La mariologia nel XIX secolo
Data: Martedi 18 Ottobre 2011, alle ore 18:46:30
Argomento: Mariologia


dal libro di Raimondo Spiazzi (a cura di), Maria Santissima nel Magistero della Chiesa. I Documenti da Pio IX a Giovanni Paolo II, Massimo, Milano 1987, pp.386-388.




È il secolo dell'Immacolata. Dobbiamo però riconoscere che, agli inizi di questo secolo, la letteratura mariana lamenta una scarsezza ed una mediocrità quasi senza precedenti. Il movimento mariologico ha una ripresa lenta, penosa, verso il 1840. Fra i lavori che precedettero la definizione dell'Immacolata Concezione fatta da Pio IX l'8 dicembre 1854, meritano speciale menzione quello del Rivarola (Dissertazione ecc., Palermo 1822), del Cardinale Lambruschini (L'Immacolato Concepimento di Maria, Dissertazione, Roma 1843), del P. Giovanni Perrone, (De Immaculato Deiparae conceptu, Roma 1847) di cui, nel 1849, pubblicò una vigorosa sintesi italiana il P. Bonfiglio Mura, del Guéranger, (Mémoire sur la question de l'Immaculée Conception, Lione 1854), segnalata da Pio IX ai Vescovi come «la espressione più compita della fede della Chiesa ».8 Vanno anche segnalati i volumi dei Pareri dell'Episcopato cattolico, di congregazioni, di università, di personaggi ragguardevoli ecc. sulla definizione dogmatica dell'immacolato concepimento della Beata Vergine Maria, Roma 1851-1854.

La solenne definizione dell'Immacolata Concezione suscitò una ondata di indescrivibile entusiasmo fra i cattolici e una vivace reazione fra gli acattolici (Ortodossi, Protestanti ecc.). Fra le opere fiorite in seguito all'entusiasmo cattolico ed alla reazione anticattolica, meritano speciale menzione i tre grossi volumi dell'Opera De immaculato Deiparae semper Virginis Conceptu (Roma 1854) del Padre Carlo Passaglia, il volume De Immaculata Mariae origine a Deo praedicta, del Padre Francesco Saverio Patrizi, i due volumi dell'opera L'Immaculée Conception di Mons. Jean-Baptiste Malou, vescovo di Bruges, i 13 grossi volumi della Summa Aurea del Bourassé (Parigi 1863), i due grossi volumi di studi archeologici ed iconografici intitolati La Vierge (Parigi 1878) di Robault de Fleury, i quattro volumi apologetici del Nicolas sotto il titolo La Vierge Marie (Parigi 1857-85), e i 9 volumi del Roskovàny sui monumenti letterari relativi all'Immacolata. Ma il mariologo più geniale e vigoroso del secolo XIX è indubbiamente Giuseppe Scheeben (1835-1888) il quale - secondo il Druwè - « ha consacrato a Maria le pagine più belle e più profonde della sua dogmatica ».9
Poco dopo la definizione del dogma dell'Immacolata Concezione, aveva inizio - per logica conseguenza - un movimento in favore della definizione dogmatica dell'Assunzione. Vennero fuori così vari lavori sulla Assunzione e sulla sua definibilità, tra i quali quello del P. Remigio Balzelli, (nel 1863), di Mons. Luigi Vaccari, (nel 1869), di Gaspare de Luise (nel 1869), di Carlo Bertani (nel 1877), del Lana (nel 1869), di Gaspare de Luise (nel 1869), di Carlo Bertani (nel 1877), del Lana (nel 1880), di Iannucci (nel 1884) e di Domenico Arnaldi (nel 1884) il quale, in vari scritti, mise sul tappeto la questione della morte di Maria Santissima, negandola apertamente, ed ebbe in ciò alcuni seguaci.

Alimentarono non poco la fiamma della scienza mariologica:
a) I documenti del Magistero ecclesiastico, ossia le Encicliche dei Papi: la bolla dogmatica Ineffabilis Deus di Pio IX e le dieci Encicliche mariane sul Rosario di Leone XIII;
b) La pubblicazione di varie fonti, quali la Collezione Patristica del Migne (di 382 volumi) ed altri documenti, sia patristici che liturgici;
c) La pubblicazione di riviste mariane a carattere divulgativo: se ne contano, durante il secolo XIX, una trentina, di varie lingue e nazioni, delle quali la più antica sembra quella intitolata: Annuaire de Marie ou le véritable serviteur de la très sainte Vierge, pubblicata a Parigi fin dal 1838; sintomatica poi quella intitolata Le siècle de Marie, pubblicata parimenti a Parigi fin dal 1863;
d) La celebrazione dei Congressi mariani, la serie dei quali ha inizio con il Congresso Nazionale Mariano di Livorno (nel 1895), seguito da quello di Firenze (nel 1897) e di Torino (nel 1898);
e) La fondazione di Accademie mariane: la « Pontificia Accademia dell'Immacolata Concezione », fondata nel 1835 e decorata del titolo di Pontificia nel 1865 (e di cui volle essere socio lo stesso Pio IX); e l'Accademia Bibliografico-Mariana » di Lérida, fondata dal Sacercote spagnolo Giuseppe Escolà nel 1862, con lo scopo di pubblicare e diffondere scritti mariani.

Tutte queste cause concorsero ad alimentare, almeno in modo indiretto, la fiamma della scienza mariana, come risulta dai vari trattati di Teologia mariana pubblicati durante il secolo XIX (Gouthier, Boucarut, Corominas, Depoix, Mazzola, Haenlein, Hurter, Jamar, Kurz, Oswald).10


NOTE

8 Delatte, Dom Gaéranger, Parigi, 1919, t. 2, p. 12.
9 Bull de la Soc. Franç. d'Et. Mar, 1936, p 9.
10 Il trattato mariologico dell'Oswald è stato messo all'indice.

 

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