Piccola antologia dei Padri bizantini
Data: Domenica 20 Settembre 2009, alle ore 10:50:55
Argomento: Patristica


Brani scelti dai Padri bizantini

ATANASIO I DI ANTIOCHIA (+ 599)

DE INCARNATIONE, 6-7
Dio, il Verbo che era in principio, volendo diventare uomo, dal momento che l’uomo non poteva essere salvato diversamente, è entrato nell’utero verginale, esente da qualsiasi corruzione. La Vergine infatti era casta nello spirito e nel corpo. Perciò egli dovette necessariamente sceglierla, come si conveniva, in funzione di un così grande mistero e, senza confusione né mescolanza, si unì interamente a tutta la carne, mentre l’anima era dotata di una razionalità viva. Ciò avvenne per opera dello Spirito Santo nella carne della Vergine Maria, fecondata e potenziata. In lei non operò nessuno dei fattori che sogliono causare la formazione dei corpi, ma solamente la potenza dell’Altissimo. La Madre sola, infatti, provvide la materia a quel corpo che divenne lo strumento della divinità, come un tempo, dalla sola carne dell’uomo nacque quella donna che fu la madre dei viventi. Pertanto delirano inutilmente quelli che, a causa del modo con cui fi generato, negano che sia a noi consustanziale.

TEOTECNO DI LIVIA (VI-VII secolo)

 OMELIA SULL’ASSUNZIONE DELLA SANTA MADRE DI DIO
11.Così il corpo immacolato della santissima e la sua anima amata da Dio e pura furono assunti al cielo tutti e due insieme,scortati dagli angeli. Se infatti Maria fu nutrita dagli angeli nel tempio, quand’era ancora bambina, con maggiore ragione è sostenuta dalle potenze celesti, una volta diventata il tempio del Signore.
12. La Santa piacque a Dio Padre; la Vergine piacque al Verbo sussistente, generato dal Padre prima dei secoli; la Vergine piacque allo Spirito Santo vivificante che illumina tutto e ci rende tutti cittadini del cielo.
13 Se infatti Enoch fu assunto da questo mondo, perché piacque a Dio e non vide la morte, a maggior ragione Dio assunse Maria in anima e corpo al paradiso di delizie, dove splende senza fine la luce divina.

MODESTO DI GERUSALEMME (+634)

OMELIA SULL’ASSUNZIONE DELLA SANTA MADRE DI DIO
11. Così il corpo immacolato della santissima e la sua anima amata da Dio e pura furono assunti al cielo tutti e due insieme,scortati dagli angeli. Se infatti Maria fu nutrita dagli angeli nel tempio, quand’era ancora bambina, con maggiore ragione è sostenuta dalle potenze celesti, una volta diventata il tempio del Signore.
12. La Santa piacque a Dio Padre; la Vergine piacque al Verbo sussistente, generato dal Padre prima dei secoli; la Vergine piacque allo Spirito Santo vivificante che illumina tutto e ci rende tutti cittadini del cielo.13 Se infatti Enoch fu assunto da questo mondo, perché piacque a Dio e non vide la morte, a maggior ragione Dio assunse Maria in anima e corpo al paradiso di delizie, dove splende senza fine la luce divina.

ENCOMIO PER LA DORMIZIONE DELLA MADRE DI DIO
2. Oh! fratelli amati da Cristo, Colei che ha generato la vita di tutti, oggi è andata da quella Vita generata prima dei secoli dal Padre;Vita che è Dio, Dio Verbo; Vita che lei aveva generato nella carne e nutrito con il latte delle sue mammelle; Vita che dal nulla aveva creato ogni cosa e che tutto vivifica; Vita che la Vergine aveva ricevuto in eredità e della quale godeva, in qualità di madre, al di sopra delle sante schiere celesti e terrestri. Quella Vita, luce degli uomini e fonte comune a tutti gli uomini, per volere di Dio lei la effuse nel mondo. Oggi la Vergine è tornata a questa Luce vera e realmente esistente, allo Splendore della gloria di Dio e del Padre, che da essa ricevette la carne per opera dello Spirito Santo e che illumina ogni uomo che viene in questo mondo.

