La questione femminile come questione antropologica in Giovanni Paolo II . Un intervento di S.E. Mons. Antonio Staglianò, Vescovo di Noto

«La vera sfida del pensiero cristiano è saper articolare questa verità “teologica” (la verità della donna la dice Gesù di Nazareth) in termini razionalmente apprezzabili e perciò condivisibili anche da chi non crede come i cristiani e non crede affatto (e per questo ritiene/crede di dover/poter utilizzare la “sola ragione”). Giovanni Paolo II ha sicuramente promosso un tale “pensiero della fede” con la pretesa – in questo sta la nuova apologetica inscritta nella nuova evangelizzazione, da lui promossa e immaginata – che questo “pensiero della fede” per essere “della fede” non smette di essere “pensiero”, cioè vero approfondimento cogitante alla scoperta della verità della realtà dell’uomo e dell’umano1. Pensiero della fede, pertanto adeguato e corrispondente alla ricerca più profonda dell’uomo di oggi, benché difficile da recepire e da accogliere a causa della trasformazione culturale in atto, dominato dal riduzionismo antropologico[...]».
