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  Storia del culto dell’Addolorata 
Devozione

da Kairos del Decanato di Besozzo, pp. 1-10.



Cronologia del culto

XI secolo - Primo cenno a celebrazione dei 5 gaudi e delle 5 spade per le 5 piaghe della Vergine con riferimento al vangelo di san Luca: “ anche a te una spada trapasserà l’anima…”. Questo culto, poi ben descritto dallo Stabat Mater composto nel XII secolo, trova pronta accoglienza dai fedeli e viene man mano definendosi prima nel culto di Maria dei Sette Dolori e poi come Maria Addolorata.
1221 – Viene costruito nel monastero di Schönau il primo altare dedicato alla Madre Dolorosa
1223 - L’origine del culto dell’Addolorata viene fatto risalire 7 nobili fiorentini della compagnia di Laudesi, che ogni mattina cantavano le lodi della Madonna davanti a sue immagini poste nelle vie cittadine, a apparve loro il 15 agosto 1233 vestita a lutto e visibilmente addolorata. Questi giovani gettarono le armi, che usavano nelle lotte fratricide tra le varie fazioni fiorentine, indossarono un abito a lutto come quello della Madonna, istituirono la compagnia di Maria Addolorata, detta dei Serviti, si ritirarono in penitenza e preghiera sul monte Montesanario da dove scendevano periodicamente per fare opera missionaria, predicare la pace e fare proseliti.
1250 – I serviti arrivano anche in Lombardia.
1236 – I 5 gaudi e dolori sono diventati 7 come documentato dal poema: “Virgo Templum Trinitatis” del cancelliere Filippo di Grevè.
1277 – I serviti fondano il primo convento in Germania a Halberstad
1303 – Viene approvata la regola dei Servi di Maria allora presenti con 250 frati in 24 monasteri in Italia e 7 in Germania.
XIII - XIV secolo - I servi di Maria tedeschi mettono la celebrazione dei dolori di Maria al sabato Santo durante il vangelo dell’affidamento di Maria a san Giovanni.
Dal XIV si diffonde soprattutto nell’Europa centrale e in Spagna, dove compare il nome di Maria Dolores, la liturgia della Compassione di Maria ai piedi della croce.
XV secolo – Prime celebrazioni nelle liturgia pasquali.
1414 - Il vescovo Teodorico, arcivescovo Colonia aggiungeva a questa liturgia la processione.
1423 - Il sinodo provinciale di Colonia stabilisce che la festa “Della commemorazione dell’angoscia e dei dolori della Beata Vergine Maria” è da celebrare nel terzo venerdì dopo Pasqua.
1446 - Sono fissate le modalità della recita della corona dei sette dolori della Beata Vergine Maria
1482 - Sisto IV inserisce la liturgia dell’Addolorata nel messale romano.
1487 – I serviti costruiscono ad Angera il convento di santa Caterina.
1488 – Ad Angera viene acquistata la statua della Vergine Addolorata che inizia la venerazione nel varesotto.
XV secolo – Viene fondato un convento dei serviti a Las Cuevas di Aragona, quando i conventi erano circa 170 e i frati 1200.
XV secolo - Carlo V ordina tre dipinti per spiegare con le immagini i sette dolori di Maria al popolo dei fedeli, in gran parte analfabeta, che poi vengono esposti nella chiesa del Salvatore a Brugos della confraternita della Madonna Addolorata.
1506 – Alla morte improvvisa del marito Felipe I, la regina Juana da vita alla processione dell’Entierro.
1520 - Nasce la riforma protestante che, tra le altre cose, vuole eliminare il culto a Maria.
1545 - Inizio concilio di Trento (1545-1563).
1546 - A Roma miracolo della madonna del Pianto.
1563 - Carlo Borromeo (Arona 2 ottobre 1538 e Milano 3 novembre 1584), a 22 anni, è nominato vescovo di Milano.
1565 - In Lombardia sviluppo della devozione alla Madonna Addolorata in particolare nel sud Verbano per opera di san Carlo Borromeo.
1590 - A Palermo fondazione della confraternita di Nostra Signora de la Soledad.
1598 - A Bologna viene fondata la prima confraternita servita dell’Addolorata con piccolo scapolare nero che diventa l’abito della confraternita.
1600 – Per opera dei Serviti si diffonde la celebrazione della festa dell’Addolorata nella terza domenica di settembre con processione.
1667 - Approvazione ufficiale del culto di Maria dei sette dolori.
1668 - Prima liturgia ufficiale dell’Addolorata.
1668 - A Varese il 30 maggio durante a processione per il trasporto dell’Addolorata per le vie, tre stelle in pieno giorno e per tutto il giorno compariranno sul capo della Vergine.
1679 – A Monza inizia la celebrazione dell’Entierro.
1686 – Entierro a Germignaga e arciconfraternita ad Agrigento.
1692 – Papa Innocenzo XII autorizza la celebrazione dei Sette Dolori della Beata Vergine Maria alla III domenica di settembre.
1694 – A Serra san Bruno di Catanzaro nasce la confraternita della Madonna dei Sette Dolori.
1699 – Entierro a Varese.
1711 – Entierro ad Angera.
1714 – Approvazione celebrazione dell’Addolorata al venerdì precedente la domenica delle Palme.
1733 – Acquisto statua dell’Addolorata a Gavirate.
1735 - Filippo V la istituisce festa nell’impero spagnolo con Serviti che diffondono la Via Matris simile alla Via Crucis.
1750 – Filippo V stabilisce per il suo regno di celebrare la festa dell’Addolorata in forma solenne al 15 di settembre.
1760 – Entierro a Gavirate.
1814 - Pio VII il 18 settembre stabilisce la festa dell’Addolorata come festa per tutti.
XX secolo - Pio X fissa la festa al 15 settembre all’inizio del 1900.
Si può concludere che il culto di Maria Addolorata è nato in periodi grami in cui solo la fede poteva dare la forza di vivere perché faceva crescere la speranza in ognuno che poteva riconoscere il suo stato nelle litanie con cui i fedeli si affidavano alla comprensione e protezione della Vergine Maria.

