Nuova pubblicazione del mariologo Antonino Grasso, autore e gestore di questo Portale di Mariologia

Antonino Grasso
Maria
maestra e modello di fede vissuta
Prefazione di Salvatore Maria Perrella
Editrice Istina, Siracusa 2013
Dalla Prefazione di Salvatore Maria Perrella
[...] Noi credenti come la Vergine Maria non solo ci sentiamo coinvolti nel confessare la nostra fede nel Dio di Gesù Cristo, ma a partire da lui, nel dono e nell’azione performatrice dello Spirito Santo, ci impegniamo a vivere l’ecclesialità della stessa fede e testimoniamo, per quel che possiamo e dobbiamo, l’ansia e la sollecitudine di Gesù per tutti coloro che egli ama e desidera salvare.
Siamo grati ad Antonino Grasso, ormai affermato docente di mariologia e fecondo scrittore di tematiche mariane, per aver voluto proporre all’attenzione non solo degli studiosi e dei docenti, ma in modo speciale ai molti “cultori della Vergine”, uno studio che offre le motivazioni e i contenuti riguardanti il grande spessore teologale di Colei che può essere veramente accolta, ascoltata, imitata e venerata come maestra e modello di una esistenza di fede vissuta sub umbra Trinitatis.
Introduzione
L’eccezionale peregrinazione della fede di Maria, rappresenta un costante punto di riferimento per la Chiesa, per i singoli e le comunità, per i popoli e le nazioni, in un certo senso per l'umanità intera.1 La Madre del Signore è costantemente presente come maestra e modello nel nostro cammino di credenti, affinché la nostra fede diventi annuncio esplicito senza frontiere; la nostra vocazione si concretizzi in disponibilità missionaria; il nostro impegno di perfezione sia trasparenza delle beatitudini; la nostra contemplazione diventi testimonianza dell'esperienza di Dio Amore; la nostra comunione fraterna sia segno efficace di evangelizzazione; la nostra missione sia veramente l'attualizzazione della maternità della Chiesa.2 Solo contemplando e imitando il vigore, la profondità e la dinamicità della fede della Madre della Chiesa e riconoscendo in lei l’immagine perfetta del nostro divenire e realizzarci in Cristo, scopriamo ciò che noi stessi siamo chiamati ad essere. Posta da Dio all’origine della nostra fede, la Santa Vergine ci fa partecipi del suo stesso aprirsi e donarsi al Mistero ineffabile, ci aiuta e sostiene nel varcare anche noi la porta della fede,3 a coltivarne il dono, a farlo crescere, a trasformarlo in esperienza vitale.4 Per questo, tutti «coloro che in ogni generazione accolgono con fede il mistero di Cristo, Verbo incarnato e Redentore del mondo, non solo si volgono con venerazione e ricorrono con fiducia a Maria come a una madre, ma cercano nella fede di Lei il sostegno per la propria fede».5 La Madre credente ci addita perennemente il suo Figlio divino,6 ci accompagna e ci invita a percorrere il pellegrinaggio della vita nella gioia, nella fiducia in Dio creatore, consapevoli che nella fede scopriamo la bellezza e la grandezza della vita.7 Ella, soprattutto, ci insegna e ci guida a fare, sui suoi stessi passi, una coinvolgente esperienza dell’amore di Dio,8 perché «l’amore è l’essenza di Dio stesso, è il senso della creazione e della storia, è la luce che dà bontà e bellezza all’esistenza di ogni uomo. Al tempo stesso, l’amore è, per così dire, lo “stile” di Dio e dell’uomo credente, è il comportamento di chi, rispondendo all’amore di Dio, imposta la propria vita come dono di sé a Dio e al prossimo».9 Dio è vita – amore e dalla sua stessa essenza fluisce, partecipata all’uomo per grazia, la vita sia come dono temporale che come destino eterno. In quanto vita – amore, Dio è incessantemente proteso verso l’uomo perché egli recuperi l’immagine del vivente, plachi la sua sete insaziabile d’amore e di vita e diventi anch’egli propagatore di vita e di amore nel mondo.10 Per questo, credere è sempre un “offrire segni d’amore all’Invisibile amante che ama”,11 “seguire l'Agnello dovunque vada”,12 presente in mezzo a noi come “uno che serve”13 ed annunciarlo, non in maniera astratta, ma nella realtà concreta e visibile della storia degli uomini,14 come per Maria, la cui vita è una vita volutamente e totalmente abbandonata al gioco di amore attraente, ma fortemente esigente del Signore.15 «Le prospettive di fede di Maria, quindi, l’avvicinano singolarmente a noi, il suo destino non è separato da nostro. Le fu chiesto di accettare la salvezza, dono di Dio e il suo modo di riceverlo ci insegna ad essere disponibili agli appelli della grazia, a restare saldi nel nostro cammino verso Dio, qualunque cosa accada. Ella diviene l’educatrice della nostra fede».16 Maria, perciò, non cessa di essere la “Stella del mare” per tutti coloro che percorrono o intendono percorrere il cammino della fede. Se essi alzano gli occhi verso di lei nei diversi luoghi dell'esistenza terrena, lo fanno perché ella diede alla luce il Figlio che Dio ha posto quale primogenito tra molti fratelli, ed anche perché alla rigenerazione e formazione di questi fratelli e sorelle coopera con amore di madre.17