Liberare Maria dalle mafie
Data: Giovedi 11 Febbraio 2021, alle ore 17:36:17
Argomento: Società


Un articolo di Gian Matteo Roggio in Theotokos, XXVIII (2020) n. 1-2, pp. 413-416.

 



II Dipartimento di analisi e di studio dei fenomeni criminali e mafiosi, per liberare Maria dalle mafie. Una nuova iniziativa della Pontificia Academia Mariana Internationalis.

Il 15 agosto 2020, Papa Francesco ha inviato una lettera al p. Stefano Cecchin, Presidente della Pontificia Academia Mariana internationalis - l'ente vaticano preposto alla promozione dell'eccellenza e della qualità negli studi relativi alla persona e missione della Madre di Gesù nell'esperienza cristiana - scrivendo: «Ho appreso con piacere che codesta Pontificia Accademia ha promosso un Convegno per dare inizio ufficialmente al nuovo settore, opportunamente istituito al suo interno. Si tratta del Dipartimento di analisi e di studio dei fenomeni criminali e mafiosi, per liberare la figura della Madonna dall'influsso delle organizzazioni malavitose. Desidero esprimere il mio apprezzamento per l'importante iniziativa e rivolgo il mio saluto cordiale ai promotori, ai relatori e a tutti i partecipanti alla significativa giornata di studio, volta a coinvolgere diversi settori della società civile, affinché, in collaborazione con le Autorità ecclesiastiche e le Istituzioni pubbliche, si possano individuare efficaci proposte per una necessaria operazione culturale di sensibilizzazione delle coscienze e di adozione di provvedimenti adeguati».
L'idea di costituire questo Dipartimento all'interno della Pontificia Academia Mariana Internationalis è maturata a seguito di ciò che la stessa Academia ha realizzato come contributo a due grandi eventi promossi da Papa Francesco, il Global Compact on Education e la New Economy of Francesco; eventi che l'emergenza pandemica ha inevitabilmente costretto a rimanere "sottotraccia" nel mondo della grande informazione di massa, ma che conservano tutto il loro valore programmatico, anche alla luce di ciò che il Pontefice ha ribadito nell'enciclica da pochissimo resa pubblica e dall'emblematico titolo Fratelli tutti. In essi, Papa Francesco desidera radunare tutti coloro che si preoccupano del bene dei giovani (il Global Compact on Education) e della costruzione di una società "sostenibile" in termini di sviluppo integralmente umano e ambientale (la New Economy of Francesco), affinché il reciproco incontro, dialogo e collaborazione permettano l'elaborazione di criteri, proposte ed esperienze condivise e condivisibili, capaci di far maturare una coscienza "amichevole" e 'pacifica" in grado di rinnovare dalle radici e in modo permanente la qualità della vita di ogni singola persona, delle comunità e della "casa comune" di entrambe, il nostro pianeta.
La Pontificia Academia Mariana Internationalis, con il suo contributo, ha richiamato l'attenzione sul ruolo che la figura di Maria può avere, oggi, nel grande cammino di comune educazione verso questa nuova società che la crisi pandemica ha reso e sta continuando a rendere ancora più necessaria ed urgente. La Madre di Gesù, come donna e credente, ha "qualcosa da dire" alle giovani generazioni cristiane, poiché, usando ancora le parole di Papa Francesco, ella è la grande influencer di Dio: colei che può testimoniare in maniera credibile che cosa avviene quando Dio incontra la vita degli esseri umani. Nella Christus vivit, l'esortazione apostolica rivolta ai giovani e a tutto il popolo di Dio, si legge al n. 44: «Sempre impressiona la forza del "sì" di Maria, giovane. La forza di quell"avvenga per me" che disse all'angelo. É stata una cosa diversa da un'accettazione passiva o rassegnata. É stato qualcosa di diverso da un "sì" come a dire: "Bene, proviamo a vedere che succede". Maria non conosceva questa espressione: vediamo cosa succede. Era decisa, ha capito di cosa si trattava e ha detto "sì", senza giri di parole. É stato qualcosa di più, qualcosa di diverso. E stato il "sì" di chi vuole coinvolgersi e rischiare, di chi vuole scommettere tutto, senza altra garanzia che la certezza di sapere di essere portatrice di una promessa. E domando a ognuno di voi: vi sentite portatori di una promessa? Quale promessa porto nel cuore, da portare avanti? Maria, indubbiamente, avrebbe avuto una missione difficile, ma le difficoltà non erano un motivo per dire "no". Certo che avrebbe avuto complicazioni, ma non sarebbero state le stesse complicazioni che si verificano quando la viltà ci paralizza per il fatto che non abbiamo tutto chiaro o assicurato in anticipo. Maria non ha comprato un'assicurazione sulla vita! Maria si è messa in gioco, e per questo è forte, per questo è una influencer, è l'influencer di Dio! Il "si" e il desiderio di servire sono stati più forti dei dubbi e delle difficoltà». Nello stesso tempo, la Madre di Gesù, come donna e credente, ha "qualcosa da dire" anche al mondo dell'economia e della politica: la sua è stata (e continua ad essere) una esistenza sociale, volta cioè alla promozione di tutti quei processi che attivano il cammino verso l'umanesimo di Dio, la fratellanza universale «fatta anche di semplici gesti quotidiani nei quali spezziamo la logica della violenza, dello sfruttamento, dell'egoismo» (Laudato si', n. 230).
