Con Maria, la madre di Gesł (At 1,14)
Data: Domenica 17 Maggio 2015, alle ore 18:12:15
Argomento: Bibbia


Dal libro di Stefano Manelli, Mariologia biblica,  Casa Mariana Editrice, Frigento 1989, pp. 375-380.



Tutti... erano assidui, e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui (v 14).

Dopo l'Ascensione di Gesù, il gruppo degli undici Apostoli, alcune donne e i parenti di Gesù si trovano radunati « con Maria » nella sala maggiore del Cenacolo, « assidui e concordi nella preghiera », in attesa della venuta dello Spirito Santo (At 2, 14).
É qui, negli Atti degli Apostoli (1, 14), che il nome di Maria appare per l'ultima volta nel Nuovo Testamento. Il quadro è altamente significativo. Qui è la Chiesa nascente che attende il sigillo dello Spirito promesso da Gesù (At 1, 8) E Maria è presente al centro, ella, « la madre di Gesù » e di tutti discepoli di Gesù rappresentati da Giovanni ai piedi della Croce (« Donna, ecco tuo figlio »: Gv 19, 26).
Maria SS. in preghiera, al centro della Chiesa nascente è questa l'ultima immagine di Maria che S. Luca ci ha lasciato, nel mosaico suggestivo delle numerose immagini e raffigurazioni presentate in più pagine del Vangelo. Negli Atti degli apostoli S Luca sembra quasi voler offrire un'ultima scena: ed è la scena emblematica della maternità spirituale e della maternità orante di Maria, vissuta su questa terra e continuata nei Regno dei cieli « fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti », come è detto nella Lumen gentium (n. 62).
Da Atti 1,14, infatti, emergono immediate le due realtà di Maria Madre della Chiesa nascente e di Maria la Vergine-Madre « orante », in attesa dinamica dello Spirito Santo, luce e calore (le « lingue come di fuoco » 12,3) della prima comunità ecclesiale.
Da notare, anzitutto, che in Atti 1,14 la presenza di Maria è posta nominatamente in luce rispetto all'indicazione anonima delle donne-discepole e dei parenti di Gesù. « Luca, menzionando il nome di Maria nel sommario di At 1,14, oltre a porre in primo piano la Madre di Gesù, le attribuisce nella comunità primitiva una posizione a parte, che la distingue nettamente dagli altri personaggi ricordati soltanto come gruppo »5.
Non solo, ma la Beata Vergine viene designata con il suo titolo più alto: la Madre di Gesù. Ciò perché « è da lei - scrive B. Marconcini - che ha origine il Gesù storico, è con lei che ha inizio il Cristo mistico: nessuna comunità può nascere e svilupparsi senza Maria »6.
La Chiesa nascente, infatti, sta per ricevere l'investitura dello Spirito Santo, e Maria è là, presente e operante con la sua preghiera ineffabile di « Sposa dello Spirito Santo», come la chiamò, ispirato, S. Francesco d'Assisi7.
« Collaboratrice dello Spirito a Nazaret per la nascita del Cristo - scrive Ortensio da Spinetoli - ella collabora ancora con lui nel Cenacolo per la nascita del Cristo mistico. Non è quindi una presenza, la sua, casuale, come non lo era nell'annunciazione e negli altri momenti cruciali della vita di Gesù »8.
Se lo Spirito Santo ha scelto la Vergine per sua sposa immacolata nella concezione verginale di Gesù, era conveniente che nel giorno di Pentecoste, all'atto della nascita ufficiale e pubblica della Chiesa, ella fosse presente quale Madre spirituale di tutto il Corpo mistico9.
