Maria nell'Anno Liturgico della Chiesa Luterana
Data: Domenica 25 Agosto 2013, alle ore 10:42:17
Argomento: Riforma


Dallo studio di Dieter Wackerbarth, La figura e la presenza liturgica di Maria in relazione alle scelte di fondo bibliche della Riforma, in Rivista Liturgica, 85 (1988), n. 2-3, marzo-giugno, LA «THEOTOKOS» nel dialogo ecumenico, pp. 270-277.




Chiesa luterana di St. Mang in Kempten/Allgäu in Baviera - Germania

 2.1. Le feste mariane nell'anno liturgico

2.1.1. La «Erneuerte Agende» (Agenda rinnovata) del 1990

La Erneuerte Agende - progetto preliminare di un libro per le celebrazioni liturgiche comune alle Chiese luterane dell'area di lingua tedesca86 - accenna a tre feste mariane nella Parte liturgica II: «Le feste fisse e le commemorazioni (Gedenkentage) della Chiesa»: 2 febbraio «giorno della Presentazione del Signore Candelora (Lichtmess)» (EA 338 ss); 25 marzo «giorno dell'Annunciazione della nascita del Signore» (FA 340 ss); 2 luglio «giorno della Visitazione di Maria» (EA 346 ss). Tutti e tre i giorni hanno come riferimento biblico Gal 4,4.
· Presentazione - Candelora: si indica, come lettura dei salmi. la lode di Dio dal Sal 146,2 o, in alternativa. Sal 103,1-4. La preghiera del giorno è rivolta a Cristo (cf EA 339). Il Vangelo del giorno è, secondo il Lezionario87, Lc 2,22-35: purificazione di Maria e incontro con Simeone.
· Annunciazione della nascita del Signore: si indica come salmo di introito Lc 1,45, la glorificazione di Elisabetta nei confronti Maria, in alternativa il cantico di Anna (1Sam 2,1-2.4.7). Per l'orazione del giorno si rimanda alle orazioni del primo giorno di Natale, che hanno per tema l'incarnazione del Figlio di Dio e, rispettivamente, la visita salvifica di Dio in Cristo (EA 159 ss); in alternativa all'orazione della Visitazione di Maria: Dio onnipotente, tu hai eletto la Vergine Maria a madre del tuo Figlio e cosi facendo hai manifestato il tuo amore per i poveri. gli umili e i disprezzati. Concedi che anche noi ci apriamo in umiltà alla tua parola e lodiamo i tuoi prodigi. Per il tuo Figlio, che vive e regna con te e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli (EA 347). Vangelo del giorno è, secondo il Lezionario, l'annunciazione dell'angelo (Lc 1,26-38).
· Il Proprium per la Visitazione di Maria corrisponde a quello del giorno dell'Annunciazione. Il Vangelo è, secondo il Lezionario, il Magnificat con il suo contesto (Lc 1,39-56).
I giorni mariani, soprattutto le orazioni, sono tematicamente rivolte a Cristo. La preghiera per il 25 marzo e il 2 luglio tratta della «Christotókos». Delle sei feste mariane sono riportate soltanto queste tre. Joachiìn Stahlmann, che appartiene al «Gruppo di lavoro Erneuerte Agende (cf. EA 11), ha riferito nel marzo 1997 che il gruppo di lavoro sta ponderando, per la redazione definitiva della EA, di non riportare più i formulari completi ed, eventualmente, di cancellare del tutto dal Proprium il 25 marzo. Cosi ci si rende conto dello stato attuale delle cose: i giorni mariani nelle comunità evangeliche non sono quasi più contemplati.

