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  La mariologia dei riformatori inglesi del XVII secolo (1603-1688) 
Riforma

Dallo studio di Kevin Alban, La mariologia dei riformatori inglesi nei secoli XVI e XVII, in Theotokos 22 (2014) n. 1; 2. IL XVII SECOLO (1603-1688), pp. 77-84.



Introduzione

Lo studio dello sviluppo della Chiesa in Inghilterra nel XVII secolo è un sentiero ben battuto, ma questo non sembra scoraggiare i ricercatori di ogni generazione a ripercorrerlo di nuovo. In un certo senso la storia è semplice: un gruppo nella Chiesa ha ritenuto che la "sistemazione elisabettiana", con il quale Elisabetta I aveva tentato di ospitare una diffusione di opinioni e credenze che andavano dal tipo protestante radicale a quello quasi cattolico, non si era spinto abbastanza lontano.71 Questo gruppo viene giustamente definito "puritano", perché i suoi aderenti volevano purificare la Chiesa dalle caratteristiche romanizzanti che ancora vedevano in essa, in particolare il governo episcopale. Coloro invece che avevano accettato la sistemazione come tale, ma volevano vedere un collegamento più esplicito con la Chiesa degli apostoli dei primi secoli, al fine di evitare l'aumento del partito protestante radicale, sono stati etichettati "arminiani".72 I vari quadri e le teorie elaborati per spiegare la relazione e anzi il conflitto tra questi due gruppi vanno dall'analisi apertamente marxista di Christopher Hill,73 che ha reso popolare l'idea dei puritani rivoluzionari, fino alla posizione revisionista di Patrick Collinson che ha cercato di dimostrare che i puritani tendevano a sostenere l'establishment e gli arminiani tendevano a destabilizzarlo.74 La guerra civile inglese può allora essere intesa sia come la lotta dei sostenitori conservatori del re contro i puritani rivoluzionari, oppure come la lotta dei puritani contro i conservatori realisti rivoluzionari... con tutte le varie sfumature fra questi due poli! La preoccupazione principale del gruppo degli arminiani era di ricollegare la Chiesa in Inghilterra con la tradizionale liturgica cattolica e la devozione, piuttosto che indulgere a nuove speculazioni. In tal senso, è difficile parlare di uno sviluppo della mariologia in sé. Piuttosto tra le altre cose che preoccupavano gli arminiani, come l'eucaristia, le varie forme che le celebrazioni della Chiesa avrebbero dovuto assumere e le vesti ecclesiastiche, c'era l'intera questione della venerazione di Maria e dei Santi. Le aree toccate dall'interesse per Maria possono essere divise in tre categorie principali: il culto ufficiale espresso nel Book of Common Prayer, gli scritti e le pratiche devozionali e, infine, l'arte e l'architettura.

