Dal libro di Antonio Borelli Machado, Fatima: messaggio di tragedia o di speranza?, Luci sull'Est, Roma 1998, pp. 17-36.
Al tempo delle apparizioni della Madonna Lúcia de Jesus, Francisco e Jacinta Marto avevano rispettivamente 10, 9 e 7 anni, essendo nati il 22 marzo 1907, l'11 giugno 1908 e l'11 marzo 1910. I tre bambini abitavano ad Aljustrel, frazione della parrocchia di Fatima. Le apparizioni si svolsero in una piccola proprietà dei genitori di Lucia, chiamata Cova da Iria, a due chilometri e mezzo da Fatima sulla strada di Leiria. La Madonna appariva su un elce, o querciolo, alto un metro o poco più. Francesco vedeva soltanto la Madonna e non la sentiva. Giacinta vedeva e sentiva. Lucia vedeva, sentiva e parlava con la santissima Vergine. Le apparizioni avvenivano attorno al mezzogiorno.
PRIMA APPARIZIONE: 13 MAGGIO 1917
I tre veggenti giocavano alla Cova da Iria quando notarono due luci come lampi, dopo i quali videro la Madre di Dio sull'elce. Era «una Signora tutta vestita di bianco più splendente del sole, che diffondeva una luce più chiara e intensa di un bicchiere di cristallo pieno di acqua pura attraversato dai raggi del sole più ardente», descrive Lucia. II suo volto, indescrivibilmente bello, non era «né triste né allegro, ma serio», con un tono di dolce rimprovero. Le mani giunte, come per pregare, appoggiate sul petto e volte verso l'alto. Dalla mano destra pendeva un rosario. Le vesti parevano fatte soltanto di luce. La tunica era bianca, e bianco il mantello orlato d'oro, che copriva il capo della Vergine e le scendeva ai piedi. Non Le si vedevano i capelli e le orecchie. I tratti della fisionomia, Lucia non ha mai potuto descriverli, perché le fu impossibile fissare il volto celestiale, che abbagliava. I veggenti erano così vicini alla Madonna -più o meno a un metro e mezzo di distanza- che rimanevano nella luce che La circondava, o che diffondeva. Il colloquio si svolse in questo modo1:
LA MADONNA: "Non abbiate paura, non vi faccio del male".
LUCIA: "Di dove è Vostra Signoria?"
LA MADONNA: "Sono del cielo"(e alzò la mano per indicare il cielo).
LUCIA: "E cosa vuole da me Vostra Signoria?"
LA MADONNA: "Sono venuta a chiedervi di venire qui per sei mesi di seguito2, il 13, a questa stessa ora. Poi vi dirò chi sono e che cosa voglio. Poi ritornerò ancora qui una settima volta".
LUCIA: "E anch'io vado in cielo?"
LA MADONNA: ""Sì, ci vai .
LUCIA: "E Giacinta?"
LA MADONNA: "Anche lei".
LUCIA: "E Francesco?"
LA MADONNA: "Anche lui, ma deve recitare molti rosari".
LUCIA: "Maria das Neves è già in cielo?"
LA MADONNA: "Sì, c'è già".
LUCIA:"E Amelia?"
LA MADONNA: "Resterà in Purgatorio fino alla fine del mondo.
"Volete offrirvi a Dio, per sopportare tutte le sofferenze che vorrà inviarvi, come atto di riparazione per i peccati con cui è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori?"
LUCIA: "Sì vogliamo".
LA MADONNA: "Andate, dunque, avrete molto da soffrire ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto".
«Pronunciando queste ultime parole (la grazia di Dio ecc.) aprì per la prima volta le mani, comunicandoci - è suor Lucia che scrive - una luce molto intensa, quasi un riflesso che usciva da esse che ci penetrava nel petto e nel più intimo dell'anima, e faceva vedere noi a noi stessi in Dio, che era questa luce, più chiaramente che se ci vedessimo nel migliore degli specchi. Allora, per un impulso interiore anch'esso comunicatoci, cademmo in ginocchio e ripetemmo interiormente: "O santissima Trinità, Vi adoro Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel santissimo Sacramento".
«Passati i primi momenti, la Madonna aggiunse:
«"Recitate il rosario tutti i giorni per ottenere la pace per il mondo e la fine della guerra".
«Poi - descrive suor Lucia - cominciò a elevarsi serenamente, salendo verso oriente, fino a scomparire nell'immensità dell'orizzonte. La luce che La circondava sembra va aprire una via in mezzo agli astri»3.
SECONDA APPARIZIONE: 13 GIUGNO 1917
Prima della seconda apparizione, i veggenti notarono di nuovo una luce, che chiamavano lampo, ma che propriamente non lo era, bensì era il riflesso di una luce che si avvicinava. Alcuni spettatori, che erano accorsi sul posto in numero di circa cinquanta, notarono che la luce del sole si oscurò durante i minuti che seguirono l'inizio del colloquio. Altri dissero che la cima dell'elce, coperta di germogli sembrò curvarsi come sotto un peso, un momento prima ché Lucia parlasse. Durante il colloquio della Madonna con i veggenti, alcuni udirono un sussurro simile al ronzio di un'ape.