In realtà non è difficile comprendere che in quel contesto di timori ancora presenti negli apostoli pavidi e incerti, nonostante la resurrezione di Cristo, c'era bisogno di Colei che con la sua fede altissima e con il suo amore materno ardentissimo si prendesse cura di loro sostenendo la loro debolezza. « La piccola Chiesa nascente - spiega bene il Card. Bea - aveva bisogno di una madre, di una mediatrice presso il Signore ormai asceso al cielo e seduto alla destra del Padre. Per Maria quella piccola comunità del cenacolo, quella creatura debole e fragile rappresentava la preziosa eredità che le aveva lasciato il Figlio dicendole: Ecco tuo figlio, additando immediatamente S. Giovanni, ma in lui, come dice già Origene, tutti coloro nei quali vive Cristo (Comm. in Joh. 1, 3, 23; PG 14, 32), e ad essa volgeva tutto il suo amore materno»10.
L'altro aspetto di Maria, presentato da S. Luca nel versetto 14, è quello della Madre orante. S. Luca non parla della preghiera solitaria o privata di Maria, ma della preghiera da lei fatta in unione con la comunità degli apostoli, delle donne e dei parenti di Gesù11.
Anzitutto, è semplice rilevare che S. Luca vuole presentarci un'immagine edificante della prima comunità apostolica, configurata, appunto, come comunità orante. « La preghiera è il primo atto della Chiesa apostolica - scrive B. Prete - fin dal suo inizio e dal suo costituirsi; la preghiera per Luca rappresenta la principale istanza e preoccupazione della primitiva comunità credente »12. Ebbene, al centro di questa comunità c'è lei, la Madre di Gesù. Insieme alla comunità. Ella, con la sua ardente preghiera, prepara gli apostoli all'evento dello Spirito Santo nel giorno della Pentecoste. Secondo la tradizione dei Padri e dei Dottori della Chiesa, soprattutto per la preghiera di Maria avverrà la discesa dello Spirito Santo « che si manifesterà in modo palese - scrive il Pietrafesa - nella formazione del corpo mistico di Gesù; mentre nell'Annunciazione si manifestò in segreto formando il corpo fisico di Gesù »13.
Maria è ancora qui la «Donna » che apre le porte alle invadenze dello Spirito, determinando il corso delle cose nel portare avanti la realizzazione del disegno redentivo di Cristo. La sua preghiera a Cana di Galilea ottenne l'anticipo dell'« ora » dei segni per la manifestazione messianica del Figlio. Qui, la sua preghiera nel cenacolo ottiene l'avvento dello Spirito Santo promesso sulla Chiesa nascente, sul Corpo Mistico di Cristo da animare e vivificare nel suo cammino salvifico per tutta l'umanità, fino all'escaton14.
Anche nella Lumen gentium (n. 59) viene detto che in Atti 1,14 Maria SS. è « implorante con le sue preghiere il dono dello Spirito, che l'aveva già ricoperta nell'Annunciazione ». E il decreto conciliare Ad gentes (n. 4) evidenzia ancora più il rapporto tra la Pentecoste e l'Incarnazione: « Fu dalla ' Pentecoste infatti che cominciarono gli ' atti degli apostoli', come per l'opera dello Spirito Santo nella Vergine Maria Cristo era stato concepito ».
Infine, a conclusione di tutto il discorso esegetico su At 1,14, la parola autorevole della Redemptoris Mater (n. 24), in sintesi densa e perfetta, collegando l'Annunciazione e la Pentecoste, dice espressamente che «nell'economia della grazia, attuata sotto l'azione dello Spirito Santo, c'è una singolare corrispondenza tra il momento dell'incarnazione del Verbo e quello della nascita della Chiesa. La persona che unisce questi due momenti è Maria: Maria a Nazareth e Maria nel cenacolo di Gerusalemme. In entrambi i casi la sua presenza discreta, ma essenziale, indica la via della ' nascita dallo Spirito '. Così colei che è presente nel mistero di Cristo come madre, diventa - per volontà del Figlio e per opera dello Spirito Santo - presente nel mistero della Chiesa. Anche nella Chiesa continua ad essere una presenza materna, come indicano le parole pronunciate sulla Croce: 'Donna, ecco il tuo figlio '; ' Ecco la tua madre ' ».

