L - M - N - TERMINI RELIGIOSI

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L - M - N: LA SALLE GIOVANNI BATTISTA DE - NUZIALE

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La Salle, san Giovanni Battista de (1651-1719). (inizio)

*Presbitero francese nato a Reims, che nel 1680 fonda la congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane, dedita all'educazione dei fanciulli e dei ragazzi. Nel 1950, Pio XII lo dichiarò patrono degli educatori cristiani.

Làbano. (inizio)

In ebraico, " bianco ". Secondo il racconto della Genesi, figlio di Betuèl, che era nipote di *Abramo; padre di *Lia e di *Rachele, moglie di *Giacobbe, e fratello di *Rebecca.

Laborem exercens. Vedi *Dottrina sociale della Chiesa. (inizio)

Lachis. (inizio)

Importante città situata nel sud-ovest della *Palestina, già citata in un testo egiziano del sec. XX a.C.. *Giosuè la conquistò (cf Gs 10,31-35). A seconda delle epoche e delle vicissitudini storiche, fu indipendente o appartenne all'*Egitto, a *Israele, agli *assiri. Sono importanti 21 òstracon (tavolette di terracotta) con scritti del sec. VI a.C. in caratteri ebraici primitivi, trovati durante scavi compiuti dove sorgeva Lachis.

Laicismo. (inizio)

Dottrina che propizia la totale indipendenza dello Stato, delle istituzioni intermedie e dell'individuo rispetto alla religione e in particolare rispetto alla Chiesa. Per lo stesso motivo, si oppone a tutto ciò che può significare influenza di questa nell'educazione e anche nei criteri orientativi per la vita pubblica.

Laico. (inizio)

Dal greco laos = popolo. Nella Chiesa designa i cristiani che svolgono la loro missione negli impegni ordinari del mondo: vita matrimoniale, politica, artistica, scientifica, in contrapposizione ai compiti specifici del *clero. Tuttavia, non si è giunti a una definizione soddisfacente, poiché molti di questi impegni sono svolti anche dai chierici e alcuni laici (i consacrati nella vita religiosa) rinunciano a qualcosa di normale e perfino specifico del laico, come il matrimonio e la politica. Per questo, a volte si definisce il laico come " chi non è chierico ", ma una definizione negativa è inadeguata. Alcuni preferiscono parlare di " impegni laicali " e di " impegni o ministeri clericali ".

Lama. (inizio)

Monaco buddista del Tibet e della Mongolia.

Lamaismo. (inizio)

Buddismo tibetano che riconosce come proprio capo il *Dalai Lama.

Lamennais, Félicité de (1782-1854). (inizio)

*Presbitero francese, buon apologeta, radicalmente antigallicano. Fondò, con il fratello Jean-Marie, la congregazione di San Pietro. Nel 1830 dà vita, con Montalembert, Lacordaire e altri amici, al giornale " L'Avenir ". Difendono le libertà che poi sarebbero divenute opinione dominante, così come la giustizia nei confronti degli operai. Il radicalismo delle sue posizioni lo portò a separarsi dalla gerarchia di Francia e poi di Roma. Amareggiato per il fallimento dei suoi tentativi, morì ormai separato dalla Chiesa.

Lamentazioni. Libro delle lamentazioni. (inizio)

Raccolta di cinque canti elegiaci che piangono la distruzione di Gerusalemme. Nella Bibbia ebraica costituivano un libro indipendente. Nella *Vulgata sono un'appendice di *Geremia, a cui sono attribuite, anche se almeno alcune di esse non sono di questo profeta.

Lampada del Santissimo. (inizio)

La lampada ad olio, a cera, o elettrica costantemente accesa presso il *tabernacolo in cui si conserva il *Santissimo Sacramento (cf CIC 940).

Langton, Stephen. Vedi *Capitoli e versetti. (inizio)

Laodicea. (inizio)

Importante città dell'*Asia Minore agli inizi del cristianesimo. L'ultima delle sette lettere all'inizio dell'Apocalisse è diretta all'" angelo " (vescovo) di Laodicea, che viene ripreso per la sua tiepidezza (cf Ap 3,14-22). In Col 4,16, san *Paolo menziona una sua lettera a quelli di Laodicea, che è andata perduta, a meno che non sia, come ritengono alcuni, quella detta " agli *Efesini ".

Lapidazione. (inizio)

Esecuzione capitale mediante lancio di pietre. In Israele era la pena inflitta per delitti come l'*idolatria, l'*adulterio, la *bestemmia. In At 7,55-60 si narra la lapidazione di santo *Stefano. I testimoni del peccato erano quelli che dovevano lanciare la prima pietra. Gesù, nell'episodio dell'adultera (Gv 8,311), sfida a lanciare la prima pietra chi si ritiene senza peccato.

Lapsi. " Caduti ", in latino. (inizio)

Nome che si dava, al tempo delle persecuzioni dei primi secoli, ai cristiani che sacrificavano agli idoli per liberarsi dai castighi o dalla morte. Quando, passato il pericolo, tornarono alla Chiesa, la loro situazione diede luogo a dispute riguardo alla loro riammissione, che incisero nel chiarimento e nell'evoluzione della disciplina della penitenza.

Lari e penati. (inizio)

Spiriti o dèi familiari a cui tributavano culto gli etruschi e i romani. A Roma, i lari erano visti in relazione ai posti dove lavorava o viveva l'individuo o la comunità. Erano gli dèi protettori, guardiani dei campi e, nella casa, erano in relazione con i penati. Il nome di questi ultimi viene da penus = dispensa, e indica l'aspetto particolare sul quale incideva la loro azione protettrice: il cibo. Ogni giorno, all'ora del pranzo, il capofamiglia metteva da parte un poco del pasto e lo offriva in sacrificio a questi dèi gettandolo nelle fiamme del camino. Questo culto familiare tanto dei lari quanto dei penati passò dalla famiglia allo Stato, concepito come una grande famiglia, soprattutto a partire dall'imperatore Augusto, e a loro era dedicato un tempio (cf M. Meslín, DdlR-H).

Las Casas, Bartolomé de (1474-1566). (inizio)

Domenicano spagnolo, missionario in America Centrale. Fu un grande difensore degli indios e denunciò le atrocità commesse dai conquistadores nella Brevísima relación de la distruyción de las Indias e nell'importante Historia de las Indias.

Lascivia. (inizio)

Appetito smodato dei piaceri carnali.

Lassismo. (inizio)

Sistema morale che interpreta la legge in modo eccessivamente benigno, vale a dire che considera sufficiente la minima probabilità contro di essa per potersi legittimamente esimere dalla legge. Il lassismo fu condannato dal papa Innocenzo XI (D. 2103).

Latae sententiae. (inizio)

Espressione latina che significa " sentenza occulta ". Si dice delle pene ecclesiastiche nelle quali incorre un soggetto, senza che sia necessario che si emani espressamente una sentenza, per il fatto stesso di aver commesso il reato che, secondo il *Codice di Diritto Canonico, è sanzionato con la pena corrispondente.

Lateranensi, Patti. (inizio)

Accordo tra la Santa Sede (Pio XI) e il Governo italiano (Mussolini), firmato nel 1929, in virtù del quale ebbe termine la cosiddetta " questione romana " o scontro tra i governi italiani e la Santa Sede che non li riconosceva da quando, nel 1870, in occasione dell'unificazione d'Italia, si erano impadroniti degli Stati Pontifici.

Laterano. (inizio)

Palazzo, *basilica, *battistero e università pontificia della città di Roma. Il palazzo è quello che ha dato il nome a tutti gli altri edifici, che gli sono accanto. Vi risiedettero i papi per gran parte del Medio Evo. Anche se si trova nel centro di Roma, appartiene alla *Santa Sede e gode di *extraterritorialità. La basilica è dedicata al Salvatore e vi si onora anche in modo particolare san *Giovanni apostolo e san *Giovanni Battista. In relazione al Battista, c'è l'edifico del battistero, vicino ma separato dalla basilica. Nella basilica si celebrarono cinque concili ecumenici, negli anni: 1123, 1139, 1179, 1215 e 1512-1517. Il più famoso è quello del 1215, convocato da Innocenzo III. Trattò della dottrina della *transustanziazione, dell'obbligatorietà della confessione e della comunione almeno una volta l'anno, ecc.

Lato sensu, stricto sensu. (inizio)

Espressioni latine = " In senso ampio " " in senso stretto ".

Latrìa. Vedi *Culto. (inizio)

Lattanzio (ca. 250 - ca. 320). (inizio)

Cristiano del sec. IV, precettore di Crispo, figlio di *Costantino, fu il miglior scrittore latino del suo tempo, fino ad essere chiamato il " Cicerone cristiano ". L'opera più interessante che ci ha lasciato è Sulla morte dei persecutori, grazie alla quale abbiamo molte informazioni su quell'epoca, in particolare per quanto riguarda i *martiri delle ultime persecuzioni.

Lavoro. (inizio)

Attività delle forze intellettuali o fisiche al fine di conseguire un obiettivo. " A tal punto il lavoro è costitutivo dell'essere umano, che molti antropologi considerano l'invenzione dell'utensile come la data di nascita dell'uomo " (L. González-Carvajal, DAP-VD). Con il lavoro, l'uomo continua l'opera di Dio. Oltre a produrre, il lavoro perfeziona l'uomo. I conflitti sindacali sorgono in genere perché gli imprenditori hanno come obiettivo soprattutto la produzione e non tengono abbastanza conto della dimensione umana.

Lazzaro. (inizio)

Amico di Gesù, come le sue sorelle Marta e Maria. In casa loro Gesù e i suoi discepoli trovavano ospitalità, come narra san Giovanni. Dopo la risurrezione di Lazzaro, i nemici di Gesù decidono di uccidere il Maestro (cf Gv 11).

Il mendicante che, insieme al ricco Epulone, compare nella *parabola narrata in Lc 16,1931.

Leandro di Siviglia (+ 601). (inizio)

Fratello maggiore di sant'*Isidoro e suo predecessore come vescovo di Siviglia. Accolse nella Chiesa cattolica il re Recaredo nel concilio di Toledo del 589.

Lebbra. (inizio)

Nella Bibbia (AT e NT), la lebbra, oltre alla malattia che oggi è bene identificata, comprende una serie di malattie della pelle (Lv 13,14-15); si parla perfino di lebbra delle case e degli abiti (cf Lv 13,47-59; 14,33-53). Il lebbroso è impuro; è escluso dalla comunità finché il sacerdote non accrediterà la sua guarigione (cf Lv 13,16-17; Lc 5,14). I *vangeli narrano varie guarigioni di lebbrosi ad opera di Gesù, e testimoniano il potere che dà ai suoi discepoli per guarire i lebbrosi; il fatto che Gesù sani i lebbrosi è segno che è lui il *messia che deve venire (cf Mt 8,2-4; 10,8; 11,2-6 (=Lc 7,18-23); Lc 17,11-19).

Lebeo. (inizio)

Altro nome di *Giuda Taddeo.

Lectio divina. (inizio)

Espressione latina che significa " lettura divina ". In origine era la lettura della *Bibbia fatta principalmente tra i monaci, con intenzione non scientifica, ma spirituale. Oggi si applica questo termine con maggiore ampiezza, tanto da comprendere anche letture spirituali che non siano bibliche.

Lefebvre, Marcel (1905-1991). (inizio)

Iniziatore del movimento scismatico detto " lefevrismo ". Fu missionario in Gabon fino al 1946, Superiore Generale dei Missionari dello Spirito Santo, arcivescovo di Dakar dal 1948 al 1962. Di mentalità tradizionalista in modo estremo, rifiutò la dottrina, le riforme promosse e il concilio Vaticano II stesso. In particolare, la sua opposizione si evidenziò sul tema della riforma liturgica. Per lui, la nuova messa è " in opposizione con la messa di sempre, con quella di san Pio V " (sono parole sue), ignorando l'evoluzione avvenuta attraverso i secoli. Nel 1970 fondò a Friburgo (Svizzera) la Fraternità Sacerdotale San Pio X e un seminario nella città di Econe. Nel 1976, contro l'esplicita proibizione del papa, ordinò tredici presbiteri e tredici diaconi, e fu pertanto sospeso " a divinis " (vedi *Sospensione). Nel 1988, quando ordinò quattro vescovi, fu *scomunicato. I suoi seguaci sono tuttora separati dalla Chiesa.

Legato pontificio. (inizio)

Rappresentante della Santa Sede presso governi stranieri o Chiese particolari con il titolo di nunzio apostolico, internunzio, delegato apostolico (cf CIC 362-367).

Legge del taglione. Vedi *Taglione. (inizio)

Legge morale. (inizio)

La norma del procedere umano in quanto tale, ovvero come soggetto libero e responsabile in rapporto alla bontà o alla malizia che accompagna l'agire.

Legge naturale. (inizio)

Quella inserita nella natura stessa dell'uomo. E conosciuta dalla retta ragione, tuttavia, non è sempre facile sapere se una determinata esigenza o pretesa sia o meno espressione della legge naturale.

Legge positiva. (inizio)

Quella emanata dall'autorità - divina o umana - in forma diretta. Nel suo nucleo, esprime in modo più chiaro o determinato la *legge naturale. In questo senso, i *comandamenti promulgati sul *Sinai sono la concretizzazione delle esigenze naturali, oscurate dal comportamento antinaturale dell'uomo. Legittimazione della prole. L'atto giuridico con il quale i figli illegittimi (nati o concepiti fuori del matrimonio) diventano legittimi, il che succede con il successivo matrimonio dei genitori (cf CIC 1137-1140).

Leone Magno, san. (inizio)

Fu papa dal 440 al 461 ed è una delle figure più rilevanti tra i papi di tutti i tempi. Intervenne decisamente nel concilio di Calcedonia, al quale inviò una lettera dogmatica con la dottrina precisa sull'*Incarnazione. Notevoli i suoi scritti, tanto sul piano dottrinale che nella forma (prosa leoniana). A lui dobbiamo molte preghiere liturgiche giunte fino a noi. Il suo intervento presso Attila, che si apprestava a conquistare Roma, evitò alla città un sicuro saccheggio.

Leone XIII (1878-1903). (inizio)

Vedi n. 256 nell'appendice I papi.

Leoniano, Sacramentario. Vedi *Sacramentario. (inizio)

Lérins. (inizio)

Gruppo di piccole isole francesi del *Mediterraneo, di fronte a Cannes, appartenenti al dipartimento delle Alpi Marittime. E famoso il monastero di Lérins, uno dei più antichi d'Europa, fondato da sant'Onorato agli inizi del sec. V. Alcuni dei suoi monaci sono passati alla storia della *teologia, ad esempio Vincenzo di Lérins, di idee semipelagiane. Vedi *Pelagianesimo.

Lesbismo. Vedi *Omosessualità. (inizio)

Lettera apostolica. (inizio)

Documento del papa in forma di lettera ad una persona determinata o a un gruppo, normalmente con intenzione universale.

Lettere. (inizio)

Oggi si usa più correntemente questo termine invece di *epistole. Nell'insieme delle lettere degli apostoli si distinguono vari gruppi:

Lettere cattoliche, ovvero universali: non sono rivolte ad una comunità particolare, ma ad un insieme più ampio di cristiani. Sono sette: due di Pietro, tre di Giovanni, una di Giacomo e una di Giuda.

Lettere della cattività: (inizio)

sono quelle scritte da Paolo, dalle prigioni di Roma e di Efeso (o forse di Cesarea). Sono Ef, Col, Fil e Fm. Benché scritta in prigione, la 2 Tm è catalogata con le lettere pastorali.

Le lettere pastorali sono 1 e 2 Tm e Tt. Il nome viene loro dal fatto di essere rivolte a pastori o capi di comunità.

Tra quelle non canoniche, ci sono le famose lettere di Clemente, scritte dal papa san Clemente negli ultimi anni del secolo I, quando ero ancora vivo san Giovanni, alla comunità di *Corinto, nella quale erano sorti dei problemi tra i fedeli e i loro pastori.

Lettere di sant'Ignazio. Sono sette. Scritte dal vescovo sant'Ignazio di Antiochia, durante il viaggio verso Roma dove avrebbe subito il martirio.

Letture della messa. (inizio)

Vedi *Messa: Parti della messa.

Levi. (inizio)

Terzo figlio di *Giacobbe, *eponimo della tribù che porta lo stesso nome. Questa tribù non ebbe un territorio nella distribuzione fatta dopo la conquista di Canaan; i suoi membri - fu una tribù poco numerosa - risiedevano in alcune città che le erano state assegnate e vivevano delle *decime, perché si dedicavano a servizi secondari nel tempio.

Altro nome dell'apostolo Matteo (comp. Mt 9,9 con Mc 2,14 e Lc 5,27).

Leviatàn. Vedi *Drago. (inizio)

Levirato, Legge del. (inizio)

Dal latino levir = " cognato ". Legge secondo la quale, quando qualcuno moriva senza discendenza, suo fratello doveva sposarsi con la vedova per dargliene una (il primo figlio nato era considerato figlio di quello che era scomparso) (cf Dt 25,5-10). Nell'AT si citano casi, alcuni degni di rilievo, dell'osservanza di questa legge: Gn 38 (storia di Tamar), Rut 2,20; 3,12 (*Rut e Booz). A questa legge si riferiscono i sadducei quando cercano di tendere una trappola a Gesù parlando di sette fratelli che muoiono uno dopo l'altro senza dare discendenza alla vedova del primo (cf Mt 22,23-33 e par.).

Leviti. (inizio)

All'interno della tribù di *Levi, alla famiglia di *Aronne fu assegnato il sacerdozio. Gli altri erano i cosiddetti *leviti e si facevano carico di ministeri inferiori aventi a che fare con il tempio e il culto, come preparare i sacrifici, assicurare la musica, la pulizia, ecc.

Levitico. (inizio)

Terzo libro del *Pentateuco. Per la maggior parte, tratta di vicende che hanno a che fare con il culto e le leggi rituali.

Lezionario. (inizio)

Libro che contiene le letture che si proclamano nella messa o in altre celebrazioni liturgiche. Di fatto, si tratta di un insieme di libri. Per la messa, il Lezionario domenicale e festivo nei suoi tre cicli (A, B e C), il Lezionario feriale per tempi forti (Avvento, Natale, Quaresima e Pasqua), il Lezionario feriale per il tempo ordinario nei suoi due cicli (anni pari e anni dispari), il Lezionario per il proprio e il comune dei santi, e il Lezionario per le messe in diverse circostanze, votive e rituali. Inoltre, esiste il Lezionario per la liturgia delle ore in due cicli (anni pari e anni dispari); voluto dal Vaticano II, il secondo ciclo è ancora in fase di preparazione. Le letture bibliche della liturgia sono abbondantissime dopo la riforma promossa dal concilio Vaticano II, che decise l'introduzione di letture " più abbondanti, più varie e più appropriate " (SC 35,1).

Oltre alle letture bibliche, nella *Liturgia delle ore si trovano anche letture patristiche, prese dai *padri della Chiesa e letture agiografiche, che sono scritti del santo che si celebra o che si possono mettere in relazione con la sua vita.

Lia. (inizio)

Figlia di *Làbano che questi diede in sposa a *Giacobbe al posto di *Rachele.

Libagione. (inizio)

n senso religioso, l'azione del versare un liquido (olio o vino) come parte di un rito sacrificale. Si accompagnava sempre a offerte solide. Una parte del liquido si versava sul fuoco, un'altra ai piedi dell'altare o lo si aspergeva.

Libano. (inizio)

In ebraico, " bianco ". Stato dell'Asia occidentale, ad est del Mediterraneo, confinante con Israele a sud e con la Siria ad est e a nord.

I monti del Libano sono un'alta catena (fino a 3.000 metri) che attraversa il paese da nordest a sudovest. Nella Bibbia si citano diverse volte i cedri del Libano. Il legname di queste montagne fu oggetto di scambio, in particolare dopo l'accordo tra il re Salomone e il re di Tiro (cf 2 Cr 2,2-14).

