Maria segno di sicura speranza nel Cap. VIII della «Lumen Gentium»
Data: Mercoledi 16 Settembre 2009, alle ore 16:32:09
Argomento: Magistero


Analisi dei numeri 68 - 69. Da. E. Toniolo, La Beata Maria Vergine Madre di Dio nel mistero di Cristo e della Chiesa, Marianum, Roma 1998.

Introduzione

Il Concilio conclude il Capitolo VIII presentando la Vergine come segno di certa speranza e di consolazione per il peregrinante popolo di Dio.
- Al numero 68 presenta Maria come segno del popolo di Dio;
- Al numero 69 invoca la Vergine perché interceda per l'unione dei cristiani.


68
Maria, segno del popolo di Dio


La madre di Gesù, come in cielo, in cui è già glorificata nel corpo e nell'anima, costituisce l'immagine e l'inizio della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell'età futura, così sulla terra brilla ora innanzi al peregrinante popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione, fino a quando non verrà il giorno del Signore (cfr. 2 Pt 3,10).

Il testo del Concilio richiama facilmente al testo di Ap.12,1ss, dove viene appunto descritto il grande segno apparso nel cielo, cioè la Donna vestita di sole, con la luna sotto i piedi e sul capo una corna di stelle. Non mancano esegeti antichi e moderni che vedono in tale visione la Madre di Gesù. Il Concilio però non cita il testo che è ancora controverso nella sua interpretazione (solo Maria, solo la Chiesa, Maria e la Chiesa, Maria nella vita terrena, Maria nella gloria del cielo ecc.). Il Concilio afferma chiaramente che Maria, glorificata in cielo, è l’immagine escatologica e la primizia della Chiesa, cioè quello che la Chiesa sarà nel suo stadio finale e per questo motivo Ella brilla davanti ai fedeli come un segno di sicura speranza e di consolazione, perché è un costante richiamo a quello che sarà il loro destino finale. Maria è perciò il pegno e la garanzia che tale speranza si realizzerà e i fedeli si consolano anche per l’aiuto che da lei ricevono affinché anch’essi siano condotti alla patria beata.


69
Maria interceda per l'unione dei cristiani


(A) Per questo santo Concilio è di grande gioia e consolazione il fatto che vi siano anche tra i fratelli separati di quelli che tributano il debito onore alla madre del Signore e Salvatore, specialmente presso gli Orientali, i quali vanno, con ardente slancio ed anima devota, verso la madre di Dio sempre vergine per renderle il loro culto.
(B) Tutti i fedeli effondano insistenti preghiere alla madre di Dio e madre degli uomini, perché, dopo aver assistito con le sue preghiere la Chiesa nascente, anche ora, esaltata in cielo sopra tutti i beati e gli angeli, nella comunione dei santi interceda presso il Figlio suo, fin tanto che tutte le famiglie di popoli, sia quelle insignite del nome cristiano, sia quelle che ancora ignorano il loro Salvatore, in pace e concordia siano felicemente riunite in un solo popolo di Dio,
(C) a gloria della santissima e indivisibile Trinità.

Concludendo il capitolo, il Concilio si rivolge:
- ai fratelli separati esprimendo la grande gioia per coloro che tra essi tributano il debito onore alla Madre del Signore e Salvatore, come fanno gli Orientali;
- ai fedeli tutti perché innalzino le loro preghiere alla Madre di Dio e Madre degli uomini, perché Essa che aiutò le primizie della Chiesa, interceda oggi nella Comunione dei Santi perché tutti i popoli della famiglia umana, sia quelli che non conoscono il Cristo, sia quelli che lo riconoscono, vivano in pace e in concordia;
- questo a gloria della Trinità santa. Il capitolo termina così come era cominciato e cioè con la menzione della SS. Trinità.


Rilievi conclusivi

Alcuni rilievi conclusivi che rispondono alla domanda fondamentale: Ha segnato il capitolo VIII un progresso nella dottrina mariana?

1. Non è stato un progresso quantitativo perché esso non è andato minimamente oltre la dottrina già definita o comunque insegnata dal Magistero ordinario della Chiesa. Uno degli scopi del Concilio era quello di enunciare la dottrina tradizionale in una forma conveniente ai bisogni del momento.

2. Il progresso è stato qualitativo. Si tratta di prospettiva, di equilibrio, di riportare tutto alle prospettive centrali: Gesù, la Chiesa nella Storia della Salvezza. Attenendosi alla visione biblica, patristica e liturgica, il Concilio ha soddisfatto a due attuali esigenze: la preoccupazione ecumenica del dialogo con i fratelli separati e il rispetto del pensiero delle varie scuole teologiche.

3. E’ il documento mariano più ampio e ricco che un Concilio ha mai promulgato su Maria nella storia bimillenaria della Chiesa. Esso è un documento:
- che poggia sulle testimonianze divine rivelate intorno al mistero di Maria;
- di inestimabile valore dottrinale perché offre una sintesi sicura della fede della Chiesa;
- di squisita sensibilità ecumenica
- di grande saggezza pastorale che traccia la via del dialogo e quella della sicura pratica della devozione mariana mai disgiungibile dalla fede della Chiesa e dall’amore per Gesù Cristo.







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