Da Salvatore Maria Perrella, A dieci anni dal "malinteso" di Regensburg, in Theotokos XXIV (2016) n. 2, pp. 188-189.

Maryam, madre del profeta Gesù, esercita un grande fascino sui musulmani odierni, specialmente nel vicino Oriente dove essi vivono a contatto con i cristiani, come i copti d'Egitto e i maroniti in Libano.²¹⁰ Qui l'onomastica femminile fa un largo impiego del nome Maryam che viene salutata con denominazioni arabe: Sayyada ("Signora"), Sittina Maryãm ("Nostra Signora Maria"), al-Sitt al 'Adhra ("La Signora Vergine"), Maryam al-Mustafat ("Maria l'Eletta"). I musulmani compiono pellegrinaggi ai santuari cristiani dedicati a Maria in Egitto, Libano, Siria, Palestina e partecipano a feste cristiane in onore di Maria con voti, offerte, ex voto e preghiere.²¹¹

Molto frequentata dai musulmani è la presunta "casa della Madonna" (in turco Panaya Kapulu: "la cappella della Tutta Santa"): questa sala di preghiera musulmana, che sorge su una collina nelle vicinanze di Efeso in Turchia, è priva di immagini, però ha le pareti decorate con i versetti coranici dell'annunciazione.²¹² In Egitto v'è una forte richiesta da parte dei musulmani di rosari cristiani e di immagini mariane che vengono conservate in casa persino elegantemente incorniciate e talvolta esposte sulle auto; qui donne musulmane, soprattutto anziane, digiunano in onore della Vergine Maria per semplice devozione o per grazia ricevuta o per implorazione di grazia; durante i funerali e frequentemente recitata la süra 19. Si arriva persino a pregare Maria in favore dell'Islam con l'invocazione: «O Vergine, dona la vittoria alla religione musulmana».²¹³

L'interesse per la Madre di Gesù diminuisce invece nell'estremo Oriente, specialmente nell'Indonesia (con l'isola di Giava come centro), dove abitano 123 milioni di musulmani, il 90% dell'intera popolazione. Questo calo di interesse è forse legato alla scarsa presenza di cristiani in questa regione.²¹⁴ Perô anche qui ci sono islamici che compiono pellegrinaggi al santuario cristiano di Sudangsono (Giava) e visitano il monastero trappista di Santa Maria di Rawaseneng, per risolvere problemi personali, venerare persone e luoghi santi e riflettere sui passi coranici che parlano di Maria. Esistono pure donne musulmane che, in vicinanza del parto, praticano il silenzio e il digiuno (il digiuno di Sitti Maryam, "Signora Maria") sull'esempio della Maria coranica. Infine si deve fare menzione della abbastanza recente pubblicazione in lingua indonesiana di una Vita della Signora Maria secondo il Corano, che offre estratti del Corano con il relativo commento inteso a presentare Maria come modello dei credenti musulmani.²¹⁵

NOTE
²¹⁰ S. KHALIL SANER, Quelques expressions de la piété mariale contemporaine chez les musulmans d'Egypte, in AA. VV., Maria nell'Ebraismo e nell'Islam oggi, EDB, Bologna 1987, pp. 146-153.
²¹¹ Cf. Ibidem, 153-159; sull'antica pratica precristiana di omaggiare con ex voto la divinità, e nel cristianesimo Dio i santi e la Vergine, cf. G. MATTAI, Ex voto, in S. DE FIORES - S. MEO (cur.), Nuovo Dizionario di Mariologia, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1986, pp. 552-558; A. Di MAURO, Gli ex voto. Preghiera dei semplici, LEV, Città del Vaticano 2015, con una interessante Introduzione del cardinal Julien Ries (†2013), grande studioso di Storia delle religioni (cf ibidem, pp. 7-8).
²¹² Questo noto santuario della "Casa della Madre di Dio" (Meryem Ana), situato a soli 9 km da Efeso, è meta di milioni di pellegrini cristiani e musulmani.
²¹³ Cf. F. JOURDAN, Comment 1'Islam a adopté Marie, in Etude Mariales 61-62(2006), pp. 121-129.
²¹⁴ Cf. M. L. CONTE, Dove guarda l'Indonesia? Cristiani e musulmani nel paese del sorriso, Marcianum Press, Venezia 2006.
²¹⁵ Cf. TH. MICHEL, The role of Mary in popular islamic devotion in Southeast Asia, in AA. VV., Maria nell'Ebraismo e nell'Islam oggi, op. cit., pp. 167-175; H. L. BECK, Les musulmans d'Indonésie, Turnhout, Breols 2003.

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