Il senso ultimo di un servizio: tra amore ed escatologia
Data: Mercoledi 6 Gennaio 2010, alle ore 12:35:36
Argomento: Dogmi


Dal libro di S. M. Perrella, Maria vergine e madre. La verginità feconda di Maria tra fede, storia e teologia, San Paolo, Cinisello Balsamo 2003, pp. 269-272

Il mistero della Vergine-Madre così pregno di Dio e di umanità:
- afferma che dinanzi al Mistero l'anawin Maria è lo "spazio" totale della creatura al Creatore, senza contaminazioni ierogamiche, partenogeniche e mitologiche, dove tutto può "succedere, e dove tutto è successo nell'ineffabile cristologico evento della "pienezza del tempo" (Gal 4,4), in vista dell'affiliazione divina della povertà uamna32;
- declina la volontà di obbedenziale diaconia della Serva del Signore e icona della Chiesa, e in lei, «nella linea di servizio dei poveri di Jahvé, di coloro, uomini e donne, che con mani vuote e cuore disponibile rivolgono ogni giorno i loro sguardi verso l'alto e ripetono "Eccomi"...(Lc 1,37)»33.

Maria, umanissima e umilissima Madre del Signore, è la Sempre Vergine; così afferma il venerabile, solenne e inalterabile magistero della Chiesa ortodossa e della Chiesa cattolica; insegnamento che «costituisce per la mariologia la massima garanzia teologica.... Maria è inoltre detta "santa", "gloriosa" e soprattutto aeipáthenos o "semprevergine". La ripresa da parte del Concilio - di Costantinopoli II del 553, quinto ecumenico - di questo ultimo titolo da tempo acquisito, corrisponde ad una vera definizione dogmatica della perfetta verginità»34 della Theotokos Maria di Nazareth.

Per questo grande mistero di maternità e verginità non vi è e non vi può essere giustificazione razionale, se non la sola "follia d'amore" che risulta essere la carta di cittadinanza, il lasciapassare, per essere associati alla vita dei divini Tre. Occorre parlare lo stesso linguaggio, di obbedienza e regalità, di svuotamento e pienezza, di differenza e di uguaglianza, per potersi comprendere sa persona a persona. Ciò rimanda ad un Dio trinitario, e dunque, alla kenosi, come dimensione agapica che qualifica le relazioni intratrinitarie, nel dono reciproco del Padre, del Figlio e dello Spirito, in una gara, per così dire, a rigenerarsi l'uno grazie al dono dell'altro. Dal punto di vista ecclesiale, non è un caso la scelta dell'attributo "madre" per qualificare l'opera della Chiesa, indicandone la capacità - in linea ideale - di generare a nuova vita, dunque a sostenere, aiutare, far crescere la grazia nell'altro, perchè sia pienamente figlio e figlia di Dio.

Al termine del grande giubileo del 2000, Giovanni Paolo II ha invitato la Chiesa e ogni singolo credente a "prendere il largo" (Lc 5,4): «Duc in altum!» Questa parola risuona oggi per noi, e ci invita a fare memoria grata del passato, a vivere con passione il presente, ad aprirci con fiducia al futuro: «Gesù Cristo è lo stesso, ieri, oggi e sempre»35. La persona, il servizio, la testimonianza, il significato, l'icona della Madre Sempre Vergine Glorificata Maria, invita le generazioni cristiane del terzo millennio "a prendere il largo": Duc in altum! L'uomo e la donna di fede, infatti, dalla Madre di Gesù sono invitati a veleggiare nell'ascolto della Parola e nell'accoglienza del Soffio (cfr Gv 2,5)36 verso l'approdo Trinitario, vero traguardo della storia e di ogni uomo e di ogni donna: Duc in altum!

La Chiesa del terzo millennio, finalmente educata e sempre più vocata ad intessere fraterni rapporti con le altre Chiese e confessioni religiose, mostrando il suo Signore venuto nel tempo per portare il grande dono della comunione e dell'amore del Dio Trinitario, addita in lui, con lui e mai senza di lui, la Madre, proclamandola con pudore, gioia e ammirazione, quale «luogo di Colui che non ha luogo: he chðra toû achorétou»37. Titolo nuovo dal contenuto antico, che declina a oltre due millenni dall'evento dell'incarnazione, il servizio, la testimonianza e la dignità di Donna Maria di Nazreth.

NOTE
32 Cfr. I. Gebara - M. C. Bingemer, Maria madre di Dio e madre dei poveri. Un saggio a partire dalla donna e dall'America Latina, Cittadella Editrice, Assisi, pp. 115-133.
33 Cfr Ibidem, p. 133
34 É questo l'autorevole parere dei redattori, teologi e patrologi rinomati ed affidabili, dei volumi dei Testi mariani del primo millennio (TMPM), Città Nuova,  Editrice, Roma 1988, vol.1, p. 680.
35 Giovanni Paolo II, Novo millennio ineunte, 1.
36 Cfr. Y. Congar, La Parola e il Soffio, Borla, Roma 1985; sugli aspetti teologici e attuali di Gv 2,5, si veda: A. Serra, Maria a Caca e presso la Croce. Saggio di mariologia giovannea, Centro di Cultura Mariana "Madre della Chiesa", Roma 1991, pp. 9-72, specialmente le pp. 30-37.
37 E, Bianchi, Maria terra del cielo in Aa Vv., Maria. Testi teologici e spirituali dal I al XX secolo, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 2006, p. LXV; cfr. tutto il conto e interessante assunto alle pp. IX-LXVII.

 







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