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  La maternità Verginale di Maria ribadita e difesa nel Corano 
Islam Dal libro di Gino Ragozzino, Maryam. La Vergine -Madre nel Corano e nella tradizione musulmana, Edizioni Messaggero, Padova 1990, pp. 39-44.

I dubbi dei parenti

Proseguendo nel racconto [della nascita di Gesù], il Corano dice: «Venne quindi col bambino [1. con esso] dalla sua gente, portandolo con sé e quelli dissero: "o Maria, tu hai fatto una cosa strana"» (XIX, 28). Vedendola tornare con un figlio in braccio, i parenti e i congiunti di Maria si meravigliano, si scandalizzano, chiedono spiegazioni81. Essi sanno che Maria non è sposata, giacché, consacrata dalla madre al servizio di Dio e da Dio accolta, ha scelto lo stato perpetuo di vergine. Come ha avuto un figlio?82. Maria sente su di sé il peso doloroso del sospetto. E pure, anche questa volta tace. Anche questa volta ella si rimette, con illimitata fiducia, alla volontà di Dio. Ella sa d'aver concepito e generato un figlio, che è «segno» (âya) della onnipotenza di Dio. La gente vuole sapere? Ed ella indica il figlio, l'âya, il segno: «Allora essa additò quello [i. e. il bambino]; ma quelli dissero: "Come parleremo con chi è ancora bambino, nella culla?" Disse il bambino: "In verità, io sono il servo di Dio"» (XIX, 30-31). Gesù bambino esibisce se stesso come «segno», e scagiona la madre83.
Ibn 'Arabî commenta: «Gli uomini posseggono un grado di superiorità sulle donne, perché Eva proviene da Adamo. La superiorità di Adamo su Eva si estende a tutto il sesso maschile rispetto al sesso femminile [...]. Pertanto se il figlio porta il nome di suo padre e non di sua madre, è perché il padre possiede un grado di superiorità sulla madre [...]. E poiché Gesù non poteva portare il nome di colui che, apparendo sotto l'aspetto di uomo, lo concesse a sua madre, sua madre ricevette la perfezione che è propria della superiorità maschile. E così che Gesù fu indicato con riferimento a sua madre e fu chiamato: "Gesù figlio di Maria". Maria ha ricevuto, dunque, la perfezione che sta nel grado, per cui gli uomini sono superiori alle donne e a motivo del quale i figli portano il nome del padre»84.
In realtà, il Corano, con martellante costanza, indica Gesù con l'espressione: «Gesù figlio di Maria». Tirmidhî commenta: «Dio ha prescritto alle creature una economia generale, ed ha abituato le anime a conoscerla, a seguirla, a rispettarla. Poi, all'interno di questa economia generale, Dio ne ha previsto un'altra, particolare, la quale sconcerta coloro che hanno corta intelligenza. Ma colui che sa considerare le due economie, non ne è affatto sconcertato. Nell'una come nell'altra, Dio ha un disegno, che egli esegue, se egli vuole, o che egli abbandona, se gli sembra bene. L'economia che egli ha tracciato per l'insieme degli esseri umani è che il figlio venga da un uomo o da una donna. Ora, egli ha riservato a Gesù figlio di Maria una economia speciale, giacché Maria l'ha concepito senza il concorso di uomo»85.


Una grave calunnia

Il Corano esclude categoricamente che possano sussistere dubbi sulla natura verginale della maternità di Maria; al punto che Dio imprime il marchio della miscredenza su quanti ricusano questa verità. Sui giudei, per esempio: «E, perciò che essi [i.e. i giudei] hanno rinnegato i segni di Dio [...] - Dio ha impresso su di loro un suggello, per la loro miscredenza, sì che non possono credere se non poco -. Inoltre, per la loro miscredenza, per aver essi pronunziato, riguardo a Maria, una grave calunnia» (IV, 154-155). Secondo il corano misconoscere la verginale maternità di Maria equivale a misconoscere l'onnipotenza di Dio. Il passo coranico, qui sopra citato, è di notevole importanza storica. Esso testimonia che intorno al sesto anno dell'Egira86, ovvero intorno al 628, nel cuore della penisola arabica, ben lontano dai confini dell'impero cristiano di Bisanzio, fra la numerosa, prospera, influente comunità giudaica di Yathrib87, la futura Madînat al-Nabî, la «città del Profeta», correva una «grave calunnia» (buhtân 'azîm) riguardo a Maria, la madre di Gesù. Quale potesse essere tale abominevole calunnia è abbastanza agevole ipotizzare. Già Origene (182-251) riferisce che Celso mette in bocca al Giudeo la seguente affermazione: «[la] madre di Gesù, scacciata dall'artigiano che l'aveva sposata, accusata di adulterio [fu] resa madre da un certo soldato, di nome Panthèra»88. Tale calunniosa diceria trova riscontro nella letteratura rabbinica del periodo tannaitico (inizio II secolo), in cui Gesù (Jeshu) è detto ben Pandera, «figlio di Pandera»89. Questa calunnia passerà nelle medievali Toledòth Jèshu, «Storie di Gesù», e vi troverà ampio sviluppo90. Non è da escludersi che il nome Panthera sia un malizioso anagramma del greco parthénos91. Anzi c'induce a crederlo un'interessante testimonianza del Corano. Nella sora IV al v. 47 è detto: «Fra i seguaci del giudaismo ve ne sono di quelli che storpiano le parole [...] con contorcimenti della lingua»92. Le storpiature erano, dunque, intenzionali e malevoli.
A scettici e calunniatori il Corano non si stanca di proclamare: «Maria, figlia di 'Imran [...] custodì la propria verginità, sì che noi soffiammo nel suo seno [1. in essa] del nostro spirito, ed essa credette nelle parole del suo Signore»(LXVI, 12); «Ricordati pure di colei che preservò la sua verginità, e noi alitammo in essa del nostro spirito, e facemmo, di essa e di suo figlio, un segno della potenza di Dio, per le creature» (XXI, 91). Questa volta il Libro non dice il nome di «colei che preservò la propria verginità». Il nome è superfluo, poiché nella storia dell'umanità non c'è che una e una sola donna, che è diventata madre senza conoscere uomo93. La Vergine-Madre è Maria, la madre di Gesù.


