Maria nel Vangelo di Giovanni
Data: Venerdi 11 Settembre 2009, alle ore 22:20:45
Argomento: Bibbia


Da: E. Gazzotti, Maria fotografata dai Vangeli, EDB, Bologna 1996.


La Madre della Chiesa

Nel Vangelo di Giovanni, Maria è evocata sobriamente, senza neppure pronunciare il suo nome. Viene abitualmente presentata come "la madre di Gesù", salvo quando Gesù le si rivolge direttamente chiamandola "Donna". Eccetto il riferimento di 6,42, Maria è presente al "segno" inaugurale e profetico di Cana (2,1-12) e alla consumazione del mistero (19,25-27), quasi ad incominciare con la sua presenza discreta ed efficace l'inizio e la conclusione della vita pubblica. I due episodi sono strettamente legati e si illuminano a vicenda, come emerge anche dal richiamo all'ORA, epifania gloriosa dell'amore supremo che passa attraverso la sofferenza. In questo momento cruciale, Maria è chiamata DONNA, titolo che mette in luce, non tanto la sua individualità, quando piuttosto la sua funzione nell'opera salvifica del Figlio. Lei, la donna associata all'ora del Figlio, si situa lì, in quella prospettiva aperta, come il punto cruciale dove Israele diventa Chiesa.

I CREDENTI AFFIDATI A MARIA
Nel 1964 Paolo VI, nel promulgare il documento conciliare "Lumen Gentium" tiene un discorso nel quale proclama Maria "Madre della Chiesa". Il testo biblico che maggiormente fonda tale titolo è Gv 19,25-27. Partiamo da questo testamento spirituale di Gesù per capire il ruolo di Maria.
L'affidamento di Maria a Giovanni da parte di Gesù è soffuso di umanissima delicatezza. Non bisogna tuttavia indulgere ad una interpretazione troppo letterale e tanto meno psicologica o sentimentale. Le prime parole di Gesù sono rivolte alla madre per affidarle il discepolo: se si trattasse solo di filiale sollecitudine era più giusto il contrario. Gesù, quindi, non intende regolare una questione di famiglia per la quale, semmai, avrebbe scelto un momento più opportuno. Gli studiosi fanno notare che il passo è costruito secondo lo "schema di rivelazione", articolato nella progressione "vedere - dire - ecco": il profeta incontra una persona interessata (vede), le comunica la volontà divina (dice) che ha qualcosa di inatteso e di sorprendente (ecco). Rivestita di tale schema è la presentazione di Gesù fatta da Giovanni Battista in 1,29. Nel nostro caso è Gesù, la Parola eterna del Padre, che vede sua madre e il discepolo amato e dice: "Donna, ecco il tuo figlio". Gesù le rivela che a partire da quel momento ella sarà madre anche di tutti i credenti, raffigurati dal discepolo che sta lì accanto a lei. È volontà esplicita di Gesù che sua madre diventi la madre spirituale di tutti i credenti, LA MADRE DELLA CHIESA. Proprio per questo nuovo ruolo riceve il titolo di "donna". Similmente Gesù si rivolge al discepolo ricordando il suo nuovo rapporto filiale con Maria. E il discepolo, ottemperando al desiderio di Gesù, "la prese nella sua casa". Ancora una volta il senso letterale, quello ovvio e facilmente comprensibile, rischia di mortificare il valore dell'espressione. Più che un'accoglienza fisica, si tratta di accogliere un bene spirituale e di instaurare una comunione di vita.