LUCIA: "Che cosa vuole da me Vostra Signoria?"
LA MADONNA: "Voglio che veniate qui il 13 del mese prossimo, che diciate il rosario tutti i giorni, che impariate a leggere4. Poi vi dirò che cosa voglio". Lucia chiese la guarigione di una persona malata.
LA MADONNA: "Se si converte, guarirà entro l'anno".
LUCIA: "Vorrei chiederLe di portarci in cielo".
LA MADONNA: "Sì Giacinta e Francesco li porto tra poco. Ma tu resti qui ancora qualche tempo. Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. A chi la abbraccia, prometto la salvezza, e queste anime saranno amate da Dio come fiori posti da Me ad adornare il suo trono".
LUCIA: "Rimango qui sola?"
LA MADONNA: "No, figlia. E tu soffri molto? Non scoraggiarti. Non ti lascerò mai. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a Dio".
«Nel momento in cui disse queste ultime parole - racconta suor Lucia- aprì le mani e ci comunicò per la seconda volta il riflesso di quella immensa luce. In essa eravamo come sommersi in Dio. Giacinta e Francesco sembravano essere nella parte di questa luce che si elevava verso il cielo e io in quella che si diffondeva sulla terra. Di fronte alla palma della mano destra della Madonna stava un Cuore circondato da spine che parevano conficcate in esso. Comprendemmo che era il Cuore Immacolato di Maria oltraggiato dai peccati dell'umanità, che voleva riparazione»5. Quando svanì questa visione, la Signora, ancora avvolta nella luce che Lei stessa irradiava, si alzò dall'arbusto senza sforzo, dolcemente, in direzione di oriente, fino a scomparire completamente. Alcune persone più vicine notarono che i germogli della cima dell'elce si erano piegati nella stessa direzione, come se le vesti della Signora li avessero trascinati. Soltanto alcune ore più tardi ripresero la loro posizione naturale6.
TERZA APPARIZIONE: 13 LUGLIO 1917
Nel corso della terza apparizione, una nuvoletta cenerognola si librò sull'elce, il sole si oscurò, una fresca brezza spirò sulla montagna, benché si fosse in piena estate. Il signor Marto, padre di Giacinta e Francesco, che lo racconta, dice che udì anche un sussurro simile al rumore prodotto da mosche in un orciolo vuoto. I veggenti videro il riflesso della solita luce e poi la Madonna sul querciolo.
LUCIA: "Che cosa vuole da me Vostra Signoria?"
LA MADONNA: "Voglio che veniate qui il 13 del mese prossimo, che continuiate a recitare tutti i giorni il rosario in onore della Madonna del Rosario per ottenere la pace del mondo e la fine della guerra, perché soltanto Lei ve la potrà meritare".
LUCIA: "Vorrei chiederLe di dirci chi è, e di fare un miracolo per cui tutti credano che Vostra Signoria ci appare".
LA MADONNA: "Continuate a venire qui tutti i mesi. In ottobre dirò chi sono che cosa voglio, e farò il miracolo che tutti vedranno per poter credere".
Lucia presenta allora una serie di richieste di conversioni, guarigioni e altre grazie. La Madonna risponde raccomandando sempre la pratica del rosario, con cui otterranno le grazie entro l'anno7.
Quindi proseguì: "Sacrificatevi per i peccatori e dite molte volte e in modo speciale quando fate qualche sacrificio: Oh Gesù, è per amor vostro, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria".
- Prima parte del segreto: la visione dell'inferno:
«Dicendo queste ultime parole - racconta suor Lucia - aprì di nuovo le mani come nei due mesi passati. Il riflesso [di luce che esse emettevano] parve penetrare la terra e vedemmo come un grande mare di fuoco e immersi in questo fuoco i demoni e le anime come se fossero braci trasparenti e nere o abbronzate di forma umana, che ondeggiavano nell'incendio sollevate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo cadendo da tutte le parti - simili al cadere delle scintille nei grandi incendi - senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e di disperazione che terrorizzavano e facevano tremare di paura. I demoni si distinguevano per la forma orribile e ributtante di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti come neri carboni di bragia». La visione durò soltanto un momento, durante il quale Lucia emise un «ah!». Ella nota che, se non fosse stato per la promessa della Madonna di portarli in cielo, i veggenti sarebbero morti per l'emozione e la paura.
- Seconda parte del segreto: l'annuncio del castigo e dei mezzi per evitarlo
Spaventati, quindi, e come per chiedere soccorso, i veggenti levarono gli occhi verso la Madonna, che disse loro con bontà e tristezza:
LA MADONNA: "Avete visto l’inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarli, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se farete quello che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire, ma se non smetteranno di offendere Dio, nel regno di Pio XI ne comincerà un'altra peggiore8. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segnale che Dio vi dà del fatto che si appresta a punire il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre9. Per impedire tutto questo, sono venuta a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolterete le mie richieste, la Russia si convertirà e avrete pace; diversamente, diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa; i buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, diverse nazioni saranno annientate; infine il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace. In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede...... Questo non ditelo a nessuno. A Francesco sì potete dirlo"10.