Liberalismo. (inizio)

Sistema filosofico che privilegia la libertà individuale alle istanze sociali sia dello Stato che di altre istituzioni, tra le quali si segnalano in particolare le istanze religiose o ecclesiali. Per il liberalismo quello che conta è la persona libera, in condizioni di uguaglianza con tutti gli altri per realizzarsi secondo le proprie capacità. In questa prospettiva, da una parte anche molto valida, la società tende a essere una moltitudine di individui con scarso coordinamento tra loro e reciprocamente non solidali. I campi principali in cui si manifesta il liberalismo sono quello politico, quello economico (vedi *capitalismo) e quello religioso (indipendenza totale dello Stato rispetto alle Chiese).

Liberazione, Teologia della. (inizio)

Orientamento della teologia nato e coltivato principalmente in America Latina, mette in rilievo la redenzione o liberazione di Cristo non solo nell'aspetto spirituale-personale, ma anche in quello temporale e sociale. Molti uomini sono sottoposti a situazioni di ingiusta oppressione economica e politica perché strutture di *peccato favoriscono la prosperità sproporzionata dei forti a spese della povertà dei deboli. E un'esigenza della *carità evangelica (e pertanto interessa la *teologia) la liberazione di chi è ingiustamente oppresso. Ad alcuni dei rappresentanti di questa teologia si rimproverano soprattutto due deviazioni: l'uso di presupposti marxisti e la riduzione della liberazione al suo aspetto temporale (orizzontalismo). La *Santa Sede condanna queste deviazioni, ma accetta tutta la parte sana della teologia della liberazione. La Congregazione per la Dottrina della Fede pubblicò due istruzioni su questa materia: Libertatis nuntius (1984) e Libertatis conscientiae (1986), la prima più rivolta a correggere le deviazioni, la seconda con un approccio nettamente positivo. Giovanni Paolo II, nel messaggio inviato il 9 aprile 1986 all'episcopato brasiliano riunito a Itaicì, dice che " la teologia della liberazione non solo è opportuna, ma è anche utile e necessaria " (n. 5).

Liberio / Liberiana. (inizio)

Liberio, papa dal 352 al 366, fu mandato in esilio dall'imperatore Costanzo, a cui si era opposto per le idee ariane che sosteneva. Tre anni dopo, l'imperatore gli permise di tornare a Roma. Iniziò la costruzione della *basilica di Santa Maria Maggiore, nota anche come Basilica Liberiana.

Libertà (pl.). (inizio)

I settori o gli aspetti principali nei quali si deve esercitare la *libertà e che devono essere rispettati dagli altri, siano uguali o siano autorità. Si enumerano libertà come queste: libertà di coscienza, di educazione, di lavoro, religiosa, politica, di stampa.

Libertà. (inizio)

Facoltà o capacità dell'uomo di agire in un senso o in altro in quanto, padrone delle proprie decisioni, se ne assume tutte le responsabilità.

L'uomo non è totalmente padrone di se stesso. E parzialmente condizionato da ciò che eredita, dall'ambiente, dall'ignoranza e, ancor più intimamente, dal *peccato e dalle abitudini disordinate che ha acquisito. La libertà perfetta è propria di Dio; quella umana è sempre limitata ed è tanto maggiore quanto più libero dal peccato è il soggetto. Sant'*Agostino distingue libero arbitrio, che è quella libertà imperfetta, anche se sufficiente a renderci responsabili dei nostri atti, e libertà propriamente detta, che esiste quando nessun ostacolo interiore condiziona una scelta. Questa si verifica in modo ottimale quando l'uomo sceglie per il bene amandolo: allora aderisce totalmente a ciò che tutto il suo essere chiede e lo perfeziona.

Libìdo. (inizio)

Il desiderio o istinto sessuale. Alcuni psicoanalisti li considerano come " impulso e radice delle più varie manifestazioni dell'attività psichica " (DRA).

Libri della Bibbia. Vedi *Canone e *rotoli. (inizio)

Libri liturgici. (inizio)

Quelli in cui sono contenuti il materiale e le indicazioni per lo svolgimento delle celebrazioni liturgiche. Hanno subito variazioni a seconda delle epoche e dei luoghi. I principali sono:

Il Messale (libro da altare).

Il Lezionario.

La Liturgia delle ore.

Il Pontificale (Confermazione, ordinazioni, consacrazione di vergini, benedizione degli oli, dedicazione di chiesa e altare...).

Il Cerimoniale dei vescovi.

I Rituali dei sacramenti (iniziazione cristiana, penitenza, matrimonio, unzione).

Rituale della professione religiosa.

Rituale delle esequie.

Benedizionale.

Calendario.

Martirologio.

Licaonia. (inizio)

Regione al centro dell'*Asia Minore. San *Paolo passò per alcune delle sue città (Iconio: At 14,1; Listra, Derbe: At 16,1) nei suoi primi due viaggi apostolici.

Lidda. (inizio)

Antica città a nordest di Gerusalemme, verso *Giaffa. San *Pietro vi guarì il paralitico Enea (cf At 9,32-35).

Lidia (inizio)

Venditrice di porpora convertita da san Paolo, che ospitò in casa sua, a *Filippi, l'apostolo e il suo compagno Sila (cf At 16,14-15,40).

Regione dell'Asia Minore, situata nell'area centro-occidentale, con coste sul mar Egeo.

Liégé, Pierre André. (inizio)

Domenicano francese, figura di rilievo nella seconda metà del secolo XX negli studi e lavori di *pastorale generale e *catechetica.

Limbo. (inizio)

Dal latino, " orlo, bordo ". Si parlava di limbo come luogo dove andarono i giusti dell'AT fino alla venuta di Cristo (limbo dei giusti), e destinato anche ai bambini morti senza *battesimo (limbo dei bambini). Oggi la *teologia ritiene piuttosto che i bambini che muoiono senza battesimo non rimangono privi della visione e del godimento di Dio in cielo.

Limina apostolorum. Vedi *Ad limina. (inizio)

Espressione latina. Limina è il plurale di limen = la soglia della porta. Si chiama Visita ad limina quella che tutti i vescovi che hanno la responsabilità di una *diocesi devono fare ogni cinque anni a Roma per " venerare i sepolcri dei santi *apostoli *Pietro e *Paolo e presentarsi al Romano Pontefice (cf CIC 400), al quale portano anche una relazione sullo stato della propria diocesi. Se non possono farlo personalmente, lo fanno per mezzo di un delegato. Vanno nello stesso anno quelli di una stessa regione del mondo, secondo l'ordine già stabilito.

Linguaggio. (inizio)

Per antonomasia, la capacità dell'uomo di esprimersi su Dio, il mondo, gli altri e se stesso. Presuppone la strutturazione del pensiero: per questo definisce l'essere umano e lo differenzia da tutti gli altri. Il linguaggio è dialogico, ovvero, presuppone, oltre al soggetto che lo produce, un altro che lo riceve. Quello fondamentale è il linguaggio parlato, ma sono tipici dell'uomo anche altri linguaggi, come quello scritto e quello *simbolico.

In un altro senso, si parla anche di linguaggi speciali, come quello iconico (delle immagini), l'audiovisivo o, secondo i contenuti, quello biblico, quello liturgico, quello antropologico, ecc.

In catechetica e nella catechesi si mette in tale rapporto il linguaggio con il carattere del contenuto, che si parla di diversi linguaggi come equivalenti a fonti della catechesi: biblico, liturgico, basato sull'esperienza...

Listra. (inizio)

Città della *Licaonia nella quale san Paolo si recò diverse volte. Vi sanò un paralitico, tanto che la gente voleva venerare lui e *Barnaba come dèi; poi, invece, sobillati da alcuni giudei, li presero a sassate (cf At 14,8-20). In questa città conobbe e prese come collaboratore *Timoteo (cf At 16,1-3).

Litania. (inizio)

Preghiera composta da una serie di brevi lodi o proclamazioni alle quali fa seguito come risposta un'invocazione. Ne esistono diverse fisse. Le più usate nella *liturgia sono le *Litanie dei santi, che si recitano nella veglia pasquale, nelle *ordinazioni e in altre circostanze. Le più conosciute e usate dal popolo sono le Litanie lauretane (il nome viene da Loreto, città italiana nella quale esiste un famoso santuario dedicato al mistero dell'*annunciazione) in onore della Vergine Maria. Abbiamo anche le Litanie del Sacro Cuore, le Litanie di san Giuseppe, ecc.

Litòstroto. (inizio)

In greco, " prominenza ", corrispondente, in ebraico a " Gabbatà ". E il nome, citato in Gv 19,13, del luogo dove *Pilato, dopo aver tentato per l'ultima volta di salvare Gesù, lo consegnò ai Giudei.

Liturgia. (inizio)

" Insieme di segni sensibili ed efficaci della santificazione e del culto della Chiesa " (C. Vagaggini). E definita anche " culto santificante della Chiesa ". E la preghiera ufficiale della Chiesa, vale a dire, l'insieme delle celebrazioni da essa stabilite per il culto comunitario. Il suo centro e vertice è la celebrazione dell'eucaristia. Liturgia sono i sacramenti, la liturgia delle ore, le benedizioni, ecc. E " azione sacra per eccellenza " (Vaticano II, SC 7), " il vertice a cui tende l'attività della Chiesa e, al tempo stesso, la sorgente da cui zampilla tutta la sua forza " (Ibid., 13). Si raccomandano anche gli esercizi di pietà privati, ma devono essere in armonia con la liturgia, che " per sua natura è ad essi di molto superiore " (cf Ibid., 13). Questa superiorità sta nella maggior sicurezza della presenza di Cristo, avallata dalla correttezza dottrinale e dallo spirito comunitario, ossia di carità, che la impregna nella radice stessa.

Liturgia della parola. (inizio)

La prima parte delle celebrazioni sacramentali (*messa, *battesimo, *matrimonio...) è una celebrazione della parola che contiene letture bibliche, canti, omelia, preghiere di vario genere, silenzio, ecc. A volte si dà questo nome, più impropriamente, a quelle che chiamiamo *Celebrazioni della parola.

Liturgia delle ore. (inizio)

Celebrazione liturgica disposta dalla Chiesa per santificare il passare del tempo per mezzo della lode e della supplica. Per questo va divisa in " ore ", che corrispondono ai diversi momenti del giorno e della notte nel seguente modo:

 

Liturgia eucaristica. Vedi *Messa. (inizio)

Liturgia penitenziale. (inizio)

E una celebrazione comunitaria il cui contenuto specifico ruota sul dolore e il pentimento per il peccato. Può essere unita al sacramento della penitenza o essere celebrata in modo indipendente.

Llorente, Daniel (1883-1971). (inizio)

Importante catecheta spagnolo nato a Valladolid e morto a Segovia, diocesi della quale fu vescovo. Fu co-fondatore e direttore della " Revista catequética ", infaticabile animatore di congressi, di corsi e di tutto ciò che poteva essere in relazione con la *catechesi. Scrisse numerose opere, tra le quali risalta il suo Tratado elemental de pedagogía catequística (Valladolid, 1928) (cf L. Resines, DC-CCS).

Lode. (inizio)

In senso religioso, la preghiera con la quale si riconosce e si proclama la bontà, la grandezza o altri attributi di Dio o dei santi.

Lodi. Vedi *Liturgia delle ore. (inizio)

Lodi del mattino. (inizio)

Nelle prime ore del giorno: a) si celebra la creazione che riappare con la nuova *luce; b) si ricorda la risurrezione di Cristo, avvenuta all'alba, e c) si guarda al giorno che comincia.

Terza, Sesta e Nona sono le cosiddette Ore minori. Si collocano rispettivamente verso le nove, le dodici e le quindici. In genere si suole pregare in una di queste tre ore, quella più adatta per farlo.

Vespri, quando si fa sera o finisce il lavoro. Hanno una struttura parallela a quella delle Lodi: a) allo spegnersi del giorno, si pensa a Cristo, luce senza tramonto; b) si ricorda la redenzione, e c) si loda e ringrazia Dio per la sua protezione nel giorno che si conclude.

Compieta. Breve preghiera prima di addormentarsi, impregnata di fiducia in Dio.

Ufficio delle letture. Salvo che per monaci e monache contemplativi, che la recitano verso mezzanotte, per questa celebrazione non c'è un'ora fissa. Ha una maggiore abbondanza di letture.

Logion / Logia. (inizio)

In greco, " parola, parole, breve sentenza ".

A volte gli si dà lo stesso significato di *agrapha.

Nella Bibbia, una frase o sentenza che si può trovare fuori dal suo contesto originale.

Si parla di logia anche in riferimento ad alcune fonti dei vangeli, composte da parole o detti di Gesù, principalmente discorsi e parabole (in contrapposizione alle fonti in cui predominano i miracoli o narrazioni di fatti). Gli scritturisti notano che Lc e soprattutto Mt ebbero davanti a sé una o diverse fonti di Logia nel comporre i rispettivi Vangeli.

Logos. (inizio)

In greco, " parola, discorso, pensiero ". San Giovanni chiama Logos il Figlio di Dio, che si incarna nel tempo. Anche in latino e nelle lingue moderne chiamiamo Cristo il Verbo, la Parola eterna di Dio che si manifesta (cfr. Gv 1,1.9.14).

Loisy, Alfred (1857-1940). (inizio)

Vedi *Modernismo.

Lourdes. (inizio)

Città francese situata nel dipartimento degli Alti Pirenei. Ai giorni nostri, è uno dei centri di pellegrinaggio più frequentati per il *santuario dell'Immacolata che ospita, eretto nel luogo delle apparizioni della Madonna a Bernadette Soubirous tra l'11 febbraio e il 16 luglio del 1858. Le apparizioni furono 18. In quella del 25 marzo la Madonna manifestò il suo nome: " Io sono l'Immacolata Concezione ". E degno di nota che le principali apparizioni ebbero luogo di giovedì e che nel santuario (in realtà sono tre santuari attualmente) si pratica intensamente il culto di Cristo nell'Eucaristia. L'autenticità delle apparizioni fu riconosciuta nel processo che si concluse nel 1862 (il riconoscimento delle apparizioni non è una dichiarazione dogmatica che siano avvenute, ma un giudizio che esclude in esse qualsiasi elemento contrario alla fede). A Lourdes esiste un laboratorio medico che esamina con metodo scientifico le guarigioni che vi avvengono.

Luca. (inizio)

Il terzo degli evangelisti, autore anche del libro degli Atti degli Apostoli. Secondo la tradizione, nacque ad *Antiochia in Siria. Era greco di origine e di *cultura. Pagano fino alla sua conversione al cristianesimo, esercitò la medicina (cf Col 4,14). Fu discepolo di *Paolo, che accompagnò in gran parte dei suoi viaggi, come si deduce dai passi degli Atti in cui parla in seconda persona: i cosiddetti *racconti-noi (At 16,10-17; 20,5-15; 21,1-18;27,1-28.16). La tradizione afferma che morì in Beozia a 84 anni.

Luce. (inizio)

Nell'ambito religioso, la luce è un elemento *simbolico tra i più importanti. In un certo senso, la luce ricrea le cose nel trarle dal buio nel quale erano scomparse. Nelle *Lodi del mattino (vedi *Liturgia delle ore) si tiene presente questa nuova creazione dell'universo. La luce libera dall'incertezza che accompagna il camminare al buio. Per questo è simbolo della fede, con la quale percepiamo il senso delle cose e della vita stessa. Dio è luce: " Nella tua luce vediamo la luce ", dice il salmo 36 (35). Sono molto numerosi i passi dell'Antico e del Nuovo Testamento in cui si parla della luce e del suo contrario, le tenebre. Camminare nella luce è vivere secondo Dio; camminare nelle tenebre è il peccato. Questa chiarezza, questa luce, la dona in modo particolarmente diafano Cristo, culmine della *rivelazione di Dio. Lui stesso ha detto: " Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita " (Gv 8,12).

Su questo simbolismo si basa la pratica liturgica di accendere ceri per le celebrazioni liturgiche (alla luce si aggiunge in questo caso il simbolismo del fuoco, anch'esso importante). In questo senso, la celebrazione più significativa è quella della *Veglia pasquale, durante la quale si benedice il cero e lo si porta in processione cantando: " Lumen Christi ", " La luce di Cristo ", o meglio " La luce che è Cristo " (cf NDL-P). Questo cero è presente durante tutto il *tempo pasquale (vedi anno *liturgico) e si accenderà nella celebrazione del *battesimo. Nel rito del primo sacramento, si dà al battezzato o ai suoi genitori la luce presa dal cero pasquale, con le parole: " Ricevete la luce di Cristo ". Infatti, Gesù dice ai suoi discepoli: " Voi siete la luce del mondo " (Mt 5,14). Nei riti più significativi della Chiesa si accendono dei ceri: quando si legge solennemente il *vangelo, nei funerali, nella celebrazione eucaristica. Alla pietà popolare piace accendere delle candele, gesto che, colto nel suo senso simbolico, ha il suo valore.

Lucernario. (inizio)

Ufficio liturgico vespertino che fu molto importante in Oriente. Al sopraggiungere del buio della sera, si accendevano le luci e si cantava a Cristo, *luce senza tramonto. La prima parte della *liturgia della *Veglia pasquale, con la benedizione del fuoco e del cero, permette di ricordare il simbolismo che accompagnava la celebrazione, più semplice, del lucernario.

Lucifero. Portatore di luce. (inizio)

E un altro nome dato al *diavolo o *satana, derivato da questi due passi: Is 14,12 (" Come mai sei caduto dal cielo, astro splendente, figlio dell'aurora "), e Lc 10,18 (" Vedevo satana cadere dal cielo come la folgore ").

Luis Beltrán, san (1526-1581). (inizio)

Nasce a Valencia (Spagna) e nel 1544 entra nell'ordine domenicano. Nel 1562 si imbarca per le Indie. A Nueva Granada (Colombia), predicò a spagnoli e indios. Gli encomenderos e i negrieri si opposero al suo lavoro, giungendo perfino ad avvelenarlo. Il suo amore per gli indios lo portò a vivere per loro senza pesare i sacrifici. Per ordine dei superiori, tornò in Spagna nel 1569. Morì nella sua città natale.

Luisa de Marillac, santa (1591-1660. (inizio)

Quando era già vedova e viveva dedicandosi alle opere di carità, san *Vincenzo de Paoli la mise a capo di un gruppo di giovani che lui dirigeva nella " Confraternita della carità ", da lui stesso fondata. Luisa realizzò questa ammirevole missione e da quel gruppo nacque la Congregazione delle Suore della Carità (o Figlie della Carità, come preferiva san Vincenzo). Nel 1634 pronunciarono per la prima volta i voti. San Vincenzo non voleva che fosse una vera e propria congregazione, ma piuttosto un'associazione di secolari con voti semplici; per questo non fece nessuna domanda in vista di una sua approvazione da parte della *Santa Sede. Per questo, non hanno voti perpetui, ma li rinnovano ogni anno il 25 marzo. Sono l'istituto più numeroso della Chiesa e compiono una missione meravigliosa, prodigandosi senza riserve in ospizi, ospedali, case per bambini abbandonati, famiglie...

Luoghi della catechesi. (inizio)

I campi in cui si svolge l'azione catechistica: famiglia, scuola, comunità ecclesiale; o anche i momenti o occasioni per realizzarla: *celebrazioni liturgiche, pratiche di *religiosità popolare, incontri... Il luogo per eccellenza è la comunità cristiana, come dice il *Sinodo dei vescovi del 1977 nel suo messaggio (n. 13). Si sottolinea l'importanza che si svolga in gruppo, poiché la vita cristiana è ecclesiale (cf Direttorio Catechistico Generale, n. 76). In base a queste priorità bisogna rivedere le catechesi nella famiglia, nella parrocchia, nella scuola, nelle associazioni, nei mezzi di comunicazione sociale (cf E. Alberich, DC-CCS).

Lussuria. (inizio)

Appetito disordinato dei piaceri sessuali. E uno dei sette *peccati capitali.

Lustrazione. (inizio)

Rito di purificazione per mezzo dell'acqua, che si accompagnava con preghiere e sacrifici. Anticamente lo praticavano soprattutto i romani e altri popoli ad essi vicini. Esisteva un calendario che indicava i momenti delle principali lustrazioni: primavera, autunno, prima delle celebrazioni comunitarie importanti.

La Chiesa utilizza l'acqua in diversi suoi riti (Vedi *Acqua).