L'ESERCIZIO DELLA MATERNITÀ DI MARIA
Come si eserciti questa maternità può essere illustrato dall'episodio di Cana: Maria è madre della Chiesa perché offre l'esempio di prima discepola di Cristo, orienta gli uomini a lui e intercede per loro. Il riferimento alla "madre" apre e chiude il racconto. Maria sta alla periferia, lasciando la centralità a Cristo e favorendo l'incontro con lui.
Invitata, interviene ad una festa di nozze. Appena si verifica il fatto increscioso della mancanza di vino, si rivolge a Gesù. Le sue parole "non hanno più vino", più che sulla mancanza di vino, mettono l'accento sulle persone che possono rimanere rattristate e confuse da tale disguido.Una forte sensibilità unita ad un fine intuito animano il suo intervento, tutto teso a garantire il bene degli sposi. Ella denota capacità di osservazione, intelligenza nel cogliere le situazioni, disponibilità ad immedesimarsi nei problemi altrui, solidarietà nel risolvere le difficoltà, inclinazione ad offrire i propri servigi, più ancora, ella dimostra tutta la sua sensibilità teologica nel rivolgersi a Gesù, ritenuto da lei capace di sbrogliare la situazione. Si frappone come discreta mediatrice tra gli uomini in difficoltà e il Figlio, al quale presenta i loro bisogni.
Gesù con la sua risposta apparentemente scostante ed ingenerosa, non respinge la richiesta, ma intende educare Maria ad un nuovo ruolo. Il periodo della vita privata regolato dai genitori è ormai chiuso; Gesù si emancipa dai legami del sangue e, senza rompere, afferma la propria indipendenza. Con l'avvio dell'ORA, deve lasciarsi guidare dalla volontà del Padre e a lui solo dare totale e filiale obbedienza. Per questo usa una frase che esprime una certa divergenza con la madre. Maria accettando il distacco e l'autonomia del Figlio, legato alla volontà del Padre e proteso verso la sua ora, diventa la DONNA, espressione che spesso incarna tutto il popolo di Israele (Cf Is 26,17; Ger 31,4). Come discepola di Cristo forma la prima cellula del nuovo popolo dei credenti, inaugurando lo stile di disponibilità alla Parola e di docilità alla volontà di Dio e ne diventa modello di fede (Cf LG 63,65). Associata a Gesù, Maria è la donna nuova, la Chiesa, sposa e madre, chiamata dal Padre a compiere con il Figlio il cammino verso la glorificazione.
Oltre che discepola, Maria è anche madre, madre di Gesù (Cf 2,1.12) e madre dei fedeli. Compie funzioni materne quando dispone il cuore dei discepoli ad accogliere la parola del figlio, cooperando a far germogliare il fiore della fede. Nel momento in cui dice ai servi: "Fate quello che vi dirà", orienta a Gesù. Ella che ha fede in lui stimola la fede altrui: è la prima credente e insieme la prima missionaria perché indirizza a Gesù. Sollecita il Figlio ad agire, sollecita i servi ad obbedire. Da madre naturale, diventa madre spirituale.
Per il suo intervento premuroso spinge il Figlio a rivelare la sua gloria. Il vino abbondante e di qualità sta ad indicare il cambiamento di economia, l'ingresso nella fase definitiva della salvezza, quella che vedrà l'esplosione dell'ora nel trionfo della gloria. Gesù ha operato il primo segno con il quale ha rivelato la sua gloria, sollecitato dalla madre che si qualifica anche come mediatrice. Ella interviene non come estranea, ma da madre, nella consapevolezza del diritto-dovere di far presente al Figlio i bisogni degli uomini. La sua è una mediazione materna e ha quindi un carattere di intercessione. Nell'evento di Cana "si delinea ciò che concretamente si manifesta come nuova maternità secondo lo spirito e non solo secondo la carne, ossia la sollecitudine di Maria per gli uomini, il suo andare incontro ad essi nella vasta gamma dei loro bisogni e delle loro necessità." (Giovanni Paolo II, Redemptoris Mater, 21). Da Cana al Calvario, dall'inizio alla fine, Giovanni ama presentare Maria come la MADRE DELLA CHIESA, discretamente presente e amorevolmente attenta a mediare agli uomini la ricchezza del Figlio.

Il Capitolo 2 del Vangelo di Giovanni

2 Le nozze di Cana
1 Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c`era la madre di Gesù. 2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno più vino". 4 E Gesù rispose: "Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora". 5 La madre dice ai servi: "Fate quello che vi dirà". 6 Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. 7 E Gesù disse loro: "Riempite d`acqua le giare"; e le riempirono fino all`orlo. 8 Disse loro di nuovo: "Ora attingete e portatene al maestro di tavola". Ed essi gliene portarono. 9 E come ebbe assaggiato l`acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l`acqua), chiamò lo sposo 10 e gli disse: "Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un pò brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono". 11 Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. 12 Dopo questo fatto, discese a Cafarnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono là solo pochi giorni.