2.1.2. Lutero e le feste mariane

Sia il ridotto numero di giorni mariani sia anche la loro configurazione come feste di Cristo sono cose che risalgono a Lutero. Esse vengono trattate soprattutto nelle prediche per i giorni mariani88. Presentazione, Annunciazione e Visitazione debbono restare in quanto giorni biblicamente fondati.
· Nel giorno della Presentazione del 1516 Lutero fa una critica «storica» nei confronti della tradizione ecclesiale, soffermandosi sul legame tra la festa pagana delle luci e la purificazione di Maria. Rifiuta la processione con le luci, poiché, secondo lui, mira a rendere Maria benevola. Solo la fede in Cristo è salvifica89.
· Nel giorno dell'Annunciazione del 1523 Lutero predica che il giorno ha per lui due punti salienti: la grazia del dono del tutto immeritato dello Spirito Santo e la risposta piena di fede di Maria. Mediante il suo esempio si dovrebbe «venire stimolati alla fede»90. Nel 1539 il suo tema è l'incarnazione di Dio in Cristo. Le dichiarazioni su Maria vengono poste in relazione con la professione di fede della Chiesa antica. La vera maternità divina di Maria è garanzia della vera umanità. L'umanità è soteriologicamente rilevante: «Se noi crediamo che non sia uno e lo stesso a essere rivestito dalla carne, allora egli non è il Salvatore»91.
- Nel giorno della Visitazione di Maria del 1516 Lutero si batte per trasformare il giorno, al seguito di Maria, in una festa di lode e di ringraziamento a Dio: purissima cultrix Dei est beata Virgo92. Nel 1532 predica sull'umiltà esemplare di Maria: "E tutto un dono di Dio nostro Signore"93. Da Maria si dovrebbe «imparare a cantare il Magnificat»94.
Le feste della Concezione, Nascita e Assunzione al cielo di Maria, Lutero le vuole abolire fin dal 1522-1523. Esse non trovano «alcuna testimonianza nella Scrittura»95. Per motivi di rispetto nei confronti dei sentimenti religiosi esse debbono essere tollerate «ancora per un po' di tempo»96.
· Riguardo all'Assunzione al cielo Lutero si esprime nel 1544, affermando che non si può escludere che abbia avuto luogo, ma non è possibile esserne sicuri97. Pertanto, non si dovrebbe in tale occasione invocare Maria. Inoltre, vi è un altro problema: l'Assunzione al cielo di Maria tende, in fondo, a «equiparare» la madre al Figlio98. Dal 1524 Lutero non ha più predicato, per il 15 agosto, sull'assunzione al cielo di Maria.
- Nel giorno della Natività di Maria del 1522 Lutero tratta della devozione mariana in generale: Maria ha diritto alla lode alla pari dei santi. Invocare l'intercessione di Maria è legittimo. ma lei non dà consolazione e vita. Perciò si deve «guardare bene che sia onorata nel giusto modo»99.
- Per il giorno della Concezione di Maria la Postilla per i giorni di festa (Festpostille) del 1527 contiene una predica che tratta del peccato originale come tema classico del giorno. Nella spiegazione essa segue Agostino. Per l'assenza di peccato originale in Maria viene in ultimo addotta una prova biblica indiretta da Lc 1,42: chi viene benedetto, deve possedere la grazia di Dio e pertanto essere esente dal peccato originale100. Per il resto la concezione particolare è un exclusivum Christi.