2.1. Culto ufficiale

Quando nel 1558 Elisabetta iniziò il processo d'inversione della rinascita del cattolicesimo promosso dalla sorella, il suo primo tentativo di ripristinare il Book of Common Prayer incontrò l'opposizione della Camera dei Lord ancora cattolica, contenente vescovi e abati fedeli a Roma. I punti critici per loro erano la comprensione dell'Eucaristia, in particolare il processo mediante il quale gli elementi del pane e del vino diventano il Corpo e il Sangue di Cristo, la questione delle vesti, soprattutto se si devono indossare le cotte, e il divieto di avere immagini nelle chiese. L'eventuale accordo su quello che sarebbe stato chiamato il 1559 Prayer Book permise di credere nella transustanziazione. La questione delle immagini era più complessa e inizialmente sembra Elisabetta avesse accettato almeno l'utilizzo del crocifisso. Alla fine degli anni '50 e i primi anni '60 ella fu persuasa però a ordinare la demolizione di tutte le immagini nelle chiese. Non è difficile comprendere che questo compromesso non piacque né agli elementi puritani né a quelli cattolici nella Chiesa inglese. John Field (1545- 1588),75 per esempio, che era un convinto presbiteriano estremista. scrisse nel 1572 un duro attacco al Prayer Book: A View of  Popish Abuses yet remainingin the English Church, in cui si oppose a tutta una serie di caratteristiche della Chiesa e del clero che trovava troppo cattolico.76 Gli arminiani erano invece inorriditi dal tenore del Book of Common Praver che trovavano del tutto privo di pietà e del senso della bellezza della liturgia. Non è rilevante qui trattare in dettaglio la storia del movimento arminiano, eccetto per quanto tocca il tema di Maria. All'inizio, sembra che gli arminiani si fusero gradualmente in un gruppo più definito il cui scopo era quello di modificare il Book of Common Prayer secondo una linea più cattolica. Da un lato, gli attacchi puritani al testo elisabettiano possono aver creato l'aspettativa o anche la paura che in futuro ci sarebbero potuti essere cambiamenti in peggio dal loro punto di vista. D'altra parte, il fatto che James avesse introdotto alcune modifiche nel 1604, che comprendevano un "catechismo" dei sacramenti. può aver sollevato qualche speranza per ulteriori modifiche in questo senso. In ogni caso, le richieste iniziali per una riforma "cattolica" si incentrarono sulla natura dell'Eucaristia e sulla "preghiera di oblazione", che metteva in evidenza la dimensione sacrificale della Messa ed era presente nella versione del 1549 del Book of Common Prayer ma che era stata omessa nell'edizione elisabettiana del 1559. Molte delle persone che volevano vedere una liturgia rinforzata da rubriche più elaborate e cerimoniali trovarono uno spazio per le loro opinioni nel cosiddetto "Gruppo di Durham".77 Questo prese il nome dalla residenza londinese di Richard Neile (1562-1640), vescovo di Durham tra il 1617 e il 1628 e poi arcivescovo di York. Tra i membri di questo gruppo, che ebbero una certa importanza per il culto della Vergine, ci furono John Cosin (1595-1672)78 e William Laud (1573-1645).79 Inoltre, molte figure del gruppo riconoscevano in Lancelot Andrewes (1555-1626)80 il proprio ispiratore. In termini generali, Andrewes cercava di promuovere un cambiamento nelle pratiche liturgiche della Chiesa inglese, spostandole dalla concentrazione sul sermone a una maggiore attenzione ai sacramenti e alla preghiera. John Cosin utilizzò le note di Andrewes sul Book of Common Prayer mentre preparava delle proposte di modifica della versione del 1559. Il processo di revisione era lungo, considerando anche il frapporsi della guerra civile e dell'abolizione della monarchia, e bisogna ammettere che non ci furono molti cambiamenti in termini di devozione mariana nella versione finale, il Book of Common Prayer del 1662. Restavano le cinque feste mariane già presenti nel Prayer Book del 1559: la Purificazione di Maria, l'Annunciazione, la Visitazione, la sua Concezione e la sua Natività. L'Assunzione era già stata rimossa nel Book del 1549.81

