LE 70 Catechesi mariane di Giovanni Paolo II
Testo tratto da Marisa Scalia, Il Magistero mariano di Giovanni Paolo II, Tesi di Magistero in Scienze Religiose conseguita presso L'Istituto Superiore di Scienze Religiose "San Luca" di Catania nell'Anno Accademico 2008-2009.
1. Le
settanta catechesi mariane
Papa
Wojtyla, come abbiamo visto, ha espresso il suo magistero mariano mediante la
promulgazione di importanti documenti ufficiali quali lettere encicliche,
lettere apostoliche, esortazioni apostoliche ecc., ma ha anche, allo scopo di
irrobustire la pietà mariana e di approfondire il magistero della Chiesa sulla
Madre di Gesù, pronunciato ben settanta catechesi mariane, di mercoledì a
mercoledì a partire dal 7 settembre 1995 al 13 novembre 1997.
Significativamente, dopo aver approfondito l’identità e la missione della
Chiesa, il Pontefice ha sentito il bisogno di volgere la propria attenzione e il
proprio sguardo contemplativo verso la Vergine, colei che ha pienamente
realizzato la santità e che costituisce il modello singolare per i credenti e
per stessa Chiesa pellegrina. Nessun papa ha finora dedicato così tanto tempo
ed interventi alla catechesi sulla Madre di Gesù, offrendo un’organica e
completa trattazione mariologico - pastorale. La natura, il genere letterario,
la finalità eminentemente pastorale della catechesi esprimono sia il magistero
mariano ordinario del papa, che si pone in continuità formale e sostanziale con
l’insegnamento mariano ecclesiale; sia con la particolare attenzione e il grande
amore di papa Wojtyla per la Madre del Redentore che hanno profondamente
segnato la sua vita e il suo ministero.[1] Le settanta catechesi mariane di Giovanni Palo II sono suddivise in tre
parti: la prima : “La presenza di Maria nella storia della Chiesa”(6
settembre- 22 dicembre 1995): 9 catechesi. La seconda: “La fede della Chiesa su
Maria” (3 gennaio 1996-23 luglio 1997): 46
catechesi. La terza: “Il ruolo di Maria nella Chiesa”(30 luglio-12 novembre
1997): 14 catechesi.[2]
2. La
presenza di Maria nella storia della Chiesa
1. Presenza di Maria all'origine della Chiesa
2. Il ruolo materno di Maria nel primi secoli
3. Il ruolo della Madre del Redentore
4. Maria nella Sacra Scrittura e nella riflessione teologica
5. Maria nell'esperienza spirituale della Chiesa
6. Influsso di Maria nella vita della Chiesa
7. Maria e il valore della donna
8. Ruolo della donna alla luce di Maria
9. Presenza di Maria nel Concilio Vaticano II
Nella prima parte, dopo avere iniziato rivolgendo uno sguardo contemplativo alla Madre di Gesù, così come all’origine della Chiesa, è descritta negli Atti degli Apostoli,[3] papa Wojtyla ha esposto lo sviluppo della dottrina mariana lungo i secoli, fino alla sua particolare presenza nel Concilio Vaticano II. Dalle considerazioni teologico - catechetiche di questa prima parte, “emerge chiaramente come il rapporto tra Maria e la Chiesa costituisca un confronto affascinante tra due madri. Esso ci rivela chiaramente la missione materna di Maria e impegna la Chiesa a cercare sempre la sua vera identità nella contemplazione del volto della Theotòkos”.[4] Giovanni Paolo II ha mostrato dal punto di vista biblico e dottrinale, come la Madre di Gesù sia stata e sia ancora un dato vivo e presente nell’esperienza storica, spirituale ed ecclesiale, con influssi innegabili nella vita del popolo cristiano. Influssi anche in ordine alla valorizzazione del ruolo e della dignità della donna, nel senso che la stessa figura di Maria manifesta una stima di Dio per la donna da privare di fondamento ogni forma di discriminazione. Maria costituisce il modello del pieno sviluppo della vocazione della donna, avendo esercitato, nonostante i limiti oggettivi posti dalla sua condizione sociale, un influsso immenso sul destino dell’umanità e sulla trasformazione della società.[5]
3. La
fede della Chiesa su Maria
10. Scopo e metodo dell’esposizione della dottrina mariana
11. Maria in prospettiva trinitaria
12. Maria nel protoevangelo13. Annuncio della maternità messianica
15. Donne impegnate nella salvezza del popolo
16. Nobiltà morale della donna
20. La perfetta santità di Maria
22. Immacolata: redenta per preservazione
23. Immacolata: la definizione dogmatica del privilegio
24. Santa durante tutta la vita
26. La verginità di Maria, verità di fede
28. Valore del concepimento verginale di Gesù
29. Maria, modello di verginità
30. L'unione verginale di Maria e Giuseppe
31. Maria sempre vergine («aeiparthenos»)
32. La serva obbediente del Signore
34. Nel mistero della Visitazione il preludio della missione del Salvatore
35. Nel Magnificat Maria celebra l'opera mirabile di Dio
36. Maria nella nascita di Gesù
37. Il titolo di Maria madre di Dio
38. Educatrice del Figlio di Dio
39. La presentazione di Gesù al Tempio
40. La profezia di Simeone associa Maria al destino doloroso del Figlio
41. Nella Presentazione di Gesù al Tempio viene rivelata la cooperazione della «donna» alla Redenzione
42. Gesù perduto e ritrovato nel Tempio
43. Maria nella vita nascosta di Gesù
45. A Cana Maria induce Gesù a compiere il primo miracolo
46. La partecipazione di Maria alla vita pubblica di Gesù
47. Presso la Croce, Maria è partecipe del dramma della Redenzione
48. Maria singolare cooperatrice della Redenzione
49. «Donna, ecco il tuo Figlio!»