Lutero, Martin (1483-1546). (inizio)

Monaco agostiniano, teologo, che scatenò la *Riforma protestante (1517), che già si andava preparando per la decadenza religiosa degli ultimi tempi del Medio Evo. Il punto centrale della sua dottrina riguarda il concetto della *giustificazione, la quale, secondo Lutero, per quanto riguarda l'uomo, dipende esclusivamente dalla fede, non dalle opere, e non cambia radicalmente l'uomo: il sangue di Cristo copre i nostri peccati, e Dio non ne tiene conto, anche se di fatto permangono in noi. Basò la sua nuova dottrina su una lettura personale della lettera ai *Romani, anche se l'occasione ultima fu la pubblicazione di una *bolla del papa Leone X che concedeva indulgenze a chi avesse dato contributi per la costruzione della *basilica di san Pietro a Roma. Lutero fu un bravo scrittore in lingua tedesca e tradusse in questa lingua la Bibbia. Compose anche dei *Catechismi per la diffusione della sua dottrina, i primi se non si contano alcuni tentativi di scarso valore nel Medio Evo. Pur avendo rifiutato l'autorità del papa, Lutero fu intransigente con quelli, tra i suoi stessi seguaci, che osavano contraddirlo.

LXX. (inizio)

Vedi *Settanta.

 

 

M

 

Macarismo. (inizio)

Voce derivata dal greco macarios, che significa " felice, beato " ed è la parola con cui cominciano in greco le *beatitudini, sia le otto con cui Gesù inizia il discorso della montagna come molte altre sparse nei *salmi e in altri luoghi della Bibbia.

Maccabeo. (inizio)

In ebraico, " il martello ". Soprannome dato a Giuda, terzo figlio del sacerdote Mattatia. Il nome passerà poi ai suoi fratelli. Lottano contro il re Antioco Epifane, che tenta di introdurre la mentalità e i costumi *ellenistici in *Palestina e ottengono la libertà religiosa. A Giuda Maccabeo, morto in battaglia, succede il fratello Gionata. Messo a morte da Trifone, gli succede un altro fratello, Simone, che ottiene il riconoscimento politico. Si instaura così la dinastia degli Asmonei, che durerà fino al 37 a.C., quando *Erode farà giustiziare l'ultimo dei suoi re.

I libri dei Maccabei narrano la storia di questa epoca sotto l'aspetto politico e religioso. Furono scritti in greco e sono annoverati tra i *deutero-canonici.

Macedonia. (inizio)

Regione settentrionale della *Grecia. San *Paolo visitò diverse volte alcune delle sue città. La prima volta vi entrò dopo essere stato avvertito in sogno (cf At 16,9-10). Ad alcune delle sue comunità scrisse lettere che ci sono rimaste: due ai *Tessalonicesi e una ai *Filippesi.

Macheronte. (inizio)

Luogo situato ad est del *Mar Morto, poco più a nord della sua metà, dove Alessandro Janneo costruì una fortezza che fu poi rasa al suolo dai romani. *Erode il Grande ne costruì una più grande. E qui, secondo lo storico *Giuseppe Flavio, che fu tenuto prigioniero e poi decapitato *Giovanni Battista (cf Mt 14,3-12 e par.)

Machiavelli, Nicolò (1469-1527). (inizio)

Uomo politico del Rinascimento nato a Firenze, autore di varie opere. Quella che lo ha reso famoso è il celeberrimo trattato Il Principe, nella quale espone la dottrina chiamata *machiavellismo.

Machiavellico / Machiavellismo. (inizio)

Si chiama machiavellismo l'errore morale secondo il quale " il fine giustifica i mezzi ". Il nome viene da *Machiavelli, che sostiene questa dottrina nel suo trattato Il Principe (alcuni difendono Machiavelli vedendo nel suo ricettario universale più una lettura di ciò che di fatto si fa chel'intenzione di dettare quel che si deve fare).

Macías. (inizio)

Vedi *Juan Macías.

Macpela. (inizio)

Sito nel sud della *Palestina dove *Abramo comprò un terreno all'ittita Efron per seppellirvi sua moglie *Sara (Gn 23). Il fatto è importante perché si tratta della prima terra acquisita in proprietà in questa regione dal padre del *popolo di Dio, e nella caverna di Macpela si troverebbe da allora la tomba dei *patriarchi. Vi sarebbero sepolti lo stesso Abramo, *Isacco, *Giacobbe, *Rebecca e *Lia. Molto più tardi, Erode il Grande vi costruì un santuario tuttora esistente.

Macumba. (inizio)

Religione afro-brasiliana che fonde (vedi *sincretismo) culti di origine africana con altri cattolici, celebrati con abbondanti manifestazioni folcloristiche (erbe, incenso, candele, canti, danze) e riti con elementi *magici e *spiritisti. Di fatto, ai suoi seguaci non piace che il loro culto sia chiamato macumba; preferiscono altri nomi, secondo le forme che prende il culto in diversi luoghi: *candomblé (Bahia), *umbanda (Rio de Janeiro). In Brasile si trova il culto di questo tipo con maggior numero di seguaci e praticanti; solo a Rio de Janeiro si contano circa 62.500 templi di macumba e in tutto il paese hanno a che fare con questo tipo di credenze e di pratiche sincretistiche circa quaranta milioni di persone di ogni classe sociale. I tentativi di sradicare questo culto si sono rivelati infruttuosi (vedi *Conselheiro, Antonio). Dal Brasile si è esteso ad altri paesi sudamericani (cf CNBB, Macumba; J. Vidal, DdlR-H; C. Vidal M., DSO-VD).

Madianiti. (inizio)

Tribù nomadi che si muovevano su entrambe le rive del golfo di Aqaba, citate numerose volte nell'AT. *Mosè li incontrò nel deserto mentre fuggiva dall'Egitto e lì sposò Sefora, figlia di *Ietro, sacerdote di Madian (cf Es 2,15-21), di cui custodiva le greggi (Es 3,1) e dal quale più tardi riceverà consiglio (cf Es 18,13-27). In altre occasioni, i rapporti del popolo di Dio con i madianiti furono cattivi (cf Gs 13,21; Gdc 7; Is 9,3).

Madre di Dio. (inizio)

Titolo di *Maria, la madre di Gesù, espressione della sua funzione centrale. Per questa missione, con tutto ciò che comporta, è esistita Maria. E madre di Dio non perché abbia dato l'esistenza alla divinità, ma perché madre, secondo la natura umana, di Cristo, che è persona divina. Una donna non è madre di una natura, ma di una persona concreta. Orbene, Cristo, benché possieda due nature (divina e umana), è solo un individuo, una sola persona, che è divina. Il non avere persona umana non toglie nulla a Cristo, giacché la sussistenza propria, in cui consiste la personalità, in lui è infinitamente superiore, essendo quella propria di Dio. Vedi *Maria.

Maestro di cappella. (inizio)

Il *canonico incaricato del canto nel *capitolo cattedrale. Attualmente, è più che altro un titolo onorifico all'interno del capitolo stesso.

Magadàn. (inizio)

Città o regione presso il lago di *Genesaret ancora non identificata. E citata in Mt 15,39. Nel passo parallelo, Mc 8,10 riporta Dalmanuta. In alcuni manoscritti, troviamo *Magdala.

Màgdala. (inizio)

In aramaico, " torre del pesce ". Villaggio sulla sponda occidentale del lago di Genesaret. Vi abitava Maria di Magdala, detta perciò Maddalena, la prima persona a cui apparve il Risorto (Gv 20,1-18).

Magi. (inizio)

In origine era il nome di una tribù della Media o *Persia, che esercitava funzioni sacerdotali e poiché quei sacerdoti si dedicavano all'astrologia, scienza segreta, il nome si applicò successivamente sia a indovini e stregoni che a saggi. Mt 2,1-12 li presenta come saggi, venuti da fuori, non appartenenti al popolo ebraico. Non dice che fossero tre e nemmeno che fossero re. Dato che i racconti dell'infanzia appartengono a un genere particolare all'interno del *vangelo, non è facile distinguere ciò che in questa narrazione è storico nel senso attuale del termine. L'intenzione di Mt è quella di presentare la cattiva accoglienza del *messia da parte del suo popolo, e il fatto che veniva a salvare tutti gli uomini, di cui questi non israeliti erano figura.

Magia. (inizio)

" Idee e pratiche che si fondano sulla credenza che certe persone, oggetti e *riti posseggano una forza misteriosa, in virtù della quale, e mediante certi mezzi, esercitano un influsso inevitabile e quasi sempre negativo " (A. Baum, VPB-H). E in relazione con i malefici e la *stregoneria, molto praticati nei popoli primitivi. In quegli ambienti, la magia si pratica come " un metodo per tentare di controllare l'ambiente e le relazioni sociali con mezzi in cui non si può stimare il rapporto esistente tra il mezzo e il risultato. E anche un modo importante per combattere gli stregoni e i fattucchieri " (M. Gluckmann, DS-G). In Israele non fu rara ed era condannata come *idolatria. Nel NT è condannata energicamente (cf Gal 5,20; Ap 22,15). Nella religiosità popolare dei giorni nostri (molto buona in se stessa), si percepiscono a volte residui di magia, per esempio quando si tenta di dominare o di forzare Dio attraverso promesse (voti) o esercizi la cui efficacia si considera automatica, indipendentemente dal piano di Dio e delle disposizioni profonde della persona.

Magistero. (inizio)

Insegnare è il primo compito dei discepoli di Gesù, che ordinò agli apostoli: " Andate e insegnate... " (cf Mc 16,15; Mt 28,19). Di fatto, ogni cristiano deve annunciare la buona novella. Ma dato che l'insegnamento individuale è esposto a soggettivismi che deformano la verità, sono i successori degli apostoli - il papa e i vescovi - a detenere radicalmente il magistero. A questo insegnamento autorevole si dà normalmente il nome di magistero. Il Magistero non è una fonte di rivelazione aggiunta alla *Scrittura o alla *Tradizione, ma è l'interpretazione del loro senso autentico.

Si distingue il Magistero ordinario, che viene esercitato nella vita normale e ordinaria della Chiesa, dal Magistero straordinario, che è esercitato in circostanze particolarmente rilevanti, come un concilio o una *definizione dogmatica.

Documenti del Magistero sono gli scritti nei quali sono contenuti gli insegnamenti dei papi e dei vescovi.

Magnificat. (inizio)

Canto che la Vergine Maria, secondo il racconto di Luca, pronunciò in casa dei suoi parenti *Elisabetta e *Zaccaria in occasione della sua visita (Lc 1). Magnificat è la prima parola di questo canto in latino e significa Esalta (il Signore, la mia anima), Proclama (la grandezza del Signore, la mia anima). E un *salmo di lode e azione di grazie (tipo inno). Il testo che ci è giunto non è una trascrizione letterale, ma raccoglie i sentimenti di Maria in quel momento, tanto per ciò che si riferisce personalmente a lei, quanto nella prospettiva di ciò che Dio sta facendo in favore del suo popolo e di tutti gli uomini. Può darsi che Luca abbia trovato qualcosa di scritto, proveniente dall'ambito del sacerdote Zaccaria, o potrebbe averlo composto alla luce dei fatti narrati, usando idee ed espressioni dell'AT. Il Magnificat, in effetti, ha analogie con il canto di *Anna, la madre di *Samuele (cf 1 Sam 2,110) e espressioni di altri passi veterotestamentari, specialmente di vari salmi, nei quali si raccoglie la spiritualità più pura di Israele, incarnata nei poveri di Jhwh (cf Sal 111; 103; 89; 107; 98).

Maieutica. (inizio)

Metodo socratico consistente nel condurre il discepolo a scoprire da solo la verità, aiutandolo come l'ostetrica aiuta a partorire (Maieutike tecne). In questo modo, l'uomo non riceve la verità dall'autorità di un altro, ma la scopre con la propria intelligenza.

Maiuscoli. Vedi *Codice. (inizio)

Malachia. (inizio)

In ebraico, " il mio messaggero ". Il libro di Malachia è l'ultimo dei dodici *profeti minori. Non si sa chi ne sia l'autore; il nome Malachia sarebbe preso dal libro stesso (3,1): " Ecco, io invio il mio messaggero ". Lo si colloca intorno al 500 a.C. o poco dopo.

Malachia, Profezia di san (1095-1148). (inizio)

Il san Malachia al quale facciamo riferimento fu vescovo di Armagh (Irlanda). Gli si attribuisce una famosa profezia che, con una sentenza o aforisma, cita in ordine cronologico 111 papi, a partire da Celestino II (1143-1144). Ma la profezia non è autentica. Infatti, gli aforismi sono molto più chiari o " esatti " per i papi anteriori al 1590, epoca in cui fu scritta, che per i successivi, che consentono accomodamenti o attribuzioni più o meno facili (cf Dicc. Espasa).

Male. Ciò che si fa in opposizione a quel che è lecito (male morale) o quello che si contrappone al normale sviluppo della vita e della natura in generale (male fisico). La Bibbia, da Gn 3, presenta l'origine del male nell'azione colpevole dell'uomo. Lungo l'Antico e il Nuovo Testamento, compare frequentemente la realtà del male nelle sue diverse forme: dolore, guerre, crudeltà, morte, disgrazie materiali... esiste il problema del male, straziante in molti casi. Si deve tenere presente che il male fisico è una condizione naturale dell'essere creato, soggetto a limiti per la sua stessa natura. Il male morale proviene dalla malizia dell'uomo, non da Dio. In quanto alla sofferenza dell'innocente, vedi *Giobbe.

Malta. (inizio)

Isola del Mediterraneo, a sud della Sicilia, citata negli Atti in occasione del naufragio di *Paolo, mentre veniva portato come prigioniero a *Roma per essere giudicato nel tribunale di *Cesare. Vi rimase, con i suoi compagni di viaggio, durante tre mesi, ospite in casa di Publio, al cui padre Paolo impose le mani guarendolo (cf At 28,1-10).

Maltusianesimo. (inizio)

Dottrina dell'economista inglese Thomas Robert Malthus (1766-1834), esposta nel suo Saggio sul Principio della Popolazione (1798), secondo la quale la situazione economica impone la restrizione della popolazione. La mancanza di mezzi porta a sposarsi più tardi; la continenza è, secondo lui, il mezzo per adeguare le nascite alle possibilità di mantenimento. Oggi il termine si usa per qualificare quelle teorie che auspicano la limitazione delle nascite temendo un eccesso di popolazione. Il giudizio morale dipenderà dai motivi, giustificati o no, e dalla natura dei mezzi proposti per raggiungere l'obiettivo. La corretta regolazione delle nascite si chiama paternità responsabile. Maltusianesimo si usa con connotazione peggiorativa.

Mamre. (inizio)

Antico santuario nel sud della *Giudea, presso *Ebron, ad ovest di *Macpela. E citato nella storia di *Abramo e *Isacco (cf Gn 13,18; 18,1; 35,27).

Mammona. (inizio)

Termine usato nel Vangelo (Mt 6,24 = Lc 16,13; Lc 16,9.11) per esprimere il denaro, averi, ricchezza, lusso; Gesù vi fa riferimento come a un potere che impedisce di servire Dio.

Mana. (inizio)

Termine di origine polinesiana, che significa una forza, un potere non fisico, un'energia. Può essere usato per il bene o per il male. Ha degli equivalenti in diversi popoli nella zona del Pacifico e dell'America del nord. Il mana non lo possiedono le cose, ma spiriti soprannaturali o persone, anche se possono operare per mezzo di oggetti. Nei popoli che " lo sentono ", il mana esercita un forte fascino come esperienza di poteri collegati al divino. Chi li possiede è capace di realizzare prodezze in diversi ambiti, come la guerra, la caccia, l'amore (cf R. Schreiter, DdlR).

Manasse. (inizio)

Figlio di *Giuseppe, il figlio preferito di *Giacobbe. Questi adottò Manasse come figlio suo e così anche suo fratello *Efraim. Entrambi figurano come capostipiti di due delle dodici tribù di Israele.

Mandei. (inizio)

Il termine deriva da manda = gnosi, conoscenza. Setta gnostica (vedi *Gnosticismo) *sincretista, con elementi cristiani, persiani, islamici e perfino ebraici, nonostante l'opposizione frontale che esiste tra mandei ed ebrei. Il mandeismo professa un *dualismo ontologico tra due mondi: il mondo superiore, della luce, della gloria, della vita, e il mondo inferiore o delle tenebre. La creazione è opera di un *demiurgo; ma l'uomo, con l'aiuto di inviati celesti, si libera dal male del mondo accettando la verità e praticando i comandamenti e certi riti, come un battesimo, pasti sacri, ecc. Nato nel sec. II, esiste ancora qualche migliaio di mandei sabei o battezzatori o cristiani di san Giovanni nella regione meridionale dell'Iran e dell'Iraq.

Mandorla mistica. (inizio)

Aureola luminosa a forma di ellisse o di doppia mandorla usata per esprimere nei dipinti religiosi il carattere sacro dei personaggi o la presenza di Dio in loro. I bizantini la usano quasi esclusivamente per Cristo. In Occidente si usa anche per la Madonna e i santi. Si differenzia dal *nimbo, che circonda la testa di luce, mentre la mandorla mistica avvolge nel chiarore tutta la persona.

Mani. (inizio)

Per i romani, designazione generica dei morti. Secondo la credenza, vivevano in un mondo sotterraneo e, se si tributava loro il culto dovuto, erano benefici; in caso contrario, tornavano sulla terra e tormentavano chi non aveva loro tributato il culto o le dovute onoranze funebri.

Vedi *Manicheismo.

Manicheismo. (inizio)

Dottrina filosofico-teologica basata sul *dualismo; tutto ciò che esiste procede da due principi originari, tra sé contrapposti: il principio del bene e il principio del male. Il nome viene da Mani o Manes, che si presentò come l'ultimo grande profeta che portava alla perfezione le religioni precedenti. Fu condannato a morte in *Persia nel 276, accusato dai sacerdoti della religione di Stato. Prima della sua conversione, sant'*Agostino fu per un certo periodo manicheo (cf J. Schuster DF-H).

Manipolazione. (inizio)

Nel senso che qui ci interessa, relativo all'educazione e al rapporto umano in generale, è l'intervenire con abilità ma in maniera scorretta, in modo tale da usare le *persone a beneficio proprio o di altri.

Manjón, Andrés (1846-1923). (inizio)

Educatore, pedagogo e catechista spagnolo di spirito rinnovatore, diede nuovi orientamenti alla *catechesi. E il fondatore delle Scuole dell'Ave Maria. L'idea fondamentale di Manjón è quella di unificare tutta l'educazione intorno a una " materia centrale, che tra cristiani deve essere la dottrina cristiana ". Critiche gli sono state mosse per il modo estrinseco in cui concepisce il rapporto tra le materie e per non essersi preoccupato del rinnovamento dei contenuti quanto lo fece dei metodi. Nell'insieme occupa un posto rilevante nella storia dell'educazione e della catechesi (cf J. M. Prellezo DC-CCS).

Manna. (inizio)

Alimento meraviglioso che ebbero gli israeliti durante la peregrinazione nel deserto. Il nome sembra provenire dall'espressione del popolo " Man-hu " = cos'è questo? Unendo diversi dati che ci sono giunti, sembra che fosse granulosa, come un seme del coriandolo (cf Nm 11,7). Si triturava e si mangiava; il suo sapore era simile a quello del miele. I diversi riferimenti alla manna la presentano come protezione provvidenziale di Dio e lo fu davvero, data la sua opportunità, l'abbondanza e altre circostanze, ma non si deve prendere come un miracolo che gli permetteva di vivere solo di manna. Gli israeliti portavano con sé greggi, potevano raccogliere alcuni frutti e coltivare la terra; rimasero, infatti, durante una generazione (questo esprimono i quarant'anni) in uno spazio che si sarebbe potuto attraversare in qualche settimana. Ancora oggi, i beduini del deserto del *Sinai mangiano un'escrescenza del tamarisco, prodotta nell'albero dalla puntura di un insetto. La chiamano mann e ha un sapore dolce. Nel NT si cita la manna in Eb 9,4 (era conservata nell'*Arca dell'Alleanza), nel discorso di Gesù che annuncia l'eucaristia (Gv 6,49), di cui la manna era prefigurazione, e in Ap 2,17, dove appare chiaramente il suo significato *escatologico: " al vincitore darò la manna nascosta ".

