Un articolo del mariologo Antonino Grasso in LAOS, XXIV (2017) n. 1 gennaio – aprile, pp. 9-28.
« [...] citiamo la felice e lapidaria affermazione di Giovanni Damasceno: "il solo nome di Maria, contiene tutto il mistero dell’economia dell’Incarnazione" con cui ci viene confermato che non si può parlare di Maria senza rapportarla a suo Figlio e all’opera della salvezza che in Lui si è pienamente manifestata e ci fa comprendere che è proprio questo rapporto così esclusivo ed intimo che fa di Lei la donna nella quale essa si è totalmente realizzata, per cui ci appare quasi, come il dogma vivente della verità sulla creatura pienamente realizzata ad opera di Cristo; come il riverbero dei massimi dati della fede; come il costante invito a guardare a tutto il Mistero della Salvezza. Per questo, il discorso teologico intorno a Maria è un contemplare la Donna, icona del Mistero, cioè la donna reale e concreta della nostra umanità, cui è stato dato di vivere la straordinaria esperienza di diventare la madre e la collaboratrice del Messia, la Sintesi dei valori della fede, cioè l’icona vivente di come si accoglie e si dona il Signore, di come lo si ama e di come lo si serve, con fedeltà, donazione totale. Questo ci fa capire che la conoscenza di Maria e la Mariologia non sono una conoscenza o una scienza astratta, ma sono concretamente legate a tutto il mistero di Cristo e della Chiesa credente».