51. Maria e la risurrezione di Cristo
52. Maria e il dono dello Spirito
53. La dormizione della Madre di Dio
55. L'Assunzione di Maria nella tradizione della Chiesa
Nella seconda parte, la più cospicua e la più dettagliata delle catechesi mariane, Giovanni Paolo II ha inteso offrire ai cristiani una descrizione completa sulla presenza e sul ruolo della Vergine nel mistero della Trinità, di Cristo e della Chiesa, seguendo passo passo e approfondendo con spunti originali la dottrina mariana del Concilio Vaticano II, con lo scopo di farne scoprire la vasta e inesauribile ricchezza e salvaguardando sempre l’infinita differenza esistente fra la persona umana di Maria e la persona divina di Gesù.[6] Il santo Padre, per quanto riguarda la maternità messianica di Maria, afferma che l’Antico Testamento non contiene un annuncio formale della maternità verginale rivelata solo nel Nuovo Testamento, ma che tuttavia, è l’oracolo di Isaia (Is 7-14), a preparare la rivelazione di questo mistero. Maria ha ricevuto da Dio il grande dono della redenzione; ed ella, all’Annunciazione del Figlio di Dio, riscatta con l’amore obbediente al Signore l’antica Figlia di Sion, e ne diviene la “nuova”.[7] La Chiesa dunque, nel suo lungo itinerario di riflessione dottrinale, ha riconosciuto l’agire di Dio in Maria, che è stata “intimamente e stabilmente permeata dalla grazia e dunque santificata.[8] La Vergine è tutta santa in virtù della grazia ricevuta per i meriti del Salvatore da ciò ne consegue come dirà lo stesso papa che Maria nel concepire il Figlio di Dio era vergine come si attesta nella Bibbia e nel dogma della Chiesa. Maria sotto l’azione dello Spirito Santo dona al mondo il Salvatore.[9] La Madre del Redentore non ha solo partorito il Figlio di Dio ma lo ha, insieme a Giuseppe, anche “educato” intervenendo anche nella vita pubblica di Gesù e standogli vicina a Cana e sotto la Croce.[10] Continuando, il Papa si è soffermato anche sul discorso della morte di Maria asserendo che la Madre di Dio essendo stata coinvolta nell’opera redentrice e essendo associata all’offerta salvatrice di Cristo ha potuto condividere la sofferenza e la morte in vista della redenzione dell’umanità; per essere partecipe della risurrezione, Maria doveva condividere anzitutto la morte.[11] Da ciò si evince che la Madre del Signore molto probabilmente è morta per due ragioni eminentemente teologiche: per confermarsi e per solidarietà a Cristo, il santo e l’innocente morto a motivo del peccato degli uomini e per il loro riscatto; come contributo sublime della Redenta alla redenzione dei fratelli e sorelle in umanità.[12] Papa Wojyla, inoltre, nella catechesi dell’assunzione dettata il 9 luglio 1997 precisa però che la condizione escatologica di Cristo non deve essere posta allo stesso piano di quella di Maria152. Infatti mentre Gesù è resuscitato per la potenza di Dio, ed egli stesso era Dio, in Maria la Glorificazione in anima e corpo è stata opera sinergica del Risorto e del suo Spirito per volontà del Padre. L’Assunzione, infine pone la Glorificata nella comunione dei Santi di Dio; da quel trono di grazia ella, insegna papa Wojtyla, si dedica totalmente all’opera di salvezza per comunicare ad ogni vivente la felicità che le è stata concessa.[13] Con la catechesi sulla regalità di Maria, Giovanni Paolo II termina la corposa e densa seconda parte delle sue catechesi mariane.[14]
4. Il
ruolo di Maria nella Chiesa
57. Maria, membro sovreminente della Chiesa
58. Maria tipo e modello della Chiesa
59. Modello della maternità della Chiesa
60. Modello della verginità della Chiesa
61. Modello della santità della Chiesa
62. Modello della Chiesa nel culto divino
64. L'intercessione celeste della Madre della divina grazia
66. Il culto della Beata Vergine
68. Devozione mariana e culto delle immagini
70. La Madre dell'unità e della speranza
