Maria nei pił antichi libri apocrifi
Data: Giovedi 27 Agosto 2009, alle ore 17:05:27
Argomento: Apocrifi


Dalle dispense di A. Gila, PADRI E TRADIZIONE ECCLESIALE DALLE ORIGINI AL VI SECOLO, Marianum, Roma 1999-2000


1 - Linee introduttive alla letteratura pseudoepigrafica e non canonica

- Apocrifo indica quei libri che dal tutolo e dalla materia trattata presentano affinità con la Bibbia. La Chiesa nega loro ogni carattere soprannaturale e non li include nel novero dei libri fonte della Rivelazione, detti canonici. Tuttavia non possono essere ignorati in una ricerca storica, dato che sono espressione della letteratura cristiana antica e costituiscono esempi arcaici della sensibilità ecclesiale. Nella storia della Chiesa col termine “apokryphos” venivano indicati anche sia quei libri la cui lettura richiedeva una particolare iniziazione, sia quelli che venivano esclusi da una lettura pubblica. Essi, in ogni caso vennero sempre tutti considerati extra canonici.
- Vi sono apocrifi dellA.T e del N:T. Per quanto riguarda il N.T. vi sono: vangeli, atti, epistole, apocalissi ecc. I Vangeli apocrifi a loro volta si suddividono in: vangeli sinottici, in vangeli eterodossi e in vangeli che si prefiggono di aggiungere notizie mancanti nei vangeli canonici. Circa il loro genere letterario, dobbiamo dire che gli apocrifi non si esprimono ordinatamente per concetti, ma con simboli, immagini, e descrizioni artistiche e quindi un genere non gnostico – sapienziale ma narrativo - apocrifo.

2 - Presentazione della letteratura protocristiana pseudoepigrafica con elementi mariani

Questi arcaici documenti del II e del III secolo esprimono la venerazione dei giudeo – cristiani per la Madre di Gesù. Sono opere di letterati che, in forma elegante, esprimono le loro convinzioni religiose proprie dell’ambiente cristiano. Essi non vanno giudicati con le nostre categorie di pensiero ma con quelle del loro tempo e trasmettono la fede dei primi cristiani ed in questo sta il loro valore.
Tra di essi notiamo:

PROTOVANGELO DI GIACOMO(O NATIVITÀ DI MARIA)
opera in tre parti di un giudeo cristiano della diaspora del II secolo. Sottolinea la santità di Maria e la concezione verginale di Gesù. Ha quindi pewr soggetto Maria ed ebbe una grande diffusione e godette dell’attenzione e della venerazione dei Padri d’oriente”.

ODI DI SALOMONE
Sono 42 inni modellati secondo i salmi dell’AT, opera di un giudeo cristiano della prima metà del II secolo, in greco e in siriano e cantano la riconoscenza del pio israelita verso Dio. L’ode XIX celebra la Maternità di Maria e l’assenza del dolore del parto in Lei e al sua attiva partecipazione all’evento dell’incarnazione. (testo 10)

ORACOLI SIBILLINI (LIBRO VIII)
Sono 15 libri con materiale che va dal II al VI secolo con elementi pagani, giudaici e cristiani. Il Libro VIII, scritto prima del 180 è una soave parafrasi dell’annunciazione ed è citato dai Padri antichi a cominciare da Giustino

ASCENSIONE DI ISAIA
Il cap. XI tratta delle visioni, del martirio di Isaia, di un’apocalisse di Cristo, delle persecuzioni contro la Chiesa e degli ultimi tempi. Il Cap. XI racconta la visione di Isaia della nascita verginale di Cristo. Ebbe grande diffusione in Egitto e fino al VI secolo fu usato come testo liturgico.

LETTERA AGLI APOSTOLI 3,14
A metà tra testo evangelico, lettera e apocalisse, fu composto in Asia Minore o Egitto tra il 160 e il 170 e contiene le rivelazioni di Gesù agli apostoli dopo la sua resurrezione. Il III capitolo contiene una solenne professione di fede nel verginale concepimento, molto importante per la Liturgia.