Dopo qualche istante:
"Quando recitate il rosario, dopo ogni mistero dite: Oh Gesù mio perdonateci, liberateci dal fuoco dell'inferno, portate in cielo tutte le anime, soprattutto quelle più bisognose".11
LUCIA: "Vostra Signoria vuole qualcosa d'altro da me?"
LA MADONNA: "No, oggi non ti chiedo più nulla".
«E, come al solito, cominciò a elevarsi verso oriente, fino a scomparire nell'immensa distanza del firmamento». Allora si udì una specie di tuono che indicava che l'apparizione era cessata12.
QUARTA APPARIZIONE: 15 AGOSTO 1917
Il giorno 13 agosto, in cui avrebbe dovuto svolgersi la quarta apparizione, i veggenti non poterono essere presenti alla Cova da Iria, poiché furono rapiti dall'amministratore di Ourém, che a forza volle strappare loro il segreto. I bambini rimasero irremovibili. Alla solita ora, alla Cova da Iria, si udì un tuono, al quale seguì un lampo, e i presenti notarono una piccola nuvola bianca librarsi qualche minuto sull'elce. Si osservarono anche fenomeni di colorazione, di diversi colori del volto delle persone, degli abiti, delle piante, del suolo. La Madonna era certamente venuta, ma non aveva trovato i veggenti. Il 15 agosto13, Lucia era con Francesco e un altro cugino in una località detta Valinhos, una proprietà di uno dei suoi zii, quando, alle quattro del pomeriggio, cominciarono a prodursi le variazioni atmosferiche che precedevano le apparizioni della Madonna alla Cova da Iria: un improvviso abbassamento della temperatura e un oscurarsi del sole. Lucia, sentendo che si avvicinava qualcosa di soprannaturale e che li avvolgeva, mandò a chiamare in fretta Giacinta, che giunse in tempo per vedere la Madonna che annunciata, come le altre volte da un riflesso di luce era apparsa su un elce, o querciolo, un poco più grande di quello della Cova da Iria.
LUCIA: "Cosa vuole da me Vostra Signoria?"
LA MADONNA: "Voglio che continuiate ad andare alla Cova da Iria il 13 e che continuiate a recitare il rosario tutti i giorni. L'ultimo mese farò il miracolo perché tutti credano"14.
LUCIA: "Vostra Signoria, che cosa vuole che si faccia con il denaro che il popolo lascia alla Cova da Iria?"
LA MADONNA: "Fate due portantine: una portala tu con Giacinta e altre due bambine vestite di bianco, e l'altra la porti Francesco con altre tre bambini. Il denaro delle portantine è per la festa della Madonna del Rosario, e quello che avanza serve per una cappella che dovete far fare"15.
LUCIA: "Vorrei chiederLe la guarigione di alcuni malati".
LA MADONNA: "Sì, alcuni li guarirò entro l’anno” ... E assumendo un aspetto più triste, raccomandò loro di nuovo la pratica della mortificazione, dicendo, alla fine di tutto: "Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori, perché molte anime vanno all'inferno perché non vi è chi si sacrifichi e preghi per loro".
«E, come al solito, cominciò ad elevarsi verso oriente». I veggenti tagliarono rami della pianta su cui era apparsa loro la Madonna, e li portarono a casa. I rami diffondevano un profumo particolarmente soave16.
QUINTA APPARIZIONE: 13 SETTEMBRE 1917
Come altre volte, dai presenti, il cui numero fu calcolato tra le 15 e le 20 mila persone, o forse più, fu osservata una serie di fenomeni atmosferici: l'improvviso abbassamento della temperatura l'impallidire del sole fino al punto da vedersi le stelle, una specie di pioggia come di petali iridati o di fiocchi di neve, che scomparivano prima di posarsi per terra. In particolare, questa volta, fu notato un globo luminoso che si muoveva lentamente e maestosamente in cielo da oriente verso occidente, e verso la fine dell'apparizione, in senso contrario. I veggenti notarono, come al solito, il riflesso di una luce e poi la Madonna sull'elce:
LA MADONNA: "Continuate a recitare il rosario per ottenere la fine della guerra. In ottobre verranno anche Nostro Signore, la Madonna Addolorata e quella del Carmelo, san Giuseppe con Gesù Bambino, per benedire il mondo. Dio è contento dei vostri sacrifici, ma non vuole che dormiate con la corda, portatela soltanto di giorno"17.
LUCIA: "Mi hanno chiesto di chiederLe molte cose: guarigione di alcuni malati, di un sordomuto".
LA MADONNA: "Sì, ne guarirò alcuni, altri no18. In ottobre farò un miracolo perché tutti credano"19.
«E, cominciando a elevarsi, scomparve come al solito»20.
