La Mercede oggi. Attualità di un carisma
Data: Sabato 30 Giugno 2012, alle ore 10:56:25
Argomento: Chiesa


Un articolo di Giovannino Tolu O. de M., in L'Eco di Bonaria, settembre 2011, pp. 2-3.



La Mercede è essenzialmente una proposta cristiana di vita vissuta in fraternità. La conosciamo così fin dalle sue origini e tale continua ad essere, oggi. É innanzitutto un modo di seguire Gesù, di trovarlo nei poveri, nei bisognosi, negli schiavi di cui anche oggi il mondo è pieno. C’è tanto da fare, tante sono le circostanze nelle quali si potrebbe o si dovrebbe intervenire ma la prima cosa da fare è quella di accogliere il “Vieni e seguimi”, per essere inequivocabilmente discepoli di Gesù. Il Mercedario è innanzitutto uno che vive e annuncia i fondamentali e irrinunciabili valori evangelici quali l’amore generoso, la misericordia, la gratuità, la libertà: “Mandato ad annunciare ai poveri un lieto messaggio, rimettere in libertà gli oppressi e predicare un anno di grazia” (Lc 4, 18ss). La Mercede rievoca insieme una storia concreta, fatta di interventi dell’Amore redentore di Dio, risolti per mezzo di uomini semplici e generosi, suoi veri strumenti scelti, che di fronte a situazioni di sofferenza, di oppressione e di schiavitù, in particolare, non hanno dubitato a rivestire i panni degli schiavi, fatti di ceppi e di catene, a mettersi non solo vicino ma al posto dello schiavo, perché l’uomo tornasse libero. La Mercede è una storia d’amore cominciata molti anni fa, stiamo per contarne ottocento, e nessuno sa quando si potrà mettere la parola fine. Essa si è presentata ai suoi inizi con un forte ideale in mano e non ha dubitato di parlare apertamente di santità e di eroismo come ideale di vita. Per questo ideale molti hanno versato, come Gesù, il proprio sangue, tendendo, sul suo esempio, verso le vette della perfezione cristiana. E’ quanto viene rappresentato in un quadro che racconta di un sogno dello stesso fondatore san Pietro Nolasco. Egli vide un olivo verde e maestoso minacciato da uomini oscuri armati e decisi a sradicarlo. L’olivo era sorretto dalla stessa Vergine Maria. Questo albero avrebbe dato, a suo tempo, frutti di santi e sante. Conosciamo un’altra significativa raffigurazione, quella di san Pietro Pascasio, con accanto un giovanetto con i piedi legati da pesanti catene. In questo stesso giovane si vedono vistose piaghe alle mani, ai piedi e al costato, chiaro simbolo per significare che in ogni schiavo è presente lo stesso Gesù. E’ quanto sostiene l’ideale de la Mercede. La Mercede, sotto vari simboli si trova disseminata nel mondo, primo fra tutti la stessa immagine della Madonna, chiamata da Giovanni Paolo II, Stella dell’evangelizzazione. E’ facile trovare chiese, cappelle a Lei dedicate, immagini e raffigurazioni dolcissime. La Mercede è un ideale che continua ancora a incantare cuori giovanili attratti dalla sublime vocazione: essere, come Gesù, pescatori di uomini, liberatori e redentori delle vive immagini di Dio. É ciò che riempie la vita di ogni frate mercedario, e di ogni seguace della Mercede, ciò che da senso alla sua esistenza, dando ad essa una valida proposta di vita. Per tale ragione, la Mercede non è semplicemente storia di ieri. Anche oggi uomini e donne totalmente consacrate a Gesù Redentore e a Maria Santissima della Mercede, tanto nella vita attiva come in quella contemplativa, continuano nella chiesa un’amorosa presenza liberatrice, che aiuta a scoprire il senso della vita. Ai consacrati uniti in un solo spirito, che formano una stessa famiglia, continuano ad unirsi in un movimento d’amore e di liberazione, anche molti laici che attraverso il Terz’Ordine, le Fraternità e Associazioni Laicali Mercedarie, si sforzano di vivere la fedeltà al proprio battesimo attraverso lo spirito della Mercede. Vari sono i modi con cui la Mercede continua oggi la sua presenza nel mondo, con caratteristiche diverse a secondo dei luoghi dove si lavora, tutti però uniti dallo spirito di sempre, quello delle origini, quello del Fondatore e dei primi seguaci: la liberazione da ogni schiavitù, da tutto ciò che è contrario alla altissima dignità dell’uomo, immagine di Dio. Così i Mercedari dedicano attualmente i loro sforzi alla missione di tutta la Chiesa, annunciando Gesù, Salvatore del mondo, all’apostolato delle parrocchie, dove non c’è solo la necessaria e sistematica organizzazione per la conoscenza della rivelazione ma soprattutto si celebrano i sacramenti, veri incontri con Gesù uomo - Dio, in particolare l’Eucaristia e la Riconciliazione con Dio e la remissione dei peccati, la liberazione della vera schiavitù; all’insegnamento che sta alla base del rispetto e della promozione della persona umana, alla formazione e al recupero di quanti sperimentano il carcere; all’educazione e formazione dei fanciulli e dei giovani ai quali si cerca di assicurare una famiglia che in qualunque modo può essere venuta a mancare. Questi sono alcuni fra i modi con i quali oggi la Mercede continua a spargere sulla terra l’Amore redentore di Gesù, la divina misericordia espressa con la materna assistenza di Maria.

 

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