Papa Giovanni XXIII a Loreto
Data: Giovedi 24 Aprile 2014, alle ore 9:10:04
Argomento: Chiesa


Editoriale del P. Giuseppe Santarelli in Il Messaggio della Santa Casa - Settembre-ottobre 2012



 Il 4 ottobre 1962 Giovanni XXIII si recò in pellegrinaggio alla Santa Casa di Loreto, alla vigilia dell’apertura del Concilio Vaticano II, con una breve sosta ad Assisi al ritorno. Fu una visita storica. Tanto è vero che Benedetto XVI ha voluto commemorare quell’evento programmando una visita al Santuario per il 4 ottobre prossimo. Da 105 anni, dopo il viaggio a Loreto di Pio IX del 1857, un papa non usciva più da Roma. Pio IX chiuse a Loreto le uscite dei sommi pontefici da Roma. Giovanni XXIII a Loreto le riaprì. Lungo il percorso, attraverso il Lazio, l’Umbria e le Marche, il «Papa buono» fu salutato da una folla festante e straripante. A Loreto fu accolto dal presidente della Repubblica Italiana Antonio Segni, dal capo del governo Amintore Fanfani e da altre autorità ecclesiastiche (cardinali e vescovi), civili e militari. Soprattutto era ad attenderlo una folla straripante di fedeli esultanti, arrampicati anche sui lampioni, sui tetti delle case e sul cornicione del Palazzo Apostolico. Giovanni XXIII sostò in preghiera nella Santa Casa e quindi pronunciò un elevato discorso, ispirato ai messaggi fondamentali della dimora nazaretana di Maria: il mistero dell’Incarnazione, la santità della famiglia e la santificazione del lavoro. Dal loggiato del Palazzo Apostolico, all’Angelus, il papa improvvisò queste parole spontanee, fuori dal protocollo rigidamente predisposto. Vi si percepisce la sua devozione verso la Casa di Maria, sottaciuta nel discorso ufficiale: «Qui la Santa Casa di Loreto richiama la stessa devozione che diletta il cuore dell’umile Papa, quando, volgendo lo sguardo nella Piazza di S. Pietro, trova lì convenuti i rappresentanti del mondo intero, sui quali si distende la stessa benedizione. Oggi, questa è la Casa di Maria, questa è la Piazza di S. Pietro [...]. Papa Giovanni effettuò il pellegrinaggio con una precisa e nobilissima finalità: pregare la Madonna per l’imminente Concilio Vaticano II. Egli stesso lo esplicitò con questa invocazione alla Vergine, contenuta nel discorso citato: «O Maria, o Maria, Madre di Gesù e Madre nostra! Qui siamo venuti stamane per invocarvi come prima stella del Concilio, che sta per avviarsi; come luce propizia del nostro cammino, che si volge fiducioso verso la grande assise ecumenica che è universale aspettazione». Nel discorso ufficiale di apertura del Concilio Vaticano II il papa ricordava il suo pellegrinaggio lauretano con queste parole: «O Maria, Auxilum Christianorum, Auxilium Episcoporum, della cui predilezione abbiamo avuto nuova prova nel tuo tempio di Loreto, ove rimeditammo il mistero dell’Incarnazione, volgi ogni cosa ad esito felice e propizio». In tal modo Giovanni XXIII legava storicamente il santuario dell’Incarnazione della Santa Casa al Concilio Vaticano II, da lui posto sotto la protezione della Vergine.

 







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