Note sulla storicità di Maria di Nazareth
Data: Venerdi 5 Aprile 2019, alle ore 15:42:39
Argomento: Storia


Uno studio del Prof. Vito Sibilio, inviato al sito il 5 aprile 2019.



«L’indagine sul Gesù storico può e deve essere accompagnata da una parallela sui personaggi principali della sua vita, in quanto nessuno vive da solo nella storia. Nella fattispecie, una attenzione particolare spetta a Maria, la Madre di Gesù, colei che è stata recentemente definita la Donna più importante e di maggior successo della storia umana e la cui presenza è ancora oggi fattiva nelle arti, nella letteratura, nella cultura alta e in quella popolare e persino nei fenomeni parapsicologici, così da essere sempre straordinariamente attuale. Per lei è possibile, esattamente come per il Figlio, risalire alle circostanze concrete della sua esistenza, attraverso lo stesso metodo e partendo dal presupposto che la figura di Maria è, dopo quella di Gesù, la più importante per la fondazione del Cristianesimo. In effetti, i miti fondativi di esso o, se vogliamo, i racconti che sono alla base della sua esistenza – intendendo quindi con la parola mito un evento paradigmatico, storico o astorico che sia – hanno quasi sempre come protagonisti il Figlio e la Madre (l’Incarnazione, la Nascita e il ciclo dell’Infanzia, gli esordi della Vita Pubblica, la Passione, la Morte, la Pentecoste) o presuppongono un suo ruolo (la Resurrezione, l’Ascensione), mentre alcuni altri tra loro, pur essendo extrabiblici, riguardano esclusivamente la vita della Madre (come l’Assunzione). Gesù e Maria sono strettamente legati nella nascita del Cristianesimo, in quanto artefici di tutti i suoi principali paradigmi-radice, ossia di quei fatti che rivelano le verità chiave della Fede e orientano il comportamento dei suoi seguaci. Erroneamente si dice che Paolo sia stato il più importante dopo Gesù per la nascita del Cristianesimo: in una religione storica, il primato non spetta né a chi diffonde il messaggio né a chi lo sviluppa, ma a chi lo rivela incarnandolo nella sua esistenza. Cosa che è fatta da Gesù e da Maria. D’altro canto, la vita del Figlio e della Madre, se viene lasciata circonfusa della luce dei dogmi, rischia di trascolorare nel docetismo e, implicitamente, di destituire di fondamento i dogmi stessi. La ricerca è doverosa e, allo stato attuale delle conoscenze sul Gesù storico, più facile e ricca di elementi, al di là delle nebbie della demitizzazione del secolo scorso. Si può dire che per la Madre come per il Figlio siano stati percorse le medesime strade di indagine, anche se per la prima con minore accanimento: passata, nella cultura accademica, da figura mitica a leggendaria, oggi Maria è l’ebrea del I sec. sulla quale sappiamo di più, distinguendo dapprima la Beata Vergine della fede dalla Maria della storia, per poi riavvicinare quest’ultima con circospezione, sino ad approcciarne la problematica storica con grande disinvoltura, grazie alla vasta messe di fonti disponibili. In quanto segue proporrò una catalogazione delle fonti storiche, dei riscontri monumentali e documentari e una riflessione sul senso storico dei racconti sull’Assunzione, quale apporto ad uno studio di insieme sulla vita della Madre di Gesù[...]».

 







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