Una lacrima dall'occhio destro
Data: Giovedi 23 Agosto 2012, alle ore 11:26:49
Argomento: Mariofanie


L'evento miracoloso di Dongo del 6 settembre 1553 in un articolo di Mario Morra, in Maria Ausiliatrice, Anno XXXII, n 5 2011, pp. 46-47

Dongo è un comune di circa 3.500 abitanti, in provincia di Como, posto sulla costa nord-occidentale del Lago, presso la foce del torrente Albano. Il semplice nome richiama alla nostra memoria i tragici avvenimenti per l’Italia della seconda guerra mondiale. La città di Dongo però è conosciuta in modo speciale per il Santuario della Madonna delle Lacrime.

Il fatto miracoloso

 Fin dal 1500, sul muro ad angolo che racchiude una vecchia vigna, si trova una modestissima Cappella sulla quale è dipinta ad affresco l’Immagine di Maria che sorregge il Bambino Gesù. Per il fatto di trovarsi vicino al torrente Albano è chiamata la Madonna del Fiume. In una esondazione del torrente le acque invadono ogni cosa circostante; il muro di cinta della vigna crolla, ma rimane intatta la Cappella della Madonna. Questo fatto è ritenuto quasi miracoloso dai fedeli. Il 6 settembre 1553 verso sera, l’Immagine è vista stillare una lacrima dall’occhio destro. A quella lacrima ne seguono altre, notate da alcuni passanti i quali, ricolmi di stupore, gridano subito al miracolo. La prima ad avvedersene ed a promulgare la notizia è una certa Maria de’ Matti; ella corre ad avvisare il curato don Bernardo Bonizio il quale pone un calice sotto l’immagine per raccogliere le lacrime. Il fatto prodigioso viene sottoposto a regolare esame ed a processo canonico istituito dal vescovo di Como mons. Filippo Archinti; ad esso sono chiamati i testimoni oculari che depongono con giuramento la verità delle loro dichiarazioni. La devozione alla Madonna che pian - ge si propaga in modo straordinario. Da ogni sponda del lago i fedeli accorrono ad implorare grazie e protezione. Dal giorno della lacrimazione la Madonna del Fiume viene chiamata Madonna del Miracolo, ed in seguito Madonna delle Lacrime. Ben presto, la piccola Cappella con l’Immagine della Madonna si rivela troppo angusta a contenere il concorso dei devoti, sempre più numerosi. Lo stesso anno del miracolo, la cappella viene racchiusa in una chiesa più ampia di forma semicircolare, intitolata alla Natività di Maria che, con il tempo assume le dimensioni del Santuario attuale.

Le lacrime di una Madre

 La storia ci ricorda altri casi nei quali la Madonna piange: a Treviglio, a Lezzeno e a Dongo, quasi nel medesimo periodo di tempo. Viene quindi spontanea la domanda: perché la Madonna piange? E la risposta non può che essere una sola: perché è mamma e soffre per le sventure che colpiscono i suoi figli; per richiamarli sulla via del bene, ricordando loro che il peccato rinnova la morte del suo amato Gesù, causa del suo dolore ai piedi della Croce. Proprio in quel tempo, si stanno diffondendo in Europa dottrine contrarie alla fede cattolica, di ribellione e di odio contro il Papa di Roma. La Madonna, con le lacrime, supplica i suoi figli a rimanere fedeli al Vangelo del suo Gesù, vincendo l’odio ed ogni divisione. Numerose sono le grazie, esaminate e riconosciute dalle autorità, che la Madonna delle Lacrime ha concesso nel corso degli anni. Particolare protezione hanno sperimentato gli abitanti di Dongo durante la terribile peste che tante vittime ha causato attorno al 1630. Durante la seconda guerra mondiale il vescovo di Como, mons. Alessandro Macchi, si rivolge alla Madonna delle Lacrime: implora ed ottiene che la popolazione sia risparmiata dai massacri. Per questo la Statua di Maria, incoronata la prima volta nel 1904, viene incoronata una seconda volta il 21 ottobre 1945 dal beato cardinale Alfredo Ildefonso Schuster.







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