Dal libro di Rosario Giordano, Tindari città di Maria, Edizioni del Santuario, Tindari 1993, pp.45-46
Il grandioso quadro della volta è opera del pittore Fausto Conti, da Roma, uno dei più valenti artisti nel campo della pittura sacra.
Il quadro che misura mq. 75, ha tre scomparti:
- Nel primo scomparto, in basso, e raffigurata l'umanità dolorante e implorante, che si rivolge fiduciosa alla Madonna per ottenere grazie. La fiducia affiora, con evidenza toccante, nei volti dei singoli personaggi, protesi in alto verso l'immagine bella della Madonna. Le preghiere dell'umanità sono simboleggiate dalla corona del Rosario, che tengono in mano i singoli personaggi.
- Nel secondo scomparto sono raffigurati degli Angeli bellissimi che raccolgono le corone dei fedeli e le offrono alla Madonna come omaggio di preghiera.
- Nel terzo scomparto è la Vergine che apparisce, come in una visione celeste, in mezzo ad un trionfo di luce, sulle nubi del cielo. Seduto sulle ginocchia della Madre divina sta Gesù, il suo Figliuolo, che non è sorretto dalle braccia materne: sta da sé, perché non è un bambino qualunque, ma e l'Uomo-Dio. Egli guardando l'umanità sembra invitare: "C'e Lei, rivolgetevi a Lei che tutto può". La Madre pietosa, accogliendo le preghiere dei suoi figli, fa piovere su di essi una pioggia abbondante di rose, simbolo delle grazie celesti.
Alla Madonna fanno corona i Santi diocesani di Patti: S. Pietro Tommaso Vescovo, S. Nicolo Eremita, S. Cono Eremita, S. Lorenzo da Frazzano, S. Benedetto il Moro, S. Febronia Vergine e Martire; cui si aggiungono le tre Vergini siciliane: S. Lucia, S. Agata, S. Rosalia.
Si noti l'atteggiamento del volto della Madonna che è un volto umano, soffuso di soavità, ma velato di mestizia, perché guarda l'umanità sofferente: un volto che segue sempre l'osservatore, ovunque si metta, un volto che ispira grande fiducia.
In alto due angeli che incoronano la Madonna col Rosario, simbolo della preghiera, ch'è quanto dire fiducia nella bontà materna di Maria. Nei grani della corona ci piace vedere simboleggiati i cuori dei figli che fan corona a Lei, ch'e la più tenera tra le madri.
In cima lo Spirito Santo, sotto forma di colomba, che irradia la sua luce sulla sua sposa purissima: la Madonna, Vergine e Madre. Si osservi la delicatezza dei fasci luminosi, sfumati con molta arte, che, pur toccando alcuni personaggi, non ne ostacolano la visione. Da notare i colori finissimi con cui vengono presentati i singoli personaggi: è tutta una gamma meravigliosa di tinte, scelte con gusto e con grande criterio.
Il quadro è incorporato in un drappo che figura spiegato nel cielo, gonfiato dal vento, fermato con alcune corde nella parte superiore delle pareti della Basilica: l'azzurro tenue del cielo infatti circonda tutto il meraviglioso dipinto. Alcuni Angeli soavi, leggeri, quasi evanescenti, in posizioni varie, capricciose, sembrano sorreggere anch'essi il quadro, ma in realtà formano una cornice viva, palpitante, attorno al trionfo della Vergine, Regina degli Angeli, ch'è onorificata con alcuni versi del "Magnificat", scritti sui cartocci che gli Angeli tengono nelle mani.