SESTA E ULTIMA APPARIZIONE: 13 OTTOBRE 191
Come le altre volte, i veggenti notarono il riflesso di una luce e poi la Madonna sul querciolo:
LUCIA: "Che cosa vuole da me Vostra Signoria?"
LA MADONNA: Voglio dirti di fare in questo luogo una cappella in mio onore, che sono la Regina del Rosario, di continuare sempre a recitare il rosario tutti i giorni. La guerra sta per finire e i militari ritorneranno presto alle loro case".
LUCIA: "Io avevo molte cose da chiederLe. Se guariva alcuni malati e se convertiva alcuni peccatori...".
LA MADONNA: "Alcuni sì, altri no21, Bisogna che si pentano, che chiedano perdono dei loro peccati". E assumendo un aspetto più triste: "Non offendano più Dio nostro Signore che è già molto offeso"22.
Quindi, aprendo le mani, la Madonna le fece riflettere sul sole, e mentre si elevava, il riflesso della sua luce continuava a proiettarsi sul sole. Lucia, a quel punto, esclamò: «Guardate il sole!». Scomparsa la Madonna nella immensa distanza del firmamento, successivamente si presentarono agli occhi dei veggenti tre quadri, il primo simboleggiante i misteri gaudiosi del rosario, poi quelli dolorosi e infine quelli gloriosi (soltanto Lucia vide i tre quadri; Francesco e Giacinta videro soltanto il primo). Apparvero, accanto al sole, san Giuseppe con Gesù Bambino, e la Madonna del Rosario. Era la Sacra Famiglia. La Vergine era vestita di bianco, con un manto azzurro. Anche san Giuseppe era vestito di bianco e Gesù Bambino di rosso chiaro. San Giuseppe benedisse la folla, facendo tre volte il segno della croce. Gesù Bambino fece altrettanto. Seguì la visione della Madonna Addolorata e di Nostro Signore afflitto dal dolore sulla via del Calvario. Nostro Signore fece un segno di croce per benedire il popolo. La Madonna non aveva la spada nel petto. Lucia vedeva soltanto la parte superiore del corpo di Nostro Signore. Finalmente apparve, in una visione gloriosa, la Madonna del Carmelo, incoronata Regina del cielo e della terra, con in braccio Gesù Bambino. Mentre davanti agli occhi dei veggenti si svolgevano queste scene, la grande moltitudine, da 50 a 70 mila spettatori, assisteva al miracolo del sole. Era piovuto nel corso di tutta l'apparizione. Alla fine del colloquio di Lucia con la Madonna, nel momento in cui la santissima Vergine si elevava e che Lucia gridava «Guardate il sole!», le nuvole si aprirono, lasciando vedere il sole come un immenso disco d'argento. Brillava con una intensità mai vista, ma non accecava. Tutto questo durò solo un attimo. L'immensa palla cominciò a «ballare». Come una gigantesca ruota di fuoco, il sole girava velocemente. Si arrestò per un certo tempo, per poi ricominciare a girare su sé stesso vertiginosamente. Quindi i suoi bordi divennero scarlatti e si allontanò nel cielo, come un turbine, spargendo rosse fiamme di fuoco. Questa luce si rifletteva sul suolo, sulle piante, sugli arbusti, sui volti stessi delle persone e sulle vesti, assumendo tonalità scintillanti e colori diversi. Animato per tre volte da un movimento folle, il globo di fuoco parve tremare, scuotersi e precipitarsi zigzagando sulla folla terrorizzata. Il tutto durò circa dieci minuti. Finalmente il sole tornò zigzagando al punto da cui era precipitato, restando di nuovo tranquillo e splendente, con lo stesso fulgore di tutti i giorni. Il ciclo delle apparizioni era terminato. Molte persone notarono che le loro vesti, inzuppate dalla pioggia, erano improvvisamente asciugate. Il miracolo del sole fu osservato anche da numerosi testimoni posti fuori dal luogo delle apparizioni, fino a quaranta chilometri di distanza23.
NOTE
1 Rispondendo a una domanda di Walsh nel colloquio a lui concesso, se, riferendo le parole dell'Angelo e della Madonna, aveva ripetuto le parole esatte udite, o aveva dato soltanto il senso generale, suor Lucia dichiarò: «Le parole dell'Angelo erano di una intensità e di una forza preponderante, una realtà soprannaturale, tali da non poter essere dimenticate. Sembrava che mi si incidessero esattamente ed indelebilmente nella memoria. Quanto alle parole della Madonna, la cosa è differente. Non saprei essere sicura che ogni parola sia esatta. Era piuttosto il senso che veniva a me, ed io misi in parole quello che avevo capito. Non mi è facile spiegare questa cosa» (W. T. WALSH, op. cit., p. 325). Davanti alla difficoltà di tradurre in parole umane quanto aveva udito dalla Madonna -come è comune in certi fenomeni mistici- suor Lucia mise sempre, tuttavia, tutto l'impegno nel riprodurre parola per parola ciò che la santissima Vergine le comunicò. Questo appare chiaro nell'interrogatorio al quale la sottopose padre Iongen, e che di seguito riproduciamo: «-"Volle limitarsi, rivelando il segreto, a dare il senso di quello che la SS. Vergine le disse, oppure citò le sue parole alla lettera?" «-"Quando parlo delle apparizioni mi limito al significato delle parole. Quando scrivo, invece, faccio attenzione a citare letteralmente. Per questo volli scrivere il segreto parola per parola". «-"E certa di aver conservato tutto a memoria?" «-"Penso di sì". «-"Le parole del segreto furono pertanto rivelate secondo l'ordine in cui le furono comunicate?" «-Sì» (G. DE MARCHI, op. cit., p. 383).
