Tre grandi preghiere mariane
Data: Giovedi 10 Febbraio 2022, alle ore 17:57:30
Argomento: Preghiere


Dal libro di Francis Arinze, Venerazione marina. Solido fondamento, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2017, pp. 109-115.



Vogliamo adesso riflettere su tre grandi preghiere mariane. Esse sono basate sulla Bibbia; sono meditative; sono adatte ad ogni stato e stadio della vita spirituale. I devoti della Madonna hanno familiarità con esse, ma ogni persona può fare progressi nel capire queste preghiere e nell'offrirle quotidianamente. Queste preghiere sono l'Ave Maria, l'Angelus ed il Santo Rosario.

L'Ave Maria

L'Ave Maria è costituita di due parti. Inizia con il saluto dal Cielo pronunciato dall'arcangelo Gabriele:
- "Ave Maria". E Dio stesso che invia l'angelo a salutare la Vergine di Nazareth con queste solenni parole. Osiamo prendere questo saluto con grande rispetto.
- "Piena di grazia, il Signore è con te". Maria è piena di grazia perché il Signore è con lei. E piena della presenza di Colui che è la sorgente di tutta la grazia. "Esulta e acclama con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! - Il Signore, tuo Dio, e in mezzo a te" (Sof 3,14.17). Maria è l'arca dell'alleanza, il luogo in cui dimora la gloria del Signore. Maria, piena di grazia, è totalmente data a Colui che deve venire per dimorare in. lei e che ella sta per donare al mondo.
- "Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù". Il saluto di Elisabetta e ora il nostro. Elisabetta è la prima di quanti hanno chiamato Maria benedetta. Maria è benedetta fra le donne perché ha creduto in ciò che le è stato detto dal Signore. Abramo ha creduto ed è divenuto una benedizione per tutte le nazioni del mondo. Maria ha creduto ed è diventata la Madre dei credenti. Attraverso di lei tutte le nazioni del mondo ricevono la benedizione di Dio, il Redentore Gesù, il "frutto del suo seno".
- "Santa Maria, Madre di Dio". La Chiesa apre la seconda parte dell'Ave Maria rivelando che Maria è la Madre di Dio. Questo titolo Cristologico proclamato dal Concilio di Efeso è per noi prezioso. Il Figlio di Maria, Gesù, è la Seconda Persona della Santissima Trinità che assunse la natura umana. Sappiamo che possiamo riporre tutte le nostre preoccupazioni e petizioni a lei e, attraverso di lei, abbandonarci al volere di Dio.
- "Prega per noi peccatori, adesso. e nell'ora della nostra morte". Chiedendo a Maria di pregare per noi, ci riconosciamo poveri peccatori che hanno bisogno dell'aiuto della Madre della Misericordia adesso e nel momento critico della nostra morte (cfr. CCC 2676, 2677).
I devoti a Maria non devono mai permettere la familiarità che ci distrae dalla profondità biblica e cristiana dell'Ave Maria.

L'Angelus

L'Angelus e quella preghiera che nella Chiesa Latina viene recitata il mattino, a mezzogiorno e la sera. E totalmente biblica. Le sue tre frasi sono cristocentriche: II messaggio dell'Incarnazione; l'accettazione della Vergine e la realizzazione dell'Incarnazione. Un'Ave Maria segue ognuna di queste tre frasi, e quindi abbiamo l'opportunità di soffermarci sulla nostra beata Madre nella quale si è realizzata l'Incarnazione. L'Angelus è semplice nella struttura, di carattere biblico, di origine storica, poiché è legato alla preghiera per la pace e la sicurezza, e quasi liturgico nel suo ritmo della mattina, mezzogiorno e sera. Ci ricorda il Mistero pasquale perché richiama l'Incarnazione e prega affinché possiamo essere guidati attraverso la passione e la croce verso la gloria della risurrezione. E una preghiera che accompagna alla contemplazione. Ai giorni nostri, la gente di tutto il mondo è abituata a vedere il Papa che recita la preghiera dell'Angelus a mezzogiorno dalla finestra del suo studio in Vaticano ogni domenica. E successivamente si aspetta un breve Messaggio dell'Angelus dal Vicario di Cristo. E usuale sentire le campane della chiesa suonare in un certo modo nel momento dell'Angelus e vedere i cattolici fermarsi qualsiasi cosa stiano facendo ed offrire questa bellissima invocazione mariana. E impressionante vedere i venditori e i clienti nel mercato di Onitsha in Nigeria, il mercato più importante dell'Africa Occidentale, non appena le campane si mettono a suonare, recitare questa preghiera a mezzogiorno. Chi non è cattolico resta incantato da questa esplicita confessione di fede. Durante il tempo di Pasqua, l'Angelus viene sostituito dal Regina Coeli, che è ancor più profondamente scritturale e cristologico.