SOFRONIO DI GERUSALEMME (+638)

OMELIA SULL’ANNUNCIAZIONE
18. E certamente, quale gioia, quale diletto si può mai trovare che superi di gran lunga l’annunzio fatto a quella Vergine beata e Madre della gioia?
Gioisci o Madre della gioia soprannaturale! Gioisci, o nutrice dell’eccelsa gioia!
Gioisci sede capitale della gioia della salvezza! Gioisci, o cooperatrice dell’immortale gioia!
Gioisci, o mistica dimora dell’ineffabile gioia! Gioisci, o beatissima fonte dell’inesauribile gioia!
Gioisci, o tesoro di gioia eterna che porti Dio! Gioisci, o rigogliosissimo albero della gioia vivificatrice!
Gioisci, o Madre di Dio che non hai conosciuto nozze! Gioisci, o Vergine integerrima dopo il parto!
Gioisci, spettacolo fra tutti il più ammirabile!
Chi potrà mai esprimere il tuo splendore?
Chi mai potrà narrare a parole la tua straordinaria bellezza?
Chi avrà il coraggio di annunziare la tua grandezza?

OMELIA SULL’ANNUNCIAZIONE
18. E certamente, quale gioia, quale diletto si può mai trovare che superi di gran lunga l’annunzio fatto a quella Vergine beata e Madre della gioia? Gioisci o Madre della gioia soprannaturale! Gioisci, o nutrice dell’eccelsa gioia! Gioisci sede capitale della gioia della salvezza! Gioisci, o cooperatrice dell’immortale gioia!Gioisci, o mistica dimora dell’ineffabile gioia! Gioisci, o beatissima fonte dell’inesauribile gioia!Gioisci, o tesoro di gioia eterna che porti Dio! Gioisci, o rigogliosissimo albero della gioia vivificatrice!Gioisci, o Madre di Dio che non hai conosciuto nozze! Gioisci, o Vergine integerrima dopo il parto!Gioisci, spettacolo fra tutti il più ammirabile!Chi potrà mai esprimere il tuo splendore? Chi mai potrà narrare a parole la tua straordinaria bellezza? Chi avrà il coraggio di annunziare la tua grandezza?

MASSIMO IL CONFESSORE (+662)

VITA DI MARIA
La nascita di Gesù senza corruzione
35. Maria tuttavia conservava queste parole e le custodiva nel suo cuore: non soltanto le parole dei pastori, ma tutto ciò che aveva visto e udito fin dal principio nel tempio e poi, dopo il tempio, l’annunciazione dell’angelo e la concezione senza seme; la natività senza dolore e la verginità dopo la natività: perché non solo non incorse nei dolori della donna e divenne madre rimanendo vergine, ma anche lei non fu in grado di comprendere la stessa natività: cioè le disposizioni divine sugli eventi e il cambiamento delle leggi naturali, perché il Figlio glorioso non diede alla Madre la chiara coscienza della sua nascita, ma in un istante, senza rivelarle il come, si trovò fuori del suo seno e si assise sul trono delle sue braccia. Come il concepimento era avvenuto senza seme e senza che lei lo sapesse, così anche la natività avvenne senza corruzione e senza che lo avvertisse.

