Itinerari della Mariologia
Data: Giovedi 17 Settembre 2009, alle ore 9:01:58
Argomento: Mariologia


Da: S. De Fiores, Maria, madre di Gesù. Sintesi storico salvifica, EDB, Bologna 1987.

Introduzione

Per comprendere il fenomeno mariano in tutto il suo significato, esso deve essere inserito non solo in quello specifico (ecclesiale), ma anche nel suo contesto generale (culturale). Non solo le vicende della teologia, infatti, ma anche i vari movimenti culturali spiegano le differenti immagini di Maria che si susseguono nel tempo. Il nostro compito è quello di cogliere nei vari paradigmi mariologici, la continuità con la figura biblica di Maria e gli arricchimenti progressivi di essa sotto l'influsso dello Spirito Santo, il medesimo che guida la Chiesa. Insieme occorre però percepire il loro legame con le stagioni delle varie culture che rendono "datate" le diverse interpretazioni mariane ed impediscono ogni loro assolutizzazione.

Età patristica e Medioevo

1. ETA' PATRISTICA (II - VII SECOLO)
Il contesto post - biblico è caratterizzato da una triplice preoccupazione:
a) Riflettere sui misteri rivelati nella Bibbia e trasferirli nella cultura ellenistica;
b) Difendere la fede dalle deviazioni o eresie, puntualizzando dogmaticamente i dati di fede;
c) Vivere la vita cristiana in prospettiva gnostico - sapienziale, organizzare il culto liturgico e l'evangelizzazione in rapporto al mondo romano.
In questa triplice dimensione si inquadra il discorso su Maria e il suo culto popolare e liturgico. Di Maria nel periodo patristico si ricorre a due modelli:
a) narrativo apocrifo: Maria Santa, Vergine, Protagonista di salvezza e Benedetta per sempre;
b) gnostico - sapienziale: Maria Nuova Eva e Santa Theotokos.

2.MEDIOEVO (VII - fine XV SECOLO)
Il Medioevo è un lungo periodo storico - culturale che segue l'epoca romana e precede il Rinascimento. Copre un millennio: dal 476 (Caduta dell'Impero Romano d'Occidente) al 1492 (Scoperta dell'America). Le parole chiavi della cultura medievale sono:
- verticalità: pur nella consapevolezza del cosmo, guarda in alto e si appropria del mistero;
- gerachizzazione: riconoscimento di una scala di dipendenza che va dal signore locale, al vassallo, al re, all'imperatore;
- unità: profonda tra fede e scienza mediante l'accettazione della filosofia di Aristotele riguardante la totalità dell'essere e la sua composizione con la rivelazione cristiana.
Il rapporto del Medioevo con Maria si profila sotto il segno della continuità nella novità. Esso coglie la figura di Maria Theotokos e Semprevergine dogmaticamente definita dai Concili ecumenici, ma ne ripensa i lineamenti incarnandoli nella propria cultura. I stereotipi fondamentali della teologia medievale in rapporto a Maria sono:
MODELLO MONASTICO: Maria gloriosa regina, madre misericordiosa dei credenti, mediatrice fra Cristo e la Chiesa.
Le espressioni più alte sono: l'omelitica liturgica (Ambrogio Auperto, Bernardo ecc.), il Mariale (antifone, inni, orationes), i dibattiti dogmatici, soprattutto riguardanti l'Immacolata Concezione e l'Assunzione.
MODELLO SCOLASTICO RELAZIONALE: Maria Semprevergine, Madre di Dio, Piena di grazia, vicinissima a Cristo secondo l'umanità.
L'apogeo di questo modello è segnato dalla Summa Theologica di S. Tommaso D'Aquino e dalle opere di Alberto Magno e S. Bonaventura.
MODELLO DELLA TEOLOGIA TARDO - MEDIEVALE: Maria oggetto di preghiera, più che di imitazione.
Fu la reazione alla aridità della scolastica con l'accentuazione della fede pratica (Tommaso da Kempis, Bernardino da Siena ecc.).