NOTE
5 B. PRETE, L'opera lucana, Torino 1986, p. 488.
6 B. MARCONCINI, Atti degli apostoli, I, Torino 1983, p. 33.
7 Cfr O. VAN ASSELDONK OFMCap, Maria Sposa dello Spirito Santo in S. Francesco d'Assisi, in Laurentianum 23 (1982) pp. 414-423. La « comunione sponsale » fra lo Spirito Santo e l'Immacolata è stata soggetto privilegiato di approfondimento speculativo e mistico da parte di S. Massimiliano M. Kolbe: cfr MANTEAU-BONAMY OP, Lo Spirito Santo e l'Immacolata, Roma 1975; M. D. PHILIPPE, Il mistero dello Spirito Santo e di Maria secondo il P. Kolbe, in Miles Immaculatae 18 (1982), pp. 7-59.
8 ORTENSIO DA SPINETOLI OFMCap, Maria nella Bibbia, Bologna 1988, p. 187. É interessante e suggestiva la descrizione che l'autore fa del ruolo materno svolto da Maria in seno alla prima comunità con i suoi esempi e con le sue parole: « Nei loro giornalieri incontri, gli apostoli ritrovano nelle sue sembianze l'immagine del loro scomparso Signore, ma soprattutto riascoltano le. sue parole, Episodi, affermazioni, dettagli sino allora sconosciuti, della vita di Gesù arrivano ora ad essi alla scuola di Maria. La figura e l'insegnamento del Maestro, presentati dalla madre, si fanno più penetranti e più luminosi nelle loro menti. Forse mai come in quei giorni avevano compreso il Cristo e il suo messaggio. Questa catechesi intima prepara e anticipa quella che lo Spirito dovrà impartire loro dall'alto... Regina degli apostoli, agisce con essi, ma con la dignità e il prestigio che le vengono dai suoi particolari rapporti con il Salvatore. Non fa parte della gerarchia, ma la gerarchia non può prescindere da lei. Non c'è attività, non c'è movimento nell'ambito della Chiesa, ai vertici come nella base, non c'è momento nella sua storia che non porti per questo in campo anche Maria. Ella non ha scelto i dodici, ma essi non esercitano il loro mandato senza che lei sia chiamata in causa... Ella aveva donato loro il Cristo, ora li prepara a ricevere lo Spirito, l'anima della loro futura attività, e si interpone a loro favore » (ivi, pp. 186-187). Stranamente, c'è chi ritiene « eccessive e teologicamente anacronistiche » tali affermazioni dello Spinetoli (cfr B. PRETE, op. cit., p. 484, nt. 93). Ma è difficile cogliere le ragioni di un tale « anacronismo » teologico nella descrizione plausibile e suadente dello Spinetoli.
9 Cfr X. PIKAZA, Maria y el Espiritu Santo (Helch 1,14). Apuntes para una mariologia pneurnatologica, in Estudios Trinitarios 15 (1981) pp. 32-35; A. SERRA, Aspetti mariologici della Pneumatologia di Lc 1,35a, in AA.VV., Maria e lo Spirito Santo, Roma-Bologna 1984, pp. 196-199; M. VARÓN-VARÓN, Maria en la Sagrada Escritura, Monachil 1978, pp. 183-188.
10 A. BEA SJ, « Erant perseverantes... cum Maria Matre Jesu... in fractione panis », in Alma Socia Christi, VI, fasc. I, Roma 1952, pp. 34-35.
11 Nella sua opera, S. Luca raccomanda molto la preghiera comunitaria, insistendovi per ben 25 volte. Uno studio esauriente su questo particolare argomento è quello di L. MONLOUBOU, La prière selon Saint Luca. Recherches d'une structure, Paris 1976.
12 Op. cit., p. 464.
13 P. PIETRAFESA, op. cit., p. 335. J. P. CHARLIER ha sviluppato bene il tema del significativo parallelismo esistente fra l'inizio del Vangelo di San Luca e l'inizio degli Atti degli apostoli, nel suo volumetto L'évangile de l'enfance de l'Eglise. Commentaires des Actes 1-2, Bruxelles-Parigi 1966. Sul parallelismo tra la presenza di Maria all'inizio della vita di Gesù e della vita della Chiesa, si vedano gli studi di R. SCHNACKENBURG, La Chiesa nel Nuovo Testamento, Brescia 1966, pp. 14-15; B. PRETE, op. cit., p. 489; A. FEUILLET, L'Esprit Saint et la Mère du Christ, in Etudes Mariales 25 (1968) pp. 52-54.
14 « Con Maria nasce la Chiesa, scrive bene ORTENSIO DA SPINETOLI -con lei vivrà nel suo lungo e travagliato cammino. Perpetuamente ella sarà l'invisibile legame tra il figlio e i redenti. Invisibile, ma non per questo meno operante » (op. cit., p. 187).

 







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