Manning, Henry Edward (1808-1892). (inizio)

*Anglicano, fece parte del movimento di *Oxford e si convertì al cattolicesimo nel 1851. Fu arcivescovo di *Westminster e cardinale. Si mise in luce come teologo e scrittore.

Manoscritti biblici. (inizio)

Sono le copie realizzate prima dell'invenzione della stampa (metà del sec. XV). Dato che non ci sono giunti gli originali, questi manoscritti hanno una grande importanza per risalire il più possibile ad essi.

Così come sarebbe avvenuto dopo con la stampa, la Bibbia fu il libro più copiato a mano. Esistono migliaia di manoscritti biblici su diversi materiali e di diverse forme: *papiri (generalmente, frammenti di pagine per la sua poca consistenza), *pergamene (la sua grande consistenza ha permesso la conservazione di *codici completi molto antichi). Si chiamano maiuscoli quelli in cui tutte le lettere sono maiuscole e minuscoli quelli scritti in lettere minuscole.

Dell'Antico Testamento, fino alla metà del sec. XX, non se ne aveva nessuno anteriore al sec. IX, salvo un piccolo frammento. Con le scoperte di *Qumran se ne trovarono alcuni dei tempi di Gesù, uno di Isaia quasi completo del sec II a.C., che serve per testimoniare che le copie posteriori di mille anni dopo sono fedeli. Del Nuovo Testamento, il più antico è un papiro (catalogato come P 52 o *Rylands 457), che contiene parte di due pagine del Vangelo di Giovanni (Gv 18,31-33 e 18,37-38); è datato verso il 125, cioè appena 25 anni dopo la morte di san Giovanni.

Vedi i principali in *Codici e in *Papiri.

Mansi, Giovanni Domenico (1692-1769). (inizio)

Canonista italiano, arcivescovo di Lucca. Deve la sua fama alla grande opera da lui scritta e pubblicata un secolo dopo la sua morte: Sacrorum Conciliorum nova et amplissima Collectio, in trenta volumi. E citata semplicemente con la parola Mansi.

Mantra. (inizio)

" Suono simbolico che provoca una vibrazione interna che aiuta la mente a concentrarsi e favorisce l'autorealizzazione " (MR, VD-P). Consiste in una frase che si ripete incessantemente per lungo tempo. La reiterazione fa sì che la mente smetta via via di pensare ai concetti espressi nelle parole; in questo modo, il vuoto " razionale " conduce al riposo in un'interiorità più profonda del pensiero.

Manzìa. (inizio)

" Divinazione ", dalla sua etimologia greca. Secondo il termine con il quale si unisce, abbiamo ad es. chiromanzia (divinazione tramite le linee della mano), ornitomanzia (tramite il volo degli uccelli), astromanzia (tramite gli astri), dattilomanzia (tramite un oggetto appeso, come un pendolo), negromanzia (tramite evocazione di spiriti). Si tratta di pratiche superstiziose, già condannate dalla Bibbia.

Maometto (570-632). (inizio)

Fondatore dell'*Islam o religione islamica. Nacque a La *Mecca (Arabia). Rimasto orfano da piccolo, visse poveramente con uno zio. A 25 anni si sposò con la vedova Cadigia della quale amministrava i beni e che aveva quindici anni più di lui. Con carovane di cammelli viaggia a lungo e conosce comunità ebraiche e cristiane, dalle quali prende gran parte degli elementi della sua nuova religione, che comincia con la crisi religiosa che attraversa a quarant'anni (nel 610), quando si sente illuminato da quelle che ritiene essere visioni dell'arcangelo Gabriele e spinto a predicare la sottomissione (= *Islam) a Dio. Lo seguono sua moglie, suo cugino Alì e altri. Nel 622, di fronte a una forte opposizione, fugge con i suoi seguaci da La Mecca e si ritira (= *Egira) a Medina, che diventerà la città del profeta. Nel 630, entra trionfalmente a La Mecca, dove assume il potere politico e religioso. Alla sua morte, quasi tutta l'Arabia è sottomessa alla sua religione. I discepoli raccolsero i suoi insegnamenti in quello che diventerà il libro sacro dei *musulmani, il *Corano. Dopo la sua morte, i suoi seguaci continueranno la conquista di numerosi popoli nella guerra santa. I musulmani sono il principale gruppo religioso dopo il cristianesimo. Vedi *Islam, *Corano.

Mar delle canne /Mar dei giunchi c 4. (inizio)

Una parte del *Mar Rosso, forse il braccio di nord-est o golfo di Aqaba. In Es 13,18s, si mette in risalto l'importanza che ebbe il passaggio attraverso questo " mare " nell'uscita dall'Egitto (cf Nm 21,4).

Mar Morto. (inizio)

E situato nel sud della *Palestina, nella depressione dove scorre il *Giordano. E chiamato anche Mare del sale, Mare orientale, Mare del deserto. E lungo circa 85 Km da nord a sud e misura 15,7 Km da est a ovest nella parte più larga. La sua superficie è circa 400 metri sotto il livello del Mediterraneo (è la più grande depressione che esista sulla terra); questo livello varia leggermente secondo l'evaporazione e la quantità d'acqua ricevuta; negli ultimi anni tende a scendere, perché viene sfruttata maggiormente l'acqua dei fiumi prima che vi giungano. La sua profondità raggiunge i 400 metri. Pur ricevendo l'acqua del Giordano e di altri fiumi, ed essendo come un lago, il suo livello non sale perché l'evaporazione è molto forte dato il calore della zona. Per questa stessa ragione le sue acque sono molto salate e " amare " e la sua densità è maggiore. In Gn 19,23-29, si fa riferimento alle città di *Sodoma e *Gomorra, situate in questo luogo.

Mar Rosso. (inizio)

La penetrazione dell'Oceano Indiano tra l'Africa e la penisola arabica, che si prolunga nei golfi di Aqaba e di Suez. E famoso nella Bibbia per il passaggio degli israeliti nella fuga dall'Egitto, benché ci siano diverse opinioni riguardo al luogo preciso dove sarebbe avvenuto. Seguendo san *Paolo (1 Cor 10,1-13), i *padri della Chiesa e la *liturgia, soprattutto nella *Veglia pasquale, danno grande importanza simbolica al passaggio del Mar Rosso, espressione della liberazione che acquistiamo entrando a far parte del corpo di Cristo nella sua *Chiesa.

Maranathà. (inizio)

Formula aramaica che si può scrivere e leggere in due modi: maran athà = " il Signore viene ", oppure maranà-tà = " Signore, vieni ". Compare in 1 Cor 16,22 e in Ap 22,20. La troviamo anche nella *Didachè e in testi liturgici posteriori. Soprattutto a partire dal contesto dell'Apocalisse e della Didachè, che lo colloca nella celebrazione dell'Eucaristia (" Venga la grazia e passi questo mondo... Maranathà. Amen "), il senso più definito è quello escatologico. La celebrazione eucaristica ci colloca tra il *memoriale - presenza del Signore che è venuto - e il compimento finale - il momento in cui tornerà; esperienza della sua presenza sacramentale e ansia del suo ritorno. La liturgia romana attuale intensifica il desiderio della venuta soprattutto nell'Eucaristia quotidiana (acclamazioni dopo la Consacrazione) e nel tempo d'Avvento (vedi *Anno liturgico), che prepara non solo la venuta del Natale ma anche, con non meno intensità, la venuta finale.

Marco. (inizio)

Figlio di Maria, nella cui casa si riuniva la primitiva comunità di Gerusalemme (cf At 12,12) e cugino di *Barnaba (cf Col 4,10), accompagnò *Paolo e Barnaba nel loro primo viaggio apostolico, ma tornò indietro da Perge (cf At 13,13). Successivamente accompagna Barnaba verso *Cipro e poi si trova a *Roma con Paolo e *Pietro. Di lui, sant'*Ireneo dice che fu " discepolo e interprete ", che ci trasmette " ciò che era stato predicato da Pietro ". Paolo lo cita in diverse lettere come collaboratore (Col 4,10; Fm 24; 2 Tm 4,11).

Vedi *Vangelo secondo Marco.

Mardocheo / Mordecai. (inizio)

Figura rilevante del libro di Ester. Abitante a Susa, capitale della Persia, scopre la congiura di Aman, visir plenipotenziario, contro gli ebrei, e persuade la regina di Persia, Ester, ad implorare il re Assuero (Serse) perché li salvi. Capovoltasi la situazione, Mardocheo diventa primo ministro. A questo racconto è collegata la festa dei *Purim. Il libro di Ester è molto stimato dagli ebrei e ha un carattere di incoraggiamento per gli esiliati, più che di storia propriamente detta.

Marduch. (inizio)

" Figlio del Sole ". Una delle principali divinità del pantheon assiro-babilonese. Ritenuto vincitore del caos e creatore del mondo, a lui canta l'inno Enuma Elis (" Quando in alto... "). La sua notevole importanza (sec. XII a.C.) fu poi eclissata da quella di suo figlio, il dio Nabù. In Dn 14,1-22, Daniele ridicolizza questo dio, chiamato anche *Bel (cf Ger 50,2).

Maria. (inizio)

In aramaico, Myriam, di significato non chiaro.

Maria Madre di Gesù. Il riferimento più antico a Maria nel NT, sia pure senza nominarla direttamente, è quello di Gal 4,4, che ce la mostra inserita al centro della *storia della salvezza: " Dio inviò suo figlio, nato da donna ". Nei Vangeli non compare fino al momento dell'*annunciazione. Lc 1-2 ci mostra come accompagna Gesù in tutti i momenti della sua infanzia. Durante la vita pubblica, i riferimenti a lei sono piuttosto scarsi. *Giovanni la presenta all'inizio e alla fine: nelle nozze di *Cana (2,1-11) e ai piedi della croce (19,25-27). I *sinottici (Mc 3,31-35 e par) narrano come una volta andò con altri parenti a cercare Gesù e Lc 11,27-28 riporta la lode entusiasta che una donna del popolo tributa alla madre del Maestro. Questi due passi nei quali Gesù mette i valori del regno al di sopra dei legami familiari, la Chiesa li propone ad onore di Maria, la prima ad ascoltare la parola di Dio. Dopo l'*ascensione del Signore, Maria è presente nella comunità dei discepoli (cf At 1,12-14). La sua venerazione nella Chiesa è andata aumentando nella misura in cui si penetrava più a fondo il mistero di Cristo.

Vedi *madre di Dio.

Maria, sorella di Mosè e Aronne (cf Nm 26,52).

Maria di Betania, sorella di *Marta e di *Lazzaro (cf Lc 10,39-42; Gv 11,1-45). Alcuni la identificano con *Maria Maddalena.

Maria Maddalena o di *Magdala (cf Mc 14,3-9; Mt 26,6-13; Gv 12,1-8).

Maria, madre di Giacomo e di Giuseppe (cf Mt 27,56; 27,61 e par; Lc 23,55). Forse è la stessa persona di Maria di Cleofa (cf Gv 19,25).

Marialis cultus. (inizio)

" Il culto mariano ". *Esortazione apostolica pubblicata dal papa Paolo VI il 2 febbraio 1974. Il suo fine è quello di portare al retto ordinamento e sviluppo il culto della vergine *Maria. Il contenuto è strutturato in: Introduzione. Parte prima: Il culto alla Madonna nella liturgia. Parte seconda: Per un rinnovamento della pietà mariana. Parte terza: Indicazione sull'Angelus e il Rosario. Conclusione: Valore teologico e pastorale del culto alla Madonna.

Mariana di Gesù, santa (1618-1645). (inizio)

Chiamata anche Azucena de Quito (Giglio di Quito), perché nacque, visse e morì in quella città. Suo padre fu un capitano spagnolo; sua madre era figlia di spagnoli. Orfana all'età di sei anni, fu allevata dalla sorella maggiore. Fin da bambina, scelse di fare una vita consacrata a Dio, ma nel mondo, diretta da *gesuiti. Dedicava lunghe ore alla preghiera, viveva in grande austerità e dedicava gran parte del suo tempo a visitare i malati, ad aiutare i bisognosi ed a insegnare la religione ai bambini, specialmente agli indios.

Marianisti. Vedi *Chaminade. (inizio)

Mariologia. (inizio)

Parte della *teologia che studia la funzione della Vergine Maria nella *storia della salvezza.

Maristi. Vedi *Champagnat. (inizio)

Maroniti. (inizio)

Cristiani orientali del *Libano che, tra i gruppi di diversi riti appartenenti alla Chiesa *Ortodossa, sono rimasti nella Chiesa Cattolica Romana. Sono poco più di 600.000. Il nome viene da San Marone, asceta vissuto all'inizio del se, V.

Marta. (inizio)

In ebraico, " signora ". Sorella di *Lazzaro e di Maria di Betania (cf Gv 11,1-44; Lc 10,38-42).

Martino di Porres, santo (1579-1639). (inizio)

Figlio di un nobile spagnolo che, per quanto buon cristiano, si lasciò dominare dall'amore per una graziosa mulatta di nome Anna, che viveva nella periferia di Lima, con la quale ebbe anche una figlia. Martino si fece frate domenicano. In tutta la sua vita rifulse un grandissimo amore per i poveri. Nello stesso convento di Lima curava e perfino accoglieva i malati. Con le generose donazioni ricevute, comprò delle case e vi stabilì il primo asilo e la prima scuola per orfani che siano esistiti a Lima. E proverbiale anche il suo amore per gli animali.

Martino di Tours, san (ca. 316-397). (inizio)

Uno dei santi più popolari in Francia e, in generale, nell'Europa Occidentale. Nato in Pannonia (attuale Ungheria), fu animatore dello spirito monastico e dell'apostolato popolare, e vescovo di Tour. Molte parrocchie e paesi ne hanno fatto il loro patrono.

Martire. (inizio)

In greco, " testimone ". Nella Chiesa si usa per designare quelli che hanno confessato Cristo fino a morire per lui, per la sua causa. In Ap 1,5 e 3,15, si definisce Gesù " il testimone fedele ". Vi sono stati martiri fin dai primi giorni della Chiesa (cf At 6,8-7,60: *Stefano; 12,1-2: *Giacomo). Nei primi tre secoli, la persecuzione dei cristiani fu intensa nell'Impero romano e vi furono migliaia di martiri, fino alla conversione di *Costantino (313). Molti sono i cristiani che hanno conosciuto il martirio lungo tutta la storia della Chiesa.

Martirio. (inizio)

Tortura o supplizio inflitti a chi non vuole rinnegare la sua fede.

Martirologio. (inizio)

*Libro liturgico che contiene i nomi dei santi (anche di santi non martiri), con alcuni dati sulla loro origine, giorno e luogo del martirio o morte, ecc. Serve per ricordare in qualche modo molti santi che non hanno una celebrazione speciale nella *messa o nella *Liturgia delle ore.

Marxismo. (inizio)

Concezione filosofica, antropologica e sociale ideata da Karl Marx (1818-1883) e completata da altri filosofi, principalmente dal suo amico Engels (1820-1895). Il marxismo professa il *materialismo *ateo. Combatte la religione come *alienazione dell'uomo. Nel campo sociale, predica la lotta di classe tra il proletariato sfruttato e i capitalisti sfruttatori. La lotta, dice, è inevitabile e deve condurre all'instaurazione della dittatura del proletariato in una società comunista, nella quale tutti i mezzi di produzione sono proprietà dello Stato (socialismo), e non ci saranno sfruttatori né sfruttati. Nella pratica, il marxismo ha generato un'ampia gamma di *socialismi nei quali l'intervento dello Stato si combina con la democrazia (socialdemocrazia) o assume un carattere più rigido e totalitario. Rispetto al *liberalismo, il socialismo accentua l'intervento dello Stato e la migliore distribuzione dei frutti del lavoro, ma al tempo stesso restringe o nega le libertà.

Mashal. (inizio)

Termine ebraico che significa *parabola, in un senso più ampio di quello che noi gli attribuiamo; include anche proverbio, favola, aforisma, paragone...

Masochismo. (inizio)

Anomalia consistente nel provare piacere sessuale ad essere maltrattato o umiliato. Il nome viene dal romanziere austriaco von Sacher-Masoch, del sec. XIX. E l'opposto di *sadismo.

Masochista. (inizio)

Chi è affetto dalla perversione del *masochismo.

Masora / Massora. (inizio)

In ebraico, " tradizione ". Vedi *Masoreti.

Masoreti. (inizio)

Scribi ebrei che, dalla metà del sec. VIII fino quasi al 1000, realizzarono un serio lavoro critico sull'*Antico Testamento, annotando scrupolosamente il testo con le sue varianti, accenti, collocazione di punti per esprimere le vocali (l'ebraico scritto originale non ha vocali). Secondo gli specialisti, in termini generali, fecero un ottimo lavoro.

Mass Media. (inizio)

Vedi *Mezzi di comunicazione di massa.

Massa. (inizio)

In ebraico, " tentazione ". Luogo del deserto di Sin, nella penisola del *Sinai, citato in Es 17,7; Dt 6,16; 9,22; 33,8 e nel *Salmo 95,8.

Massoneria / Framassoneria. (inizio)

Società segreta le cui origini sono oscure. Il nome di framassoneria, con la componente maçon = muratore, in francese, fa riferimento alle corporazioni dell'edilizia del Medio Evo. Soprattutto nei paesi latini, ha avuto un carattere anticattolico. Il codice di *diritto canonico del 1917 puniva con la scomunica chi si iscriveva alla " setta massonica " (can. 3235; can. 2336,2) e lo privava della sepoltura ecclesiastica (can. 1240). Attualmente, dato che a seconda dei paesi o delle differenti logge (luoghi di riunione dei massoni) il loro atteggiamento varia molto, il giudizio dipende dalla posizione ideologica e operativa di ogni gruppo.

Masturbazione. (inizio)

Atto del procurarsi volontariamente il piacere erotico al di fuori dei rapporti sessuali naturali. E moralmente riprovevole, anche se bisogna avere un'adeguata comprensione della persona che si masturba. Si pratica soprattutto durante l'adolescenza, cioè prima della maturazione psicologica sessuale, ma non è rara anche tra gli adulti; si suole dire, in questo caso, che hanno un atteggiamento adolescenziale.

Mater et Magistra. " Madre e maestra ". (inizio)

Vedi *Dottrina sociale della Chiesa.

Materialismo. (inizio)

Dottrina filosofica secondo la quale tutto l'esistente si riduce " alla materia o a forze interamente sottomesse alle condizioni della materia stessa " (W. Brugger, DF-H). Si distinguono il materialismo volgare, che è un modo di vivere, e quello filosofico, che è un sistema di pensiero; in questo, si inquadrano il materialismo dialettico e quello storico del *marxismo. Il primo sostiene il cambiamento brusco di ciò che è quantitativo in qualitativo; quello storico afferma che la storia del pensiero è determinata dalle vicissitudini economiche (cf Rahner-Vorglimler, DT-H).

Matriarcato. (inizio)

Sistema sociale nel quale la donna ha il primato. La madre è il riferimento principale per determinare la residenza della famiglia, per indicare la parentela, l'eredità, ecc.

Matrimonio. (inizio)

Alleanza tra un uomo e una donna per mezzo della quale si donano reciprocamente l'uno all'altro e si appartengono " in una piena comunità di vita, che si esprime anche nel dono corporeo e sessuale; questa comunità di vita è più originale, intima e profonda di qualsiasi altra forma di comunità umana " (W. Kerber, DF-H). La finalità del matrimonio è il completamento delle tendenze dei due sessi negli aspetti fondamentali della persona, che includono l'amore e l'istinto sessuale con la procreazione.

Si è spesso definito il matrimonio in termini di contratto. E più esatto farlo in termini di alleanza; il contratto non impegna le persone pienamente e può essere rescisso quando non interessa più; l'alleanza è in termini di amicizia e la sua rottura implica infedeltà. Nell'AT, specialmente nei *profeti, il matrimonio è presentato come immagine dell'alleanza e dell'amore di Dio con il suo popolo. I figli sono un bene molto stimato.

