Maria, cielo di Dio
Data: Venerdi 28 Aprile 2017, alle ore 12:27:02
Argomento: Magistero


Lettera Pastorale per la Pasqua 2017 di Mons. Andrea Turazzi, vescovo di San Marino - Montefeltro.



Presentazione
Turazzi: Fede in crisi? Ricominciamo da Maria
Nella lettera del vescovo di San Marino-Montefeltro l'invito a immergersi nel mistero della Vergine

Un articolo di Andrea Galli in Avvenire del 28 aprile 2017 sulla

Inizia con una confidenza la lettera che il vescovo di San Marino - Montefeltro, Andrea Turazzi, ha scritto per il tempo di Pasqua alla sua diocesi: «I giorni dedicati alla stesura della Lettera son stati per me giorni di particolare raccoglimento e intimità con Maria, come mai avevo sperimentato. Mi è parso mi dicesse tante cose con il suo silenzio e, in alcuni momenti, mi mettesse a parte della sua tenerezza verso la mia gente, a cominciare da quanti hanno più bisogno di lei: i giovani, gli ammalati, quelli che sono sotto il peso della prova e della sofferenza». Il documento, che porta il titolo "Maria, Cielo di Dio", è abbastanza atipico come messaggio del vescovo alla Chiesa locale. Più che una esortazione pastorale che cerca di abbracciare molteplici temi, è un piccola sintesi di mariologia e insieme un invito, molto schietto e "caldo", a mettersi al cospetto della Vergine, a contemplarla, a riscoprire il senso delle preghiere che il popolo cristiano ha rivolto a lei nei secoli.
Il primo capitolo propone una sorta di ritratto biografico della Madonna, ricavata dai dati del Nuovo Testamento; il secondo offre criteri per valutare l'au-tenticità di una devozione; il terzo si occupa della mariologia proposta dal Concilio Vaticano II; il quarto cerca di far entrare il lettore nella famiglia e nella vita di Maria, sposa e madre; nel quinto si interpretano le tappe della vita spirituale del cristiano alla luce della «peregrinazione nella fede di Maria». Negli ultimi due capitoli vengono invece tratteggiati motivi e modalità del culto mariano e, in particolare, dell'atto di consacrazione al suo Cuore Immacolato: una consa-crazione di cui Turazzi spiega il significato, che è fondamentalmente un «affidarsi», un «riconoscere il nostro rapporto filiale» con la Madre di Dio e insieme una «volontà di appartenenza» a Maria che si manifesta «attraverso mille attenzioni, piccoli e grandi gesti affettuosi, ma soprattutto nella custodia della grazia battesimale». Non è una disquisizione astratta: il vescovo scrive infatti che il 13 maggio tutta la diocesi compirà questa consacrazione. Ma la scelta di puntare l'attenzione su Maria nel tempo di Pasqua nasce per Turazzi anche da un'altra considerazione. «Nella chiesa di Secchiano, uno dei nostri borghi -  scrive il presule -  è rimasto appena un lembo dell'antico affresco absidale: riporta il volto della Madonna, appena tratteggiato sullo sfondo grigio. I contenuti della fede in tanti cristiani si sono scoloriti. Hanno perso il contatto con le Scritture, ma è rimasta una tenue traccia nell'anima: il volto di Maria. Da lei si può ricominciare?».

 

 







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