2 I veggenti intesero sempre che l'ultima apparizione sarebbe stata in ottobre, il che per altro fu loro esplicitamente detto nella apparizione di agosto. I «sei mesi di seguito» includono, pertanto, la prima apparizione. La settima, della quale si parla più avanti, è fuori dalla serie.
3 Cfr. Memórias e Cartas da Irmã Lúcia, cit., II, p. 126, IV, pp. 330 e 336, G. DE MARCHI op. cit., pp. 67-70, W. T. WALSH Op. cit., pp. 85-87; L. G. DA FONSECA, op. cit., pp. 24-28; J. GALAMBA DE OLIVEIRA, op. cit., pp. 63-64.
4 Si è sempre inteso che l'ordine di imparare a leggere era soltanto per Lucia, dal momento che gli altri veggenti dovevano essere portati in cielo entro breve tempo, secondo la promessa della Madonna in questa stessa apparizione. Tuttavia, suor Lucia scrive al plurale: «e che imparino a leggere», commettendo, tra l'altro, un piccolo errore di redazione, perché passa nella stessa frase dalla seconda alla terza persona plurale.
5 I veggenti mantennero il più stretto riserbo su quanto fu loro detto nella apparizione del mese di giugno, a proposito della devozione al Cuore Immacolato di Maria, giungendo anche a dichiarare che la Madonna aveva loro rivelato un segreto. Nelle sue Memórias, suor Lucia spiega che la santissima Vergine non chiese loro propriamente il segreto su questo punto. «Ma sentivamo che Dio ci spingeva a questo», aggiunge la veggente (Memórias e Cartas da Irma Lúcia, cit., IV, p. 336).
6 Cfr. Memórias e Cartas da Irma Lúcia, cit., II, p. 130; IV, pp. 334 e 336, p. 400; G. DE MARCHI, op. cit., pp. 91-94; W. T. WALSH op. cit., pp. 109-111; L. D. DA FONSECA, op. cit., pp. 37-38; J. GALAMBA DE OLIVEIRA, op. cit., p. 70.
7 Gli autori forniscono alcuni dettagli sulle grazie chieste in questa occasione da Lucia alla Madonna. Una di esse fu la guarigione del figlio paralitico di Maria Carreira. La Madonna rispose che non lo avrebbe guarito e che non lo avrebbe tratto dalla sua povertà, ma che recitasse tutti i giorni il rosario in famiglia e gli avrebbe dato i mezzi per vivere (cfr. G. DE MARCHI op. cit., p. 107, e L. G. DA FONSECA, op. cit., pp. 48-49). Un altro infermo chiedeva di andare presto in cielo. La Madonna rispose di non avere fretta, che sapeva bene quando doveva venire a prenderlo (cfr. G. DE MARCHI op. cit., p. 107). Walsh riferisce che «Giacinta parlò [ai suoi genitori] del desiderio della Madonna che il rosario fosse recitato tutti i giorni in ogni famiglia» (cfr. W. T. WALSH, op. cit., ed. in portoghese p. 86). Tuttavia, l'unico riferimento che abbiamo incontrato á questa pia pratica, nelle relazioni delle apparizioni, è il consiglio che abbiamo appena riferito, dato al figlio di Maria Carreira.
8 Nelle dichiarazioni fatte nel febbraio 1946 al monfortano olandese padre Iongen, suor Lucia confermò di avere sentito la Madonna pronunciare il nome di Pio XI, non sapendo, allora se si trattava di un papa o di un re. Per suor Lucia non presenta nessuna difficoltà il fatto che di solito si intenda che la guerra è cominciata soltanto sotto il pontificato di Pio XII. Ella fa notare che l'annessione dell'Austria -e, potremmo aggiungere, diversi altri avvenimenti politici della fine del regno di Pio XI- costituisce una autentica premessa della conflagrazione, che si configurerebbe completamente come tale qualche tempo dopo (cfr. la conversazione con padre Iongen, in G. DE MARCHI op. cit., p. 383).