2.2. Scritti e pratiche devozionali

Lancelot Andrewes ha lasciato anche una raccolta di preghiere private e di devozioni che forse hanno avuto più influenza sul gruppo arminiano dei suoi appunti sul Book of Common Prayer. Questa raccolta fu scritta in latino e in greco con il titolo di Preces privatae poi fu tradotta e pubblicata nel 1648. Ci sono diversi riferimenti a elementi mariani nelle devozioni di Andrewes: una delle fonti per questa raccolta che egli cita nella premessa è il Piccolo Ufficio della Beata Vergine Maria in una delle prime edizioni a stampa del 1511.82 Più avanti nella collezione, Andrewes menziona un altro Ufficio della Beata Vergine, secondo l'edizione latina riformata pubblicata da Amold Conings ad Anversa nel 1604.83 Altre caratteristiche mariane includono le intercessioni con una commemorazione della Beata Vergine e l'affermazione che Gesù ha voluto nascere da una vergine.84 Al contrario, un trattato importante su Maria di quasi 400 pagine fu pubblicato nel 1635 da un teologo anglicano relativamente sconosciuto, Anthony Stafford (1586/87-1645ca).85 Stafford fu al centro di una serie di aspre controversie con il partito puritano su varie opere da lui scritte che si avvicinavano alla posizione cattolica. Una di queste era il The Femall Glory o La vita e morte della Beata Vergine Maria, la Santa Vergine Maria, Madre immacolata di Dio, il cui solo titolo dà una buona idea della posizione di Stafford!86 I suoi avversari puritani affermavano che egli era diventato cattolico romano, ma non era cosi. Egli scriveva nella prefazione: «Professo che io sono suo ammiratore, non il suo idolatra e che non ho in nessun modo permesso la loro abitudine profana, che ruba a Dio il suo onore, e lo conferisce a lei». D'altra parte, egli giustificava il suo approccio: «... certo io credo che la scarsa valorizzazione di una persona cosi grande e cosi cara nella stima di Cristo, non può che dispiacere a lui e che quanto più attribuiamo a lei (lasciando da parte l'invocazione) quanto più favoriti dalla grazia appariamo al suo cospetto».87 Stafford iniziava la sua opera con la vita della Beata Vergine presa dai Padri della Chiesa, che trattava con dettagli quasi eccessivi, ma poi assumeva ben presto una vena molto più speculativa e sentimentale. Tra le altre cose, egli lodava il suo uso della ragione, la sua prudenza, il suo silenzio, la sua fede, la sua obbedienza e cosi via. Egli suggeriva inoltre che i monasteri femminili fossero istituiti per offrire luoghi dove potessero essere imitate le sue virtù. La reazione dai puritani fu rapida, tagliente e graffiante. Il loro portavoce principale, William Prynne (1600-1669)88 denunciò e predicò contro Stafford e la sua opera. Lo stesso Stafford fu chiamato a dare spiegazioni davanti alla Corte della Star Chamber, ma godeva della protezione di William Laud, arcivescovo di Canterbury dal 1633. Stafford fu salvato da ulteriori azioni legali, ma l'appoggio nei suoi confronti venne contestato a Laud al momento del processo contro l'arcivescovo nel marzo 1644. Uno dei più importanti poeti inglesi della prima metà del secolo XVII, Richard Crashaw (1612/13-1648 ),89 produsse una versione inglese del canto medievale Sancta Maria dolorum, in cui la passione di Maria che piange di fronte al Cristo crocifisso veniva proposta come esempio del fervore del poeta e della sua partecipazione alla scena che contemplava.90 Alcuni contemporanei respinsero Crashaw come un convertito al cattolicesimo (che non era quando scriveva la sua poesia) e altri criticarono la natura esuberante, iperbolica ed estremamente sentimentale della sua opera. Ma Crashaw era un seguace e sostenitore della posizione arminiana che la Chiesa di Roma era una vera Chiesa, anche se nell'errore. Tuttavia il suo legame con la Chiesa primitiva era da invidiare e un collegamento simile si sarebbe dovuto costituire tra la Chiesa in Inghilterra e la Chiesa primitiva degli apostoli. In questo senso Crashaw tento un recupero del senso della bellezza nella Chiesa riformata in Inghilterra sposando il sentimento e la devozione romani.

