Maria e la Chiesa nascente
Data: Venerdi 17 Aprile 2015, alle ore 12:26:20
Argomento: Bibbia


Dal libro di Jean Cantinat, La Madonna nella bibbia, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1987, pp. 163 - 166.



1. Maria e la Risurrezione

La sera del venerdì santo, prima del riposo sabatico che cominciava al calar del sole, le pie donne sedute di fronte al sepolcro seguono attentamente l'opera di Nicodemo e di Giuseppe d'Arimatea che procede alla sepoltura di Gesù; esse notano particolarmente il modo in cui viene sistemato il corpo nella camera mortuaria. Hanno infatti l'intenzione di ritornare sul posto, il mattino dopo il riposo sabatico, per esprimere al Signore il loro attaccamento personale: al regale omaggio di Nicodemo (32 kg di profumo), vogliono aggiungere quello dei loro aromi. L'uso palestinese autorizzava questo gesto nei tre giorni che seguivano la morte. E infatti la domenica, al levar del sole, si mettono in cammino verso il sepolcro sperando di trovare qualche aiuto tra i passanti per rimuovere la pesante pietra che era stata rotolata davanti all'entrata. La loro decisione testimonia che non pensano di trovare un risuscitato ma un cadavere; del resto non si potrebbe spiegare diversamente le intense sorprese che le attendono (Mr 15,46ss; 16,1ss).
Maria, presente alle scene del Calvario, è assente dal gruppo che si reca a rendere l'ultimo omaggio al cadavere di suo Figlio. Questa assenza stupisce. Molti autori, e sembra a giusto titolo, vi scorgono la prova che Gesù risorto si è già mostrato a sua madre nelle prime ore del giorno. Perciò Maria crede inutile recarsi al sepolcro, cosa che altrimenti le s'imponeva. Le ragioni di convenienza che accreditano questa prima apparizione s'immaginano facilmente: Gesù, modello di pietà filiale, poteva abbandonare sua madre cosi piena di fede, quando stava per apparire ai discepoli che erano fuggiti, l'avevano rinnegato, o se ne ritornavano scoraggiati a casa loro? Se il Vangelo non parla di questa prima apparizione, è forse perché la testimonianza di una madre in favore di suo figlio non è legalmente attendibile; ma forse è anche per altre ragioni ignorate da noi.

2. Maria e la Pentecoste

Dall'Ascensione alla Pentecoste Maria vive a Gerusalemme, nel Cenacolo, in compagnia degli apostoli, delle pie donne e dei suoi parenti definitivamente conquistati alla causa di suo Figlio (At 1,12-14). Ella si unisce alla preghiera comune per la venuta dello Spirito Santo promesso e prepara cosi la nascita della Chiesa. Ricordiamo l'efficacia della sua preghiera a Cana. Presente all'inizio del Vangelo, lo è anche all'inizio della Chiesa. Nel pensiero di san Luca, autore del terzo Vangelo e del libro degli Atti, la presenza di Maria nel Cenacolo riveste forse un significato tutto speciale, quello di una preparazione unica all'effusione dello Spirito sulla Chiesa nascente. All'inizio del suo Vangelo egli ci parla della discesa dello Spirito Santo su Maria il giorno dell'Annunciazione e dell'allegrezza di Elisabetta il giorno della Visitazione (Lc 1,35.41); all'inizio del libro degli Atti ci racconta la discesa dello Spirito sugli apostoli il giorno della Pentecoste e i felici risultati di questa discesa (At 2,1ss). Non stabilisce dunque una analogia tra le due serie di avvenimenti? Non vede nei primi il preludio dei secondi? La nascita verginale del Cristo appare «come la prima irruzione escatologica dello Spirito nel mondo... (l'inizio) della creazione nuova» (J. Schmitt), e Maria, con il suo ruolo di primo piano, appare come lo strumento e anche, in un certo senso, come il tipo della salvezza definitiva. Per questo la sua presenza e la sua azione al Cenacolo avrebbe un'importanza particolare. San Luca non lo suggerisce quando nomina Maria a parte nel gruppo delle pie donne riunite nel Cenacolo (At 1,14)?. Noi non ne abbiamo la certezza, perché la sola stima portata alla famiglia naturale di Gesù, stima che si manifesterà ben presto con la scelta di un « fratello del Signore» come primo vescovo di Gerusalemme, bastava a dare a Maria un posto di preminenza nella comunità primitiva. Comunque sia nel ruolo preciso di Maria nell'effusione dello Spirito Santo sulla Chiesa nascente, non si può dubitare che nel giorno della Pentecoste la sua anima, da sempre oggetto del favore divino, beneficia di un grande accrescimento di santità, in luogo di una trasformazione radicale che non occorreva.

3. Maria sorgente d informazione evangelica

Anche dopo la venuta dello Spirito fino alla sua morte Maria, senza mai avere nella Chiesa il ruolo di capo devoluto a Pietro e agli altri apostoli (Mt 16,17ss; 18,18), vi esercita un influsso di primo piano, con la sua preghiera e col suo spirito, ma anche con le informazioni che soltanto lei poteva dare su Gesù. Non è lei che ha fornito la maggior parte degli elementi di cui sono composti i «vangeli dell'infanzia»? (Lc 1-2; Mt 1-2). San Luca ce lo fa pensare quando dice che «Maria serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19.51). Non è forse lei che, dopo essere stata presa con sé da Giovanni, comunicò a questo apostolo un tale spirito d'interiorità che il suo Vangelo divenne straordinariamente «spirituale», secondo l'espressione di Clemente d'Alessandria? Infatti «più e meglio degli apostoli, Maria ha potuto dire durante la sua vita mortale, parlando di Gesù, "Noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre pieno di Grazia e di verità" ».

 

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