Gesù a Gerusalemme

13 Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14 Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. 15 Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, 16 e ai venditori di colombe disse: "Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato". 17 I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora. 18 Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: "Quale segno ci mostri per fare queste cose?". 19 Rispose loro Gesù: "Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere". 20 Gli dissero allora i Giudei: "Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?". 21 Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22 Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. 23 Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa molti, vedendo i segni che faceva, credettero nel suo nome. 24 Gesù però non si confidava con loro, perché conosceva tutti 25 e non aveva bisogno che qualcuno gli desse testimonianza su un altro, egli infatti sapeva quello che c`è in ogni uomo.

Note Capitolo 2.
1. Cana era a nord di Nazaret.
6. Per il rito delle abluzioni cfr. Mc 7, 3-4.
12. Cafarnao: cfr. Mt 4, 13. Per i fratelli di Gesù cfr. Mt 12, 46.
13. Mt e Mc danno una collocazione diversa a questo episodio ( cfr. Mt 21, 12 ss), probabilmente perché essi parlano del ministero di Gesù a Gerusalemme soltanto alla fine della sua vita.
17. Citazione dei Sal 68, 10. 

Il Capitolo 19 del Vangelo di Giovanni

19 « Ecco l' uomo! »
1 Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. 2 E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: 3 "Salve, re dei Giudei!". E gli davano schiaffi. 4 Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: "Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa". 5 Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: "Ecco l`uomo!". 6 Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: "Crocifiggilo, crocifiggilo!". Disse loro Pilato: "Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna colpa". 7 Gli risposero i Giudei: "Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio". 8 All`udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura 9 ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù: "Di dove sei?". Ma Gesù non gli diede risposta. 10 Gli disse allora Pilato: "Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?". 11 Rispose Gesù: "Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall`alto. Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande". 12 Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: "Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare". 13 Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. 14 Era la Parascéve della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: "Ecco il vostro re!". 15 Ma quelli gridarono: "Via, via, crocifiggilo!". Disse loro Pilato: "Metterò in croce il vostro re?". Risposero i sommi sacerdoti: "Non abbiamo altro re all`infuori di Cesare". 16 Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.

Crocifissione di Gesù

17 Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, 18 dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall`altra, e Gesù nel mezzo. 19 Pilato compose anche l`iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: "Gesù il Nazareno, il re dei Giudei". 20 Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. 21 I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: "Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei". 22 Rispose Pilato: "Ciò che ho scritto, ho scritto". 23 I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d`un pezzo da cima a fondo. 24 Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura:
Si son divise tra loro le mie vesti
e sulla mia tunica han gettato la sorte.

"Ecco tua Madre"

25 Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. 26 Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco il tuo figlio!". 27 Poi disse al discepolo: "Ecco la tua madre!". E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

Morte di Gesù

28 Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: "Ho sete". 29 Vi era lì un vaso pieno d`aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 30 E dopo aver ricevuto l`aceto, Gesù disse: "Tutto è compiuto!". E, chinato il capo, spirò. 31 Era il giorno della Parascéve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. 32 Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all`altro che era stato crocifisso insieme con lui. 33 Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34 ma uno dei soldati gli colpì il costato con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua. 35 Chi ha visto ne dá testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 36 Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 37 E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.

Gesù nel sepolcro

38 Dopo questi fatti, Giuseppe d`Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. 39 Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. 40 Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com`è usanza seppellire per i Giudei. 41 Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. 42 Là dunque deposero Gesù, a motivo della Parascéve dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino.

Note Capitolo 19.
1. cfr. Mt 27, 26-30. cfr. Lc 23, 16.22.
2. cfr. Mt 27, 27-30.
7. Questa è la sola vera ragione per la quale i capi ebrei condannarono Gesù.
13. Litòstroto significa lastricato.
14. Sulla Preparazione cfr. Lc 23, 54.
17. cfr. Mt 27, 32-44. cfr. Mc 15, 21-32. cfr. Lc 23, 26-43.
24. Citazione del Sal 21, 19 Quel tipo di tunica era un capo assai pregiato.
25-26. La solennità dell'ora, specialmente nel contesto giovanneo, fa pensare che Gesù va oltre il sentimento di pietà filiale. Maria è la nuova Eva (" donna "), madre spirituale di tutti i redenti.
28-29. Citazione ; cfr Sal 68, 22. cfr. Sal 21, 16.
30. Gesù compie l'opera di salvezza affidatagli dal Padre, portando a termine il disegno divino espresso dalle Sacre Scritture.
36. Citazione di Es 12, 46, che parla dell'agnello pasquale.
37. cfr. Zc 12, 10.
38. cfr. Mt 27, 57-66. cfr. Mc 15, 42-47. cfr. Lc 23, 50-56.







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