L'affidamento a Maria secondo Don Silvio Gallotti
Data: Sabato 30 Agosto 2014, alle ore 9:50:46
Argomento: Libri


Come prepararsi alla Consacrazione a Maria secondo gli insegnamenti del Venerabile Don Silvio Gallotti da scaricare



Dall'Introduzione dell'Editore:
«Il libro che presentiamo si può chiamare «la storia di un'anima». E' un'esperienza ascetica più che una esposizione dottrinale. In questa vita il pio Autore praticò la Vera Devozione alla Madonna in una maniera così perfetta da lasciare in chi ebbe la fortuna di conoscerlo la convinzione che egli fosse un santo. E per essere un'esperienza questo libro ha un valore ed un'efficacia singolari; ha però anche la caratteristica di un'esperienza. In una trattazione dottrinale si cerca la ricchezza della dottrina, la sicurezza dei principi, la logica dell'argomentare, la saggezza delle applicazioni. Nell'esposizione invece di un'esperienza si seguono altri criteri. Allora ci si domanda: «Quale fu il fine inteso da chi visse questa esperienza? Con quale mezzo, in quale modo lavorò a conseguire quel fine? Con quale frutto »? Gli scritti che espongono una personale esperienza non si possono completamente intendere se non si ha già quel complesso di conoscenze che l'Autore portava nel suo laborioso sforzo spirituale. Confrontate, ad esempio, un trattato di ascetica con gli scritti di S. Giovanni della Croce, di S. Teresa e rileverete il tono così diverso dell'esposizione dottrinale e dell'esperienza. Anche in questo scritto del Venerabile D. Silvio Gallotti non cercate una esposizione ascetica completa; sareste delusi. Anche se talora sembra proporsi di offrire una trattazione organica, avvertite che prende il sopravvento l'elemento esperienza. A questo riguardo va tenuto presente un altro rilievo. Le esperienze spirituali hanno una profondità e una ricchezza vastissima. L'anima si sente come immergere in un mare, tanto vasto e profondo è il mistero della Grazia: l'anima sperimenta in sé stessa profondità prima insospettate. Ma quando il Santo tenta di esporre ciò che egli sperimentò, ciò che egli comprese, le parole si mostrano dolorosamente inadeguate, pallide, vuote, sorde. E avviene allora che chi legge i loro scritti superficialmente si trova deluso. Quale lettore superficiale non si è sentito deluso leggendo gli «Exercitia» di S. Ignazio o le pagine, anche più celebrate, di S. Giovanni della Croce? In questi scritti, più che altrove, bisogna ricordare che le parole sono segni: qui, si direbbe, sono non più che frecce indicative di un itinerario: sembrano dire: «Guarda lontano! Affina gli sguardi per vedere!». Quando infatti l'anima si accosta con umiltà, con fede, pregando e cercando Dio, a queste pagine, sente veramente aprirsi uno spiraglio sul Cielo, un «itinerarium ad Deum ». Le parole dei Santi sono indici che additano il Cielo. Che dono grande Iddio ci offre con le pagine dei Santi! Lo scritto che presentiamo, nel quale il pio Autore espone l'esperienza vissuta da lui con la pratica della Santa Schiavitù, facendo della Devozione alla Madonna il programma della sua vita spirituale, va letto così: con umiltà, con fede, pregando, cercando Dio, cercandolo per mezzo di Maria. Io ritengo che a chi lo userà come guida del suo «itinerarium ad Deum per Mariam», questo libro può giovare molto».

 







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