La Donna di Gal 4,4. Un’eco sintetica di una mariologia completa
Data: Domenica 25 Novembre 2012, alle ore 9:19:37
Argomento: Bibbia


Una ricerca del Dott. Vittorio Ricci, sacerdote biblista e collaboratore della Rivista Biblica.



Dalla Premessa: «Esclusi i Vangeli, l’allusione mariologica in Gal 4,4 - indubbiamente da ritenersi una specie di hapax neotestamentario, mentre alla figura di Giuseppe non si dedica nemmeno una simile eccezione - è generalmente interpretata come segno di arcaicità teologica o addirittura di indifferenza anche di Paolo stesso verso l’identità anagrafica e individuale di Maria. La suddetta allusione paolina, a prima vista solo ‘anonima’, è il testo mariologico più antico e non può non condensare in sé la testimonianza di un contenuto essenziale che Paolo stesso ha ricevuto (secondo il vangelo di Cristo – Gal 1,7) e che egli ora epistolograficamente contestualizza all’interno della sua lettera per quel che va brevemente rievocato. Persino l’espressione dell’anonimato ricerva velatamente non una mancanza di riflessione ma magari proprio venerazione verso colei che dà nascita umana al Figlio di Dio, e enfatizza per la precisazione singolarmente una rilevanza di storia della salvezza già tutta previamente puntualizzata nella ‘legge’. Gal 4,4 cade all’incirca a metà della serrata e complessa ma anche dialetticamente ineccepibile discussione che occupa i ventotto versetti del cap. 3 e i trentuno del 4, il corpus epistolare intorno alla decisiva e nevralgica questione della giustificazione, strategicamente puntellato sulla grafh, con le sue uniche tre occorrenze secondo la sequenza contestuale della proevangelizzazione a Abramo (Gal 3,9), della universale condizione hamartiologica (3,22) e dell’allegoresi di Ismaele e Isacco per il rapporto attuale tra i figli della Gerusalemme di ora e quelli della Gerusalemme di lassù (4,30). La centralità materiale della menzione della nascita umana del Figlio di Dio da donna rappresenta il punto fondante e il nodo di raccordo indispensabile dell’intera struttura epistolare ma anche della stessa prova biblica della sua tematica che cioè si è giusti solo da fede, non generica, ma cristologicamente determinata e quindi mariologicamente originata».







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