La Theotokos e la riconciliazione cosmica secondo i Padri d''Oriente
Data: Lunedi 14 Luglio 2014, alle ore 16:59:55
Argomento: Ortodossi


Un intervento di Iuvenalie Ionascu, Archimandrita della Chiesa Ortodossa Rumena in Roma, in AA. VV., La Madre di Dio per una cultura di pace, Edizioni Monfortane, Roma 2001, pp. 49-53



Nell'insegnamento dei Padri orientali, il valore della creazione si concentra e si rivela nell'umanità di Cristo. Nell'incarnazione del Figlio di Dio, che assume la nostra carne e cosi tutte le cose create, tutta l'umanità e tutta la creazione si ritrovano colmate dalla grazia dello Spirito Santo che tutto santifica ed effonde la sua vita divina a tutti, attraverso la risurrezione di Cristo e la incessante «Pentecoste» e rende tutti immortali e divinizzati. E questa la dottrina cristiana sulla salvezza dell'uomo e del creato. Questo è il lato cristologico di tale mistero.

1. MARIA NELL'ECONOMIA DELLA SALVEZZA

Sul versante antropologico, l'uomo riceve la forza di seguire Dio ed immergersi nel disegno salvifico offertogli. E in virtù della sua libertà, partecipa all'unione con Dio, alla theosis, realizza qui, sulla terra, il corpo reale di Cristo, il corpo concreto del Cristo storico, cioè la Chiesa. Cristo, Figlio di Dio e pienamente e contemporaneamente figlio dell'uomo, «concepito dallo Spirito Santo e nato dalla Vergine Maria» è la rivelazione definitiva di Dio e la realizzazione perfetta dell'uomo. In Cristo, Dio si rivela all'uomo come Padre e amante degli uomini e l'uomo si rivela come «tempio dello Spirito Santo», theoforo e «carne della divinità», «Figlio di Dio» e «Dio per grazia». E questa la dottrina dei Padri del IV Concilio ecumenico di Calcedonia. In Cristo, è stata portata a compimento la rivelazione di Dio nei limiti della carne umana; Cristo ha divinizzato il suo corpo e continua a condividere questo dono attraverso i sacramenti della Chiesa, con tutta l'umanità. E sempre in lui, l'uomo esprime la propria libertà, partecipando all'opera salvifica da lui portata, offre il suo apporto indispensabile, in un processo sinergico divino - umano, alla salvezza sua, dell'umanità intera e del cosmo. In questa economia salvifica, il ruolo della Vergine Maria è centrale.

2. L'INCARNAZIONE PER MEZZO DI MARIA

Secondo la tradizione veterotestamentaria, Dio è invisibile, immensamente inaccessibile e inconoscibile. Chi può vedere il volto di Dio e restarne vivo? (Es 33,20) Gli angeli stessi si coprono il viso per non guardare Dio, per la sua insostenibile gloria1. Ma Dio ha colmato quest'abisso ontologico tra sé e la sua creatura nell'incarnazione del suo unico Figlio. «Dio ci è dato, come a dei fanciulli, come latte, - dice Ireneo di Lione - così che nutriti al seno della sua carne», potessimo diventare immortali in lui2. Per l'incarnazione, la carne umana diventa in Cristo non solo la dimora di Dio, ma veramente la carne di Dio. Questa carne da Dio assunta in Cristo e attraverso la quale egli ci comunica la salvezza è la carne della Vergine Maria. Nella carne della Vergine, da lui assunta, Dio diventa per noi la perfetta epifania. E lei diventa la «scala» di Giacobbe, attraverso la quale non gli angeli, ma lo stesso «Angelo del Grande Consiglio» è venuto da noi, ha abitato tra di noi c ci ha portati laddove egli abita, nel seno della divinità. La carne di Cristo è la carne della Vergine Maria; il sangue di Cristo è il sangue di lei; ma la carne e il sangue di Maria sono la nostra carne e il nostro sangue. Diceva il sapiente antico che non c'è niente di nuovo sotto il sole, e san Giovanni Damasceno aggiungeva: «Non c'è niente di nuovo sotto il sole tranne l'incarnazione del Verbo». Allora è chiaro che la Donna che ha offerto la sua carne a questo miracolo inaudito non è una persona qualsiasi. Ella occupa un posto particolarmente unico all'interno del  piano di Dio. «Solo attraverso la Vergine, Dio è venuto tra noi..., a noi è apparso..., mentre, prima di lei, era a tutti invisibile»3. Ella è il frutto più puro di cui l'umanità è mai stata capace. E il frutto meraviglioso realizzato all'interno del popolo eletto, in seguito ad una pedagogia divina che è durata diversi secoli. In lei, la gloria di Dio si è manifestata all'uomo e ha trovato in lei il suo tempio più gradito e la collaboratrice più fedele. In lei, anche l'uomo ha trovato l'espressione più felice della sua collaborazione con Dio al piano di salvezza del mondo. Ella, per la prima volta, ha aiutato l'uomo ad incontrare realmente Dio. In lei, Dio si è fatto consustanziale all'uomo, secondo l'umanità. Nell'incarnazione del Verbo nel seno della Vergine Maria, Dio ha assunto tutta la nostra natura umana: la carne, l'anima, la libertà, il pensiero, la parola. Non ha assunto il peccato, perché questo era estraneo alla natura dell'uomo, anche se da lui fatto proprio per sua libera scelta. Nel corpo che Cristo ha preso dalla Vergine, Dio ha fatto sua la causa dell'uomo, perché l'uomo fosse in grado di vincere il peccato nel suo proprio corpo4.

