La Prediletta di Dio
Data: Sabato 21 Febbraio 2015, alle ore 23:52:19
Argomento: Mariologia


Dispensa completa di Mariologia del Prof. Antonio Ducay della Pontificia Università della Santa Croce - P.zza Sant'Apollinare, 49 - Roma

Prefazione
Lo studio della figura di Maria e del suo ruolo nel disegno di Dio deve avere uno spazio proprio nel piano degli studi del primo ciclo teologico. Maria non costituisce il centro del disegno di Dio – questo luogo infatti aspetta a Gesù Cristo, che rimanda sempre alla sacra Trinità –, ma è inserita per volontà divina al centro del disegno. Per questo motivo non è possibile conoscere in profondità la verità cristiana se non si ha una conoscenza ugualmente approfondita sulla dottrina mariana. Tuttavia, a motivo dell‟estensione e del numero delle materie, non è facile per i docenti e per gli studenti del primo ciclo di Teologia dedicare alla mariologia lo spazio che questa meriterebbe. Spesso l‟esposizione si deve limitare a un esiguo numero di crediti lettivi, entro i quali trasmettere, sinteticamente, gli aspetti essenziali di una tematica ricca e carica di storia come è quella mariana. Questo aspetto è all‟origine della nostra dispensa. È vero che esistono attualmente molti buoni manuali di mariologia. Ai lavori classici di Laurentin, Roschini, Bertetto, J. Galot e altri, si sono aggiunti, in tempi più recenti, nuovi pregevoli volumi come quelli di Pozo, Ponce Cuellar e Bastero, per citare alcuni nomi in lingua spagnola e Hauke, Colzani, De Fiores, ecc. in lingua italiana. L‟elenco si potrebbe allungare con altri autori di lingua tedesca o inglese. Spesso però questi manuali hanno un elevato numero di pagine e risultano un po‟ eccessivi per le possibilità degli studenti, i quali devono distribuire il proprio tempo tra un numero non indifferente di discipline scolastiche. Servono, dunque, in interesse degli studenti, lavori di sintesi, dove la brevità della esposizione non si ottenga a scapito della profondità dei contenuti, o di aspetti propri del lavoro teologico come la necessità di conoscere bene le fonti, di documentare le affermazioni, di presentare la dottrina alla mentalità critica propria del nostro tempo. È quanto abbiamo tentato di fare in queste pagine. Esse non contengono una mariologia “completa”, poiché sono trattate soltanto le tematiche più rilevanti, ma la nostra speranza è che queste “otto lezioni” forniscano una solida base di dottrina, a partire della quale poter valutare e incorporare le altre tematiche mariane. Non ci resta che affidare i frutti della lettura a Maria, Sedes Sapientiae, e chiedere al lettore un occhio benevolo per le sviste grammaticali e per le oscurità che spesso accompagnano il lavoro teologico, specie si fatto in una lingua diversa di quella propria di origine.







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