Età moderna e contemporanea

1. ETA' MODERNA (1492 - 1789)
Dopo la scoperta dell'America si delinea un mondo nuovo: quello dell'Umanesimo e del Rinascimento proiettati al recupero dell'antichità classica. Dal cielo lontano delle absidi bizantine, la Vergine discende sulla terra e si umanizza secondo i canoni della bellezza classica: in Leonardo e Raffaello divine un'elegante signora vestita alla foggia rinascimentale. Lutero respinge questa Maria perché non legata alla retta interpretazione della Bibbia.
I modelli interpretativi di questa epoca sono:
MODELLO LUTERANO - PROTESTANTE: Maria serva del Signore e partecipe della kenosi.
Al culto mariano Lutero riconosce di tributare onore alla Madre di Dio, celebrata secondo la profezia, ma evitando i pericoli dell'accostamento a Cristo e della dimenticanza dei poveri a cui Maria stessa appartiene. Maria viene riconosciuta come Madre di Dio, Semprevergine, Santa e in qualche modo immacolata e madre dei fedeli. La Vergine tuttavia non partecipa attivamente all'opera della salvezza e perciò non è corredentrice, né mediatrice dato che l'unico Redentore e l'unico Mediatore è Cristo.
MODELLO BAROCCO: Maria nella sua dignità e nei suoi privilegi scientificamente organizzati.
Seguendo la parola chiave <>, il Barocco allarga gli orizzonti del mondo teologico, artistico e spirituale. Questo viene applicato anche a Maria. Nascono le congregazioni mariane, le Confraternite del Rosario, i libri mariani, si fanno voti di difesa del suo Immacolato Concepimento fino all'effusione del sangue…… Nasce anche il Trattato sistematico di Mariologia: il primo in assoluto è la "Summa Sacrae mariologiae pars prima" del siciliano Placido Nigido del 1602 e pubblicato a Palermo. Il barocco dilata al massimo anche i titoli di Maria. Tutti si riferiscono alla sua somma grandezza, eminenza, eccellenza, maestà e trionfo. Maria è Colei che detiene tutte le perfezioni ed è la più sublime di tutte le creature sublimi.
MODELLO CRITICO - ILLUMINISTICO: culto ragionevole verso la Madre di Dio. Il Settecento è il secolo dell'illuminismo in cui predomina la fiducia nella ragione indagatrice e moderatrice per dissipare le tenebre dell'ignoranza. Questa è diffusa anche nelle forme di culto di Maria, per cui bisogna adoperarsi perché questo culto diventi ragionevole e non fondato sull'esagerazione di formule e comportamenti astrusi. Due famose opere dell'epoca tentarono un compromesso tra il barocco e l'illuminismo: "Le Glorie di Maria" di S. Alfonso de' Liguori e "Il trattato della vera devozione alla B. Vergine Maria" di S. Luigi Grignon da Monfort.

2.ETA' CONTEMPORANEA (1789 - - )
L'apogeo dell'Illuminismo è la rivoluzione francese che proclama i principi immortali di libertà, fraternità e uguaglianza. In campo mariologico si distinguono in quest'epoca tre modelli fondamentali:
MODELLO RESTAURATORE DELL'OTTOCENTO: Maria Immacolata, Donna protagonista singolare.
La restaurazione post rivoluzionaria porta anche a leggere Maria in chiave di privilegio: Maria è una specialità, una singolarità, è il principio di un ordine nuovo. Apice è la proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione da parte di Pio IX nel 1854. Si diffonde una devozione molto sentimentale che bada più ai toni di affettività che alla sostanza spirituale. Il Neo - scolasticismo, sostenuto anche da papa Leone XIII con l'enciclica "Aeterni Patri", crea il Trattato mariologico autonomo "De Beata", affiancato al "De Verbo Incarnato" e staccato da tutto il restante contesto teologico.
MODELLO ANTROPOLOGICO E STORICO - SALVIFICO DEL NOVECENTO:
Maria prototipo della Chiesa e dell'uomo, secondo il disegno salvifico di Dio.

La mariologia del Novecento ha avuto questi indirizzi:
a) Mariologia manualistica: che riconosce come primo principio la Maternità divina, il parallelismo Eva - Maria, l'associazione della Madre all'opera del Figlio che la fa diventare anche la Madre spirituale degli uomini. Questa corrente propugnò la proclamazione di nuovi dogmi e si adoperò per la proclamazione del dogma dell'Assunta;
b) Mariologia rinnovata: critica la mariologia manualistica e spinge per una lettura biblica e patristica di Maria, riavvicinata al credente e quindi vista in chiave antropologica ed ecumenica;
c) Il Concilio Ecumenico: presenta Maria inserita pienamente nel mistero storico - salvifico e proiettata verso la Chiesa di cui è tipo e modello;
d) Il post - Concilio: ha registrato un grave disagio della teologia e del culto nei riguardi di Maria, almeno fino al 1974. Il rinnovamento ebbe nella Marialis cultus di Paolo VI del 1974 un forte impulso. Il papa vedeva uno dei motivi della crisi nel superamento delle forme della devozione tradizionale e presentava Maria in una nuova prospettiva antropologica, biblica, ecclesiologica, dove anche l'aspetto della sua femminilità è letto come una categoria fondamentale di lettura del suo mistero.







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