Come Maria, trasforma le tue lacrime in semi di gioia
Data: Venerdi 11 Febbraio 2022, alle ore 17:01:44
Argomento: Spiritualitą


Dal libro di Ottavio Musumeci, L'arcano linguaggio di quelle lacrime, Siracusa 1963, pp. 177-182.




Le tue lacrime, semi di gioia

Fratello che piangi, sorella che soffri, ascolta. Vi sono nel Regno di Dio dei misteriosi semi, da cui fiorisce la gioia. É una gioia pura come i cieli illimpiditi dalla pioggia, soave al di sopra di ogni umano sentimento; una gioia piena che il mondo non può capire e non può nè turbare nè togliere. Da questi misteriosi semi maturano frutti di pace, di serenità, di consolazione tanto intima, profonda, inalterabile che non può essere che divina. Vuoi tu conoscere questi misteriosi semi di gioia? Sai? Sono labili come le stille di rugiada che pendono sulle foglioline verdi e brillano al sole del mattino; sono nascosti come la preziosa margarita e il tesoro interrato nel campo di cui parla il Vangelo; sono amari come le gocce del mare, sono abbondanti come la pioggia del cielo, ti sono familiari come l'acqua che ti disseta e il pane che ti nutre, come il torrente che dalla tua finestra vedi o senti scorrere laggiù in fondo alla valle. Sai tu cosa sono questi misteriosi semi di gioia? Fratello che piangi, sorella che soffri, essi sono le tue lacrime di dolore, le lacrime che spuntano sul tuo ciglio spesso irrefrenabili, che salgono dal tuo cuore angosciato, che scorrono silenti sul letto delle tue sofferenze, che ti sono giorno e notte amaro nutrimento nella solitudine forse inviolata della tua stanzetta povera e disadorna. Perché non vadano perduti, raccogli questi semi di gioia nella coppa concava delle mani che ti coprono il viso, sollevali come in un calice al cielo sull'altare del tuo quotidiano sacrificio, e spargili sul cuore stesso di Dio, sul cuore dei fratelli che ami, perché fruttifichino come nel terreno buono ed ottimo di cui parla il Vangelo, il cento per uno.
Quando ti sembra che sei solo a soffrire, rifletti che ogni uomo che viene in questo mondo è come il seminatore che esce all'alba della sua giornata a far la semina; le sue lacrime ora cadono sui sassi infecondi, ora tra le spine riarse, ora sulla polvere trita della strada, ora sul terreno chiuso del suo cuore, ora come conviene a figli sul cuore stesso del Padre: Dio. Se tu sai soffrire e piangere come si addice a chi per grazia e divenuto figlio di Dio, se sai cioè spargere le tue lacrime sul Cuore stesso del Padre, se sai nasconderle e mescolarle nel Cuore trafitto della Madre, che pur beata conobbe il pianto, tu pure diventi beato, perché allora il tuo pianto fiorisce in gioia. Gesù, il figlio di Dio fatto uomo poteva scegliere la gioia per sé in questo mondo, eppure per tuo amore e conforto ha scelto la Croce, cioè il dolore e il pianto e ne ha codificato nella costituzione del suo regno di beatitudine: «Beati coloro che piangono, perché saranno consolati». Anche la tua anima sarà signora, padrona della consolazione se saprà come Lui e con Lui spendere il tesoro delle sue lacrime. Già, il salmista aveva distinto i tempi del pianto e quelli della gioia paragonabili alla semina èd alla mietitura. La vita presente è il tempo della semina, la vita futura è il tempo della mietitura: «Coloro che seminano nelle lacrime, mieteranno nell'esultanza»; proprio come i mietitori di questa terra, che stillano sudore e pianto quando allargano alla semina le braccia e sciolgono il canto alla gioia quando s'affrettano alla raccolta dei covoni d'oro.
O tu che soffri perché ammalato, o perseguitato, o abbandonato, o tradito, o diseredato, o ti nutri nella tua indigenza delle tue lacrime come di pane e d'acqua; non far cadere invano, non disperdere nel vuoto del tempo questi semi di vita e di felicità che sono le tue lacrime, i dolori del tuo corpo, le ambasce della tua anima, ma con spirito di fede e con conformità di amore alla Divina Volontà, nascondili nel Cuore misericordioso di Dio dove essi ti frutteranno il cento per uno di consolazione e gioia per oggi e per l'eternità.
Se la speranza della messe è nel seme, nella qualità e nella quantità del seme, lo è anche nella operosità sagace del seminatore e nella bontà del terreno e nell'incremento che Dio dà all'opera dell'uomo. Chi parcamente semina parcamente raccoglie, chi semina largamente raccoglierà nella abbondanza. Non disperare dunque se troppe sono le tue afflizioni, o se si prolunga il tempo del tuo esilio dalla vera patria, se troppi dolori o nemici assediano come acque flagellanti lo scoglio forse inaridito del tuo corpo o della tua anima. Adesso che lo sai, non sciupare neppure una lacrima, neppure un minuto della tua sofferenza; sono il dono, il tesoro di Dio, la gioia e la felicità stessa di Dio offerta alla tua conquista. Il coefficiente che trasforma e impreziosisce nel processo creativo della gioia e della felicità le tue umili e amare lacrime è la fede, l'amore, l'umiltà, la pazienza e - ricordalo sempre - la generosità, con cui accetti ed offri a Dio la tua sofferenza, con cui porti, pregando, la tua croce: con tutto ciò che incrementi con l'aiuto di Dio i fiori e i frutti del tuo dolore che si trasforma in gioia.
Ora capisci perché non devi disperare sotto il peso della tua croce, ma sperare ed amare e, potendo, anche fin da ora, godere. Vedi fratello come lo spirito di fede e l'anima di amore che tu metti nella tua sofferenza per parte tua, e la misericordia e la grazia per parte di Dio trasformano, valorizzano, impreziosiscono i giorni apparentemente inutili, i dolori apparentemente sterili della tua vita di ammalato, di perseguitato, di calunniato, di odiato a causa della giustizia e del nome di Cristo? Vedi come ti è necessaria la pazienza perche fioriscano in gioia i semi misteriosi delle tue lacrime?