La terza parte affronta il tema del ruolo di Maria nella Chiesa, tema caro alla tradizione ecclesiale e ai membri della Comunità dei discepoli, visto che ella, come insegna il Concilio Vaticano II, oltre ad essere Madre di Cristo fondatore e capo della Chiesa, è stata sa lui stesso costituita madre dei fedeli nell’ordine della grazia. Maria, insegna papa Wojtyla, pur rivestendo un ruolo eccezionale nella storia della salvezza, pur avendo ricevuto doni e carismi straordinari che la pongono in condizione di speciale singolarità sulle creature, appartiene, tuttavia, alla Chiesa e ne è membro a pieno titolo.[15] Come membro della Chiesa, Maria pone al servizio dei fratelli la sua santità personale, frutto della grazia di Dio e della sua fedele collaborazione. Per quanto riguarda poi, la dottrina inerente la tipologia ecclesiale della Vergine, approfondendo ancora una volta il Vaticano II, il Santo Padre ribadisce che, definendo Maria tipo della Chiesa, il Concilio ci invita a riconoscere in lei la figura visibile della realtà spirituale della Chiesa e nella sua maternità incontaminata. l’annuncio della maternità verginale della Chiesa.[16] Dalla Chiesa popolo santo di Dio, la Vergine di Nazareth, è compresa ed accolta quale modello: della maternità spirituale svolta in modo esemplare e fedele;[17] della verginità teologale e consacrata, per laici e religiosi, poiché Maria ha dato il “cuore” al Signore;[18] della santità della Chiesa, nel senso che la comunità non solo contempla il dono meraviglioso della sua pienezza di grazia, ma si sforza di imitare la perfezione che in lei è frutto della piena adesione al precetto di Cristo.[19] Le settanta catechesi mariane di papa Giovanni Paolo II si concludono con la tematica ecumenica, nella consapevolezza che quello mariano è, purtroppo, ancora un tema che ostacola l’unità dei cristiani, e non per “colpa” della Madre di Gesù. Il Sommo Pontefice auspica quindi, di poter condividere con tutti i fratelli in Cristo la gioia derivante dalla presenza di Maria nella vita secondo lo Spirito.[20] Concludendo possiamo dire che le settanta catechesi mariane dettate da papa Wojtyla, costituiscono un corpus unico nel suo genere dove è stata approfondita la dottrina ecclesiale sulla persona, sul ruolo e sul significato di Maria di Nazareth in ordine alla fede e alla vita di fede.[21]
[1] Cfr. S.M. Perrella, Ecco tua Madre, Op. cit., pp. 231-232.
[5] Cfr. Giovanni Paolo II, Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa, Op. cit., Maria e il valore della donna , pp. 11-34.
[6] Cfr. Giovanni Paolo II, Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa, Op. cit., Scopo e metodo dell’esposizione della dottrina mariana. pp. 45-47.
[7] Cfr. Ibidem, La figlia di Sion, p. 70.
[8] Cfr. Ibidem, La perfetta santità di Maria, p. 77.
[9] Cfr. Ibidem, Nel mistero della Visitazione, il preludio della missione del Salvatore, p. 121.
[10] Cfr. Ibidem, Maria singolare cooperatrice della Redenzione; «Donna, ecco il tuo Figlio!»; «Ecco la tua Madre!», pp. 90-110.
[11] Cfr. Ibidem, La dormizione della Madre di Dio, p. 178.
[12] Cfr. S.M. Perrella, Ecco tua Madre, Op. cit., pp. 257-260.
[13] Cfr. Giovanni Paolo II, Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa, Op. cit., L’assunzione di Maria nella tradizione della Chiesa, p. 185.
[14] Cfr. Ibidem, La Regina dell’universo, p. 187.
[15] Cfr. Ibidem, Maria membro sovreminente della Chiesa, p. 192.
[16] Cfr. Ibidem, Maria tipo e modello della Chiesa, pp. 194-195.
[17] Cfr. Ibidem, Maria modello della verginità della Chiesa, pp. 197-199.
[18] Cfr. Ibidem, Maria modello della verginità della Chiesa, p. 200.
[19] Cfr. Ibidem, Maria modello della santità della Chiesa, p. 204.
[20] Cfr. Ibidem, La Madre dell’unità e della speranza, p. 231.
[21] Cfr. Ibidem, La Madre dell’unità e della speranza, p. 231. Per tutto il paragrafo cfr. S. M. Perrella, Ecco tua Madre, Op. cit., pp. 264-275.