9 Lucia pensò di vedere «il grande segnale» nella luce straordinaria -che gli astronomi presero per una aurora boreale- che illuminò i cieli dell'Europa nella notte dal 25 al 26 gennaio 1938 (dalle 20 h 45 alle l h l5, con brevi intervalli). Convinta che la guerra mondiale stava per scoppiare -che «doveva essere orribile, orribile »,- raddoppiò gli sforzi per ottenere che si ottemperassero le richieste che -come si vedrà nella parte IV- le erano state comunicate. In questo senso, scrisse una lettera direttamente a Papa Pio XI (cfr. G. DE MARCHI, op. cit., p. 386; W. T. WALSH, op. cit., pp. 329-330; L. G. DA FONSECA, op. cit., p. 52). 10 La visione dell'inferno e l'annuncio delle cose future che a essa fa seguito costituiscono le due parti note del segreto di Fatima, comunicato ai veggenti durante le apparizioni di luglio. Nella prefazione alla edizione brasiliana degli scritti di suor Lucia, padre Antonio Maria Martins S. J. afferma, in modo categorico, che la terza parte del segreto, «il cui testo non è stato ancora divulgato, tratta soltanto della cosiddetta "Crisi della Chiesa"» (cfr. O Segredo de Fatima nas memórias e cartas da Irma Lúcia, cit., p. XVIII). L'autore non spiega come ha saputo questo e non dà maggiori chiarimenti sul problema: Comunque, l'informazione è così plausibile, che quasi si dovrebbe dire che il segreto non poteva non versare su questo gravissimo tema. Questo spiegherebbe, forse, perché questa parte del messaggio non è stata ancora divulgata, nonostante l'enorme aspettativa esistente in tutto il mondo. È interessante notare che nelle Memórias III suor Lucia termina il racconto della seconda parte del segreto con le parole: «e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace». Nelle Memórias IV aggiunge immediatamente dopo, come a conclusione: (In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede ecc.». Da questo sembra logico dedurre che il dogma della fede si perderà in una estensione così grande del mondo, che è degno di speciale menzione il fatto che si conservi in Portogallo. Ma che cosa significa propriamente che si conservi o non si conservi il dogma della fede in un determinato paese? È difficile precisarlo. Tuttavia qualunque sia la portata che si dà a questa espressione, è evidente che si riferisce a una crisi della fede. E così sfociamo nuovamente, in pieno, nel gravissimo tema dell'attuale crisi della Chiesa, posto che la crisi della fede è la radice stessa di questa crisi. D'altra parte, l'«ecc.” con cui suor Lucia conclude la narrazione, suggerisce l'idea che la terza parte del segreto si inserisca proprio a questo punto del racconto e si leghi alla frase appena detta. Ebbene. questa permette di ipotizzare, come abbiamo visto lo svolgersi di una crisi della fede cattolica in tutto il mondo. Così, diventa molto verosimile la congettura secondo cui la crisi nella Chiesa sia il tema della terza parte del segreto. Per altro, se trascuriamo il terreno delle congetture -d'altronde plausibili- e ci atteniamo alla realtà, uno degli aspetti più spaventosi della crisi nella Chiesa è proprio costituito dalla infiltrazione comunista negli ambienti cattolici. Questo aspetto della crisi era già così allarmante nel 1968, che in quell'anno 1 milione e 600 mila brasiliani. 280 mila argentini, 105 mila cileni e 25 mila uruguayani sottoscrissero una petizione a Sua Santità Pana Paolo VI chiedendo urgenti misure per arrestare questa infiltrazione, a ciò invitati dalle TFP dei rispettivi paesi. Ora il comunismo è precisamente il flagello con cui Dio vuole punire il mondo per i suoi delitti. La Madonna ha detto, nella seconda parte del segreto, che «la Russia diffonderà i suoi errori nel mondo». Quando vediamo che questi errori hanno raggiunto la sacrosanta barca della Chiesa cattolica -Paolo VI afferma anche dl avere la sensazione che «da qualche fessura sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio» (Discorso del 29 giugno 1972) - non possiamo fare a meno di pensare che vi sarebbe una grande congruenza tra la seconda e la terza parte del segreto, se questa trattasse effettivamente della crisi nella Chiesa. Infine suor Lucia mette in rilievo che «il segreto consta di tre cose DISTINTE» (cfr. Memórias e Cartas da Irmã Lúcia, cit., III, p. 218). La prima è la visione dell'inferno; la seconda è l'annuncio del castigo e dei mezzi per evitarlo, la terza riguarderebbe -secondo l'affermazione di p. Antonio Maria Martins S. J. e le congetture che abbiamo fatto- la crisi nella Chiesa, fattore di condanna all'inferno di un numero enorme di anime (prima parte del segreto) e una delle cause del castigo che si abbatterà sul mondo (seconda parte del segreto).
