Assunta come Avvocata nel pensiero dei Padri
Data: Lunedi 25 Maggio 2020, alle ore 19:08:18
Argomento: Patristica


Da La Madonna della Neve, n. 4 aprile 2020, pp. 4-5.



Dopo Ireneo occorre attendere qualche secolo per ritrovare Maria Avvocata - In Oriente ci pensa per primo Efrem il Siro - In Occidente un po' più tardi con Paolo Diacono - Un titolo che si fa strada con la dottrina dell'Assunzione - Dal cielo Maria interviene in nostro favore.

L'attribuzione del titolo di «avvocata» (di Eva) rivolto a Maria, da parte di Ireneo, non ebbe un grande seguito né in Oriente né in Occidente. Nella letteratura patristica continua con mille variazioni il confronto tra le due donne, inaugurato da Giustino, ma non si sottolinea l'azione salvifica di Maria esercitata direttamente verso la progenitrice. E, soprattutto, rimane assente la funzione di sostegno e di aiuto di Maria verso il popolo cristiano durante i giorni della sua vita terrena.

Avvocata perché Madre di Dio

Ritroviamo Maria «avvocata» in alcuni testi poetici indirizzati alla Vergine da parte di Efrem il Siro (306-373), uno dei primi cantori di Maria:
«Rallegrati, avvocata di coloro che sono stati ingiustamente diffamati ...»;
«Sii tu nostra riconciliatrice e avvocata nell'ora della morte e del giudizio ...»;
«Tu, singolare avvocata dei peccatori e ausiliatrice, accorri in soccorso agli abbandonati».
Sono tutte espressioni che si rivolgono alla Madre di Dio riconosciuta ormai nella gloria del cielo. E questo spiega perché i successivi riscontri del titolo «avvocata» in Oriente, li ritroviamo nelle omelie o nell'ufficio della Dormizione di Maria. Un autore anonimo del VII secolo (forse Sergio, patriarca di Costantinopoli dal 610 al 638), in un kondakion (un inno) per la festa del 15 agosto, costruito sul modello dell'Acatisto, pone in bocca all'apostolo Andrea le parole: «Ave, Avvocata di chi nel mondo ti venera con fede»». Cosma di Maiuma († c. 751), originario di Damasco, in uno dei suoi Theotokion (inno alla Madre di Dio) scrive: «Tu sei il vanto del fedeli, o Inviolata, tu avvocata, tu rifugio, tu dei cristiani il muro e il porto». Infine, Giovanni Kyriotes, detto Geometra († fine secolo X), in uno dei passaggi della lunga Omelia sulla Dormizione della Madre di Dio, usa l'espressione «avvocata», accanto all'«Avvocato» Gesù presso il Padre.
Questa tradizione continua in Oriente. Nella Chiesa armena troviamo un testo di Mosè di Corene (forse Secolo IX): «Madre e Vergine, ancella di Cristo, che sempre sei l'avvocata del mondo: beata ti dicono tutte le generazioni» (Laudes et Hymni); e ancora uno di Gregorio di Narek (ca. 950-1010): «Con la tua purezza senza ombra né macchia, tu sei buona; con la tua santità immacolata, tu sei avvocata tutelare... Sii mia avvocata, chiedi, supplica, perché, come ho creduto nella tua indicibile purezza, così credo anche nell'accoglienza fatta alla tua parola» (Libro delle preghiere, ottantesima preghiera). Nella Santa salmodia annuale della Chiesa copta troviamo: «Ave, o Vergine, grazia del nostro padre Abramo; ave, o Vergine, avvocato fedele.... Ti preghiamo, ricordaci, o Avvocato fedele, al Signore che si è fatto uomo e ci ha dato la sua grazia». Un altro richiamo al titolo di avvocata si rinviene nel Messale della Chiesa etiopica: «Rallegrati, Vergine Maria, santa Madre di Dio, vero avvocato del genere umano. Prega per noi in presenza di Cristo, tuo Figlio, per farci degni della remissione dei nostri peccati». Infine nel Messale maronita leggiamo: «Celebrando con cantici, lodi e inni lo Spirito Santo, noi prendiamo la sempre beata Madre di Dio Maria quale avvocata presso il Figlio nato dal suo seno, dicendo: Per intercessione di tua madre, Signore, allontana dalla terra e dai suoi abitanti le piaghe e i tratti della collera...».
Nell'ambito dei testi relativi al Transito di Maria si trovano anche riflessioni edificanti sui giorni trascorsi dalla Vergine dopo l'Ascensione al cielo del Figlio suo. É il tempo in cui gli autori antichi vedono la Madonna impegnata a raccontare ai primi discepoli la vita del Figlio suo, a compiere opere di misericordia corporali e spirituali e numerosi prodigi. Si può dire che quanto più si medita sulla glorificazione della Madre di Dio, non senza l'aiuto dei racconti apocrifi, tanto più si recupera anche il tempo trascorso da Maria su questa terra e di cui i Vangeli non riportano alcuna notizia.

