnino in suo nome. Essi hanno diffuso il vangelo su tutta la terra, e oggi il papa regna quaggiù con le prerogative dei capi di stato. Certuni vedono in questo uno scandalo. Forse è la legge degli avvicendamenti misteriosi e dei mutamenti di quaggiù, laddove il papa non si lascia imprigionare dalla sua regalità, come fecero i papi del Rinascimento e come non fecero gli ultimi papi per i quali è in corso il processo di canonizzazione.
Dio che, per ragioni misteriose, ha affidato l'autorità e le funzioni gerarchiche a degli uomini, non ha tuttavia relegato le donne in secondo piano. Esse hanno una parte più discreta, ma non meno importante: più intima, più vitale. Maria ne è la prima testimonianza e il simbolo; essa supera ogni altra creatura. Maria simboleggia e realizza la funzione specifica che Dio ha assegnato alle donne nella Chiesa. Secondo Luca e Giovanni, questa funzione sta nel precedere, anticipare, inaugurare, in modo profetico e dinamico, ogni tappa della salvezza. Questa è anche l'antropologia dei due ultimi vangeli.
Maria è stata mediatrice fra gli uomini e Dio nell'ambasciata dell'annunciazione, allorché dà il consenso dell'umanità. Ma dal momento in cui ha accolto l'unico mediatore, Maria è da allora innanzi soltanto comunione e partecipazione alla sua unica mediazione. Il suo ruolo non è sminuito, ma costituito da questa subordinazione: è innalzato, valorizzato, trasfigurato dal dinamismo del Figlio di Dio... suo Figlio.
In questa antropologia femminile e maschile della salvezza, dunque, Maria è innanzi tutto, da se sola, la santa Chiesa nella sua comunione con Cristo, alla sua nascita e alla sua morte.
Maria, associata alla fondazione stessa della salvezza, ha anticipato e preparato il ruolo materno della Chiesa. Ha dato al mondo Cristo. La sua profezia, il Magnificat, inaugura i carismi del Nuovo Testamento (Lc 1,46-54). Ha anticipato la Chiesa sul Calvario, dove inaugura la funzione di madre degli uomini (Gv 19,25-27).
In virtù dell'integrazione di Maria nel mistero di Cristo, dunque, la salvezza è ad un tempo maschile e femminile.
Ci voleva una donna per la compassione a Cristo. Certo, è Gesù che ha generato la Chiesa, nata dal suo fianco trafitto, come dicono i padri. Ma ci voleva la presenza di una donna che ne fosse il segno e partecipasse visibilmente a questa nascita nel dolore. Ci voleva una donna che fosse il modello e il germe della Chiesa. La salvezza non è affare di un solo sesso. Dio ha voluto che vi fossero associati l'uomo e la donna. Maria è il contrassegno femminile, l'icona della Chiesa. Essa coopera in ogni fase, con la sua ricettività attiva e la sua fecondità di madre.
Il mistero della salvezza sarebbe snaturato senza Maria. Sarebbe divino, maschile, omosessuale nel senso etimologico della parola. Occorreva che il posto primordiale delle donne nella vita, nella genesi e nella crescita dell'umanità fosse rappresentato nei fondamenti stessi della salvezza da questa donna « immacolata » che diede Dio al mondo.
È questa la ragione per cui Maria, novella Eva, appartiene a tutte le epoche della salvezza:
- preservata dal peccato, la novella Eva partecipa del tempo originale: prima del peccato;
- appartiene al tempo dell'Antico Testamento, dopo Abramo, Mosè e i profeti;
- la sua vita accompagna l'intera vita terrena di Cristo: dalla sua concezione alla sua morte e all'ascensione (At 1,10-14);
- ha inaugurato il tempo della Chiesa alla Pentecoste;
- precede la Chiesa al di là del tempo, nell'eternità, per mezzo della sua assunzione.
Inoltre la sua fede svolge un ruolo attivo nelle transizioni di questi tempi che si susseguono:
- dall'Antico Testamento a Cristo che in lei s'incarna
- dalla vita nascosta alla vita pubblica, a Cana;
- dalla morte di Cristo alla sua risurrezione: tempo in cui la sua fede è l'unica luce nella notte del Golgota;
- la sua preghiera accompagna la nascita effettiva della Chiesa alla Pentecoste. Questa donna, sulla quale era venuto lo Spirito Santo, invocò la sua venuta sulla prima comunità cristiana perché ne facesse il corpo di Cristo.
Come donna, Maria si uniforma ai tempi che si succedono in questo mondo; lì vive dall'interno, ma in riferimento a Dio. Si identifica con il divenire della storia della salvezza. Questa relazione profonda della Vergine con il tempo ha una vasta portata sul piano filosofico. Il Figlio viene per mezzo di lei, dall'eternità al tempo, ed ella va, con lui, dal tempo all'eternità.

NOTE
L'autore li elenca e li spiega con questi titoli:
1. Maria, parte integrante e fondatrice del mistero dell'Incarnazione (pp. 17-22)
2. Maria, parte integrante e fondatrice del mistero della Redenzione (pp. 18-34)
3. Maria, punto nodale dello Spirito Santo in vista della fondazione della Chiesa: in che modo la grazia della Madre del Signore si estende alla Chiesa (pp. 35-36)
4. Assunzione: Maria primizia dell'escatologia, icona anticipatrice della glorificazione della Chiesa (p. 37)

 

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Inserito Lunedi 13 Febbraio 2012, alle ore 22:25:21 da latheotokos
 
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