Diffusione nel mondo del culto dell’Addolorata

Dovunque nel mondo dove c’è una chiesa cattolica c’è sempre una via Crucis, e spesso una Via Matris o una Cappella dedicata all’Addolorata o alla Pietà o alla Crocifissione con accanto Maria e molto diffuse sono le preghiere a Maria e il rosario dei sette Dolori. Tra i tanti nomi oltre a quello di Vergine Addolorata diffuso dai Serviti spiccano:
- nelle aree di lingua o influenza italiana: Maria o Mater Dolorosa o Dolorosa, Maria Desolata, Maria dei Sette Dolori, Beata Vergine del Pianto, Maria delle Lacrime o del Pianto, Maria della Pietà, Beata Maria Virgo Perdolens;
- nelle aree di lingua o influenza spagnola: Virgen de las Angustias, Virgen de los Dolores, La Dolorosa, Virgen de la Piedad, Virgen de la Soledad, Virgen de la Amargura, Maria Dolores, Virgen del la Dolorita o la Dolorita, Viernes de Dolores;
- nelle aree di lingua o influenza francese: Notre Dame Doulers, Vierge de Pietè;
- nelle aree di lingua inglese: Virgin Mary of Seven Sorrows, Our Lady of the Seven Dolours o Lady of Sorrows, Lady of Pain, Mary’s Sorrows, Mother of Sorrows, Sorrowful Mother
- in lingua tedesca: Vesperbild.
Bisogna tener presente che a volte lo stesso nome cambia significato o sfumatura a seconda della località e del momento liturgico dando luogo a feste legate ad eventi locali o ad altre ricorrenze. Questo è particolarmente vero per la Madonna delle Lacrime o del Pianto che a volte è festeggiata al 24 di gennaio. Ma il suo culto è presente anche in tutti i paesi Europei ed in Slovacchia è anche patrona, o in terre di immigrazione come ad esempio in Australia, Stati Uniti e Canada di lingua francese. Le processioni collegate alla Settimana Santa sono caratteristica soprattutto di Spagna, Portogallo e Italia del sud, e dei luoghi di loro emigrazione. Infatti si trovano soprattutto in: Brasile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Perù, Filippine, Venezuela e Malta, ma anche in Usa e Canada.

