Salve, Madre di misericordia!
Data: Domenica 6 Marzo 2016, alle ore 9:10:20
Argomento: Devozione


Dal libro di Giovanni Lanzafame, La presenza di Maria nei secoli, pp. 15-17.



Maria innanzitutto è vitalmente colta dal popolo cristiano nella sua qualifica di madre. Aveva ragione K. Rahner: «Oggi i cristiani hanno trasformato troppo il cristianesimo in ideologia e astrazione. Le astrazioni non hanno bisogno di una madre». La via di Dio all'umanità è aperta dunque dalla maternità di Maria. Il popolo sente intuitivamente questo dato dottrinale, esito dal travaglio teologico dei primi secoli della Chiesa, e lo percepisce come dono di Dio: Maria manifesta in un cuore umano la potenza dell'amore infinito di Dio.
Maria in quanto madre è percepita dal popolo in una dimensione di gloria e di potenza misericordiosa. Questi due volti s'illuminano e si integrano reciprocamente; manifestando nella figura di Maria una realtà sacra, cioè «luminosa» e insieme «fascinosa», principio di timore riverenziale e sorgente d'amore.
Una preghiera di S. Bernardo esprime bene questa intuizione popolare: «Nostra Signora, nostra mediatrice, nostra avvocata: riconciliaci con tuo Figlio, raccomandaci a tuo Figlio, rappresentaci davanti a tuo Figlio». Maria, invocata e riconosciuta come «Signora», esercita per il popolo dominio e potere; come «Mediatrice», custodisce i fedeli sotto la sua protezione; come «Avvocata», difende i più deboli e si fa garante per loro.
Questa dimensione della madre di Dio viene sperimentata dal popolo a partire dalle sue necessità, contraddizioni, angosce, sofferenze, dolore. Se consideriamo un canto popolare troviamo tradotti questi caratteri dell'immagine popolare di Maria in una sintesi teologicamente armoniosa ed esistenzialmente viva: «Prega per noi, Maria, prega per i figli tuoi, Madre che tutto puoi, prega per noi Gesù».
L'immagine misericordiosa di Maria, spesso trascurata dagli antropologi, è senza dubbio la più importante ed evidente della pietà popolare. L'appellativo «Madre della Misericordia» di fatto è uno dei più diffusi e più cari tra il popolo perché coglie la madre di Dio nell'atteggiamento di colei che comprende, è attenta, concede favori. I santuari mariani testimoniano questa funzione della Vergine che fa grazia, intercede e ottiene prodigi, e la storia delle immagini mariane popolari ne risulta un chiaro documento.
É noto pure nella Chiesa che la dedizione alle opere di misericordia corporali o spirituali di tanti santi, di tanti credenti trae origine da rapporti particolarmente profondi di fede e di amore con la «Madre della Misericordia». Gli istituti religiosi inoltre - dediti alle opere di misericordia e ispirati alla Vergine - confermano la verità insita nella saggezza popolare, secondo cui è spontaneo, naturale ed inevitabile ricorrere a Maria quando si ha bisogno di grazia, perdono, amore, prodigi.
L'intercessione misericordiosa di Maria in favore di coloro che ricorrono a lei, bisognosi nel corpo e nello spirito, caratterizza la tradizione ecclesiale. Tra i Padri della Chiesa primeggia Germano di Costantinopoli (†733), che senza esitazione afferma che nessuno può essere salvo senza di lei, nessuno può ricevere grazia da Dio se non per mezzo di lei, poiché è la madre di chi in lei si rifugia.
L'amore materno pieno di sollecitudine e di misericordia della Vergine non si limita a soccorrere coloro che l'invocano, ma previene le stesse suppliche dei bisognosi. Questa immagine di bontà che evoca la tenerezza vigilante di Maria verso tutti i suoi devoti viene pure cantata dai poeti. Dante, ad esempio, pone sulle labbra di S. Bernardo queste parole assunte anche nell'attuale liturgia:
«Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
sua disianza vuol volar senz'ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre
».

 

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