Un intervento di Alberto Valentini, Maria discepola di Gesù ed educatrice del cristiano. Vangeli dell'infanzia e prospettiva sinottica, in Marcella Farina - Maria Marchi, Maria nell'educazione di Gesù Cristo e del Cristiano. 1. La pedagogia interroga alcune fonti biblico-teologiche. Atti del Seminario di studio promosso dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell'Educazione "Auxilium" Roma, 14-15 dicembre 2001. LAS Roma 2002, pp. 147-186.
«La rivelazione neotestamentaria presenta Maria in atteggiamento di ascolto, di stupore, di riflessione, di interrogazione e infine di fede e obbedienza nei confronti della Parola, alla quale consacra l'intera sua esistenza: "Ecco la serva del Signore, mi avvenga secondo la tua parola" (Lc 1,38). Ella ha creduto, ha accolto il dono di Dio con tutta la capacità del suo essere umano e femminile1 ma la fede non si esaurisce in un'opzione fondamentale operata una volta per tutte. Essa interpella continuamente e in maniera sempre nuova chi si mette sui misteriosi sentieri di Dio. L'umile fanciulla di Nazaret non comprende tutto né subito (cf. Lc 2,50): è chiamata a riflettere ed interiorizzare (cf. Lc 2,19.51b), a mettersi in discussione, a ripetere con sempre maggior coscienza il suo sì. Ella è la povera con gli occhi rivolti al Signore in attesa di un cenno della sua mano (cf. Sal 123[122], 2); è figura di un'altra Maria, quella di Betania, che seduta ai piedi del Maestro ne ascolta la parola (cf. Lc 10,39); è come Giovanni, il Battista, che ascolta Gesù ed esulta di gioia alla voce dello sposo, il quale deve crescere e lui diminuire (cf. Gv 3,29‑30)[...]» .