Le confraternite e arciconfraternite

Le confraternite sono associazioni pubbliche di fedeli per il mutuo soccorso, il culto pubblico, l'esercizio di opere di carità e di penitenza, di istruzione religiosa e culturale. Le Arciconfraternite sono invece quelle che, distintesi per pietà ed anzianità, aggregano Confraternite con lo stesso fine e la stessa denominazione. La prime sono state la Confraternita dei Battenti, nata nel XI secolo e quella dei Disciplinati che nacque a Perugia nel 1260 su iniziativa dei frati Cappuccini. I confratelli si flagellavano durante le cerimonie pubbliche e le processioni. Il sangue sparso era il segno della loro penitenza ed il coinvolgimento spirituale dei fedeli era molto forte. Le confraternite, hanno avuto, e molte ancora hanno, un ruolo molto importante nello sviluppo e nella conservazione del culto dell’Addolorata, soprattutto nelle processioni nella Settimana Santa. Il periodo aureo delle confraternite è l’Ottocento, quando ne sono sorte migliaia, solo in Puglia ne sono state recensite oltre 2.500. Ogni confraternita ha sempre praticato la distribuzione, l’uso e la diffusione di propri santini.

Germania e il Vesperbild

La figura di Maria è sempre stata amata dalle popolazioni del Nord-Europa, tanto che il suo titolo, tuttora in uso, corrispondente alla nostra Madonna è: Unsere Liebe Frau, la Nostra amata Signora. Il culto mariano germanico ha avuto un primo grande sviluppo con Carlo Magno che portò alla produzione nel 1100 delle prime immagini tedesche, soprattutto Vergini molto severe in trono. Poi le Confraternite dell'Addolorata e del Rosario diedero un nuovo impulso al suo culto. Nel corso del Trecento si diffuse nell'Europa centrale di lingua tedesca l’icona col nome di Vesperbild (immagine del tramonto, o del vespro) rappresentata da piccole sculture in legno dipinto, in gesso o in terracotta della Madonna che sostiene il corpo di Gesù che ha ispirato tutte le Pietà e ha influenzato anche il nord d’Italia ed in modo particolare il Trentino, l’Alto Adige, il Friuli e la Venezia Giulia. Poi la travagliata storia del culto della Vergine, nell'Europa moderna, dovette affrontare la contestazione di Martin Lutero (1483-1545), quella degli Illuministi che nel secolo XVIII con le armate della Rivoluzione francese tentarono di sradicarne completamente il culto. Infine a più riprese i condizionamenti e confische come quelle del Kulturkampf (1873-1875) di Bismark e del nazismo che soppresse anche tutte le Associazioni cattoliche. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale solo i Santuari fuori delle Città vennero in genere risparmiati. Gli altri vennero quasi tutti distrutti. Ma i Tedeschi manifestarono il loro grande amore a Maria durante l'Anno Mariano del 1954 quando tennero una grande Peregrinatio Mariae che si concluse a Fulda, cuore mariano della Chiesa tedesca, dove consacrarono la Germania al Cuore Immacolato di Maria. Come per le altre Nazioni d'Europa tradizionalmente cristiane, la Germania è disseminata di Santuari mariani diversi dei quali di notevole importanza storica e religiosa.

La Spagna e il culto dell’Addolorata

Il grande sviluppo che ha avuto il culto della Vergine Addolorata in Spagna, dove era stato portato dai Serviti, si ha in particolare dal 1506, quando iniziò la processione dell’Entierro. Poi progressivamente è diventata il più importante centro di diffusione nel mondo di questo culto. Oggi un importante patrimonio di statue, un gran numero di confraternite e una grande passione permettono la celebrazione di numerose e fastose processioni durante tutto l’anno e in numerose località. Le statue spagnole si caratterizzano quasi sempre per il vestito molto sfarzoso, nella Settimana Santa spesso coi colori del lutto, col cuore in evidenza trafitto da spade e con sopra un fuoco, che simboleggia il suo amore, la testa ritta e piangente, un aspetto piacente, popolare, più simbolico che realistico. Le più famose processioni sono quelle della regione dell’Andalusia a Sevilla e Loja (Granada); della Castilla-La Mancha a Ciudad Real, Hellín (Albacete), della Castilla y León a León, Salamanca; della Región de Murcia a Cartagena e Lorca.