2.1.3. Il luteranesimo più antico

Il luteranesimo più antico ha sostanzialmente seguito Lutero nel numero e nell'organizzazione dei giorni mariani. Gli ordinamenti liturgici dei secoli XVI e XVII lo testimonino101. In molte località, soprattutto nella Germania meridionale, si tenevano funzioni religiose la mattina e a mezzogiorno102, in Pomerania perfino il culto settimanale con la santa cena103. Il giorno dell'Annunciazione, allorché cadeva nella Settimana Santa prima di Pasqua, venne spostato come festa di gioia alla domenica delle Palme104, a Schwabisch Hall addirittura definitivamente dal tempo di passione al 15 agosto, dopo che il giorno dell'Assunzione al cielo di Maria era stato lasciato cadere105. Natività e Assunzione al cielo di Maria vengono conservate in alcuni territori «ancora per un po' di tempo» sul calendario delle feste, fino a che più tardi non siano più accennate, come nel Brandenburg dopo il 1540 fino al 1572106.
La pratica liturgica dei giorni mariani trova la sua decadenza nelle rielaborazioni degli innari. Serva come esempio il caso dell'Elettorato di Sassonia: Das Andächtig-singende Evangelische Zion. Oder vollständiges Gesangbuch (Il Sion evangelico meditato e cantato. Ovvero libro di canto completo) del periodo successivo al 1709107. Esso contiene: ai nn. 153-161, inni «per la festa della Purificazione di Maria»; ai nn. 162-172, inni «per la f`esta dell'Annunciazione di Maria»; ai nn. 459-463. inni «per la festa della Visitazione di Maria». Si tratta di inni di tipo narrativo che si riferiscono ai Vangeli del giorno, canti del Magnificat, inni a Cristo, singole strofe in parte con il carattere di canto penitenziale. Viene ripresa l'impostazione linguistica di Lutero: nel saluto dell'Angelo: Sey gegrüßt Holdselige (Sii salutata, o beata!) (n. 162,4); nel Magnificat: Denn er hat di Niedrigkeit seiner Magd angesehen (Poiché ha considerato la pochezza della sua serva) (n. 461,2). Lo stesso vale per la cristologia di Lutero:O Liebes-Glut / Gott ist mein Blut / Gott ist mein Fleisch und liebster Bruder worden / O Freundlichkeit / Gott in der Zeit, / aus Lieb und Gunst, / tritt in der Menschen Orden (n. 163.14)108. O  Wunder groß! Marien Schoos den große Gast empfäget (n. 164.2)109. Per l'unione ipostatica ancora un altro esempio: Ist Gott nun offenbaret / im Fleisch, so glauben wir, / daß der, so uns bewahret, / und segnet für und für, / sey Gotto und Mensch zu nennen. / Es lässet sich nicht trennen / der Gott und Mensch allhier (n. 168,10)110.
Nel secolo XVIII si passa all'uso di spostare le feste mariane alla domenica successiva o di conservarle solo come giorni semifestivi. Il giorno della Purificazione di Maria viene, a partire dal 1754, qua e là soppresso, in altre località cade in dimenticanza senza che vi siano provvedimenti formali di soppressione111. Il giorno dell'Annunciazione di Maria viene qua e là soppresso come festività, ma si conserva nell'ordinamento delle pericopi112. La medesima cosa si riscontra per il giorno della Visitazione di Maria. Nel Württemberg vale, a partire dal 1805, che venga tenuta una predica, prima e dopo la quale si può svolgere attività lavorativa. A Hildesheim, luogo di residenza del vescovo del vescovado di Hildesheim, si delibera nel 1784 lo spostamento del giorno della settimana alla prima domenica di luglio113.
Riguardo alle feste mariane si fa più pronunciato il processo di «dissolvimento delle vecchie forme di celebrazione liturgica»114. Questo è da mettere in relazione con la trasformazione di ciò che è cristiano al tempo del razionalismo e dell'illuminismo. La cristologia, e con essa la mariologia, subiscono mutamenti decisivi: Gesù sta per l'uomo esemplare. Maria per la madre esemplare115. Anche se il cristianesimo luterano oggi non segue in ciò il secolo XVIII, il processo di affievolimento liturgico è però innegabile. Il progetto preliminare della Erneurte Agende del 1990 ne segna lo stato attuale.

2.2. Maria nel ciclo natalizio

Nella liturgia luterana troviamo Maria particolarmente nel Natale. La tradizione viene curata, si registra grande ricchezza di creatività nello sviluppo delle forme di espressione contemporanee.