11 Di questa giaculatoria circolano formulazioni molto diverse. Piccole varianti appaiono anche nei manoscritti e nei colloqui di suor Lucia. La formulazione che registriamo si trova nelle Memórias IV, pp. 340 e 342, ed è stata confermata dalla veggente nella conversazione con Walsh (cfr. W. T. WAISH, op. cit., p. 326). Nelle Memórias III, p. 220, invece di «quelle “c’è «le” allo stesso modo si esprime in una lettera a p. José Bernardo Gonçalves S. J. (Cfr. Memórias e Cartas da Irma Lúcia, cit. P 442). Nella risposta all'interrogatorio del dr. Gouhren, però, la frase finale ha la seguente redazione: «e soccorrete principalmente le più bisognose» (cfr. SEBASTIÃO MARTINS DOS REIS, A Vidente de Fatima dialoga e responde pelas Aparições, cit., p. 39). Come si può vedere, quest'ultima formulazione è quella che si allontana di più dalle altre ma è anche quella su cui la veggente insiste meno, dal momento che è attestata in un solo documento. Per altro non si sa se don Sebastião Martins dos Reis che l'ha pubblicata, l'ha trascritta direttamente dal manoscritto o da una copia dattilografata; in quest'ultima ipotesi sarebbe interessante confrontare il manoscritto e la copia dattilografata del citato interrogatorio, per constatare se non vi è stato qualche errore dl trascrizione. È certo che i veggenti, recitando la giaculatoria, l'intendevano applicata alle anime che si trovano in maggiore pericolo di condanna, e non alle anime del Purgatorio. Lo afferma espressamente suor Lucia in una lettera del 18 maggio 1941 a p. Gonçalves: «L'hanno tradotta [la giaculatoria] facendo l'ultima supplica per le anime del Purgatorio, perché dissero di non capire il senso delle ultime parole ma io credo che la Madonna si riferisse alle anime che si trovano in maggiore pericolo di condanna. Questa fu l'impressione che mi rimase, e forse anche a Lei sembrato stesso dopo avere letto la parte del segreto che ho scritto e sapendo che ce l'ha insegnata poi, nella 3a [apparizione, in] luglio» (Memórias e Cartas da Irmã Lúcia, cit., p. 442). Perciò la formula «Oh Gesù mio, perdonateci, liberateci dal fuoco dell'inferno, sollevate le anime del Purgatorio, specialmente le più abbandonate», è certamente scorretta.
12 Cfr. Memórias e Cartas da Irmã Lúcia, cit., II, p. 138; III, pp. 218 e 220; IV, pp. 336-342; G. DE MARCHI op. cit., pp. 107-110; W. T. WALSH, op. cit., pp. 126-129, L. G. DA FONSECA, op. cit., pp. 48-49; J. GALAMBA DE OLIVEIRA, op. cit., pp. 72-78 e 146-147. Presi d'assalto, dopo questa apparizione, con domande relative a che cosa la Madonna aveva detto, i veggenti dichiararono che si trattava di un segreto. «-"È una cosa buona?"», insistettero gli interlocutori. «-"Per alcuni è buona, per altri è cattiva», risposero i bambini (G. DE MARCHI, op. cit., p. 110). Prima dell'ultima apparizione, Francesco e Giacinta, interrogati dal canonico dr. Manuel Nunes Formigão, se «il popolo avrebbe motivo di rattristarsi se sapesse il segreto», risposero: «-Sì» (cfr. G. DE MARCHI, op. cit., pp. 185-186; W. T. WALSH, op. cit. pp. 203-204). Il castigo predetto nella apparizione di luglio sarebbe consistito nella guerra del 1939-1945? L'analisi del testo sembra portare alla conclusione che la seconda guerra mondiale fu soltanto l'inizio o l'anticamera del grande castigo. Infatti la Madonna annuncia che «diverse nazioni saranno annientate». Ora, diverse nazioni sono state duramente punite durante la guerra e dopo, ma non si può dire che siano state annientate. D'altra parte, suor Lucia, in un colloquio concesso a Walsh già dopo la fine della conflagrazione, e precisamente il 15 luglio 1946, osservò: «-"Ciò che la Madonna vuole è che il Papa e tutti i Vescovi del mondo in un giorno particolare consacrino la Russia al suo Cuore Immacolato. Se ciò non vien fatto, gli errori della Russia si diffonderanno in ogni paese del mondo". «-"Vorrebbe questo significare, secondo il suo modo di vedere, che ogni paese senza eccezione, sarà pervaso dal comunismo?" «-"Sì"», rispose la veggente (W. T. WALSH, op. cit., pp. 327-328). Ora, l'espansione del comunismo e la sua diffusione ideologica in tutto il mondo cominciarono nel modo più chiaro con la fine della guerra. Quindi si deve pensare che il castigo annunciato dalla Madre di Dio è appunto in corso. Finalmente, se il castigo fosse già passato, si dovrebbe già essere compiuta anche la parte del messaggio che parla della vittoria di Maria santissima e della instaurazione del suo Regno, chiaramente indicate con le parole: «Infine il mio Cuore Immacolato trionferà». Ora, questo è proprio quanto meno si può dire che sia successo. Per tutto questo, ci sembra che le terribili sofferenze della seconda guerra mondiale devono essere considerate come premesse dei castighi annunciati dalla Madonna e che ancora devono giungere a compimento.