Nel NT, lo si valorizza come stato normale dell'uomo e come immagine dell'amore di Cristo e della sua Chiesa (cf Ef 5,22), ma Gesù rimase celibe e svelò ai suoi il valore del *celibato per il *regno dei cieli, per quelli a cui Dio concede tale dono (cf Mt 19,12; Lc 18,29).

La Chiesa onora il matrimonio come sacramento, cioè come segno stabilito da Cristo che esprime e contiene la grazia di Dio.

Matteo. (inizio)

In ebraico, " dono di Dio ". Uno dei dodici *apostoli, era un *pubblicano, cioè riscuoteva le imposte. Nel suo stesso Vangelo, il racconto della sua vocazione da parte di Gesù gli dà il nome di Matteo (Mt 9,9), mentre Mc 2,14-15 e Lc 5,27-29 lo chiamano *Levi. Vedi *Vangelo secondo Matteo.

Mattia. (inizio)

Discepolo di Gesù. Fin dall'inizio della sua predicazione, fu eletto per completare il numero dei dodici apostoli in sostituzione di Giuda Iscariota (cf At 1,23-26).

Maturazione della fede. (inizio)

Processo di crescita armonica del cristiano nei diversi aspetti della personalità: conoscenza, affetto e volontà. Questo si traduce nel possesso di un'adeguata sintesi di conoscenze e nella formazione di atteggiamenti nei quali si incarnino i valori evangelici.

Maya. (inizio)

Popoli della zona centrale dell'America che svilupparono un alto grado di civiltà. Nell'aspetto religioso, adoravano numerose divinità e geni e effettuavano sacrifici, anche umani.

Mazzarello, Maria Domenica, santa (1837-1881). (inizio)

Donna allegra, lavoratrice instancabile, dedita alla preghiera e impegnata fin da giovane nelle opere di carità, specialmente nella *catechesi dei bambini, ebbe piena sintonia con il fondatore dei *salesiani e fu con lui co-fondatrice dell'istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1872), dedite all'educazione delle bambine e dei giovani. L'istituto, diffuso in tutto il mondo, conta circa 17.000 religiose in un migliaio di case.

Mecca, (inizio)

La. Città dell'Arabia Saudita, situata a poco meno di 100 Km dal Mar Rosso, in pieno deserto arabico e, per tanto, privo di coltivazioni. E un nodo di comunicazioni e di intensa attività finanziaria, ma soprattutto è la città santa dell'*Islam dove vanno in pellegrinaggio i *musulmani. Vedi *Kaaba.

Medellín. (inizio)

Città della Colombia, capitale del dipartimento di Antioquía, con circa 700.000 abitanti. Vi si celebrò la II Conferenza Generale dell'Episcopato Latino-americano, tra il 26 agosto e il 6 settembre del 1968, che fu come l'incarnazione dello spirito del concilio Vaticano II nella situazione latino-americana. Si elaborarono 16 documenti: 1. Giustizia. 2. La pace. 3. Famiglia e demografia. 4. Educazione. 5. Gioventù. 6. Pastorale popolare. 7. Pastorale di élite. 8. Catechesi. 9. Liturgie. 10. Movimenti laicali. 11. Sacerdoti. 12. Religiosi. 13. Formazione del clero. 14. La povertà della Chiesa. 15. Pastorale d'insieme. 16. Mezzi di comunicazione di massa.

La dottrina e le disposizioni sono dominate dalle idee della promozione umana, della preoccupazione per l'evangelizzazione e della crescita della fede con l'aiuto di una *pastorale rinnovata, della revisione evangelica della Chiesa e delle sue strutture, dell'attenzione ad ogni stato di vita e specialmente degli agenti dell'evangelizzazione.

Medi. (inizio)

Popolo situato a sud del Mar Caspio, nella zona settentrionale dell'Iran. Sottomessi in principio agli *assiri, i medi costruirono poi il proprio impero, con capitale Ecbatana. Uniti a *Babilonia, conquistarono *Ninive (612 a.C.). Tuttavia, l'impero dei medi durò poco, perché *Ciro il Grande, fondatore dell'impero persiano, lo incorporò al suo verso l'anno 552 a.C.

Mediator Dei. (inizio)

*Enciclica di Pio XII sulla *liturgia, pubblicata il 20 novembre 1947. E stata definita la " magna charta " del movimento liturgico. E il primo documento pontificio che struttura una dottrina globale della liturgia. E presentata come esercizio del culto che il Cristo totale, capo e membra, ovvero Cristo con la Chiesa, tributa al Padre. Corregge l'idea che si tratti semplicemente del culto esterno della Chiesa e delle leggi che lo regolano. Valorizza al tempo stesso gli esercizi extra-liturgici. In alcuni punti, come quello del *sacerdozio dei fedeli o nella presentazione dell'*anno liturgico, non raggiunge una chiarezza sufficiente e bisognerà aspettare il Concilio *Vaticano II per una migliore comprensione. Ad ogni modo, l'enciclica costituì la più alta conferma del movimento liturgico e contribuì a preparare lo sviluppo che sarebbe venuto con il concilio.

Mediatore. (inizio)

La persona che serve per stabilire relazioni positive tra gli uomini o tra Dio e gli uomini. Quest'ultima è quella che ci interessa. Nella storia delle *religioni si incontrano sempre uomini intermediari o mediatori presso la divinità; la legge stessa e il *culto sono visti come mediazione. San *Paolo sottolinea che queste mediazioni non hanno ottenuto quello che cercavano. Invece, il NT presenta Cristo come " l'unico mediatore tra Dio e gli uomini " (1 Tm 2,5; cf Eb 8,6; 9,11-14). Attraverso di lui si realizza la comunicazione salvatrice tra gli uomini e Dio (cf X. Léon-Dufour, DNT-C). Qualsiasi altra mediazione - inclusa quella della Madonna e degli altri santi - è relativa, partecipata e subordinata a questa di Cristo, unico mediatore in senso pieno (cf Vaticano II, LG 62). Su questo punto, il senso ecumenico ha stimolato l'interesse a chiarire bene la dottrina.

Medina. (inizio)

Città dell'Arabia Saudita situata 169 Km a nord della *Mecca. Si chiamava Yathrib finché i *musulmani le diedero il nome attuale, che significa " Città " (del profeta), in ricordo di *Maometto.

Meditazione. (inizio)

In senso religioso, riflessione realizzata in ambiente di preghiera, su contenuti dottrinali della fede e sulla sua incidenza nella propria vita. Il suo carattere discorsivo la differenzia dalla *contemplazione.

Meghiddo. (inizio)

Città situata nella parte settentrionale del monte Carmelo. Vi si svolsero innumerevoli battaglie; tra le altre, quella in cui Necao, faraone d'Egitto, sconfisse *Giosia, re di Giuda, che morì in combattimento (609 a.C.). Nella zona sono state fatte rilevanti scoperte archeologiche. Vedi *Armaghedòn.

Megillot. (inizio)

In ebraico, " rotoli ". Così gli ebrei chiamavano cinque piccoli libri dell'AT, ognuno dei quali si leggeva in una delle principali feste: *Cantico dei cantici (Pasqua), *Rut (Pentecoste), *Lamentazioni (anniversario della distruzione del *tempio), *Ecclesiaste (festa dei Tabernacoli) e *Ester (Purim).

Melantone, Filippo (1497-1560). (inizio)

Uno dei *riformatori più vicini a *Lutero. Fu un teologo che, offre ad altri lavori, redasse la confessione di Augusta (1530), la quale divenne l'espressione della fede protestante in quel momento. Cercò l'accordo dottrinale con Roma per mantenere l'unità della Chiesa.

Melchisedek. (inizio)

Nome cananeo, che significa " re di giustizia ". Re e sacerdote di *Salem (= *Gerusalemme), che compare in Gn 14,17-20, dove offre un sacrificio per la vittoria ottenuta da *Abramo e pronuncia una bella *beraka. Nel *Salmo 109(110),4 il sacerdozio di Melchisedek appare come figura di quello di Cristo. Vi si fa riferimento anche in Eb 5,6.10.20; 7,1-17.

Melchiti. (inizio)

Il termine significa " imperiali o reali ". Cristiani dei *patriarcati di *Antiochia, *Gerusalemme e *Alessandria, fedeli alla dottrina del concilio di *Calcedonia (451), professata dall'imperatore bizantino (da cui il nome). In occasione dello *scisma provocato da *Michele Cerulario si separarono dalla Chiesa d'Occidente, ma in seguito si unirono a Roma. Celebrano la *liturgia con un rito proprio nel quale impiegano il greco e l'arabo.

Memoria. (inizio)

Celebrazione liturgica di grado inferiore a quello di *solennità, *festa, *domenica.

Memoriale. (inizio)

La celebrazione liturgica della Chiesa è molto più che un ricordo o una memoria. E la riattualizzazione del mistero celebrato, possibile perché, avendo Cristo consumato il *mistero pasquale, vive al di là delle leggi del tempo e dello spazio proprie di questo mondo. Si applica in modo particolare alla celebrazione eucaristica.

Mendicanti. (inizio)

Vedi *Vita religiosa.

Menfi c 4. (inizio)

Famosa città dell'Egitto, situata sulla riva sinistra del *Nilo, vicino all'attuale *Cairo. Fu capitale dell'antico impero dei *faraoni. Vi risiedeva una colonia di ebrei, soprattutto dopo la distruzione di *Gerusalemme (587 a.C.). I profeti *Osea, *Isaia, *Geremia e *Daniele la nominano.

Menzogna. (inizio)

Manifestazione contraria a ciò che si pensa, con l'intenzione di ingannare. Oltre al danno che la conoscenza falsata può causare all'altro, la menzogna incarna la malizia di distruggere o deteriorare la base delle relazioni tra gli uomini, che è la verità e la fiducia reciproca.

Mercede, Ordine della. (inizio)

L'*Ordine della Beata Maria Vergine della Mercede per la redenzione degli schiavi, fu fondato da san *Pietro Nolasco, aiutato da san Raimondo di Peñafort e dal re Giacomo I di Aragona. La sua finalità era la liberazione di coloro che erano stati fatti prigionieri dagli arabi. Con il mutamento delle condizioni storiche si trasformarono in ordine *mendicante, che lavorò nell'evangelizzazione dell'America. Assunsero poi anche impegni educativi e, attualmente, si preoccupano di seguire i prigionieri e le vittime della tossicodipendenza.

Mercoledì delle ceneri. (inizio)

Primo giorno della Quaresima (vedi *Anno liturgico). Si chiama così perché durante la *liturgia di questo giorno si celebra il rito di mettere un poco di cenere sulla testa o sulla fronte, per ricordare all'uomo la sua caducità ed invitarlo alla *conversione.

Merito. (inizio)

" E il giudizio di Dio sulle opere degli uomini " (DBM-Cl), o meglio sull'atteggiamento dell'uomo, che si esprime nell'operare. Sono esistite concezioni errate e assai funeste riguardo al merito, come l'idea magica che, con le opere buone, " si potesse creare una specie di obbligo di reciprocità di Dio. Se così fosse, ogni uomo sarebbe il proprio salvatore, capace, pertanto, di dare da solo un valore permanente alla propria vita (...). Questo pensiero ha perso di vista Dio e si dirige verso un idolo o verso false divinità " (G. Hierzembergen, VPB-H). Un'altra idea falsa è quella relativa al concetto di somma cumulativa: ogni opera buona dà una " quantità " di merito che si somma alla precedente; la vita eterna sarebbe - secondo questa idea - il risultato di queste quantità. Ma il merito è la visione che Dio ha dell'atteggiamento profondo dell'uomo nella concretezza del suo amore (riversato da Dio stesso in noi: cf Rm 5,5), che è l'intenzione radicale dell'esistere. Questa intenzione si traduce in opere, senza le quali sarebbe pura illusione. Non è la somma delle opere, ma il modo di essere che esprimono e che va migliorando nella misura in cui siamo fedeli.

Mesopotamia. (inizio)

Paese tra i fiumi. Dal sec. III a.C., viene chiamata così la regione, nel corso medio e su ambo i lati, dei fiumi *Tigri e *Eufrate. In seguito, e in un senso più amplio, include *Babilonia, *Assiria e la *Mezzaluna Fertile.

Messa. (inizio)

Dal latino missa, participio passato di mittere = inviare, congedare. Dalle parole con cui terminava il rito: " Ite, missa est " = " andate (l'Eucaristia) è stata inviata (agli assenti) ". Dal sec. IV in poi, pare che tale commiato abbia dato il nome al tutto. La celebrazione più importante della Chiesa cattolica. Il nome, poco significativo, ha il vantaggio di non enfatizzare nessuno dei suoi aspetti importanti - eucaristia, sacrificio, memoriale, nuova pasqua, convito - mettendone in ombra altri.

E la benedizione-azione di grazie al Padre, il memoriale o nuova presenza del sacrificio di Cristo, il convito pasquale nel quale Cristo ci si offre.

Parti della messa.

Rito di ingresso. Comprende tutto ciò che precede le letture, ossia:

Antifona o canto di ingresso.

Bacio dell'altare. Il presbitero si avvicina all'altare e lo venera con un bacio.

Saluto dell'*assemblea da parte del presidente.

Atto penitenziale o invito a riconoscere i propri peccati, e preghiere nelle quali si chiede perdono a Dio.

Signore, pietà. Canto o recitazione in cui si acclama al Signore e si chiede la sua misericordia.

Gloria. E un inno proveniente dai primi secoli cristiani nel quale si loda Dio Padre, Figli e Spirito Santo. E detto anche dossologia maggiore per differenziarla dalla minore. Si canta o proclama tutte le domeniche, salvo che in *Avvento e in *Quaresima (vedi *Anno liturgico), e in altri giorni di particolare solennità (vedi *Dossologia).

Colletta o preghiera colletta, che generalmente fa riferimento al proprio della festa o al carattere della celebrazione. Con essa si conclude il rito di ingresso.

Liturgia della Parola. Comprende le letture della Sacra Scrittura, il salmo responsoriale, l'acclamazione al Vangelo, l'omelia, il credo e la preghiera dei fedeli.

Prima lettura. Quando ci sono tre letture (domeniche e altre occasioni solenni), la prima è presa dall'AT. Se ce ne sono solo due (i giorni ordinari durante la settimana), si prende dall'AT o dal NT.

Salmo responsoriale. E un *salmo o parte di un salmo con il quale si risponde alla lettura ascoltata. Lo canta o proclama un solista e il popolo risponde ad ogni strofa con un'antifona.

Seconda lettura (quando ce ne sono tre). Si prende dal NT, esclusi i vangeli.

Acclamazione al vangelo. Comprende l'*alleluia (salvo che in Quaresima) e un versetto, normalmente preso dalla stessa *pericope che si sta per proclamare.

Vangelo. E l'ultima delle letture. E presa da uno dei quattro Vangeli e si ascolta in piedi.

*Omelia.

Credo o professione di fede. E la professione comunitaria della fede cattolica con una delle due formule opzionali: una semplice e corta, e l'altra più lunga e concettuale (vedi *Credo).

Preghiera dei fedeli o preghiera universale: serie di preghiere con risposte del popolo sotto forma di supplica. Le intenzioni devono ricordare: la Chiesa, i governanti, coloro che hanno particolarmente bisogno e l'assemblea presente.

Liturgia eucaristica.

Presentazione delle offerte (questa espressione è migliore del termine " offertorio "). Si portano all'altare il pane, il vino e l'acqua, e si accompagna il rito con alcune preghiere; la principale è la

Preghiera sulle offerte, che fa riferimento ai doni presentati all'altare (il pane e il vino).

Preghiera eucaristica. Ci troviamo di fronte alla preghiera centrale della messa e di tutte quelle della Chiesa. E preghiera di azione di grazie e di santificazione. Si chiama anche anàfora e in qualche caso canone. Contiene i seguenti elementi:

Dialogo iniziale.

Prefazio: solenne azione di grazie e di lode a Dio per quello che è in se stesso e per le sue opere.

Culmina nel Santo

Epìclesi (invocazione) perché lo Spirito trasformi i nostri doni nel corpo e nel sangue di Cristo.

Narrazione della istituzione dell'eucaristia come ci è raccontata dai *vangeli.

Anamnesi (ricordo memoriale) dei principali misteri del Signore.

Offerta del sacrificio, molto unita al memoriale.

Intercessione e comunione dei santi: preghiere per i vivi e per i defunti e unione con quanti ci hanno preceduto nella vita eterna.

*Dossologia finale: solenne lode alla Santissima Trinità.

Amen o ratifica dell'assemblea di quanto è stato proclamato ad alta voce dal presbitero che ha presieduto la celebrazione.

Rito di comunione. Comprende:

il Padre Nostro o preghiera domenicale (= del Signore), preceduto da un'introduzione.

Rito della pace, ratificato da un gesto reciproco.

Frazione del pane (così si chiamò l'eucaristia nei primi tempi), mentre si canta l'*Agnello di Dio. Il sacerdote spezza l'*ostia e ne lascia cadere un frammento nel calice.

Comunione, ovvero si riceve il corpo e il sangue di Cristo; nel frattempo si canta il cosiddetto canto di comunione.

Dopocomunione, è la preghiera che si recita al termine di questo rito.

Rito di commiato, che consiste in:

un saluto, la benedizione e le parole di commiato con le quali si scioglie l'assemblea.

Messa con i fanciulli. (inizio)

Anche se la messa è essenzialmente sempre la stessa, esistono delle norme speciali per la messa con i fanciulli, nella quale sono previsti molti adattamenti che la rendono più comprensibile, più piacevole e più partecipata attivamente da parte dei fanciulli. Queste direttive sono nel documento detto Direttorio per la messa con i fanciulli, che fu pubblicato nel 1973 dalla Congregazione per il Culto Divino.

Messaggio cristiano. (inizio)

Vedi *Kerigma.

Messale. (inizio)

E il libro che contiene le preghiere e le indicazioni per la celebrazione dell'eucaristia, è il libro d'altare, quello che usa il *presbitero o il *vescovo che presiede; altri libri usati per la celebrazione dell'eucaristia sono il *lezionario, il libro responsoriale, quello dei *canti. Un tempo il messale indicava il libro in cui erano riuniti tutti i testi corrispondenti ai diversi ministri o attori della celebrazione. L'unione in un solo libro fu la concretizzazione di una situazione di decadenza nella celebrazione: il *presbitero presidente si accaparrava tutti i *ministeri e, oltre al suo, compiva quello del lettore, del salmista e dei cantori. Per questo, dopo il Concilio Vaticano II, si separarono di nuovo i diversi libri, poiché la celebrazione è di tutta l'*assemblea ed è normale che diverse persone svolgano i diversi incarichi facendo ognuno " tutto e solo ciò che gli corrisponde " come prescrive il concilio Vaticano II (SC 28).

Messia. (inizio)

Messia, in ebraico, equivale a Cristo in greco o in latino, o a unto in italiano. Gesù è chiamato il messia, il Cristo o l'unto, per essere stato impregnato totalmente dallo Spirito Santo.

Metafisica. (inizio)

Parte della filosofia che studia ciò che sta " al di là della fisica ", come dice il termine. *Aristotele la chiama filosofia prima, poiché studia ciò che è primo, l'essere in se stesso.

Metafora. (inizio)

La metafora consiste nell'uso delle parole in senso figurato; ad esempio, avere le mani bucate, ecc. Anche nella Bibbia si usa a volte il linguaggio metaforico.

Metanoia. (inizio)

Termine greco che a volte si usa nelle lingue moderne per esprimere la *conversione o cambiamento interiore.

Metempsicosi. (inizio)

Dottrina che crede nella trasmigrazione delle anime, molto diffusa nelle religioni orientali. Dopo la morte dell'uomo, la sua anima va ad abitare in un altro corpo, umano o di un essere inferiore (animale, pianta), secondo la legge (detta *karma) della rinascita (*palingenesi). Basano questa dottrina sul ricordo di alcuni veggenti relativo a vite anteriori e, soprattutto, seguendo un'idea di Platone, sulla " incapacità di conciliare in altro modo la disuguaglianza nel destino degli uomini con l'idea di giustizia ". Nel *buddismo si professa il reiterato rigeneramento dell'esistenza, ma senza identità personale. La filosofia cristiana, e soprattutto la luce portata da Cristo, chiariscono le oscurità che hanno portato a elaborare le idee della metempsicosi (cf W. Brugger, DF-H).