2.2.1. Le letture secondo la «Perikopenordnung» (il Lezionario)

La IV domenica d'Avvento tematizza Maria conforme al Lezionario della Chiesa antica. Vangelo della domenica è il Magnificat con il suo contesto. La serie III delle prediche propone il saluto dell'angelo e l'annunciazione della nascita del Signore. Al 24 dicembre, giorno sul quale gravita sempre più la liturgia natalizia - molti parlano scherzosamente di «riunione annuale principale [della comunità]» - è previsto per la vigilia (Christwesper) e per la notte (Christnacht) il racconto del Natale secondo Luca. Il giorno di Natale viene nuovamente letto come Vangelo il racconto del Natale secondo Luca; la serie VI delle prediche propone Gal 4,4. Maria viene rammentata, quindi, nuovamente alla prima domenica dopo Natale: per Vangelo la purificazione di Maria; la fuga in Egitto come testo per la predica, secondo la serie III. La seconda domenica dopo Natale, Vangelo è il racconto di Gesù dodicenne al tempio; all'Epifania l'adorazione dei Magi secondo Matteo 2116. Si presentano così i vari spunti per approfondire la figura biblica di Maria, per rivivere idealmente le sue esperienze, per metterne in risalto singoli tratti, per parlare di lei sia come persona sia in relazione all'incarnazione di Dio.
La Erneuerte Agende non fa menzione di Maria nelle orazioni del giorno dalla quarta domenica di Avvento fino all'Epifania (cf. EA 150-174).

2.2.2. Recite al presepio (Krippenspiele)

In tutto il paese durante il tempo di Avvento e di Natale, asili, gruppi liturgici giovanili, giovani e adulti organizzano Krippenspiele. Viene rappresentata la storia di Natale per intero o in parte. La creatività drammatica non conosce praticamente limiti; curiosità o prospettive inusuali nel racconto sono all'ordine del giorno. Per la tendenza (tedesca?) all'idillio viene, però, per lo più preferito uno scenario tradizionale. Per i bambini piccoli e i loro genitori si organizzano ultimamente sempre più spesso funzioni liturgiche brevi. In queste cosiddette «celebrazioni per bambini (Krabbelgottesdienste)117 la recita al presepio viene spesso impostata in modo collettivo e improvvisato. I bambini ricoprono, imitando, i diversi ruoli. Fra i ruoli più ambiti c'e quello di Maria. I suoi segni distintivi sono la povertà e il non possedere una dimora; a volte è scoraggiata, a volte arditamente ottimista, a volte felice e orgogliosa. La figura di Maria invita in vari modi a una identificazione con lei. I dialoghi danno espressione all'ambivalenza della povertà visibile e della ricchezza celata118.
Questa usanza delle rappresentazioni sceniche - presente già prima della Riforma - pensate proprio per i bambini o con i bambini, è una ricchezza della Chiesa. Vi si rappresenta il Natale a mo' di gioco e in forma interattiva, senza troppi intellettualismi (nel migliore dei casi), con possibilità di varietà e di originalità nonostante il prevalente attaccamento ai filoni tradizionali. Per quanto concerne Maria, si dà come una sfida per riuscire a vedere congiuntamente il suo destino di donna con la nuova definizione di Dio e uomo nell'unità della vita di Gesù Cristo e con ciò superare la comprensione unidimensionale della realtà.