2.3. Arte e Architettura

La scarsità di riflessione teologica lungo il secolo XVII non fu dovuta alla mancanza di capacità o di volontà da parte degli inglesi ad impegnarsi in tale esercizio. Piuttosto questo dibattito fu ostacolato, o addirittura soffocato dal quadro legislativo del tardo periodo Tudor e da quello degli Stuart in Inghilterra. Accanto alla revisione del Book of Common Prayer e alla supremazia regale sulla Chiesa inglese, c'era anche una serie di misure conosciute collettivamente come "Atti di uniformità" che garantivano la conformità da parte del clero e dei laici alla sistemazione raggiunta da Elisabetta. Scrivere su alcuni temi, compresa la Beata Vergine, aveva conseguenze legali se i giudici avessero deciso che tale attività costituiva un rifiuto dell'intesa protestante. Come abbiamo notato sopra, Stafford venne convocato davanti al Tribunale della Star Chamber per difendere il suo Femall Gloria. I tentativi del partito arminiano o "laudiano" «per ospitare la figura della Vergine Maria e il culto dei santi nella Chiesa inglese» si espressero allora non solo in forma scritta, sia in opere teologiche che devozionali, ma anche nell'arte e nell'architettura.91 La ristrutturazione e la ricostruzione di molte chiese in Inghilterra alla fine del secolo XVI e nel secolo XVII non erano solo un'espressione del patronato e della benevolenza da parte dei grandi della società, ma gradualmente diventarono anche occasioni in cui potevano essere espressi il senso di Chiesa e la teologia. La Chiesa di St. Giles in the Fields (vicino High Holborn nella Londra moderna) fu ricostruita tra il 1623-1625 e quando prese possesso della diocesi di Londra, nel 1628, Laud chiuse la Chiesa, perché non era stata nuovamente consacrata dopo la ricostruzione. Il rettore nel 1628, Roger Manwaring (1589/90-1653), e il suo successore nel 1636, William Haywood (1599/1600-1663), entrambi sostenitori di Laud, realizzarono un programma di abbellimento, arrivando ad un interno apparentemente bello, che andò distrutto quando la Chiesa fu demolita e interamente ricostruita nel 1730. C'era una serie di 18 vetrate con figure dell'Antico Testamento con patriarchi, profeti e re, nonché apostoli e la Beata Vergine. Le decorazioni furono considerate cosi lussuose e attraenti che finirono col diventare materia di accusa nel processo contro Haywood in Parlamento, negli anni '40 del XVII secolo.92 Anche il rinnovamento delle cappelle dei collegi di Oxbridge fornì l'occasione di esprimere le tendenze cattoliche. Quando furono restaurate le vetrate del Lincoln College, nel periodo 1629-1631, ne fu inserita una con l'immagine di Maria nell'atto di adorare il Bambino Gesù. Parry commentò che «è portata a casa tutta la ricchezza della narrazione evangelica su Maria e il complemento dei santi... in uno splendore di colore che non era stato sperimentato dall'inizio della Riforma».93 L'informazione sulle cappelle dei collegi di Cambridge è conservata nel diario di William Downsing (1596-1668)94 che nel 1643 era stato inviato dal Parlamento con l'ordine di rimuovere tutte le immagini e i materiali 'papisti'. Questa ordinanza, approvata il 28 agosto, esigeva la rimozione di tutte le immagini della Trinità e della Vergine Maria.95 Gli sforzi compiuti dal partito cattolico di reintrodurre un approccio teologico ed estetico a Maria erano definitivamente falliti. Essi non sarebbero stati ripresi per altri 200 anni, quando il sostenitore del "Movimento di Oxford" ritornò a Laud, Stafford, Cosin e a molti altri arminiani per prendervi ispirazione.