13 Vi è qualche dubbio su questa data. La stessa suor Lucia non la ricorda bene: nelle Memórias II e IV dice che fu in questo giorno, ma nella risposta al dr. Goulven opta per il 19, scrivendo a margine: «È la data per la quale propendo di più, perché se fosse stato il 15 saremmo stati in prigione soltanto un giorno intero; e ricordo che vi restammo di più» (SEBASTIÃO MARTINS DOS REIS, op. cit., p. 43). Nell'inchiesta canonica dell'8 luglio 1924, Lucia fa un rapporto circostanziato, giorno per giorno, della sua prigionia insieme agli altri veggenti, e dice che i tre ritornarono da Ourém il 16. Così la maggior parte degli autori dà come certa la data del 19 agosto, corrispondente alla domenica seguente, poiché la veggente ricorda che l'apparizione avvenne in una festa di precetto. Ora, tanto nelle sue Memórias II e IV come nella inchiesta canonica, Lucia afferma perentoriamente che l'apparizione dei Valinhos avvenne lo stesso giorno del suo ritorno da Vila Nova de Ourém. Siccome i bambini erano stati rapiti il 13, se l'apparizione fosse avvenuta il 19, essi sarebbero rimasti prigionieri sei giorni, e anche questo pare eccessivo. Quindi Galamba de Oliveira opta per il 15, pensando che vi possa essere stato un errore di conto di una notte e di un giorno, nella narrazione fatta da Lucia davanti alla commissione.
14 Su questo punto De Marchi aggiunge le parole della Madonna: «Se non ti avessero portata a Vila Nova il miracolo sarebbe stato più strepitoso». Nessun altro autore registra questa frase, che non compare neppure nelle Memórias di suor Lucia.
15 Secondo il racconto fatto da Lucia di questa apparizione al priore della parrocchia di Fatima il 21 agosto 1917, confermato dalle risposte alla inchiesta canonica dell'8 luglio 1924, questa ultima frase non sarebbe stata detta nella quarta, ma nella quinta apparizione, dove la pone De Marchi (cfr. G. DE MARCHI, op. cit., p. 169).
16 Cfr. Memórias e Cartas da Irmã Lúcia, cit., II, p. 150; IV, pp. 342 e 344; G. DE MARCHI, op. cit., pp. 151-152; W. T. WALSH, op. cit., pp. 184-186; L. G. DA FONSECA, op. cit., pp. 69-70; J. GALAMBA DE OLIVEIRA, op. cit., p. 89.
17 I bambini avevano cominciato a usare come cilicio un pezzo di corda grossa, che non si toglievano neppure per dormire. Questo molte volte impediva loro di prendere sonno, e passavano intere notti bianche. Da questo l'elogio e la raccomandazione della Madonna.
18 De Marchi continua la frase della Madonna: «perché Gesù non si fida di loro». Nelle risposte al dr. Goulven, suor Lucia dice che non ricorda di avere riferito questa frase (cfr. SEBASTIÃO MARTINS DOS REIS, op. cit. p. 45). De Marchi pone a questo punto anche la seguente richiesta di Lucia alla Madonna: «Ci sono molti che dicono che io sono una imbrogliona, che meriterei di essere impiccata o arsa viva. Fate un miracolo perché tutti credano!» Nessuna di queste frasi compare nelle Memórias di suor Lucia.
19 De Marchi aggiunge il seguente dialogo: LUCIA: "Alcune persone mi diedero due lettere per Voi ed una boccetta d'acqua di Colonia". LA MADONNA: "Queste cose non servono per il Cielo". In risposta all'interrogatorio di don José Pedro da Silva, suor Lucia dice che non ricorda di avere offerto alla Madonna del «profumo» (cfr. SEBASTIÃO MARTINS DOS REIS, op. cit., p. 63). Anche questo colloquio non compare nelle Memórias della veggente.
20 Cfr. Memórias e Cartas da Irmã Lucia, cit., II, p. 156; IV, pp. 348 e 350; G. DE MARCHI, op. cit., pp. 199-200 W. T. WALSH op. cit, pp. 194-195; L. G. DA FONSECA, op. cit., pp. 78-79; J. GALAMBA DE OLIVEIRA, op. cit., p. 93.
21 In una lettera del 18 maggio 1941 a p. José Bernardo Conçalves S. J., suor Lucia chiarisce che, a questo punto, la Madonna disse che avrebbe concesso alcune di queste grazie entro un anno e altre no (cfr. Memórias e Cartas da Irmã Lúcia, cit., p. 442).
22 De Marchi conclude questa apparizione in questo modo: LUCIA: "Non volete più venire da me?" LA MADONNA: "Non voglio altro". LUCIA: Io pure non vi chiedo più nulla". Questo pittoresco colloquio non compare nelle Memórias di suor Lucia.
23 Cfr. Memórias e Cartas da Irmã Lúcia, cit., II, p. 162; IV, pp. 348 e 350; S. DE MARCHI, op. cit., pp. 199-200; W. T. WALSH, op. cit., pp. .217-221; L.G. DAFONSECA, op. cit., 102-105; J. GALAMBA DE OLIVEIRA, op. cit., pp. 95-97.