ATTI DI PIETRO,7
Redatti in Siaria o Palestina verso il 190 raccontano le gesta di Pietro a Roma. Al cap. 7 esalta il concepimento verginale come parte integrante del piano salvifico di Dio e furono tenuti in grande considerazione da molti Padri dekka Chiesa

STORIA DI S. GIUSEPPE IL FALEGNAME
Parla di Giuseppe ed ha un accenno a Maria alla morte del suo sposo Giuseppe e ci è pervenuta in traduzioni arabe e copte

TRANSITUS VIRGINIS O DORMITIO MARIAE
Composto nel IV secolo con parti originali più antiche in copto risalenti al II secolo ritenute opere di Leucio, discepolo di Giovanni. Presenta gli ultimi istanti della vita di Maria e l’assunzione del suo corpo al cielo e che quindi non subì la corruzione del sepolcro. Sorprendente le coincidenze dei dati offerti dalle scoperte archeologiche con quelle trasmesse da quest’opera, come ad es. le tre camere sepolcrali della versione siriana del documento. Poco considerato dai Padri per la provenienza giudaico – cristiana, dato che quella chiesa nei primi secoli venne considerata scismatica.

ATTI DI PILATO 2,3,4
Racconto della passione di Gesù inviato da Pilato a Tiberio risalente alla fine del I secolo o la metà del II. Citato più volte da Giustino e contenente le dicerie sui natali illegittimi di Gesù.

VAGELO DI FILIPPO
Di origine gnostica ha un accenno al tema Eva – Maria

3 - Contenuti dottrinali

Si suppone che gli apocrifi siano stati scritti per quattro motivi fondamentali:
- Difesa della fede nella verginale concezione e trascendenza divina di Gesù e di riflesso difesa della figura etica e sociale di Maria. Tra gli Ebrei circolavano voci circa l’illegittimità dei natali di Cristo, secondo le quali Gesù sarebbe stato figlio di una povera filatrice adultera ripudiata con un soldato romano di nome Pantera. A questa calunnia si reagisce con l’esaltazione della concezione verginale e con manifestazione di amore per lei.
- Veicolare idee e sentimenti che erano vivi soprattutto nella comunità giudeo – cristiana particolarmente legata alla Madre di Gesù;
- Colmare i vuoti su Maria dei vangeli canonici soprattutto sulle sue origini e il suo destino finale.
- Raccontare l’infanzia di Maria che sarebbe stata la Madre di Dio. Giustamente i cristiani si chiedevano: chi era? Che maternità sarebbe stata la sua?