NOTE

71 L'Atto di Supremazia del 1558 ristabilì la monarchia come "governatore supremo" della chiesa in Inghilterra, e l'Atto di Uniformità del 1559 ristabilì il Book of Common Prayer di Edoardo del 1549 come testo ufficiale per il culto. Cfr. per esempio, Ch. HAIGH, English Reformations: Religion, Politics and Society under the Tudors, Oxford University Press, Oxford 1993.
72 In origine gli arminiani erano i seguaci di Jacobus Arminius (1560-1609), un protestante olandese, che non era d' accordo con la teologia calvinista prevalente nel suo paese, in modo particolare, per quanto riguardava la grazia, il libero arbitrio e la predestinazione. Gli arminiani inglesi erano alquanto differenti: il loro "anti-calvinismo" assumeva un volto più liturgico, in quanto cercavano di reintrodurre elementi provenienti dal culto cattolico. Cfr. N. TYACKE, Anti-Calvinists: the rise of English Arminians c. 1590-1640, Clarendon Press, Oxford 1987, che tende ad identificare la crescita degli arminiani come uno dei fattori chiave che condusse alla guerra. Altri invece ritengono un motivo per la guerra la fazione "Caroline" nella chiesa, che favoriva una visione "alta" della monarchia. Cfr. J. DAVIES, The Caroline Captivity of the Church, Oxford University Press, Oxford 1992.
73 È difficile scegliere un'opera di Christopher Hill dalla sua bibliografia molto estesa, però, forse, la teoria dei "puritani rivoluzionari" è riassunta in: Puritanism and Revolution (1958), lntellectual Origins of the English Revolution (1965 e riveduto nel 1996), The Century of Revolution (1961) e The World Turned Upside Down (1972).
74 Cfr. per esempio P. COLLINSON, The Elizabethan Puritan Movement, University of  California Press, Berkeley 1967, per l'espressione più chiara di questa opinione che la guerra  civile non si può spiegare in termini di affiliazioni religiose.
75 P COLLINSON, 'Field, John (1544/5?-1588)', Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press 2004; ediz. online. genn. 2008 [http://www.oxtorddnb.com/view/article/9248, consultato il 9 genn. 2014].
76 Il libro di Field fu pubblicato all'estero, insieme all'opera di Thomas Wilcox, Admonition to the Parliament. Sia Wilcox sia Field furono condannati a un anno di prigione nella Torre di Londra a causa di questa pubblicazione. Cfr. J. MALTBY, Prayer book and People in Elizabethan and Early Stuart England. (Cambridge: Cambridge University Press. 1998).
77 A. FOSTER, 'Durham House group (act. 1617-1630)', Oxford Dictionary of Natianal Biagraphy, Oxford University Press, 2004; ediz. online, maggio 2005 [http://www.oxtorddnb.com/view/article/9248, consultato il 7 genn. 2014].
78 A. MILTON, 'Cosin, John (1595-1672)', Oxford Dictianary of National Biography, Oxford University Press, 2004 [http://www.oxforddnb.com/view/article/6372, consultato il 7 genn. 2014].
79 A. MILTON, 'Laud, William (1573-1645) ', Oxford Dictionary of Natianal Biagraphy, Oxford University Press, 2004; ediz. online, magg. 2009 [http://www.oxforddnb.com/view/article/16112, consultato il 28 dic. 2013].
80 P. E. McCULLUOUG, 'Andrewes, Lancelot (1555-1626)', Oxford Dictionary of Natianal Biography, Oxford University Press, 2004; ediz. online, genn. 2008 [http://www.oxforddnb.com/view/article/520, consultato il 10 nov. 2013].
81 G. J CUMMING, "The Making of the Prayer Book of 1662" in The English Prayer Book /549-/662, vari autori. (London: SPCK, 1962) and B. CUMMINGS (ed.), The Book of Conmon Prayer: The Texts of 1549, 1559, e 1562, Oxford University Press, Oxford 2011.
82 The Preces Privatae of Lancelot Andrewes Bishop of Winchester, tradotte con l'introduzione e le note da F. E. Brightman, Methuen & Co., London 1903, p. XLVI; cfr. anche N. TYACKE, "Lancelot Andrewes and the Myth of Anglicanism" in Conformity and Orthodoxy in the English Church, C. 1560-1660, Peter Lake e Michael C. Questier (eds), Boydell, Woodbrtdge 2000.
83 Preces, pp. 110 & 115. Il testo al quale Andrewes fa riferimento è Horae Beatae Mariae Virginis, Or, Sarum and York Primers. Edgar Hoskins (ed.), Antwerp 1604. Esistono ancora vari esemplari di questo testo.
84  Preces. pp. 84-85 e 198.
85 A. HUNT,  'Stafford. Anthony (b. 1586/7. d. in o dopo il 1645), Oxford Dictionary of Natianal Biography, Oxford University Press, 2004; [http://www.oxforddnb.com/view/article/262000, consultatol'8 genn 2014].
86 Per i dettagli di quest'opera, cfr. G. PARRY, Glory, Laud and Honour: The Arts of the Anglican Counter-Reformation, Boydell Press, Woodbridge 2008, pp. 127ss.
87 STAFFORD, Femall Glory, prefazione.
88 W. LAMONT, 'Prynne, William (1600-1669)', Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Ptess, 2004; ediz. onlme, magg. 2011 (http://www.oxforddnb.com/view/article/22854, consultato l'8 genn. 2014].
89 T. HEALY, 'Crashaw, Richard (1612/13-1648)', Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004 [http://www.oxforddnb.com/view/article/6622, consultato l'8 genn. 2014].
90 Cfr. The poems, English, Latin and Greek of Richard Crashaw, ed. L. C. Martin, 2nd edn (1957). Crashaw scrisse anche su Maria Maddalena nel The Weeper e su Teresa d'Avila in The Flaming Heart.
91 Cfr. N. YATES, Liturgical Space: Christian Worship and Church Buildings in Western Europe, 1500-2000, Ashgate, London 2008, insieme a Parry supra.
92 PARRY, Glory, cit., pp. 34-35. Cfr. anche A. HUNT, 'Haywood, William (1599/1600-1663)', Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004; ediz. online, genn. 2008 [http://www.oxforddnb.com/view/article/12800, consultato il 10 genn. 2014].
93 Ibid., p. 64.
94 J. MORRILL, 'Dowsing, William (bap. 1596, d. 1668)', Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004 [http://www.oxforddnb.com/view/article/7990, consultato il 10 genn. 2014].
95 PARRY, Glory, cit., p. 79. Il titolo completo della misura è «Ordinance for demolishing superstitious images, etc., and removing Communion Tables from the East End of Churches, before 1 November 1643», in C. FIRTH e R. RAIT, Acts and Ordinances of the Interregnum 1642-1660, History of Parliament Trust, 1911.

 

Inserito Martedi 8 Luglio 2014, alle ore 17:42:01 da latheotokos
 
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