Proprio facendo attenzione al "qualcosa da dire" che la Madre di Gesù, in quanto donna e credente "di peso" e "di valore" può trasmettere nell'oggi del mondo, non solo all'interno della tradizione cristiana, ma anche in quella di altre esperienze religiose, prima fra tutte l'Islam (dove ella è considerata il "modello" dell'autentico musulmano), la Pontificia Academia Mariana Internationalis non ha voluto chiudere gli occhi davanti a tutti quei fenomeni che alterano o addirittura impediscono che tale incontro si realizzi nella verità e porti i frutti di vita e di pace che lo dovrebbero caratterizzare dal suo stesso interno. Tra questi vari fenomeni, l'Academia si è concentrata su uno dei più inquietanti e diffusi su scala planetaria: le organizzazioni crirninali mafiose con il loro triste corteo di morte, fatto di sangue versato, di traffico degli esseri umani, di idolatria del potere e della violenza, di contaminazione dell'ambiente.
Le organizzazioni criminali mafiose, non solo in Italia, estendono i loro tentacoli su ogni ambito della vita, religione compresa. Ed in alcune culture esse hanno letteralmente "sequestrato" la figura di Maria per sostituirla con una Madonna fatta a loro immagine e somiglianza. Ed è questa Madonna fatta a loro immagine e somiglianza che esse promuovono e diffondono sia attraverso i loro "rituali propri" (come i riti di iniziazione con cui si suggella l'appartenenza alla consorteria criminale), sia prendendo il controllo e la direzione dei rituali cristiani: ecco allora gli "inchini" e le "processioni" guidate dai membri delle varie organizzazioni. Il tutto per mantenere nella miseria e nel sottosviluppo tutti quelli che non appartengono alle loro organizzazioni, dominandoli con la violenza delle armi, con il potere di una cultura incapace di far accedere le persone alla loro dignità di esseri umani e alla qualità della vita che ne consegue, con lo sfregio della natura trasformata suo malgrado in "terra dei fuochi" da cui provengono malattia, sofferenza e morte.
Con la creazione di questo Dipartimento, l'Academia ha voluto mettere a disposizione di tutti coloro che per amore alla vita e alla dignità di tutti, nessuno escluso, operano per contrastare il potere delle criminalità mafiose attraverso l'umile forza della legalità e della tenerezza, la "casa di Maria" che ella è ed intende essere. Non si può infatti essere "casa di Maria" se si tollera in silenzio il "sequestro" della Madre di Gesù, la sua eliminazione e la sua sostituzione con imitazioni che nulla hanno a che fare con lei. La "casa di Maria" realizza invece se stessa e la sua missione quando, nella reciproca ospitalità e con il contributo di ciascuno, libera la Madre di Gesù e la devozione mariana - scrive Papa Francesco nella sua lettera al Presidente dell'Academia - «da sovrastrutture, poteri o condizionamenti che non rispondono ai criteri evangelici di giustizia, libertà, onestà e solidarietà»; in modo che nella «generosa donazione ai fratelli, specialmente i più poveri», «all'umanità bisognosa di ritrovare la via della pace e della fraternità, possa parlare ancora il Signore mediante il messaggio di fede e di consolazione spirituale che promana dalle diverse iniziative mariane, che caratterizzano i territori di tante parti del mondo. E possano i numerosi devoti della Vergine assumere atteggiamenti che escludono una religiosità fuorviata e rispondano invece ad una religiosità rettamente intesa e vissuta».
Liberare la Madre di Gesù dal suo ingiusto "sequestro" significa liberare dalla schiavitù tutti coloro che stanno sotto il potere delle organizzazioni criminali (quindi, anche i loro adepti). E costruire insieme una differente "casa comune". Infatti, «la solitudine, le paure e l'insicurezza di tante persone, che si sentono abbandonate dal sistema, fanno sì che si vada creando un terreno fertile per le mafie. Queste infatti si impongono presentandosi come "protettrici" dei dimenticati, spesso mediante vari tipi di aiuto, mentre perseguono i loro interessi criminali. C'è una pedagogia tipicamente mafiosa che, con un falso spirito comunitario, crea legami di dipendenza e di subordinazione dai quali e molto difficile liberarsi» (Fratelli tutti, n. 28). Nella "casa di Maria" non c'è solitudine, non c'è abbandono, non c'è insicurezza, non ci sono "falsi protettori e patroni", non c'è una "finta comunità". Nella "casa di Maria" c'è rispetto, corresponsabilità, cooperazione, amicizia, tenerezza. C'è il presente e il futuro dei giovani, delle società e del nostro stesso pianeta.

 

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