I contenuti dottrinali si possono riassumere in 13 punti:
1. Preistoria di Maria: singolare dignità della futura Madre di Dio, attesa, invocata, dono di Dio. Nasce perciò per un miracolo da genitori pii, annunciata allo stesso modo di Gesù:
2. Origine, nascita, primi anni: creatura allo stato pur, ella viene consacrata al Signore e custodita da ogni contatto umano perché già tutta relativa a Dio e tutta pura;
3. Presentazione e sua vita al Tempio: accompagnata dal corteo delle vergini, viene nutrita dagli angeli, diviene lei stessa il Tempio vivo e vero del Santo dei santi
4. Affidamento a Giuseppe: Maria è la vergine del Signore per questo viene affidata al vecchio Giuseppe capace di osservare la continenza, perché appartiene tutta e solo a Dio. Maria non è la “donna” di Giuseppe, ma egli l’ha ricevuta in consegna per custodirla come pegno sacro perché non appartiene agli uomini ma solo a Dio.
5. Annunciazione: Maria partecipa attivamente all’incarnazione del Signore. Ella riceve una doppia annunciazione: prima alla fontana poi a casa. I testi sottolineano la piena collaborazione di Maria e la sua cosciente e attiva collaborazione con Dio. (testo 17)
6. Maria terra vergine: L’annunciazione viene accostata alla Genesi, un tema dottrinale molto denso di significato teologico e sotereologico per i Padre del II secolo. Il Protovangelo paragona Maria a Eva e il Vangelo di Filippo la chiama “terra vergine”
7. Concezione verginale: Maria concepisce per volontà divina e non per volere di carne. Il Protovangelo sottolinea la grandezza verginale attraverso la prova dell’acqua amara e scagiona energicamente Maria dell’accusa di adulterio. La Lettra agli Apostoli ripropone la solenne professione di fede di Giovanni in Gesù non nato da carne, né da volere d’uomo, ma da Dio. Questo è il primo documento in cui Maria è chiamata “Vergine santa”.
8. Gioia profetica di Maria: Andando verso Betlemme dove darà alla luce il salvatore delle genti, Maria vede i popoli gioire e lamentarsi. Il Protovangelo ha una straordinaria intuizione: Maria partecipa al dolore e alla gioia degli uomini ed è solidale con loro.
9. Il parto verginale, stupore della natura: Il Protovangelo di Giacomo, l’Ascensione di Isaia e le Odi di Salomone ci testimoniano l’esistenza di una credenza popolare, almeno nell’ambiente da cui provengono, del parto verginale di Maria. Ella partorisce per particolare intervento divino, da sola e senza bisogno di ostetriche, senza lesione per la sua intergità fisica, senza doglie. Il messaggio è evidente: il parto verginale è il segno della reale umanizzazione di Dio., Maria madre vergine è testimone di questo evento. (testo 18)
10. Maria sempre vergine: I fratelli di Gesù di cui parlano i Sinottici, sono figli di un primo matrimonio di Giuseppe. Il Protovangelo presenta Giuseppe come padre di altri figli e restio a prendere Maria con sé proprio per questo e perché vecchio.
11. Maria e Gesù riconoscenti verso Giuseppe: Giuseppe viene esaltato per l’esemplarità della vita e viene raccomandato il suo culto. Gesù e Maria assistono Giuseppe e alla sua morte piangono per lui.
12. Maria muore e viene assunta in cielo: Il messaggio fondamentale degli apocrifi è che il corpo della Vergine non si decompose nella tomba, ma seguì il destino di Gesù e testimonia la fede primitiva in questo evento.
13. Segni di venerazione a Maria: Soprattutto Gabriele, Elisabetta e i sacerdoti che accolgono Maria fanciulla al Tempio, hanno profonda venerazione per Lei che viene chiamata santa e che salverà gli uomini dalla perdizione, come affermano le Odi di Salomone. (testo 20)


4 - Maria nella letteratura protocristiana eretica e rilievi conclusivi

La presenza di Maria in questa letteratura è secondaria e modesta:
- Tra gli scritti gnostici: Vangelo di Filippo, Vangelo di Tommaso, Vangelo di Maria, Vangelo di Verità;
- Tra gli scritti giudeo – cristiani: Vangelo degli Ebioniti
Questi scritti sono meditazioni su Gesù e sul suo messaggio e si collocano tra il 120 e il 200. Essi presentano il messaggio cristiano elenizzandolo e interpretandolo alla luce delle culture che vanno dall’antica Mesopotamia all’India. I pochi detti che riguardano Maria, non indicano che fosse ignorata ma che il maggiore interesse era rivolto agli interrogativi su Gesù e la sua origne. Per gli gnostici comunque Gesù, non avendo un vero corspo, è passato da lei senza riceve nulla.

5. Rilievi conclusivi

Da quanto si è detto so possono trarre sugli apocrifi queste conclusioni:
1. questi documenti sono un segno evidente che in parecchie aree ecclesiali si era recepita la grande dignità di Maria;
2. Accenti particolari sono posti sul concepimento e il parto verginale, visti come segni della divinità di Gesù e come salvaguardia della sua trascendenza;
3. si avverte un grande interesse per l’avvento del Logos e di riflesso per Colei che è stata protagonista dell’evento;
4. Interessante risulta l’accostamento Eva ingannata – Maria fedele e l’accostamento dell’Annunciazione alla Genesi;
5. Sono un test del senso dei fedeli circa il destino ultraterreno di Maria che spesso precede la Liturgia e la Teologia;
6. Maria viene distaccata dalla famiglia umana e circondata di molti elementi fantastici e miracolosi.







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