Metodio di Tessalonica, san (825-885). (inizio)

Fratello di san *Cirillo, con il quale evangelizzò la Bulgaria. Fu poi vescovo in Boemia e Moravia. Tradusse in lingua slava i libri sacri e i libri liturgici.

Metodo. (inizio)

Dal greco metà = fra, assieme a, oltre; e hodòs = strada. La strada per raggiungere un fine.

Metodo di Monaco. (inizio)

Chiamato anche metodo psicologico o metodo di Weber e Stieglitz, in quanto elaborato da questi due catecheti di Monaco (Germania) tra la fine del sec. XIX e gli inizi del XX. E il metodo o procedimento catechistico che parte dalla psicologia del catechizzando per interessarlo, per mezzo di elementi intuitivi, e fargli così scoprire, imparare e assimilare la dottrina. In questo metodo, la lezione va divisa in cinque parti: 1. Preparazione. 2. Esposizione. 3. Spiegazione. 4. Ricapitolazione o riassunto. 5. Applicazione.

Metodologia. (inizio)

" Insieme di tecniche e procedimenti debitamente strutturati che ci servono per ottenere un determinato risultato ". (P. Maymí, Pedag. Relig., 381).

Metropolita. (inizio)

Dal greco, metròpolis = città madre. Il vescovo che esercita le sue funzioni nella *diocesi principale di una *provincia ecclesiastica, ovvero l'*arcivescovo. In modo simile, chiesa metropolitana è la cattedrale, cioè la sede dell'arcivescovo. Nella *Chiesa orientale, il termine metropolita si riferisce ai vescovi delle sedi principali.

Mezzaluna fertile. (inizio)

Zona geografica che si estende dall'*Egitto al golfo Persico formando una specie di mezzaluna, che comprende Palestina, Libano, Siria e Mesopotamia. Sono terre molto buone, irrigate da fiumi che danno loro una grande fertilità, grazie a cui furono la culla di grandi civiltà antiche: *sumeri, *babilonesi, *assiri. Questo ampio territorio fu, inoltre, l'unica via di comunicazione e di commercio del Medio Oriente antico.

Mezzi di comunicazione. (inizio)

Essenzialmente sono tutti i mezzi che servono per la comunicazione tra le persone, ma si riserva questa definizione ai mezzi moderni tramite i quali si stabiliscono relazioni con destinatari molto numerosi. A volte sono chiamati Mass Media, denominazione usata prevalentemente dagli anglosassoni, ma ammessa anche da noi. Tra questi: la stampa, il cinema, la radio, la televisione, e vi si può includere il teatro.

I mezzi di comunicazione di massa implicano questi elementi: a) un emittente; b) un messaggio; c) un recettore e d) uno strumento. Si caratterizzano per l'enorme potenza e le gigantesche possibilità, sotto il profilo tecnico. Sotto il profilo sociale, questo si traduce in un'influenza estensiva e intensiva tale che dà luogo a una nuova *cultura e a quello che è stato chiamato l'uomo nuovo, caratterizzato dal fatto di essere più sociale che individuale e di possedere nuove abitudini percettive (è più sensitivo e immaginativo), con maggiore integrazione tra sensi, emotività e ragione.

La potente influenza dei mezzi di comunicazione di massa è ambivalente. La loro principale ricchezza è stabilire la comunione tra gli uomini; il loro principale aspetto negativo è la spersonalizzazione o alienazione dell'uomo. E di enorme interesse ottenere che gli agenti dei mezzi di comunicazione di massa, oltre ad una preparazione tecnica, possiedano alti valori umani (rispetto per la persona, amore della verità, interesse per la solidarietà e la giustizia, sensibilità di fronte agli interessi trascendenti e religiosi...). I recettori devono coltivare il senso critico: trasformarsi da semplici recettori in percettori che non rimangono passivi di fronte a ciò che ricevono.

Si capisce che è un tema di grande importanza nella *pastorale. La Chiesa vi si è interessata, anche se più a livello di dottrina che di realizzazioni. I principali documenti sul tema sono: il decreto Inter mirifica, del concilio Vaticano II; l'istruzione Communio et progressio (quello che ha maggior valore intrinseco); riferimenti nella *esortazione apostolica *Evangelii nuntiandi (n. 42 e 45), nella *Catechesi tradendae, nel *Direttorio Catechistico Generale; la II Conferenza Generale dell'Episcopato Latino-americano, svoltasi a *Medellín, gli ha dedicato il suo documento 16; quella di *Puebla, dal n. 1063 al n. 1095 del suo documento, oltre a numerose altre allusioni.

Mezzi di gruppo / Piccoli mezzi. (inizio)

Sono i *mezzi di comunicazione di massa utilizzati in piccoli gruppi: proiezione di filmini, diapositive, lucidi, videocassette, ecc. Non hanno la ricchezza e l'influenza dei grandi mezzi, ma sono raccomandabili soprattutto per la loro ricchezza specifica, che è il fatto che si prestano per educare all'uso dei grandi mezzi. In lezioni, catechesi, conferenze, ecc., servono per fornire documentazione e per rafforzare l'esposizione con la pluralità.

Michea. (inizio)

In ebraico, " Chi come Jhwh? ". Uno dei primi profeti, contemporaneo di *Isaia (sec. VIII a.C.). Lo menziona e lo cita Ger 26,18 (è molto raro che un profeta ne citi un altro). Fustiga con durezza la mera esteriorità del culto e la corruzione, tanto del *regno del nord (Samaria) come del *regno del sud (Giuda).

Michele. (inizio)

Mikael = " chi come Dio? ". Angelo indicato come " uno dei primi principi ", " il grande principe " (Dn 10,13-21), trionfatore su *Satana (cf Ap 12,9).

Michele Cerulario (1000-1058). (inizio)

*Patriarca di *Costantinopoli dal 1043 al 1058. Profondamente antilatino, fece chiudere a Costantinopoli le chiese di questo rito. Nel 1054, vista l'impossibilità di trovare un accordo, il cardinale Umberto, legato del papa Leone IX, depositò nella chiesa di Santa Sofia la *scomunica contro il patriarca, che rispose con una controscomunica. Si consumò così lo *scisma d'Oriente. Il 7 dicembre 1065, il papa Paolo VI e il patriarca Atenagora di Costantinopoli emanarono una dichiarazione nella quale si toglievano reciprocamente le scomuniche. E un passo nel ristabilimento dell'unità, ma lo scisma rimane.

Michele Febres, san (1854-1910). (inizio)

Nato a Cuenca (Ecuador), una malformazione dei piedi lo accompagnerà per tutta la vita. Fu Fratello delle Scuole Cristiane, esimio educatore, autore di eccellenti testi di letteratura e di lingua per l'insegnamento. Ma il suo impegno principale fu la catechesi, specialmente con équipe che preparavano alla Prima Comunione. La sua grandissima cultura non impediva la semplicità delle sue spiegazioni ai bambini. I superiori lo chiamarono in Europa per affidargli compiti importanti, soprattutto per la composizione di testi. Trasferito dal Belgio in Spagna per motivi di salute, morì a Premiá de Mar, vicino a Barcellona.

Midrash. (inizio)

In ebraico, " investigazione, ricerca ". Spiegazione edificante della Sacra Scrittura elaborata dai *rabbini. In essa, il nucleo storico rimane subordinato al significato. Quando il suo fine è conoscere la volontà di Dio e stabilire norme di condotta, si denomina *Halakah o *midrash halakico. Se cerca di interpretare la parti narrative dei libri, si chiama *Haggadah o *midrash haggadico. A partire dal sec. II dopo Cristo, si cominciarono a collezionare queste spiegazioni o midrashim.

Migne, Jacques Paul (1800-1875). (inizio)

Sacerdote francese che portò a termine l'ingente lavoro di pubblicare le opere dei *padri della Chiesa nelle serie latina e greca: Patrologia latina, in 222 volumi, e Patrologia greca, in 161 volumi. Si abbreviano con le sigle PL (Patrologia latina) o ML (Migne latino) e PG (Patrologia greca) o MG (Migne greco).

Mikal. (inizio)

Abbrev. di Mikael = " chi come Dio? ". Figlia minore di *Saul e moglie di *Davide. Salvò la vita al marito aiutandolo a fuggire da Saul. Per aver disprezzato Davide che saltava e danzava durante il trasporto dell'*arca dell'alleanza a Gerusalemme, fu punita con la sterilità (cf 1 Sam 18,20-27; 19,11-17; 2 Sam 6,16.20-23).

Mileto. (inizio)

Celebre città della parte occidentale dell'*Asia Minore, porto sul mar Egeo, citata in At. Si ricorda soprattutto il commosso saluto di san *Paolo in partenza ai presbiteri di *Efeso, che aveva fatto venire là (cf At 20,15.17-38).

Milevi. (inizio)

Città situata nell'attuale Algeria dove si riunì nel 416 un *sinodo dei vescovi della regione, spesso citato, che condannò il *pelagianismo.

Millenarismo. (inizio)

Detto anche chiliasmo, dal greco chilioi = mille. Credenza secondo la quale, prima del giudizio finale, ci sarà un periodo di mille anni in cui Cristo regnerà glorioso sulla terra. Questa dottrina si fonda su Ap 20,1-6, ma dimentica che nell'Apocalisse molte espressioni, e specialmente i numeri, sono spesso usate in senso simbolico. Il millenarismo fu difeso nei primi secoli anche da alcuni *padri della Chiesa; altri, invece, lo combattevano già allora. Oggi lo professano solo alcune *sette.

Minareto. Vedi *Moschea. (inizio)

Ministero. (inizio)

Da latino minister = servo. Equivalente del termine greco diaconìa. Funzione affidata ad alcuni membri nella Chiesa per occuparsi delle diverse necessità pastorali. Ci sono ministri ordinati, che sono quelli che hanno ricevuto il sacramento dell'ordine (vescovo, presbitero, diacono), e ministri non ordinati, o istituiti e conferiti in una celebrazione liturgica, come l'accolitato e il lettorato, o attribuiti senza questa formalità, come possono essere quello di catechista o altri stabiliti dall'autorità ecclesiastica di una regione.

Ministri. (inizio)

Le persone che nella Chiesa hanno ricevuto un *ministero.

Minuscoli. Vedi *Codice. (inizio)

Miracolo. (inizio)

In latino, miraculum, da mirari = stupirsi. " Evento che, a causa del suo carattere straordinario, annuncia all'uomo sotto forma di segno l'amore personale di Dio " (B. Weismahr, DF-H). L'importante è la sua forza di rimandare a Dio e condurre l'uomo alla salvezza. Oggi si presta molta più attenzione al suo rapporto con la fede che alla sua incidenza sulle leggi naturali. Nei *Vangeli, le guarigioni e gli altri fatti straordinari di Gesù sono chiamati miracoli, poteri, prodigi, segni. Si narrano circa 25 guarigioni, tre risurrezioni, nove miracoli sugli elementi naturali (tempesta placata, pesche miracolose, moltiplicazioni di pani e di pesci, trasformazione dell'acqua in vino, la moneta trovata nella bocca del pesce, camminare sulle acque, il fico seccato). Gesù concesse il dono di fare miracoli e vediamo negli atti degli apostoli come i discepoli operassero prodigi (cf X. Léon-Dufour, DNT-C).

Mirra. (inizio)

Profumo di sapore amaro, elaborato con una resina, che si usava nelle nozze, per imbalsamare i cadaveri, ecc. Mescolato al vino, si offriva a volte ai condannati a morte come calmante. Mc 15,23 dice che a Gesù " offrirono vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese ". E Gv 19,39 afferma che Nicodemo portò cento libbre di mirra e aloe per imbalsamare il corpo di Gesù.

Misereor. Vedi *Caritas. (inizio)

Mishnah. (inizio)

In ebraico, " istruzione, insegnamento, ripetizione ". E l'insieme degli insegnamenti e delle norme di condotta della tradizione orale ebraica. Assieme alla *Torah o legge scritta, i rabbini ammettono l'esistenza di una tradizione non scritta proveniente anch'essa da Mosè, che vanno raccogliendo per iscritto dal sec. II d.C. Nei secoli seguenti realizzano dei commentari a questa stessa raccolta e dall'unione della Mishnah e del suo commentario, detto *Ghemarà, esce il *Talmud, verso il 400 d.C.

Misia. (inizio)

Regione nord-occidentale dell'*Asia minore, che si affaccia sull'Egeo e l'Ellesponto. *Paolo vi passò nel suo secondo e terzo viaggio e nella città portuale di Troade ebbe una visione e risuscitò il giovane Éutico (cfr. At 16,7-18; 20,5-12).

Missione. (inizio)

In latino, missio = invio.

Si usa per esprimere l'incarico che Dio dà a qualcuno in ordine al bene degli altri.

Zona nella quale non si è pienamente stabilita la Chiesa con le normali strutture di *diocesi, *parrocchie, ecc.

Mistagogia. (inizio)

Introduzione al mistero cristiano non sotto forma di semplice istruzione dottrinale, ma anche di vita ed esperienza celebrativa.

Mistagogico. (inizio)

Relativo alla *mistagogia.

Mistagogo. (inizio)

Colui che introduce al mistero e realizza la *mistagogia.

Mistero. (inizio)

Nella *teologia, una verità incomprensibile perché supera le nostre capacità.

Nella *liturgia, la realtà soprannaturale presente nella celebrazione. Equivale a *sacramento.

Mistero pasquale. (inizio)

Oltre a essere una verità, oggetto di studio della *teologia, il mistero pasquale è una realtà centrale del cristianesimo (vedi *mistero). E il mistero della salvezza in tutti i suoi aspetti. La Pasqua è il passaggio ad una vita superiore. In *Israele, fu il passaggio dalla schiavitù alla libertà; in Cristo, il passaggio dalla condizione terrena, condizionata o limitata nel tempo e nello spazio, alla condizione gloriosa. Questo passaggio inizia nel momento stesso dell'*incarnazione e culmina nella morte-glorificazione. Da questa situazione, Cristo ci comunica la sua vita, facendoci passare dalla morte del peccato alla vita della grazia e, alla fine di questa vita limitata, alla vita piena della *gloria. Il mistero pasquale è un dinamismo, un passaggio ad uno stato superiore. Ciò che la Chiesa celebra in tutta la sua *liturgia è sempre il mistero pasquale. Nei primi tempi, era più visibile questa centralità; poi, pedagogicamente, si prestò sempre più attenzione a diversi momenti del suo sviluppo nella vita di Cristo (svolgimento dell'*anno liturgico), ma ciò che si celebra essenzialmente è sempre il mistero pasquale. Il cardinal Montini (poi Paolo VI) scrisse: " Comprendere la Pasqua è comprendere il cristianesimo; ignorare la Pasqua è ignorare il cristianesimo ".

Mistica. (inizio)

Come realtà, in senso generale, esprime l'unione interiore con Dio. Si dà questo nome in particolare all'unione con Dio di profondità straordinaria, con particolare esperienza del divino. In questo si differenzia dall'*ascetica, che è uno stadio precedente o inferiore. Nell'ascetica, si sente di più lo sforzo dell'uomo e la difficoltà nell'estirpare ciò che impedisce l'unione con Dio. Il mistico, al contrario, è colui che vive in profondità e in modo abituale il rapporto con Dio, ampliato dalla preghiera esplicita a tutta la vita, che si svolge nella *contemplazione. Nello stadio mistico, si sente con maggiore chiarezza che è lo Spirito ad agire all'interno dell'uomo e a trasformarlo ad immagine di Cristo.

Come dottrina, la mistica è la parte della *teologia spirituale, che studia lo stato e i fenomeni propri della vita mistica.

Mito. (inizio)

Designa realtà diverse con una certa relazione tra loro. - 1. Per molto tempo è stato considerato con un significato degradato e peggiorativo: narrazione di tipo leggendario, in rapporto a tempi passati, allegoria di realtà inesistenti.

In senso moderno, è una realtà molto positiva: " E uno dei modi in cui l'uomo esprime la sua esperienza di sé e del mondo... Ciò di cui parla il mito non è mai avvenuto e tuttavia è sempre presente: è il destino cosmico dell'uomo, che rimane sempre uguale a se stesso "; presuppone una coscienza ciclica - non lineare - della storia (A. Smitmans, VPB-H). E " una forma discorsiva con cui si esprime qualcosa che, nella sua verità profonda, non può essere comunicato da una definizione. Racconto in cui il mondo divino condiziona e chiarisce l'origine, la natura e il fine degli uomini " (X. Léon-Dufour, DNT-C). E " una raccolta di immagini con lo stesso orientamento, che si accumulano via via nel subcosciente delle generazioni e nelle quali si esprimono, in simboli, determinati aspetti della vita umana. Non serve tanto per chiarire (razionalmente) quanto per dominare mentalmente la realtà esterna e unirsi ad essa " (W. Brugger, DF-H).

Bultmann, a metà del sec. XX, ha voluto vedere tutti i racconti evangelici in senso mitico: non si possono prendere in senso storico (non sappiamo niente del Gesù storico), ma come una chiamata di Dio a me in pura fede. La demitizzazione consiste nel cercare il senso soggiacente nei racconti mitici. Evidentemente, il presupposto è totalmente gratuito. I Vangeli non sono racconti mitici, ma storici, con l'ampiezza di questo termine propria al genere *vangelo.

Mitra. (inizio)

Divinità indoeuropea che giunse ad essere considerata come il primo tra gli dei, il sole invitto. Il culto di Mitra comprendeva le pratiche misteriche o riti con cui i seguaci erano introdotti nella vita degli dei.

Copricapo liturgico alto, diviso nella sommità in due punte, con due strisce che cadono sulle spalle (vedi *Infula), portato dal vescovo o dall'abate mitrato.

Moab / Moabiti. (inizio)

Popolo imparentato con gli israeliti, sebbene in continua rivalità con essi. Moab occupava la regione ad est del Mar Morto, a sud del fiume Arnon, fino al deserto siro-arabico.

Modalismo / Monarchianismo. (inizio)

Eresia trinitaria proposta da Noeto in Asia Minore, verso la fine del sec. II, e diffusa agli inizi del sec. III a Roma, da Praxeas, e nel nord dell'Africa. Dall'Africa venne anche il suo principale teologo, Sabellio, dal quale riceve il nome di sabellianismo, con cui è anche designata. Per i modalisti, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non sono tre persone, ma tre modi in cui si manifesta l'unica persona divina (" Monarchiam tenemus "). Furono combattuti principalmente da *Tertulliano e *Ippolito e condannati dal papa Callisto.

Vedi anche *patripassiani.

Modernismo. (inizio)

Lo sforzo di armonizzare le nuove conoscenze e le nuove scoperte della scienza con la fede. Agli inizi del sec. XX, il modernismo progressista minacciò dall'interno della Chiesa l'integrità del dogma, con una valutazione eccessiva della scienza, sotto le cui scoperte ed ipotesi bisognava intendere la fede. I maggiori conflitti scoppiarono in campo biblico (l'*esegeta A. Loisy, *scomunicato nel 1908, ne fu il corifeo), ma si manifestò anche nei domini del dogma, della storia, dell'ecumenismo, nel campo sociale... Pio X lo condannò nel 1907 (decreto Lamentabilis e enciclica Pascendi). I decreti della Pontificia *Commissione Biblica irrigidirono le posizioni (alcune delle quali sarebbero poi divenute obsolete), e certi conservatori ad oltranza contribuirono a rendere più pesante il momento. Passata la crisi che minacciava di spazzare via tutto, cominciarono ad essere ritirate le condanne che frenavano la ricerca dei biblisti e dei *teologi cattolici. Soprattutto a partire dal 1943 (enciclica Divino afflante Spiritu di Pio XII), si aprì con ampiezza la strada agli studi, traducendo in pratica l'assenza di conflitto tra *scienza e fede.

Modernità / Postmodernità. (inizio)

Si intende per modernità la situazione culturale in cui predominano la *secolarizzazione e il secolarismo, cioè l'emancipazione della ragione di fronte alla rivelazione, che, iniziata nel Rinascimento, si accentuò con il *Razionalismo e continuò nell'*ateismo marxista. La Chiesa contribuì in notevole misura alla modernità grazie all'impegno dei credenti nel " disinganno dal mondo " o sana secolarizzazione, che poi, fuori dalla legittima sfera, si estrapolò verso il secolarismo.

