Maria, Madre di misericordia
Data: Martedi 15 Marzo 2016, alle ore 18:37:46
Argomento: Varie


Nuova pubblicazione dell'autore del sito, Prof. Antonino Grasso



INTRODUZIONE
Maria occupa un posto centrale nel cuore del Cristianesimo. Il suo nome è scritto nel punto di convergenza di tutti i misteri della nostra fede. Sola fra le creature, appare nel nostro “Credo” con un titolo essenziale: il Verbo Eterno, vero Dio e vero Uomo, Luce della Luce, consustanziale al Padre, «discese dal cielo e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno» suo e Lei, umile figlia della nostra terra, è diventata la Madre dell'Eterno! Per mezzo di Lei, Dio ha voluto realizzare tutte le sue promesse di salvezza, dare concretezza al suo piano di misericordia. Il più grande avvenimento della storia è, così, legato per sempre all'essenza della sua vita e della sua missione universale: quale “Nuova Eva”, “Madre dei viventi” coopererà all’opera del “Nuovo Adamo”, causando la vera vita, così come il primo uomo e la prima donna avevano causato la rovina universale. Come scrive Papa Francesco nella Bolla di indizione dell’Anno Santo della Misericordia “Misericordiae vultus” dell’11 aprile 2015: «Dopo il peccato di Adamo ed Eva, Dio non ha voluto lasciare l’umanità sola e in balia del male. Per questo ha pensato e voluto Maria santa e immacolata nell’amore, perché diventasse la Madre del Redentore dell’uomo».

Per questo, Maria apparirà sempre unita al Figlio e, in Lui e per suo volere, sarà al servizio di tutti gli uomini bisognosi di amore e di perdono. Già adombrata nel primo oracolo messianico della Genesi, è la Vergine preannunciata dal profeta Isaia che «concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele» (Is 7,14) e al momento decisivo dell'Incarnazione redentrice, che segnerà la «pienezza del tempo» (Gal 4,4), Ella è là per dare con il suo «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1,38), il suo libero consenso, perché si avverino le parole profetiche dell’Angelo: «concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine» (Lc 1,31-33). Maria è, poi, sempre presente in tutti i misteri di Gesù: ad Ain-Karim per santificare il Precursore, col benedetto frutto del suo grembo; a Betlemme per manifestare come «sua Madre» (Mt 2,11) il Salvatore al mondo; nel Tempio per offrirlo al Padre e per palesare, al popolo fedele di Israele, il Messia quale «Luce per illuminare le genti» (Lc 2,32); a Nazareth, nei lunghi anni della vita nascosta, per aiutarlo a crescere «in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini» (Lc 2,51); a Cana, per suscitare la fede dei Discepoli che, così, «credettero in Lui» (Gv 2,11); durante la predicazione, per insegnarci, col suo “Fiat!” che il vero discepolo di Cristo è «chi compie la volontà di Dio» (Mc 3,35); sul Calvario, per accoglierci, su espresso volere del Redentore morente, come suoi figli, accettando il suo dono: «Donna, ecco il tuo figlio» (Gv 19,26); nel Cenacolo, unita ai Discepoli in attesa dello Spirito, «assidui e concordi nella preghiera» (At 1,14) con Lei, per accompagnare la nascita della Chiesa ed avviarla sulle vie del mondo; in cielo, associata al suo trionfo eterno, «donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle» (Ap 12,1), vincitrice con Lui del peccato e della morte, per divenire l’icona escatologica e la “Mediatrice materna” dell’umanità che anela alla salvezza.

Nell’ineffabile mistero della “vicinanza” a Cristo, emerge, in modo particolare, la sua vocazione e la sua chiamata alla maternità, perché nella profondità del suo essere, Maria, innanzitutto, è Madre. Tutto in Lei è ordinato alla maternità: il suo corpo, la sua anima, le sue facoltà d'intelligenza e di sensibilità, le sue attitudini e la sua inesauribile abnegazione. Ella è essenzialmente, completamente, esclusivamente Madre. I Vangeli la indicano sempre come “Madre“ del Signore e Gesù stesso, dalla croce, non la chiama diversamente: «Ecco tua Madre!» (Gv 19,27), volendo farci comprendere che quest'ufficio racchiude tutta l'essenza stessa del mistero di Maria. Così, nel cuore degli uomini peccatori e bisognosi di aiuto, si è radicata una invincibile speranza e il loro sguardo si è sempre rivolto e sempre si volgerà, confidente e fiducioso, verso questa Donna straordinaria, vera Madre del Salvatore e vera Madre degli uomini, Colei che per prima ha sperimentato il mistero inenarrabile della divina misericordia. Nella sua enciclica “Dives in misericordia”, San Giovanni Paolo II afferma: «Maria è colei che, in modo particolare ed eccezionale, ha sperimentato la misericordia e al tempo stesso, sempre in modo eccezionale, ha reso possibile col sacrificio del cuore la propria partecipazione alla rivelazione della misericordia divina. Maria è colei che conosce più a fondo il mistero della misericordia divina. Ne sa il prezzo, e sa quanto esso sia grande».

Queste meditazioni vogliono invitare a contemplare Maria per riscoprirla, ancora più profondamente, quale vera Madre e “Madre di misericordia”, secondo il desiderio del Salvatore che volle affidarci alle sue cure materne, cure vere, reali, perenni ed eterne e, per questo, tutto in Lei si fa cuore, vicinanza, appartenenza, sollecitudine per noi. San Bernardo di Chiaravalle, in una sua “Omelia sull’Assunzione” ha descritto così questa realtà: «Chi, dunque, o Benedetta, potrà scrutare la lunghezza, la larghezza, l’altezza e la profondità della tua misericordia? La sua lunghezza, infatti, soccorre fino all’ultimo giorno tutti quelli che l’invocano; la sua larghezza riempie tutta la terra affinché sia colma della tua misericordia; la sua altezza copre la restaurazione del mondo dall’alto; la sua profondità ottiene la redenzione a chi giace nelle tenebre e nell’ombra della morte. Per te il cielo è pieno, l’inferno svuotato, sono restaurate le rovine della Gerusalemme celeste, è donata la vita ai miseri che l’avevano perduta e l’attendevano…. La tua misericordia faccia conoscere al mondo la grazia che hai trovato presso Dio, ottenendo con le tue sante preghiere il perdono per i peccatori, la guarigione per i malati, la forza per i deboli, la consolazione per gli afflitti, l’aiuto e la liberazione per chi è in pericolo». Dal nostro cuore non può non levarsi la preghiera che San Giovanni Paolo II rivolgeva alla “Madre di Misericordia”: «O Maria, Madre di misericordia, veglia su tutti perché non venga resa vana la croce di Cristo, perché l'uomo non smarrisca la via del bene, non perda la coscienza del peccato, cresca nella speranza in Dio “ricco di misericordia” (Ef. 2,4), compia liberamente le opere buone da Lui predisposte (cfr. Ef. 2,10) e sia così con tutta la vita “a lode della sua gloria” (Ef. 1,12)».







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