L'evento e il significato teologico della lacrimazione del 1953
I fatti
Al n. 11 di via degli Orti a Siracusa, abitano due giovani sposi, Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusti. Antonina, in attesa del primo figlio, ha una gravidanza molto difficile, con ricorrenti abbassamenti della vista. Verso le tre di notte del 29 agosto del 1953 la vista scompare del tutto, ma alle 8.30 del mattino ritorna, e Antonina vede scendere delle lacrime sul viso di una Madonnina in gesso, posta come capezzale sopra il letto. Il mezzo busto del piccolo quadro, raffigura il Cuore Immacolato di Maria, ed è un regalo di nozze, celebrate il 21 marzo dello stesso anno. La lacrimazione si ripetè diverse volte dal 29 agosto al 1° settembre. La notizia si divulgò rapidamente e casa Iannuso divenne meta di incessante pellegrinaggio. Domenica 30 agosto un cineamatore di Siracusa, Nicola Guarino, era riuscito a filmare una lacrimazione, documentando il fenomeno in circa trecento fotogrammi.
Analisi, approvazione e Santuario
La Curia arcivescovile sottopose il fenomeno ad una commissione scientifica, presieduta dal dottor Michele Cassola, apertamente non credente. Dopo un prelievo del liquido lacrimale il 1 settembre, che segnò anche la fine del fenomeno, e dopo un esame del quadretto, in data 9 settembre 1953 la commissione concluse che le lacrime erano di tipo umano e il fenomeno non spiegabile scientificamente. Il 13 dicembre dello stesso anno l'episcopato della Sicilia, presieduto dal Card. Ernesto Ruffini Arcivescovo di Palermo, dichiarò autentica la lacrimazione con queste parole:
«I Vescovi di Sicilia, riuniti per la consueta Conferenza in Bagheria (Palermo) dopo aver ascoltato l’ampia relazione dell’Ecc.mo Mons. Ettore Baranzini, Arcivescovo di Siracusa, circa la “Lacrimazione” della Immagine del Cuore Immacolato di Maria, avvenuta ripetutamente nei giorni 29-30-31 agosto e 1 settembre di quest’anno, a Siracusa (via degli Orti n. 11), vagliate attentamente le relative testimonianze dei documenti originali, hanno concluso unanimemente che non si può mettere in dubbio la realtà della Lacrimazione. Fanno voti che tale manifestazione della Madre Celeste ecciti tutti a salutare penitenza ed a più viva devozione verso il Cuore Immacolato di Maria, auspicando la sollecita costruzione di un Santuario che perpetui la memoria del prodigio». Il 17 ottobre 1954, papa Pio XII concluse il Convegno Mariano di Sicilia con un radiomessaggio, nel quale disse tra l'altro: «Non senza viva commozione prendemmo conoscenza della unanime dichiarazione dell’Episcopato della Sicilia sulla realtà di quell’evento. Senza dubbio Maria è in cielo eternamente felice e non soffre né dolore né mestizia; ma Ella non vi rimane insensibile, che anzi nutre sempre amore e pietà per il misero genere umano...».
Il quadretto, prima di essere custodito nel santuario costruito successivamente, rimase esposto fino al 1968 alla venerazione dei fedeli in piazza Euripide. Il santuario progettato nel 1957 e iniziato nel 1966, venne inaugurato da Giovanni Paolo II il 6 novembre 1994. Nella parte superiore della basilica, presso l'altare centrale, è custodita l'effigie mariana protagonista dell'evento.
Messaggio della Madonna delle Lacrime
Il 6 Novembre 1994, papa Giovanni Paolo II, in occasione della visita pastorale alla città di Siracusa, durante l’omelia per la dedicazione del Santuario alla Madonna delle Lacrime, disse tra l'altro: «Le lacrime di Maria appartengono all’ordine dei segni: esse testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel mondo. Piange una madre quando vede i suoi figli minacciati da qualche male, spirituale o fisico. Santuario della Madonna delle Lacrime, tu sei sorto per ricordare alla Chiesa il pianto della Madre. Qui, tra queste mura accoglienti, vengano quanti sono oppressi dalla consapevolezza del peccato e qui sperimentino la ricchezza della misericordia di Dio e del suo perdono! Qui li guidino le lacrime della Madre».
Sempre nella sua omelia, il papa afferma che le lacrime di Maria, sono:
- lacrime di dolore per quanti rifiutano l'amore di Dio, per le famiglie disgregate o in difficoltà, per la gioventù insidiata dalla civiltà dei consumi e spesso disorientata, per la violenza che tanto sangue ancora fa scorrere, per le incomprensioni e gli odi che scavano fossati profondi tra gli uomini e i popoli.
- lacrime di preghiera: preghiera della Madre che dà forza ad ogni altra preghiera, e si leva supplice anche per quanti non pregano perché distratti da mille altri interessi, o perché ostinatamente chiusi al richiamo di Dio.
- lacrime di speranza, che sciolgono la durezza dei cuori e li aprono all'incontro con Cristo Redentore, sorgente di luce e di pace per i singoli, le famiglie, l'intera società”.
Bibliografia
AAVV, Il pianto di Maria. La lacrimazione di Siracusa tra storia e fede, a cura di G.Greco, Città Nuova, 2003
Rosaria Ricciardo, Pianto di Maria e dolore di Dio. L'evento di Siracusa, San Paolo Edizioni, 2004
Ottavio Musumeci, Ha pianto
la Madonna a Siracusa, Marchese – Arti grafiche, Siracusa 1954
Giuseppe Portale, Il pianto di Maria a Siracusa, Edizioni Segno, 2000.