Il Rosario

Il Rosario è una lunga preghiera mariana che è anche scritturale, cristocentrica e con radici profonde nella storia. É segnata dai seguenti elementi: il Credo, il Padre Nostro e tre Ave Maria, poi un Padre Nostro, dieci Ave Maria e un Gloria al Padre per ognuna delle venti decadi. I tre gruppi originali di cinque decadi ognuno sono i Misteri Gaudiosi, i Misteri Dolorosi e i Misteri Gloriosi, cui poi si sono aggiunti i Misteri Luminosi. Il Rosario può essere pregato in vari modi: da soli, in gruppo, in famiglia, in una comunità cattolica, o per radio o televisione. Può essere arricchito da letture bibliche, con piccole omelie, con inni o con momenti di silenzio. Tradizionalmente promosso dall'Ordine dei Predicatori (i Domenicani), il Rosario è stato elogiato e raccomandato da molti Papi come san Pio V, Pio VI, Leone XIII; Pio XII, san Giovanni XXIII, San Paolo VI, san Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Papa Pio XII nella sua lettera all'arcivescovo di Manila nel 1946 ha chiamato il Rosario "compendio dell'intero Vangelo". San Giovanni Paolo II ha proclamato un Anno del Rosario dall'ottobre del 2002 all'ottobre 2003. San Luigi Maria Grignion de Montfort, san Pio da Pietrelcina e il beato Bartolo Longo erano molto legati al Rosario. Il Rosario è una preghiera ispirata al Vangelo. In esso, la riflessione è incentrata sui principali eventi salvifici compiuti da Cristo, insieme ai loro effetti sulla beata Vergine Maria e sulla neonata Chiesa. Come si può vedere, la concentrazione è cristocentrica. Questa enfasi cristocentrica del Rosario è chiaramente evidente: i primi tredici Misteri e tutti i cinque Luminosi riguardano Gesù e solamente gli ultimi due sono incentrati esplicitamente sulla beata Vergine Maria. "Il Rosario è anche un percorso di annuncio e di approfondimento, nel quale il mistero di Cristo viene continuamente ripresentato ai diversi livelli dell'esperienza cristiana. Il modulo è quello di una presentazione orante e contemplativa, che mira a plasmare il discepolo secondo il cuore di Cristo". Coloro che pregano il Rosario non dovrebbero stare a livello della preghiera ripetitiva. Questa preghiera mariana conduce fortemente alla contemplazione con il suo quieto ritmo e la persistente andatura puntellata dei sacri nomi di Gesù e Maria e con la dossologia Gloria Patri. «Il Rosario - dice San Giovanni Paolo II -, si pone nella migliore e più collaudata tradizione della contemplazione cristiana. Sviluppatosi in Occidente, esso è preghiera tipicamente meditativa e corrisponde, in qualche modo, alla «preghiera del cuore» o «preghiera di Gesù» germogliata sull'humus dell'Oriente cristiano ... ha la semplicità di una preghiera popolare, ma anche la profondità teologica di una preghiera adatta a chi avverte l'esigenza di una contemplazione più matura» (RVM 5, 39). II Concilio Vaticano II non ha scoraggiato in alcun modo la preghiera del Rosario. Certamente il Concilio ha messo l'accento sul fatto che «ogni celebrazione liturgica, in quanto opera di Cristo sacerdote e del suo corpo, che è la Chiesa, è azione sacra per eccellenza, e nessun'altra azione della Chiesa ne uguaglia l'efficacia allo stesso titolo e allo stesso grado» (SC 7). Ma il Concilio ha anche dichiarato nello stesso documento che «la sacra liturgia non esaurisce tutta l'azione della Chiesa» (SC 9). C'è quindi spazio anche per la penitenza, per la catechesi, per le sacra Scrittura e per la devozione popolare. Infatti «non solo [il Rosario] non si oppone alla Liturgia, ma le fa da supporto, giacche ben la introduce e la riecheggia, consentendo di viverla con pienezza di partecipazione interiore, raccogliendone frutti nella vita quotidiana» (RVM 4). San Paolo VI aveva già in precedenza dato la medesima testimonianza: «Il Rosario è un pio esercizio che dalla Liturgia ha tratto motivo e, se praticato secondo la ispirazione originaria, ad essa naturalmente conduce» (MC 48). San Luigi Maria Grignion de Montfort chiama il Rosario «un tesoro inestimabile ispirato da Dio ... una divina sintesi dei misteri della vita, della passione e morte, e della gloria di Gesù e Maria». I devoti alla nostra beata Madre troveranno questo libro di san Luigi Maria prezioso e di parecchio aiuto. Questa considerazioni sono di grande incoraggiamento per tutti i seguaci di Cristo nel pregare il Santo Rosario ogni giorno con devozione.
 







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