Avvocata perché Assunta

In Occidente tutto accade con più lentezza e sobrietà. Salvo errore, una delle prime testimonianze la troviamo nell'Omelia 2 sull'Assunzione della beata Vergine Maria di Paolo Diacono Varnefrido (†799): «Esultiamo dunque e rallegriamoci in essa, perché nei cieli Maria è la fedele avvocata di tutti noi. Mentre suo Figlio è mediatore tra Dio e gli uomini, ella invece è mediatrice tra il Fglio e gli uomini... Perciò, dilettissimi, gioiamo con tutto il cuore in questa così potente, pia e fedele avvocata nostra; essa non nega l'aiuto a nessuno che glielo chiede degnamente e per nessuno ella intercede invano presso il suo Figlio. Benedetto Dio nella moltitudine della sua misericordia, lui che nella sua celeste dimora ci ha dato un'avvocata cosi potente, così misericordiosa e così familiare alla sua maestà». Altri testi, se non nelle parole almeno nel significato, sono presenti in Paolo Diacono di Neapolis (†870) e Odilone di Cluny (†1049). Come in Oriente, anche in Occidente il fattore di traino è la riflessione sull'Assunzione di Maria. Fin da subito è aperto il dibattito sul modo con cui questa glorificazione avviene: solo l'anima o anche con il corpo? Ma la questione che dogmaticamente sarà sancita solo nel 1950, anche se la dottrina è ormai affermata già nel XIl-XIII secolo, non impedisce di cogliere il riflesso salvifico del mistero mariano. Maria, in cielo, legata alla mediazione di Cristo, continua a intercedere per noi. E il titolo di «avvocata» è ritenuto uno tra quelli più adeguati per annunciare la nuova missione della Vergine.

Dalla Omelia sulla Dormizione di Giovanni il Geometra

«So che la Madre del Misericordioso non può essere senza misericordia. Lo provano, mentre ancora era in vita, il suo amore per i poveri, l'ospitalità, le intercessioni, le guarigioni dell'anima e del corpo per chi ne aveva bisogno; ora che è stata assunta, lo provano i miracoli pubblici e privati, in ogni luogo, di ogni tipo, superiori ad ogni parola, più numerosi della sabbia; e ancora lo provano, perché beni superiori e più sublimi, le conversioni e le continue riconciliazioni dei peccatori e la custodia del giusti, e per dire tutto in una sola parola, la salvezza e la divinizzazione, sia comune che personale, della razza che le è imparentata. Forse al Re piacque proprio questa particolare bellezza, cioè il desiderio insaziabile di amare gli uomini come egli li ama, più che tutte le altre virtù, quali la castità, il coraggio, la prudenza e tutte le altre prerogative di questa Regina che superano ogni bellezza della nostra natura in tal modo, se è lecito dirlo, colui che ama immensamente gli uomini diventa ancor più misericordioso, Lui che ha scelto costei a motivo dell'amore che nutre per gli uomini, e l'ha costituita non solo Madre misericordiosa ma anche mediatrice e riconciliatrice presso di lui: in tal modo, il nostro Avvocato presso il Padre ha verso di noi una propensione e un affetto connaturale e irrevocabile per un altro motivo, essendo continuamente supplicato e avendo accanto a sé un altro avvocato, la Vergine, che incessantemente placa la sua giusta collera e fa giungere a tutti in abbondanza le sue misericordie e le sue premure».

 

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