Maria e l'Antico Testamento in Giustino e Ireneo
Data: Giovedi 21 Novembre 2019, alle ore 11:32:07
Argomento: Patristica


Un approfondimento di Alfonso Langella in Asprenas 44 (1997) 195-218.



«[...] Già nei primi secoli numerosi passi dell’Antico Testamento vennero utilizzati per fondare, sia pure indirettamente, importanti affermazioni sul ruolo di Maria nell’opera della redenzione. In questo studio vedremo il sorgere di questo approccio a Maria, attraverso i dati che emergono dalle opere conosciute di Giustino e Ireneo, i primi autori cristiani che abbiano utilizzato sistematicamente l’Antico Testamento per fondare le affermazioni mariologiche. Le loro riflessioni sulla Vergine sono sempre in funzione della dottrina cristologica, che comincia ad evolversi in contrapposizione ai riduzionismi delle cristologie eretiche. Maria è vista soprattutto come colei che garantisce, in forza del concepimento verginale, la vera umanità e la vera divinità del Cristo; e proprio l’Antico Testamento offre ai Padri numerose prove a favore della veridicità del dato della verginità di Maria, sia sul piano delle profezie, che preannunciano gli eventi, sia sul piano delle prefigurazioni, che ne anticipano simbolicamente il compimento. Ma, proprio a partire da Giustino e Ireneo, si sviluppa anche la riflessione sul ruolo particolare che Maria stessa avrebbe giocato nell’economia della salvezza dell’umanità. Tale riflessione trae spunto proprio dall’accostamento della Vergine con una  figura di donna veterotestamentaria: Eva [...]».

 







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