Vergine anche dopo il parto?

I dottori del kalâm e i commentatori del Corano non si sono posti la domanda se la verginità di Maria, luminosamente comprovata prima, durante e dopo il concepimento, sia rimasta intatta anche durante e dopo il parto. Non si sono posti la questione, perché nel mondo musulmano mai nessuno l'ha sollevata. Tutti i musulmani sanno che Maria, la Vergine, è la madre di Gesù, del Masîh 'Isa ibn Maryam, del «Messia Gesù, figlio di Maria». Tanto il Corano proclama (cf. IV, 169). Tanto essi credono94. Tuttavia riteniamo lecito rilevare che, nei due passi coranici ultimamente citati (XXI, 91; LXVI, 12), la maternità verginale di Maria viene proclamata in modo secco e perentorio. Luigi Bonelli spiega che l'espressione coranica «la sua verginità» corrisponde letteralmente al latino rimam suam95.

NOTE
81 La tradizione musulmana attribuisce a Iblîs (cf. greco diábolos, «calunniatore») il suggerimento dei sospetti malevoli riguardo alla maternità di Maria. Cf. M. HAYEK, Le Christ de l'Islam, Paris 1959, pp. 83-84.
82 I parenti rimproverano Maria, dicendo: «O sorella di Aronne, non fu il padre tuo un uomo malvagio, né fu tua madre donna dissoluta» (Corano, XIX, 28). Il turbamento di Giuseppe (cf. Mt 1,18,24) e i dubbi della gente sono narrati con coloriti particolari dal Protoevangelo di Giacomo (XIII-XVI) e dal Pseudo Matteo (X-XII). L'espressione coranica: «o sorella di Aronne» ha indotto più di uno studioso cristiano a sostenere che qui vi sarebbe una confusione di Maria, la madre di Gesù, con Maria, figlia di Jachebed e sorella di Mosè e di Aronne (cf. Nm 26,59, l Cr 6,3). IBN ATHTR (Kàmil, I, 220-221, in M. HAYEK, o.c., p. 83) invece spiega: «In effetti, ella [i.e. Maryam, la madre di Gesù] era dei figli di Aronne, fratello di Mosè. Ciò significa che ella era solamente sua parente, come quando si dice a qualcuno: "O fratello del tale!", per dire "suo parente"».
83 Gesù, ancora infante, parla alla madre nell'Evangelo arabo dell'infanzia, 1.
84 IBN 'ARABÎ, Futùhat, III, 12-13, in M. HAYEK, o.c., p. 76.
85 TIRMIDHI, Nawadir, 357, in M. HAYEK, o.c., p. 74.
86 La datazione è di L. BONELLI, Il Corano, Milano 1960, p. 68, nota 2.
87 Cf. J. WELLHAUSEN, Medina vor dem Islam, Berlin 1903; B. DUCATI, Maometto, Firenze 1931, pp. 26-27, 34-36.
88 ORIGENE, Contro Celso, I, 32 (cf. I, 28), tr. it. di A. COLONNA, Torino 1971.
89 Cf. Toseptah, Hullin II, 22-23; Abodah Zara, 40 d; Sabbath, 14d; R. PENNA, L'ambiente storico-culturale delle origini cristiane, Bologna 1984, p. 274, n. 30.
90 Cf. R. Dl SEGNI, Il Vangelo del Ghetto, Roma 1985, passim.
91 Cf. Ivi, p. 114.
92 Qui la traduzione è di M. M. MORENO (Il Corano, Torino 1967), il quale spiega (p. 89, nota 16) che gli ebrei, esprimendosi in arabo, facevano giochi di parole, che avevano un equivoco senso offensivo (cf. Corano, II, 98).
93 Per l'assoluta novità nel mondo pagano dei titoli mariani di Vergine-Madre, cf. G. RAGOZZINO, Titoli mariani suggeriti da culti precristiani?, in «Asprenas», XXVI, 3, sett. 1979, pp. 275-295.
94 La tradizione musulmana attribuisce a Maometto la seguente dichiarazione: «Io confesso che Gesù figlio di Maria è lo Spirito di Dio e il suo Verbo, che Egli gettò in Maria, la Vergine, la Santa, la Pura» (TABARÎ, Kitàb akhbâr ar-Rusul wa l-Mulûk, I/II, 1579: lettera di Maometto al Negus d Abissinia).
95 Cf. L. BONELLI, Il Corano, cit., pp. 301, 543.

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Inserito Sabato 18 Febbraio 2012, alle ore 16:34:03 da latheotokos
 
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