La Madonna Addolorata e l’Entierro

Nel 1506 quando improvvisamente morì il marito Felipe I, la regina Juana diede vita, con l’aiuto delle numerose confraternite, alla processione dell’Entierro, ossia alla rappresentazione della sepoltura o interramento del Cristo, dove la statua dell’Addolorata, a volte con altre figure, segue la statua del Cristo Morto. Da allora tale processione fu ripetuta nelle processioni penitenziali tipiche della Settimana Santa. A volte le processioni sono vere e proprie rappresentazioni con quadri dei momenti più importanti della Passione: Maria segue il Figlio e l’incontra sulla salita del Calvario, Maria ai piedi del Crocifisso e Maria alla Deposizione. Sono riti altamente suggestivi, realistici che diedero luogo anche a vere e proprie rappresentazioni sacre dette Misteri. Di tale rito, attecchito dalla Spagna nelle terre sotto dominazione spagnola, si ha testimonianza anche a Varese a fine XVII secolo dove la Confraternita di santa Marta l’ha gestita e proseguita, con alterne fortune ed interruzioni, sino ai primi decenni dell’Ottocento. In Lombardia, secondo le norme del sinodo di Milano del 1636, la processione doveva essere effettuata in reverente silenzio dopo il vespero, prima dell’Ave Maria. Ci si doveva inoltre astenere dal portar armi, dall’esplodere colpi d’arma da fuoco, non potevano poi venire allestite scene di rappresentazioni sacre con teatri di personaggi della Passione (si escludeva il ricorso a figuranti viventi), e non poteva esser eseguita musica, in special modo con strumenti considerati profani.

Il culto dell’Addolorata in letteratura

Da: La passione
E tu, Madre, che immota vedesti
un tal Figlio morir sulla croce,
per noi prega, o regina dei mesti,
che il possiamo in sua gloria veder;
che i dolori, onde il secolo atroce
fa de’ boni più tristo l’esiglio,
misti al santo patir del tuo figlio,
ci sian pegno d’eterno goder.
(Alessando Manzoni)

On Miracol
... in questo frattempo la madre del Signore ricordandosi che il povero giovanotto, sebbene peccatore, era stato ciò non di meno un suo devoto, e sapendo bene che era scritto nell’abito, che digiunava il Sabato per i suoi sette dolori...”
(1776 – 1821 Carlo Porta)

Terre immobili canto IV
“ …Corrosa di dolore,
trafitta dalle spade della rassegnazione,
velati gli occhi da un’ombra di lacrime sospese,
non oppio dei popoli,
ma nostre stesse viscere,
nel nodo delle sue mani congiunte,
nella dolcezza del suo volto,
spegnevo i fuochi della rivolta,
confrontavo il dolore …
(Giuliana Falcetta)


La bibliografia principale:

Fascicoli editi dalla parrocchia di Gavirate
· Cenni di storia della chiesa di Gavirate, Inos Biffi 973
· Note storiche sulla parrocchia di Gavirate dal 1500 al 1574, don Adolfo Passoni, 1982
· San Carlo Borromeo a Gavirate 1574 – 1581, don Adolfo Passoni ed il contributo di Dario Papa e Antonio Tombolino 1983
· L’epoca del cardinal Federico Borromeo, Gavirate dal 1589 al 1636, don Adolfo Passoni, 1984
· Il barnabita Giampiero Besozzi, la chiesetta della natività della B.V. Maria in Gavirate, Federica Lucchini ,1990
· Don Vittorio Brunetti, prevosto di Gavirate dal 1906 al 1943, Federica Lucchini 993
Tra fede e civiltà, centro culturale decanale cardinal Angelo Dell’Acqua, Sesto Calende, 1995
Gavirate di Paolo Crosta, Nicolini editore 1984
L’Addolorata di Gavirate, Del Torchio Luigi edizione DDT 1996
Avvenire e Luoghi dell’Infinito, inserto culturale
Storia di una lunga Fede, Luciano Folpini, Kairòs 2009

 

 

Inserito Lunedi 8 Settembre 2014, alle ore 10:07:41 da latheotokos
 
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DOTTORE IN S. TEOLOGIA CON SPECIALIZZAZIONE IN MARIOLOGIA
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