Rosmini commenta il Magnificat
Data: Mercoledi 14 Ottobre 2009, alle ore 12:49:27
Argomento: Autori


Il commento al "Cantico della Vergine dichiarato" del 31 dicembre 1848 indirizzato alle Novizie delle Suore della Provvidennza di Domodossola

Nella presentazione dell'operetta spirituale di Rosmini, sul sito www.rosmini.it si legge: «Il Cantico di Maria Vergine dichiarato è uno degli aspetti significativi della vita interiore di Rosmini. la profonda pietà mariana. Con acutezza e forza espressiva, Clemente Rebora mette in evidenza questa singolare caratteristica spirituale: "Rosmini, nato nel segno dell�Angelus Domini nuntiavit Mariae, e rigenerato nell'Ecce Ancilla Domini, ebbe, meglio che devozione, trasporto nativo e sostanziale verso la Madonna"(1). Sono molti i documenti che provano a dismisura questa parte integrante del suo essere e di tutta la sua vita(2).

Il Commento al Magnificat, come sembra si debba rilevare dalla lettera che lo accompagna, fu steso nell'ultimo scorcio del 1848. La lettera è indirizzata alle novizie delle suore della Provvidenza a Domodossola, ed è datata Gaeta il 31 dicembre 1848; si apre con la motivazione dello scritto: "è mio costume all'aprirsi di un nuovo anno di mandare a voi, dilette figlie in Gesù Cristo, qualche regalo, non già di cosa terrena, ma di cosa spirituale".

Edifica e sorprende il fatto che Rosmini in un periodo tanto turbinoso della sua vita sa elevarsi nella contemplazione spirituale e non trascura un suo abituale "costume". Era giunto a Roma il 15 agosto inviato in missione diplomatica dal Governo Piemontese. Rapporti intensi con il Sommo Pontefice e i Cardinali e il Corpo diplomatico. Gli si ordina di prepararsi al Cardinalato, è nominato Consultore dell'Indice e del Santo Officio. Partecipa all'attività politica, all'apertura delle Camere, quando viene assassinato il Ministro Pellegrino Rossi. Si vuole nominarlo Presidente del Consiglio e Ministro dell'Istruzione, quindi per invito del Pontefice lo segue a Gaeta, dove, in questo primo tempo, è in continuo contatto con i Cardinali della Curia per consigliare sulla difficile situazione dello Stato Pontificio. Ma pure, non dimentica il gruppetto di novizie di Domodossola, sue "dilette figlie in Gesù Cristo".

Il senso e la prospettiva del Commento rosminiano si possono cogliere nelle precise affermazioni della conclusione: "In questo Cantico, il più semplice e il più sublime ad un tempo, sono riassunti i vaticini degli antichi profeti, è compendiata la storia della Chiesa, è raccolto il succo della sapienza evangelica, ne è narrato il meraviglioso infallibile effetto , è spiegata la tela della divina provvidenza e bontà verso il genere umano peccatore, è magnificamente ringraziato e celebrato Iddio".


NOTE
(1) Clemente Rebora, Antonio Rosmini asceta e mistico, La Locusta, Vicenza 1980, p. 1860. Rosmini nacque il 24 marzo 1797 e fu battezzato il giorno successivo, 25 marzo, festa dell�Annunciazione.
(2)
Cfr. A. Rosmini, Pietà cristiana e vita interiore, a cura di Alfeo Valle, Città Nuova Editrice, Roma 1983, pp. 104-117.

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