La Madonna della Misericordia di Piero della Francesca
Data: Venerdi 9 Ottobre 2015, alle ore 20:48:00
Argomento: Arte


Un articolo di Natale Maffioli in Maria Ausiliatrice del maggio 2014, pp. 32.33.



Piero Della Francesca

Nato a Borgo Sansepolcro tra il 1416 e il 1417, Piero da Borgo detto della Francesca, fu uno dei pittori più significativi del Rinascimento italiano. Il momento formativo più intenso lo ebbe a Firenze. Durante la sua permanenza in città, nel 1439 si tenne il Concilio alla fine del quale fu sancita l’unione (sconfessata subito dopo) tra la Chiesa Latina e l’Ortodossa. La presenza della corte bizantina diede modo a Piero di conoscere costumi nuovi che saranno in seguito utilizzati nelle sue opere. Lavorò molto tra Arezzo e Urbino con puntate a Rimini e a Roma. Rimase sempre molto legato alla sua terra e molti dei suoi dipinti presentano il dolce paesaggio della Valle Tiberina. Produsse capolavori anche per la sua città: la tavola con il Battesimo di Gesù, oggi alla National Gallery di Londra, l’affresco del Cristo Risorto della Pinacoteca comunale di Borgo e il polittico della Misericordia, anche questo nella Pinacoteca Comunale. Suo capolavoro è la serie di affreschi nell’abside della chiesa aretina di san Francesco dove visualizzò le vicende della vera croce tratte dalla Legenda Aurea, opera letteraria composta verso la metà del 1200 dal frate francescano Jacopo da Varagine (Varazze). Piero fu uno dei primi ad mettere in pratica le regole della prospettiva nei suoi dipinti. In vecchiaia scrisse anche un trattato sull’argomento significativamente intitolato De prospectiva pingendi. Morì a Borgo Sansepolcro il 12 ottobre 1492.

Maria con il suo manto copre tutti senza distinzione

Il Polittico della Misericordia è un’opera complessa, purtroppo non conserva la cornice originaria andata dispersa nel XVII secolo, quando fu smontato e le diverse componenti disperse. È dipinto su tavola con tecnica mista e fu realizzata tra il 1444 e il 1464. Doveva essere tutta di mano del Maestro e realizzata nel giro di tre anni, ma gli impegni di Piero prolungarono i tempi per la consegna e si avvalse anche di un aiuto. L’iconografia dello scomparto centrale è tradizionale: la Madonna misericordiosa copre con il suo manto un gruppo di fedeli che si assiepano attorno a lei. Sono rigorosamente divisi, i maschi alla destra di Maria e le donne alla sua sinistra. La figura della Vergine è maestosa, apre con gesto deciso il manto e copre senza distinzione tutti e le persone raffigurate sono la muta rappresentanza di quanti bisognosi ricorrono a lei. Il gesto deriva dalla consuetudine medioevale che attribuiva alle nobildonne la facoltà di accogliere e proteggere sotto il loro mantello i perseguitati e i bisognosi di soccorso. Maria è rivestita con una tunica rossa raccolta ai fianchi da una semplice cintura, la copre un mantello azzurro foderato di bianco, fermato sul petto da una spilla a forma di mandorla, riferimento questo ad un simbolo, molto in uso anche in Italia ma di derivazione orientale, che significa la sua maternità verginale. Il viso è ieratico e di una compostezza assoluta; sul capo una semplice corona tiene fermo un velo leggero.

Tutti contemplano il volto di Maria

I fedeli sotto la sua protezione sono di dimensioni minori, è un tipo di gerarchizzazione immediatamente comprensibile che diversifica chi protegge da coloro che sono protetti. I personaggi sotto il manto vestono gli abiti tipici dell’epoca di Piero: compare un membro della confraternita cha ha commissionato il dipinto e forse anche un autoritratto, figure maschili e femminili ordinarie, tutte però con lo sguardo rivolto al volto di Maria, con il sembiante segnati dal desiderio della sua protezione. I pannelli di contorno hanno come denominatore comune il riferimento alla storia della salvezza. In posizione preminente è collocata la crocifissione, che ha nella predella il suo complemento scritturistico: l’orazione nell’orto, la flagellazione la deposizione nel sepolcro e l’apparizione a Maria Maddalena e alle donne. Subito sotto il crocifisso Piero ha collocato l’Annunciazione, contrapponendo e separando i due personaggi; il contorno è occupato da santi, di dimensioni maggiori quelli accanto allo scomparto centrale, raffiguranti i due Giovanni, il battista e l’evangelista, san Sebastiano, protettore dalla peste e il toscano san Bernardino da Siena. Sul coronamento e sui pilastrini sono raffigurati santi più venerati, da Francesco ad Antonio, da Agostino a Girolamo da Domenico a Nicola da Tolentino. È stato osservato come le figure sono investite della solidità delle opere di Masaccio, immersi nel colore insegnato da Domenico Veneziano e fanno tutte da contorno al gesto della Madonna, scolpito dalla prospettiva appresa dagli studi di Filippo Brunelleschi.

 







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