Oggi si parla già di una nuova età: la postmodernità. Per alcuni cristiani, è il rifiuto totale della modernità; per altri (vedi *Tradizionalismo progressismo) deve consistere nella purificazione dagli ingredienti secolaristi, nella presa di coscienza della disumanizzazione che questi portano con sé. In effetti, si avverte un ritorno al sacro; ma l'uomo religioso dovrà vivere all'interno di un mondo secolarizzato (cf J. Hourton, Bol. Fe y cultura, n. 34).

Molinismo. (inizio)

Sistema di dottrina morale ideato da Luis de Molina, S.J. (1535-1600). Nel rapporto grazia-volontà umana o azione di Dio-libertà umana, la teoria molinista si preoccupa del giusto spazio della libertà, in contrapposizione con la teoria di Domingo *Báñez, O.P., che privilegia prima di tutto l'azione efficace di Dio. Le dispute tra molinisti e bannesiani furono lunghe e aspre, data la difficoltà nel capire il rapporto tra i due estremi, veri ambedue. La Santa Sede proibì ad ambedue le scuole di accusarsi l'un l'altra di eresia, ma non ha definito la questione discussa.

Molinos, Miguel de (1628-1696). (inizio)

Prete spagnolo, visse a Roma dal 1663 alla morte. Arrestato nel 1685, condannato per eresia per le sue teorie (vedi *Quietismo), abiurò, ma rimase in prigione per il resto della vita.

Moloc. (inizio)

Dio cananeo al quale venivano offerti sacrifici umani, generalmente bambini, bruciandoli. Per questo motivo, Moloc fu considerato l'incarnazione della crudeltà.

Monaci. (inizio)

Vedi *Vita religiosa.

Monaci bianchi / Monaci neri. (inizio)

Vedi *Cistercensi.

Monastero. (inizio)

Casa nella quale risiede una comunità di monaci o monache (vedi *Vita religiosa).

Mondo. (inizio)

Il cosmo, l'universo, il complesso delle cose create, ma anche, in senso più ristretto, la realtà umana. Nel NT, la parola che noi traduciamo con mondo, cioè cosmos, indica soprattutto l'organizzazione, l'ordine tra gli elementi.

Monismo. (inizio)

Dal greco, monos = uno, unico. - 1. In filosofia, dottrina comune a diversi sistemi che cerca di ridurre tutta la realtà a un'idea o sostanza originale unica. In *antropologia, concezione unitaria dell'uomo, in contrapposizione al *dualismo, che separa l'anima e il corpo. L'antropologia platonica e, in generale, quella greco-latina, è dualista, mentre quella *semitica è monista: l'uomo è un'unità nella quale gli elementi corpo e spirito non sono separabili, ma sono visti come l'uomo nella sua dimensione corporea o l'uomo nella sua dimensione spirituale.

Monizione. (inizio)

Dal latino, moneo = avvertire, far sapere. Breve intervento all'inizio o durante lo svolgimento di una *celebrazione liturgica, il cui fine è muovere alla partecipazione tutti i presenti con sentimenti comuni, d'accordo con il rito del momento.

Monofisismo. (inizio)

*Eresia iniziata dal monaco egiziano *Eutiche che, cadendo nell'estremo opposto del *nestorianesimo (per il quale coesistono due persone in Cristo), professa che in Cristo esiste una sola natura (monos-physis), quella divina, poiché quella umana rimane assorbita in quella divina. Fu condannato dal concilio ecumenico di Calcedonia nel 451.

Monogamia. (inizio)

Unione matrimoniale di un solo uomo con una sola donna. Si oppone a *bigamia (quando un uomo ha due mogli) e alla *poligamia in generale.

Monogramma. (inizio)

Dal latino, monos =uno, solo e gramma = scritto, lettera. Una o diverse lettere unite, che servono come cifra o abbreviazione usata in marchi, sigilli, disegni, ecc. Sono molto usati: XP, che significa Cristo, prendendo le due prime lettere del nome in greco; IHS, con le iniziali dell'espressione latina Iesus Hominum Salvator = Gesù, salvatore degli uomini.

Monoteismo. (inizio)

Dottrina che sostiene l'esistenza di un solo Dio. Si oppone al *politeismo. Il popolo ebraico ebbe difficoltà ad accettare il monoteismo e numerose volte i profeti condannarono pratiche idolatriche che implicavano il riconoscimento di diverse divinità. Oggi, *ebraismo, cristianesimo e *islamismo, sono le tre grandi religioni monoteiste.

Monotelismo. (inizio)

Dal greco, monos = uno, unico e thelema = volontà. *Eresia molto vicina al *monofisismo di *Eutiche. In realtà, sorse con il desiderio di riconciliare i monofisiti. Sosteneva che in Cristo esiste una sola volontà, quella divina, come effetto dell'unione *ipostatica. Fu proposta da Sergio, *patriarca di *Costantinopoli, dal 610 al 638, che ottenne dal papa Onorio (625-638) una dichiarazione poco precisa. Fu combattuta soprattutto da san Sofronio, monaco divenuto poi patriarca di *Gerusalemme, e da un altro monaco, Massimo il Confessore. L'eresia fu condannata dal *concilio lateranense del 649 (non ecumenico) e, nel 680-681, dal III di Costantinopoli (VI ecumenico).

Monsignore. (inizio)

Titolo che la Santa Sede concede ai vescovi e ad altri ecclesiastici per la rilevanza della loro funzione. Il suo uso è diminuito dopo il *Vaticano II, soprattutto per coloro che non sono vescovi, nella tendenza ad eliminare ciò che è pura onorificenza.

Montanismo. (inizio)

Eresia suscitata da Montano (sec. II), sacerdote pagano convertitosi al cristianesimo, che si presentava come l'incarnazione dello Spirito Santo, portatore di una nuova rivelazione, superiore a quella di Cristo. Nel sec. III, *Tertulliano fu sedotto da questa eresia, che poi abbandonò per seguire il proprio sistema.

Monte degli ulivi. (inizio)

Collina alta 830 metri, circa 1 Km ad est di *Gerusalemme, sul lato opposto alla valle del *Cedron. Nell'AT è menzionato nella storia di *Davide (2 Sam 15,30.32) e in Zc 14,4. Nei Vangeli si dice che a volte Gesù vi passava la notte (cf Gv 8,1-2); contemplando il *tempio da quella collina, pronunciò il discorso *escatologico (cf Mt 24,3 e par.); dopo l'*ultima cena, Gesù e i suoi discepoli " uscirono verso il monte degli ulivi " (Mt 26,30; Mc 14,26) e lì, o meglio nell'orto che si estendeva nella sua parte inferiore, andarono a cercarlo *Giuda e una folla mandata dai suoi nemici (Mc 14,43 e par.). Da qui, Gesù ascese al cielo (At 1,12).

Montecassino. (inizio)

Celebre abbazia benedettina, situata presso la città di Cassino, circa 175 Km a sud di Roma. Fu fondata da san *Benedetto nel 529, e divenne la culla dell'ordine benedettino. Nella II Guerra Mondiale, fu totalmente distrutta (1944) dagli Alleati e poi ricostruita (1960).

Moon. (inizio)

Setta fondata nel 1945 da Fong Myung Moon, nato nel 1920 da genitori presbiteriani in Corea. Presenta se stesso come il Messia. Dopo tre matrimoni, sposa a quarant'anni una ragazza di diciotto, la " nuova Eva ". Conduce una vita molto lussuosa. La sua religione è un'ideologia religioso-politica di un anticomunismo virulento. I suoi discepoli vivono austeramente in comunità, dedicando il loro tempo alla preghiera e a vendere i suoi libri per strada.

Morale. (inizio)

Dal latino mos = costume, pratica. Come atteggiamento, è la disposizione della persona in rapporto al bene che si deve operare.

Come scienza, è la parte della *teologia che studia il comportamento umano in quanto adattato o no alla rettitudine.

Morale eteronoma / morale autonoma. (inizio)

La morale si chiama eteronoma o autonoma, a seconda che il soggetto riconosca o no un'autorità esterna e superiore a lui stesso come autore delle norme di comportamento.

Morale situazionale. (inizio)

E la teoria che sostiene come fondamento per la qualificazione morale le circostanze in cui si trova il soggetto. Tener conto di tali circostanze è legittimo e indispensabile, ma se il principio si estende fino ad eliminare l'esistenza di leggi oggettive, si cade in un soggettivismo demolitore della morale. Pio XII condannò la morale della situazione così intesa.

Moralismo. (inizio)

Concezione della religiosità nella quale predomina l'aspetto dei doveri o obblighi, su quello del sentirsi graziato dal dono divino. In questa prospettiva, Dio non è visto nella vita come il Padre buono, ma come un Signore esigente, che mostra la sua superiorità imponendo in modo più o meno capriccioso un comportamento spiacevole per provare la nostra sottomissione. Si falsa così l'idea di Dio, del quale si ha una caricatura più che un'immagine fedele, e anche l'idea della morale, che non è vista come l'espressione di ciò che è buono: Dio non impone i comandamenti perché sono buoni, ma sono buoni perché Dio li impone. In questa prospettiva Dio e la legge non sono amati, ma sopportati. Questa deformazione comporta fatali conseguenze. Come il razionalismo, il moralismo predispone all'*ateismo (in realtà, il Dio del moralista non è il Dio autentico, è un Dio che non esiste) e fa sì che la vita religiosa non sia un'espressione d'amore, ma un peso. In non pochi cristiani - a volte anche in coloro che hanno la missione di guidare gli altri - esistono tracce di moralismo più o meno accentuate e, di conseguenza, una superficialità religiosa. Per lunghi periodi, questa deformazione di Dio e della morale è stata molto estesa.

Nella religiosità autentica, il dovere è espressione di ciò che conviene al nostro essere, è ciò che ci eleva, secondo l'espressione di sant'*Ireneo: " I doni di Dio sono esigenze e le sue esigenze sono doni ". Per il cristiano, viene prima di tutto ciò che Dio fa per noi; la moralità è conseguenza intrinseca dell'unione a Cristo: " Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù " (Col 3,1). " Quanto alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra voi " (Ef 5,3). Questa morale è un atteggiamento che si traduce in una vita non meno esigente che nel moralismo, ma in uno spirito radicalmente diverso: è positiva nella sua origine, nella sua attuazione e nel suo fine; Dio la manifesta o promulga per aiutarci a conoscere ciò che ci fa più degni. Si abbraccia, pertanto, con gioia e il Dio che la " esige " è il Padre che vuole il nostro bene.

Mòria. (inizio)

Monte Mòria, questo è il nome che l'AT dà al luogo in cui *Abramo doveva sacrificare suo figlio (cf Gn 22,2) e al luogo dove *Salomone costruì il *tempio (1 Cr 3,1). Si discute se si tratti dello stesso luogo.

Mormoni. (inizio)

Si definiscono Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni. Vennero fondati da Joseph Smith (1805-1844), negli Stati Uniti. I loro libri sono: il Libro di Mormon (nome dell'angelo che lo consegna a Smith nel 1827), la Bibbia e la Dottrina di J. Smith. Nella loro visione della Trinità, il Figlio e lo Spirito Santo non sono Dio; negano il peccato originale e l'inferno; celebrano l'Eucaristia con pane e acqua. Mantengono opere sociali e praticano una morale rigorosa (ma Smith fu arrestato con l'accusa di falsificazione e altri reati, praticò la poligamia e morì linciato da mariti traditi per causa sua; i suoi seguaci lo considerano un martire); sostengono il razzismo. Esercitano una notevole influenza politica ed economica negli USA, dove hanno avuto qualche ministro in quasi tutti i governi dell'ultima metà del secolo. La loro base principale è lo stato dello Utah. Promuovono un forte proselitismo e gli aderenti dedicano due anni a propagare la setta (cf Bibliogr. di *Sette).

Morte. (inizio)

" Fenomeno bio-fisiologico che... consiste nella cessazione della vita " e " si manifesta con l'estinzione della attività vitali ", e la successiva " decomposizione dell'organismo, vale a dire, lo scomporsi nelle materie inorganiche di cui era fatto ". Questi fenomeni visibili indicano che è avvenuta quella che costituisce la vera essenza della morte, e cioè che il principio vitale, l'anima, si è separato dal corpo perché questo, per età, malattia o lesioni, non è più capace di essere soggetto della vita (J. Lotz, DF-H).

Secondo l'antropologia biblica, " la vita si ferma, senza che per questo cessi l'esistenza come ombra nello *sheol " (X. Léon-Dufour, DNT-H). Filosofi e teologi si domandano oggi se la separazione di un corpo concreto " lo sleghi anche - come credevano i greci - da ogni corporalità, oppure se lo conduce ad una forma superiore della stessa, alla relazione aperta con tutto " (cf J. Lotz, DF-H). Tutto ciò va messo in relazione con il problema della *escatologia intermedia, ovvero la situazione di chi muore tra quel momento e il compimento dei tempi. E chiara la dottrina di Cristo: dopo la morte, avremo la risurrezione. Cristo ha vinto la morte nella sua risurrezione e noi avremo la sua stessa sorte: vivremo per sempre con lui (cf Rm 6,9; 8,2.19-22; 1 Cor 15,54-57; Gv 11,25-26).

Moschea. (inizio)

Edificio nel quale i *musulmani celebrano il culto comunitario. E orientata in modo che i fedeli guardino verso la *Mecca. Accanto a ogni moschea si eleva un *minareto, dal quale il *muezzin annuncia le ore della preghiera.

Mosè. (inizio)

E la figura centrale dell'AT assieme ad *Abramo. Liberatore di Israele, schiavo in Egitto, e organizzatore della vita del suo popolo sotto gli aspetti religioso, politico e sociale, che formavano un'unica realtà nel popolo *teocratico. L'evento più importante di cui è protagonista è l'*esodo o uscita dall'*Egitto, con lo stabilimento dell'*alleanza. La sua figura ci è presentata nei cinque libri del *Pentateuco. Nacque in Egitto (egiziano è il suo nome, il cui significato è incerto); fu educato a corte; dopo aver ucciso un egiziano che maltrattava un ebreo, fuggì a *Madian, dove sposò Sefora, figlia del sacerdote *Ietro. Per ordine di *Jhwh, torna in Egitto per liberare il suo popolo e poi lo accompagna nel deserto; giunge fino a contemplare la *terra promessa, ma muore sul monte *Nebo prima di entrarvi. La sua vita è divisa in tre tappe di quarant'anni ciascuna (cf At 7,23.30), che, evidentemente, non vanno prese alla lettera. Nella Scrittura, Mosè viene presentato come capo e organizzatore, come profeta, come legislatore, come intercessore. Per gli ebrei, è il prototipo dell'essere umano. Oltre ad essere protagonista di quasi tutto il *Pentateuco, viene abbondantemente menzionato nel Nuovo Testamento: Mt 8,4 e par.; 17,3; 22,24 e par.; Mc 7,10; 10,3-5; Gv 1,17.45; 5,45-46; 7,19.22; At 3,22; 7,35-37; 13,38; Rm 9,15; 10,5; 2 Cor 3,15; Eb 3,2...

Mottetto. (inizio)

I mottetti sono canti religiosi non strettamente liturgici, ma usati frequentemente nella preghiera comunitaria, ad esempio nell'esposizione del *Santissimo.

Motu proprio. (inizio)

Espressione latina, che significa " di propria ispirazione ". Documento di rango minore, in uso dal sec. XV, per provvedimenti di carattere amministrativo, che il papa promulga di propria iniziativa o che, nato per iniziativa altrui, assume come personalmente suo.

Movimento. (inizio)

Nella vita della Chiesa, un movimento è l'impulso sistematico di un gruppo di persone per ottenere qualcosa che si considera poco vissuto e che si percepisce come altamente desiderabile. Sono sorti così, e si sono sviluppati, soprattutto agli inizi del sec. XX, i movimenti biblico, liturgico, catechetico, ecumenico. Vi sono anche movimenti negativi.

Mozarabico. (inizio)

Nome dato ai cristiani che vivevano nei territori dominati dagli arabi *musulmani in Spagna, da quando questi penetrarono nella penisola nel 711.

Il rito mozarabico, detto anche ispanico, è quello della *liturgia della Chiesa della Spagna visigota, dopo il sec. V, e dei tempi della dominazione musulmana anche nei territori o regni che si andavano liberando (Asturie, Castiglia, León, Aragona...). La centralizzazione, voluta dai papi, lo fece sostituire con quello romano a partire dal sec. XI ma, restaurato dal cardinale Francisco Jiménez de Cisneros, agli inizi del sec. XVI, si è conservato in alcune *parrocchie di Toledo. Recentemente, sono state fatte nuove ricerche sul rito e ne sono stati presi alcuni elementi per arricchire la nuova liturgia postconciliare spagnola.

Mozzetta. (inizio)

Piccola cappa che copre le spalle e le braccia quasi fino ai gomiti. Ve ne sono di diversi colori (rossa per il papa e i cardinali, viola per i vescovi).

Muftì. (inizio)

Giureconsulto musulmano, consigliere su questioni di diritto del *Corano.

Mun, Adrien-Albert, conte di (1841-1914). (inizio)

Uomo politico cattolico francese, deputato e membro dell'Accademia francese, impegnato nei movimenti cattolici, fu uno dei pionieri nell'attenzione al sociale. Nel 1871, con René de la Tour du Pin, fonda i " Circoli Operai " e, nel 1886, l'" Associazione Cattolica della Gioventù Francese ".

Muratori, Ludovico Antonio (1672-1750). (inizio)

*Presbitero italiano, lavorò intensamente come storico ed erudito. Scrisse, tra l'altro, i Rerum italicarum scriptores e scoprì il celebre " frammento di Muratori " o " canone di Muratori ", manoscritto latino della fine del sec. II, che contiene la più antica lista o canone dei libri della *Bibbia per quanto riguarda il NT. Lo trovò nella Biblioteca Ambrosiana di Milano e lo pubblicò nel 1740.

Musulmano. (inizio)

Significa " credente ". Designa i seguaci di *Maometto.

Myron. (inizio)

In greco = " profumo ". Nelle *liturgie orientali, l'olio consacrato dal vescovo e usato principalmente nella *Confermazione.

 

 

 

N

Naaman. (inizio)

Generale arameo (in Lc 4,27 è definito siriaco) che il profeta *Eliseo guarì dalla lebbra (cf 2 Re 5).

Nabatei. (inizio)

Regno che si estendeva dal Mar Rosso a *Damasco, ad est della *Palestina. La sua capitale era Petra. Durante il regno di Areta IV, san *Paolo dovette fuggire da Damasco facendosi calare in una cesta.

Nabot. (inizio)

Pio israelita che il re Acab, istigato dalla moglie Gezabele e da falsi testimoni, condannò a morte per lapidazione (1 Re 21).

Nabucodonosor. (inizio)

Re di Babilonia dal 604 al 562 a. C. Era figlio di Nabopolassar. Nel 597 conquistò Gerusalemme e insediò come re *Sedecìa al posto di Ioiakim, che condusse prigioniero a *Babilonia. Sedecia, che era un re vassallo, si ribellò e Nabucodonosor riconquistò Gerusalemme nel 587, facendo prigionieri tutti i capi del regno di Giuda. Questa data ricorda la *cattività di Babilonia (cf 2 Re 25,1-21). Anche nel libro di *Daniele si parla abbondantemente di Nabucodonosor.

Nain. (inizio)

In ebraico, " bella ". Villaggio della *Galilea, presso il Piccolo *Ermon. Gesù vi risuscitò il figlio della vedova (cf Lc 7,11-17).

Narcisismo. (inizio)

Compiacenza eccessiva per le proprie qualità. Il termine viene da Narciso, il personaggio della *mitologia greca che si innamorò della propria immagine riflessa in uno specchio d'acqua e che, tentando di abbracciarla, affogò. Si usa soprattutto l'aggettivo narcisista.

Natan. (inizio)

In ebraico, " Yhwh ha dato ". Profeta contemporaneo di *Davide, al quale rinfacciò di aver procurato la morte di Urìa per poterne sposare la vedova (cf 2 Sam 12,1-12). La sua profezia più famosa è l'annuncio fatto a Davide che il *messia sarebbe nato dalla sua discendenza: " ...Il tuo trono sarà reso stabile per sempre " (2 Sam 7,1-17).