3. IN MARIA LA CREAZIONE È DIMORA DELLO SPIRITO

C'è una misteriosa comunione tra la carne della Vergine e la carne di Cristo. La carne divinizzata di Cristo l'ha resa intimamente unita a lui in una maniera reale, da poter dire che, per prima, tra tutte le creature, ella è stata «cristificata». Per questo, il suo corpo, dopo la morte, non è stato toccato dalla corruzione, ma è stato assunto in cielo, come primizia dell'assunzione in cielo dei corpi di tutti i santi. Dio ha creato il mondo in vista di unirsi a lui, vale a dire in vista della Chiesa, corpo del suo Figlio eterno. E il fine dell'uomo è di divenire essere teandrico, Dio - uomo per grazia. San Basilio dice che l'uomo «ha ricevuto il comando di divenire dio». Qui, la Madre di Dio occupa un posto centrale, perché è stata la prima a diventare con-carnale a Dio, e solo attraverso il suo fiat anche noi ne partecipiamo in Cristo. «Il suo concepimento verginale, eccezionale e straordinario, è stato il puro e semplice compimento del fine per cui la natura umana è stata creata nell'in principio. Nella persona di Maria, veramente e realmente Madre di Dio, è dunque la nostra natura umana che si rivela 'Madre di Dio", Theotokos»5, come si esprime un teologo ortodosso contemporaneo. In questo senso, la natura - cosmo si rivela come «madre di Dio» e «madre dell'uomo» al contempo. Alla lesta del l'Epifania, per l'invocazione dei sacerdoti, lo Spirito Santo santifica «la natura della acque» e dunque dal battesimo, come da un seno materno, ogni creatura rinasce nuova. San Giovanni Damasceno affermava: «lo onoro questa materia attraverso la quale è stata operata la mia salvezza»6. Nella divina Liturgia di san Giovanni Crisostomo, il pane che resta dalla Protesis si benedice durante l'inno Axion Estin, dedicato alla Theotokos. Esso diventa segno della tenerezza divina sia per coloro che sono esclusi dalla chiesa, come per coloro che fanno penitenza e quindi non partecipano all'Eucaristia. Questo vuoi dire che la riconciliazione con Dio viene attraverso la tenerezza della Theotokos; perciò è molto venerata, nell'ambito ortodosso l'icona della «Madre della Tenerezza». La Madre di Dio diventa per tutta l'umanità e per l'intero creato, modello e immagine delle cose come sono state create e come dovevano essere. Questo modello ha una forte dimensione escatologica: in lei, Dio ci fa capire come saremo nel Regno avvenire. «Nato da lei, Dio l'ha santificata»7, e in lei «gli uomini sono stati resi degni dell'unione con Dio e la terra degna di essere abitata da Dio»8. «Pcr la sua bellezza, è stata mostrata a Dio la bellezza comune della creazione»9; è stata lei a «muovere lui verso l'amore per gli uomini»10. In lei, tutta la creazione diventa dimora dello Spirito Santo. Perché in lei, per prima, lo Spirito ha celebrato la liturgia della salvezza dell'uomo. San Proclo di Costantinopoli concludeva cosi una sua omelia dedicata alla Madre di Dio: «Gioisci, o Cattedrale, perché nel tuo grembo il Figlio di Dio viene ordinato sacerdote!». Il tempio più puro, la dimora più adatta per la divinità è stata la Theotokos. Se per «pentecoste» si intende il dimorare dello Spirito Santo nella creazione, allora la prima «Pentecoste» della storia è stata l'«Annunciazione»; e il frutto di questa effusione dello Spirito è stato l'incarnazione del Figlio di Dio, il grande miracolo che ha fatto si che l'incomprensibile Dio abbia preso la nostra carne, assumendo «forma» d'uomo e salvando ciò che ha assunto. La Pentecoste comunemente detta ha fatto nascere il corpo mistico, il corpo della fede, ovvero la Chiesa, secondo un modello mariano.

4. MADRE DI RICONCILIAZIONE

Siccome la Chiesa è aperta a tutti e virtualmente comprende tutti gli uomini e il cosmo, cosi anche la Theotokos diventa la madre di tutti gli uomini. L'umanità intera diventa sé stessa, si riconosce come creazione di Dio nella Chiesa, come l'unica casa dei figli di Dio. I figli sono tali solo se vivono in armonia, riconciliati tra di loro e con il Padre. Il ruolo della Madre è quello di conciliare tutti i suoi figli. La Madre di Dio ha fatto la sua parte insostituibile per la riconciliazione tra Dio e l'uomo; e continua ad agire nella Chiesa, per la riconciliazione di tutte le membra del corpo di Cristo, ovvero di tutti i cristiani che chiamano Dio col nome di Padre.

NOTE
1 Is 6,2; 1Tim 6,16; GREGORIO NAZIANZENO, Or. 37, II, PG 36, 324A; Or 45,7, PG 36,632B.
2 IRENEO DI LIONE, Adv. Haer. IV, 38,1.
3 GREGORIO PALAMAS, Omelia sulla Dormizione della Vergine
4 Cf. NICOLA CABASILA, La vita in Cristo, Chevetogne 1960, 37.
5 P. NELLAS, Madre di Dio, dimora del Verbo, Bose 1994,14.
6 GIOVANNI DAMASCENO, Trattato sulle sante icone.
7 LEONE DI BISANZIO, Adv. Nestorianos, PG 86, 1, 1720D.
8 N. CABASILA, citato da P. NELLAS, in La Madre di Dio, Atene 1974, 62.
9 Ivi, 124.
10 Ivi, 184.







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