GERMANO DI COSTANTINOPOLI (+733)

OMELIA I PER LA DORMIZIONE DELLA SANTA MADRE DI DIO
Come con la tua carne tu dimorasti insieme ai più antichi fra noi, similmente con lo spirito tu abiti anche insieme a noi, e la tua copiosa protezione per noi esprime il segno della tua consuetudine con noi. Noi tutti udiamo anche la tua voce: ma anche la voce di tutti arriva alle orecchie del tuo udito: e conosciuti da te a causa della tua protezione, a nostra volta noi riconosciamo sempre la tua protezione tutelare. Tu non hai mandato via coloro che tu hai salvato, non hai abbandonato coloro che tu hai radunato, perché il tuo spirito vive sempre e la tua carne non attese la corruzione della tomba. Tu sorvegli tutti, e il tuo sguardo è su tutti, cosicché, anche se i nostri occhi non ti vedono, o Santissima, invece tu ti trattieni volentieri in mezzo a noi, manifestandoti in vari modi a coloro che ne sono degni……Perciò o Madre di Dio, noi crediamo che tu cammini insieme a noi.

ANDREA DI CRETA (+740)

ODE III. TROPARI
Non disprezzare me, o Tuttasanta, morto per i gravi peccati, ma abbi pietà di me, te ne prego, e risuscitami, o unica speranza, soccorso e difesa di tutti.
Guarisci, Signora, l’inferma anima mia e sana le passioni e le ferite del corpo, e manifesta la pietosa tua misericordia nei confronti della mia miseria.
Rovescia, Signora, le malevole afflizioni che mi soffocano con i divini dardi della tua intercessione, metti fine alla congenita guerra e procurami la pace.
Sei divenuta dimora dello Spirito, o Casta, avendo accolto la pienezza di tutta la divinità del Figlio e partorito il Salvatore e Signore e Redentore del nostro genere.

GIOVANNI DAMASCENO (+750

ODE VIII – TROPARI
Colui che fece sgorgare acqua dalla roccia per il popolo ribelle, accorda a noi, popolo docile, da lombi sterili, frutto di esultanza: te, Madre di Dio purissima, che noi come si conviene magnifichiamo. Noi, che siamo stati salvati, celebriamo oggi la natività di colei, la cui generazione in vista dell’inabitazione del Verbo in mezzo a noi era stata decisa dal grande consiglio; apparsa per volere divino, generò Cristo, nostra vita. Tu che hai cancellato l’antica dura sentenza, che hai ristabilito la prima madre, che sei stata causa dell’inabitazione di Dio presso il nostro genere e nostro ponte verso Dio, o Madre di Dio, noi ti magnifichiamo.

VITA DI MARIA
La nascita di Gesù senza corruzione
35. Maria tuttavia conservava queste parole e le custodiva nel suo cuore: non soltanto le parole dei pastori, ma tutto ciò che aveva visto e udito fin dal principio nel tempio e poi, dopo il tempio, l’annunciazione dell’angelo e la concezione senza seme; la natività senza dolore e la verginità dopo la natività: perché non solo non incorse nei dolori della donna e divenne madre rimanendo vergine, ma anche lei non fu in grado di comprendere la stessa natività: cioè le disposizioni divine sugli eventi e il cambiamento delle leggi naturali, perché il Figlio glorioso non diede alla Madre la chiara coscienza della sua nascita, ma in un istante, senza rivelarle il come, si trovò fuori del suo seno e si assise sul trono delle sue braccia. Come il concepimento era avvenuto senza seme e senza che lei lo sapesse, così anche la natività avvenne senza corruzione e senza che lo avvertisse.

ODE III. TROPARI
Non disprezzare me, o Tuttasanta, morto per i gravi peccati, ma abbi pietà di me, te ne prego, e risuscitami, o unica speranza, soccorso e difesa di tutti.Guarisci, Signora, l’inferma anima mia e sana le passioni e le ferite del corpo, e manifesta la pietosa tua misericordia nei confronti della mia miseria.Rovescia, Signora, le malevole afflizioni che mi soffocano con i divini dardi della tua intercessione, metti fine alla congenita guerra e procurami la pace.Sei divenuta dimora dello Spirito, o Casta, avendo accolto la pienezza di tutta la divinità del Figlio e partorito il Salvatore e Signore e Redentore del nostro genere.







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