Dalle icone evangeliche alle opere d’arte. La storia della famosa
devozione popolare. Un libretto di Sebastiano Mangano, Catania 30 aprile
2020.

«Il Rosario si inserisce in quel rigoglioso rifiorire di nuove devozioni mariane
verso la Vergine Maria sul finire del XII sec. A questa manifestazione di pietà
mariana vi contribuirono i monaci Cistercensi e poi, sin dal principio del secolo
seguente, i grandi Ordini Mendicanti, sorti tra il XII e XIII sec. in seno alla Chiesa
cattolica, ai quali la regola primitiva imponeva l’emissione del voto di povertà e la
fermezza nelle loro strenue lotte contro le eresie. Pii racconti del tempo ci informano
che nel XIII sec. era in uso ripetere spesso una sequela di 50 o di 150 Ave Maria
accompagnate anche da genuflessioni e ed intercalate spesso dal Pater noster. La
recita del Pater e del Credo era stata ripetutamente imposta ai fedeli nei tempi
precedenti; in seguito venne diffusa anche quella della Salutazione angelica nella sua
forma più breve (Lc 1,26-38); così, accanto alla preghiera dei Salmi, propria dei
monaci, dei frati e delle persone devote delle classi colte, il popolo dei semplici ebbe
il Salterio della Beata Vergine che, insieme alle Laudi spirituali, si recitava nelle
Compagnie e nelle Confraternite. Per rendere facile la recita si adottò la corona che
era già in uso per devozioni consimili[...]».