Guarda a Maria e alle sue lacrime

Ora forse capisci bene perché piange la Madonna. Capisci perché la Madre dell'Uomo-Dio, la Vergine Santissima non poteva non attingere a questa misteriosa fonte di vita che è il dolore, anzi, non divenirne essa stessa quasi una fonte piena e traboccante. Rimira la Madre tua Addolorata e piangente! Se tutta la vita di Cristo fu croce e martirio, egualmente trafittura e pianto fu quella della Madre sua corredentrice nostra, per nostro amore e a causa delle nostre colpe, dal primo fiat dell'annunciazione all'ultimo fiat detto ai piedi della croce dove stava lacrimosa, da cui pendeva il figlio! Colei che tutte le generazioni avrebbero chiamato beata, non poteva non attingere a questa suprema fonte di beatitudine, dissigillata dalla mano stessa di Dio, da questa creata argilla della nostra umanità, e cioè dalla fonte del dolore e delle lacrime santificate dal Figlio di Dio, divenuto nostro fratello nel dolore e nelle lacrime per redimerci dal dolore e dal pianto, dalla colpa e dalla morte. Perciò tu devi invocare come confortatrice del tuo dolore la Madonna che ha pianto, chiamarla come Madre tutta tenerezza nelle tue sofferenze di figlio, imitarla come Maestra saggia e forte nelle ore buie e difficili del tuo terreno cammino. Offri oggi stesso per le mani di Maria le tue lacrime assieme alle sue alla Giustizia divina in spirito di purificazione per la tua anima e di riparazione per i peccati dei tuoi fratelli; offri assieme al sangue delle divine piaghe di Cristo quelle del tuo corpo ferito e del tuo cuore straziato in unione con gli strazi del Cuore Immacolato ed Addolorato di Maria. Abbi fede, abbi pazienza, abbi amore alla tua Croce, come Ella l'Addolorata ha creduto, ha portato, ha amato la sua Croce che era quella del suo Figlio divino. Anche dalla tua Croce come dalla sua, germinerà la gioia e la vita. Coraggio fratello che piangi, sorella che soffri, tu non spargi invano nel cammino dolorosa della tua vita i misteriosi semi di gioia, le tue lacrime, i tuoi dolori. Nella tua Croce, come in quella di Gesù che è quella della Madonna Addolorata e piangente, è fortezza, speranza, salvezza, vittoria, pace, libertà, gioia, consolazione, felicità. La Madonna delle Lacrime è con te. I giorni delle lacrime finiranno, i giorni della gioia che verrà, non finiranno.

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