Medjugorje: Vietato a Sestola incontro con la presunta ''veggente'' Vicka
Data: Sabato 6 Giugno 2015, alle ore 12:42:57
Argomento: Mariofanie


Da notizie e comunicati stampa di diverse testate giornalistiche.

É stato vietato dalla Congregazione della Dottrina della Fede un incontro organizzato a Sestola, nel modenese, previsto per il 20 giugno prossimo, a cui avrebbero dovuto partecipare i frati francescani minori della Bosnia Erzegovina e la presunta "veggente" Vicka Ivankovic. La decisione è stata comunicata all'Arcidiocesi di Modena dal Prefetto della stessa Congregazione, il Cardinale Ludvig Müller, che già nel novembre 2013, aveva vietato simili incontri negli U.S.A, e fa seguito a quella di Mons. Lorenzo Loppa che, con una Circolare del 23 ottobre 2014, li proibiva nella sua Diocesi di Anagni-Alatri. E questi non sembrano essere gli unici divieti. Parimenti nel marzo di quest'anno, infatti, è stato anche vietato un altro incontro con Ivan, previsto a St. Charles, negli Stati Uniti, presso la Lindenwood University. Il divieto è stato emanato da Mons. Robert Carlson, ordinario del luogo, che in una nota indirizzata ai sacerdoti e ai diaconi della sua arcidiocesi affermava: “Ho ricevuto una richiesta da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede di ricordare a tutti che non bisogna partecipare ad eventi che promuovono i cosiddetti veggenti di Medjugorje ed in particolare il signor Ivan Dragicevic.” Circola anche la notizia che il Vescovo di Vicenza abbia negato l’autorizzazione ad un incontro di preghiera con lo stesso Ivan, incontro che però si è tenuto lo stesso il 17 agosto 2014 presso la chiesa di Santa Corona.
Nei loro comunicati, sia la Congregazione che i singoli vescovi precisano che, fino a ogni ulteriore disposizione da parte della Santa Sede, ci si deve attenere a quanto affermato dai vescovi dell'ex Jugoslavia nella Dichiarazione di Zara del 10 aprile 1991 e che, cioè, sulla base delle ricerche finora compiute, non è possibile affermare che si tratti di apparizioni o di rivelazioni di natura soprannaturale e, per questo, non è consentito al clero e ai fedeli di nessuna diocesi di partecipare a incontri o celebrazioni pubbliche nelle quali viene data per scontata la loro attendibilità.
Resta evidente, infatti, la constatazione, da molti non presa in giusta considerazione, che non possono essere ritenute "de facto" autentiche delle "presunte" apparizioni, che la stessa suprema autorità della Chiesa ha in esame e non ha ancora riconosciuto come tali. Il tutto sembra, quindi, un evidente invito alla prudenza e una tutela della buona fede e del desiderio di tanti credenti, di onorare e venerare correttamente la Madre del Signore. Questo vuol dire che la riconosciuta libertà dei fedeli di accostarsi alle “rivelazioni private”, deve tener sempre conto dell’elementare presupposto che il punto focale di esse, non diventa il presunto “veggente”, ma rimane sempre ed unicamente il Signore Gesù e che l'unica Parola di salvezza è contenuta nella Rivelazione custodita ed insegnata dalla Chiesa.

 

 






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