NOTE
86 Erneuerte Agende. Vorentwurf. Herausgegeben von Lutherischen Krichenamt der Vereinigten Evangelisch - Lutherischen Kirche Deutschlands und von der Kirchenkanzlei der Evangelischen Kirche der Union, Lutherisches Verlagshaus, Hannover, und Luther - Verlag, Bielefeld 1990. Nel prosieguo citato nel testo come EA con il numero della pagina.
87 Perikopenbuch. Mit Lektionar. Herasugegeben von der Lutherischen Liturgischen Konferenz Deutschlands, Lutherisches Verlagshaus, Hannover 19863.
88 Cf. GORSKI, 70-83.
89 CF. WA 1,131,1 ss.
90 WA 17/II, 399,9 ss.
91 WA 47, 706,25 ss.
92 WA 1,61.8.
93 Cf. WA 36,210,10-28.
94 WA 36,207.8 ss.
95 WA 52,681,11.
96 Cf. WA 12,35-37 dell'ordinamento delle celebrazioni liturgiche nella comunità, 1513.
97 WA 52, 68 T ,27-29.
98 WA 52, 681,29 31.
99 WA 10/III, 17-23.
100 WA 17/II, 288,35 289,1.
101 Cf. R. SCHIMMELPFENNIG, Geschichte der Marienverehrung im deutschen Protestantismus, Verlag Fedinand Schöningh, Paderborn 1952, pp. 34-37. Nel prosieguo citato come SCHIMMELPFENNIG con indicazione della pagina. Inoltre: P. GRAFF, Geschichte der Auflösung der alten gottesdienstlichen Formen in der evangelischen Kirche Deutschlands bis zum Eintritt der Aufklärung und des Rationalismus, Vandenhoeck & Ruprecht, Gottingen 1921 (nel prosieguo citato come GRAFF I con indicazione della pagina). Per comodità di citazione si richiama qui anche il vol. II: Die Zeit der Aufklärung und des Rationalismus, Vandenhoeck & Ruprecht, Gottingen 1939 (nel prosieguo citato come GRAFF II con indicazione della pagina).
102  Cf. GRAFF I, 1 14.
103 SCHIMMELPFENNIG, 35.
104 GRAF I, 118.
105 GRAF I, 126.
106 GRAF I, 126.
107 Das Andächtig - singende Evangelische Zion oder Vollständiges Gesangbuch, Welches in sich hält Zwölf Hundert Lieder, Die in denen Chur - und Fürstlich Sächischen Kirchen, auch andern Orten, gesungen werden... Zwickau, Johann Friedrich Höfern, senza indicazioni di data. Il libro di canto contiene solo i testi, per lo più senza indicazione dell'autore, in alcuni casi con la base melodica sulla quale si canta.
108 «O
brace dell'amore! / Dio è il mio sangue / Dio è divenuto mia carne e mio carissimo fratello. / O gentilezza! / Dio nel tempo, / per amore e benevolenza, viene tra gli uomini».
109 «o grande prodigio! Di Maria il grembo il grande ospite riceve».
110 «Si è Dio ora manifestato / in carne, così crediamo noi, / che egli, che ci protegge, / e benedice per sempre, / sia detto Dio e uomo. Non si lascia separare / il Dio e uomo qui».
111 GRAF II, 74.
112 GRAF II, 75.
113 GRAF II, 90.
114 GRAF I e II, titolo.
115 Su teologia e Chiesa nell'epoca del razionalismo e dell'illuminismo cf. E. HIRSCH, Geschichte der Neueren Evangelischen Theologie im Zusammenhang mit den allgemeinen Bewegungen des europäischen Denkens, 5 voll., Gütersloher Verlaghaus Gerd Mohn, Gütersloh 19643,  soprattutto: vol. I, capitoli 6-12 su Gotteslehre (Teodiceá), Schriftlehre (Esegesi bblica), Dogmenkritik (critica dogmatica), kirchengeschichtichen Fehleinschätzungen (erron storici della Chiesa) ed Ethik (morale); vol. IV/2, capitoli 36 - 38 sui Neologen (Novatori) e la loro Vernunftglaubigkeit (credibilità della ragione). Per gli sviluppi della liturgia sul finire dell'Ottocento cf. R. KRAUSE, Die Predigten der späten deutschen Aufklärung (1770-1805) (= Arbeiten zur Theologie, II. Reihe, Band, 5), Calwer Verlag, Stuttgart 1965.
116 Cf. in merito il Perikopenbuch.
117 K. MEYER, Krabbelgottesdienst. Mit Kleinkindern in der Kirche, Gutersloher Verlagshaus Gerd Mohn, Giitersloh 1991.
118 Dalla quantità di materiale disponibile sull'argomento, ecco, a mo'' di esempio, tre titoli: A. WEIDLE, Komm, wir suchen Bethlehem. Spiele. Bausteine und Anegungen für Advent und Eeihnachten. Zum Feiern im Kindergottesdienst, Familiengottesdienst, in Kindergruppe und Schule, Verlag Junge Gemeinde, Stuttgart 1987; P. HITZELBERGER (ed), Wo, bitte, geht's nach Bethlehem? Weihnachtsspiele für Gemeinde, Kindergarten und Schule, Verlag Junge Gemeinde, Stuttgart 1993; A. BENDA (ed), Werkbuch Weihnachten. Anspiele - Erzälungen - Texte - Gestaltungsvorschläge - Bastelideen für Weihnachtsfeiern in Familie und Gemeinde, Brunnen - Verlag, Giessen - Basel 19897.






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