Natanaele. (inizio)

In ebraico, " Dio ha dato ". Uno dei primi discepoli di Gesù, originario di *Cana di Galilea. Di lui parla san *Giovanni. Viene identificato con quello che nei sinottici è chiamato *Bartolomeo.

Natura. (inizio)

La radice latina di questa parola è natus = nato. Indica ciò che appartiene ad un essere per la sua stessa origine. E quasi sinonimo di *essenza, sebbene ognuno di questi termini abbia le sue sfumature: essenza è ciò che l'essere è in se stesso; natura è l'essenza come principio dinamico, o di sviluppo. Quando diciamo che Cristo possiede due nature, confessiamo che ha l'essenza divina e l'essenza umana.

Naum. (inizio)

In ebraico, " Jhwh consola ". Uno dei dodici *Profeti minori. Nel sec. VII a.C. profetizzò la caduta di *Nìnive, avvenuta nel 612 a.C.

Navata del tempio. (inizio)

La parte del tempio destinata all'assemblea dei fedeli. Il nome viene dalla sua forma, che, capovolta, assomiglia a una nave. L'immagine della nave che solca i mari verso la patria coglie perfettamente il senso cristiano della vita, in tensione costante verso la patria eterna.

Navicella. (inizio)

Recipiente in cui si colloca l'*incenso che si metterà poi nell'incensiere durante alcune celebrazioni liturgiche.

Nazareno. (inizio)

Appellativo che si dà a Gesù nei *Vangeli e negli *Atti degli Apostoli, in quanto originario di Nazaret (Mt 26,71; Mc 1,24; 10,47; 14,67; 16,6; Lc 4,34; 24,19; At 2,22; 3,6; 4,10; 6,14; 22,8; 26,9). Si applica anche ai seguaci di Gesù (cf At 24,5).

Nazaret. (inizio)

Città della *Galilea dove ebbe luogo l'*Annunciazione a Maria e l'incarnazione del Verbo. Gesù vi abitò finché non cominciò la sua attività pubblica. Nell'AT non è menzionata. Ai tempi di Gesù, era un villaggio di poca importanza, che in Gv 1,46 viene nominato con disprezzo. Oggi è una città che supera i 30.000 abitanti, molto visitata dai pellegrini cristiani, dove si venerano i luoghi che ricordano Gesù e Maria, specialmente la grande *basilica dell'Annunciazione.

Nazireo - Nazireato. (inizio)

" Separato, consacrato ". Coloro che facevano promessa di nazireato dovevano astenersi dal bere vino o altre bevande fermentate e non si tagliavano i capelli. Finito il tempo per il quale avevano fatto il voto, offrivano certi sacrifici. Nell'AT si parla di nazireato a proposito di *Sansone (cf Gdc 13) e di *Samuele (1 Sam 1,11) e in altri luoghi. In At 21,23-26 si vede Paolo impegnato in pratiche relative a questo voto.

Nebo. (inizio)

Montagna in *Moab dalla quale *Mosè contemplò la *terra promessa e sulla quale morì (Dt 32,49).

Neemia. (inizio)

In ebraico, " Yhwh consola ". Ebreo, visse tra gli esiliati di *Babilonia occupando un posto importante nella casa reale. Ai tempi del ritorno, fu nominato governatore di *Gerusalemme come rappresentante del re persiano. Ricostruì le mura della città, difese i poveri contro gli usurai, procurò la sicurezza generale e prese misure perché la legge fosse rispettata. Il libro di Neemia narra la sua attività e riporta numerose liste di famiglie che tornarono dall'esilio e di quelle che aiutarono nella ricostruzione. I libri di Neemia, Esdra e 1 e 2 Cronache formano la cosiddetta opera storica del cronista.

Nèftali. (inizio)

Figlio di *Giacobbe e padre di una delle dodici tribù di Israele.

Negheb. (inizio)

In ebraico, " terreno secco ". Regione meridionale della *Palestina, dalle montagne di *Giuda al deserto di *Cades. A volte coltivato, a volte desertico e abbandonato per la scarsità di piogge.

Negromanzia. (inizio)

Pratica magica consistente nell'evocare e consultare i morti. Si praticava molto nell'Oriente Antico. Fu praticata anche in Israele (cf 1 Sam 28,7-19: qui si tratta di una caso particolare, in cui si consulta un profeta; Dt 18,11), benché fosse proibita come forma di disprezzo verso Dio e, addirittura, castigata con la pena di morte (cf Lv 20,6-27; Is 8,19; 1 Cr 10,13).

Neofita. (inizio)

Letteralmente, " nuova pianta ". Si chiamano neofiti i nuovi battezzati che stanno ancora nell'ultima fase della preparazione catecumenale. Il fatto specifico di questa tappa è l'ingresso pratico nella comunità di cui fanno già parte.

Neomenia Novilunio(inizio)

(dal greco neos e men = " nuovo mese ").

Neoplatonismo. (inizio)

Rinnovamento del pensiero platonico.

Neoscolastica. (inizio)

Il rinnovamento della filosofia *scolastica nei secoli XIX-XX, dopo la decadenza dei tempi anteriori. Si concretizzò soprattutto nel neotomismo, incoraggiato principalmente dal papa Leone XIII.

Neotomismo. (inizio)

Vedi *Neoscolastica.

Neovulgata. (inizio)

Vedi *Versioni della Bibbia.

Nepotismo. (inizio)

Dal latino nepos = nipote. Abuso di potere consistente nel favorire i propri parenti, in particolare designandoli per importanti incarichi. Fu una pratica molto frequente nei papi di certe epoche, come il Rinascimento e in secoli successivi.

Nestorio (ca. 380-451). (inizio)

Monaco antiocheno nominato *patriarca di *Costantinopoli nel 428. Oratore brillante e appassionato predicatore contro le *eresie, asceta nella vita e riformatore del popolo, si guadagnò subito l'ammirazione popolare. Presto, però, mostrò una concezione eterodossa del mistero dell'*incarnazione. Vedeva le due nature di Cristo molto unite, ma costituenti due *persone. Cominciò a manifestare il suo errore affermando che Maria è madre dell'uomo Gesù (Anthropotokos); affermava, inoltre, che la si poteva chiamare madre di Cristo (Cristotokos), ma non madre di Dio (Theotokos). Non riuscì mai a distinguere natura da persona. Le conseguenze erano gravissime: Dio aveva abitato in un uomo, ma non si era fatto uomo; non era esistita un'autentica incarnazione; così cadeva la *Redenzione stessa dell'uomo. Da Nestorio, prende il nome il nestorianesismo.

Fu combattuto soprattutto da san *Cirillo di Alessandria; fu poi condannato nel *sinodo di Roma del 430 e, solennemente, nel concilio ecumenico di *Efeso, nel 431, che, al tempo stesso, lo depose dalla sua *sede. Esiste ancora oggi una Chiesa nestoriana che conta circa 150.000 fedeli, soprattutto in Turchia, in Persia e negli USA, dove risiede, a San Francisco, il patriarca.

New Age. (inizio)

Movimento culturale occultista che si ispira a madame Blavatsky (1831-1891), (una russa che fu medium spiritista e visse in Tibet, Stati Uniti, India, Inghilterra...), al pensiero indù e di altri popoli antichi. Presenta numerose contatti con ideologie come quella dei *rosacroce, dei *teosofi e altri. La New Age non si presenta come religione, ma come filosofia e cultura. Di fatto, i suoi adepti professano idee direttamente contrarie al cristianesimo: negano la Trinità; professano un certo *panteismo; riducono l'azione di Cristo a un diffuso insegnamento morale; non riconoscono il peccato (il male è conseguenza di precedenti reincarnazioni, da cui la conseguente irresponsabilità personale); la salvezza è una faccenda di tecniche e di reincarnazioni... Si sforzano di diffondere le loro idee per mezzo della musica (Allan Parson, John Denver), della letteratura, del cinema, della televisione... Alcuni vedono in questa ideologia una seria minaccia per il cristianesimo nel prossimo futuro (cf C. Vidal, DSO-VD).

Newman, John Henry (1801-1890). (inizio)

Pastore anglicano. Fu uno degli iniziatori del Movimento di *Oxford. Si convertì al cattolicesimo (1845) e, successivamente, fu nominato *cardinale. Dovette patire molte incomprensioni, innanzi tutto dagli *anglicani, a causa della sua conversione, e poi da parte di alcuni cattolici, che dubitavano della sua piena *ortodossia.

Nicea. (inizio)

Oggi Iznik, città situata nella regione della *Bitinia, in *Asia Minore, dove si celebrarono due concili: a) il primo concilio ecumenico (nel 325) nel quale si condannò *Ario, che negava la divinità di Cristo; b) il II di Nicea, VII ecumenico (nel 787), nel quale si condannarono gli *iconoclasti e si regolò il culto delle immagini. Questo concilio ha inoltre particolare importanza in quanto è l'ultimo riconosciuto come ecumenico dagli *ortodossi e, di conseguenza, è l'ultimo comune a orientali e occidentali, comprese le Chiese della *Riforma protestante.

Nichilismo. (inizio)

Dal latino, nihil = niente, nulla. Indirizzo filosofico che nega qualsiasi credenza e qualsiasi struttura sociale. Apparve come sistema in Russia, nel sec. XIX.

Nicodemo. (inizio)

In greco, " popolo vittorioso ". *Fariseo, dottore in Israele, magistrato del popolo, ovvero membro del *sinedrio. Fu uno dei pochi giudei socialmente importanti a seguire Gesù, sia pure con una certa vigliaccheria. San Giovanni narra il suo incontro con Gesù di notte (cf Gv 3,1-21), il suo intervento in favore del Signore (7,50-52) e la sua partecipazione con *Giuseppe di Arimatea (19,38-42) alla sua sepoltura.

Nicolaiti. (inizio)

Eretici citati in Apocalisse 2,6.15, la cui dottrina non è possibile precisare, ma che fu probabilmente vicina alle concezioni degli *gnostici.

Nilo. (inizio)

Grande fiume africano, lungo 6470 Km - è il più lungo del mondo - e largo fino a 900 metri, in gran parte navigabile. Il limo lasciato dalla piena delle sue acque, per un'ampiezza tra i 5 e i 25 Km, ha sempre costituito una fonte preziosa di vita e di fertilità per l'*Egitto. Nell'AT è menzionato diverse volte; la più importante è quella in riferimento all'uscita di Israele dall'Egitto (cf Es 7,17s; Am 8,8; Is 19,5-10; Ger 46,7-8; Ez 30,12; Sal 77(78),43-44).

Nimbo. (inizio)

Sal latino nimbus = nube. Il cerchio o disco aureo, che circonda la testa di Cristo e dei santi. Si distingue dall'aureola, anello luminoso che circonda la testa dei santi nelle immagini sacre. Sono entrambi segni di luce spirituale e di gloria, già in uso nell'arte classica precristiana.

Nìnive. (inizio)

Antichissima città situata sulle rive del *Tigri, nell'attuale Iraq, già menzionata da *Hammurabi (sec. XVIII a.C.), capitale del regno di *Assiria dal sec. VIII a.C. (cf 2 Re 19,36; Is 37,37). Nel 612 a.C. fu distrutta, come avevano annunciato i profeti *Naum (1-3) e *Sofonia (2,13-15). L'autore del libro di *Giona colloca in questa città la predicazione del profeta. E menzionata anche come residenza di *Tobia.

Nirvana. (inizio)

Voce sanscrita. I *buddisti chiamano nirvana lo stato di felicità consistente in una specie di *estasi, nella quale ogni desiderio o appetito sono annientati; l'individuo sembra così entrare a far parte dell'essenza divina (nel buddismo non compare un Dio personale). L'annullamento di ogni desiderio è la via per giungere a questa situazione.

Nisan. (inizio)

Primo mese del calendario religioso ebraico, che corrisponde al nostro marzo-aprile. Anticamente veniva chiamato *Abib. Dal 14 al 21 di Nisan si celebrava la festa per antonomasia, la *Pasqua.

Noè. (inizio)

Il decimo dei primitivi *patriarchi, salvato dal *diluvio, con la sua famiglia e gli animali, che dovevano perpetuare le specie, nell'arca da lui stesso fabbricata secondo l'ordine di Dio. E l'uomo di fede, giusto e pio. Dopo il diluvio, offre un *sacrificio gradito a Dio e riceve la promessa che non ci sarà un altro diluvio. Dio stabilisce con Noè un'*alleanza, ratificata con il segno dell'arcobaleno (cf Gn 5,28-32; 6,9-28; Is 54,9). Nel NT è ricordato diverse volte (Mt 24,39 = Lc 17,26-27; Eb 11,7; 2 Pt 2,5).

Noemi. (inizio)

In ebraico, " mia delizia ". Donna oriunda di *Betlemme, suocera di Rut e di Orpa, che compare nel libro di *Rut.

Nominalismo. (inizio)

Sistema filosofico che ammette l'universalità solo nei nomi, non nelle cose né nel pensiero. Secondo i nominalisti, i concetti universali non sono altro che parole. A portare in modo estremo i principi nominalisti in campo teologico fu Guglielmo d'*Occam, alla fine del Medio Evo, durante la decadenza della *scolastica. Applicando i loro principi alla morale, giungevano a dire che Dio non proibisce alcune azioni in quanto cattive, ma che sono cattive perché Dio le proibisce, cosicché se, ad esempio, Dio comandasse di odiarlo, farlo sarebbe un'opera buona.

Non-violenza. (inizio)

Atteggiamento opposto alla guerra e, in generale, ai metodi aggressivi, per ottenere quanto si pretende per giustizia. Cerca la soluzione dei conflitti e delle ingiustizie occasionali o strutturali con mezzi pacifici: il dialogo, la forza morale, la resistenza passiva. Il non-violento non rinuncia alla lotta per la giustizia, ma alla guerra o ad altri metodi violenti; per questo si parla di una " nonviolenza attiva ". L'espressione cominciò ad essere usata in questo senso con *Ghandi, nella sua lotta pacifica per l'indipendenza dell'India. Il cristianesimo è, per sua natura, contrario alla guerra. Fin dai primi secoli, la vediamo propiziata da scrittori come *Tertulliano, *Origene, *Lattanzio e altri e praticata da soldati convertiti e da altri che preferirono patire la morte piuttosto che usare le armi. Successivamente, si giunse alla giustificazione della cosiddetta " guerra giusta ", soprattutto in senso difensivo e indicando le condizioni necessarie per qualsiasi lotta armata. Altre volte, si tentò di mitigarla se non era possibile impedirla (vedi *Tregua di Dio). Oggi è chiara la scelta per la non-violenza, mentre si cercano meccanismi atti a superare l'era delle guerra (vedi anche *Obiezione di coscienza).

Nona. (inizio)

Vedi *Liturgia delle ore.

Nostradamus, Michele (1503-1566). (inizio)

Medico ebreo-francese, che si dedicò all'*astrologia e alle arti occulte e fece delle predizioni presentandole come rivelazioni di Dio. Di esse si è spesso parlato, soprattutto perché il suo stile oscuro si presta a svariate interpretazioni.

Notturno. (inizio)

Vedi *Liturgia delle ore: ora di lettura.

Novissimi. (inizio)

Dal superlativo di novus, = nuovo, ultimo. Le realtà ultime cui l'uomo va incontro alla fine della vita: *morte, *giudizio, *inferno o *paradiso.

Nozze. (inizio)

*Matrimonio, sposalizio.

Nubile. (inizio)

Dal latino nubere = sposarsi. Nubile è la donna che è già adatta a contrarre matrimonio. Per gli uomini si usa *celibe.

Nullità. (inizio)

Dal latino nullum = nessuno, senza valore. Nullità è il fatto che un atto sia carente di efficacia o di valore. Si applica spesso per qualificare un matrimonio che non è stato valido per qualche difetto nel momento in cui è stato contratto: inganno, pressione morale, mancanza di condizioni giuridiche...

Nume. (inizio)

Nella religione romana, una forza divina. Al fine di attrarre le diverse forze, era necessario conoscere i diversi numi. Anche in alcune piante e luoghi come sorgenti o boschi si vedevano numi o forze sacre. Al nume di Augusto si rese culto, riconoscendogli un potere quasi divino (cf M. Meslin, DdlR). Oggi si usa anche per designare l'ispirazione dell'intellettuale o dell'artista.

Numeri. (inizio)

Quarto libro del *Pentateuco. Riprende il tema del cammino nel deserto, dalla partenza dal *Sinai all'inizio della conquista della *terra promessa; riallaccia la narrazione dell'*Esodo interrotta dal *Levitico. Il racconto è frequentemente interrotto da elementi di carattere legislativo, censimenti, ecc.

Numidia. (inizio)

Provincia romana del nord dell'Africa, situata approssimativamente nelle attuali repubbliche di Tunisia e Algeria.

Numinoso. (inizio)

Aggettivo che caratterizza chi possiede il *nume. In senso lato, soprannaturale, che incute reverenza o timore.

Nunzio apostolico. (inizio)

Il rappresentante del papa in un paese. Come diplomatico, svolge le funzioni che gli competono presso il governo della nazione. Al tempo stesso, ha funzione pastorale in speciale rapporto con l'episcopato nazionale. In quei paesi con i governi dei quali il Vaticano non ha rapporti diplomatici, a volte viene nominato un rappresentante detto pro-nunzio. Vedi *Legato pontificio.

Nuova alleanza. (inizio)

L'alleanza che, secondo i profeti dell'AT, Dio avrebbe realizzato in sostituzione della vecchia alleanza di Mosè " che avevano infranto ". Questa nuova alleanza doveva essere interiore; ad essa si sarebbe aderito non per obbligo, ma volontariamente, grazie ad un cuore trasformato (cf Ger 31,31-34; Ez 36,26-27). Cristo compie pienamente la promessa della nuova alleanza. Nell'*ultima cena, nel pronunciare la benedizione sul vino, dice: " Questo è il calice della nuova alleanza nel mio sangue che viene versato per voi... " (Lc 22,20). Il sacrificio imperfetto, compiuto con il sangue degli animali (cf Es 24,5-8) è sostituito da quello di Cristo stesso, sigillato dal suo sangue. San Paolo vede la vecchia alleanza come *tipo o immagine di quella definitiva (cf Col 2,17). La lettera agli *Ebrei, che sviluppa il tema del *sacerdozio di Cristo, si riferisce concretamente anche all'alleanza che lui stabilisce (cf Eb 8,6; 12,24; 13,20).

Nuova creazione. (inizio)

La Bibbia parla numerose volte di una nuova creazione. Questa nuova creazione è la trasformazione della prima, contaminata dal peccato, in una realtà purificata e pulita. I *profeti dell'AT aspettavano la restaurazione di *Israele, un mondo nuovo che avrebbe fatto irruzione nella storia con la venuta di colui che doveva venire. Effettivamente, Cristo rinnovò l'uomo. Nel NT, san *Paolo vede chi è passato alla vita in Cristo come una nuova creazione (2 Cor 5,17). In 2 Pt 3,13 si dice: " E poi, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia " (cf 2 Pt 3,3-13).

Nuova Gerusalemme. (inizio)

I *profeti indicavano con questa espressione la città ideale nella quale si sarebbero raccolti tutti i popoli al compimento delle speranze messianiche. Nel NT e nell'attuale terminologia cristiana, la nuova Gerusalemme o Gerusalemme celeste o Gerusalemme che scende dall'alto è il *cielo (cf Ap 3,12; 21,2-22; Gal 4,26).

Nuovo Testamento. (inizio)

L'insieme dei 27 libri scritti dopo Cristo e ammessi dalla Chiesa come *canonici o ispirati da Dio. Si dividono in:

4 Vangeli: Matteo, Marco, Luca e Giovanni.

1 libro " storico ": gli Atti degli Apostoli.

21 lettere: a) Gruppo paolino (14): Romani, 1 e 2 Corinzi, Galati, Efesini, Filippesi, Colossesi, 1 e 2 Tessalonicesi, 1 e 2 Timoteo, Tito, Filemone, e Ebrei; b) Cattoliche (7): Giacomo, 1 e 2 Pietro, 1, 2 e 3 Giovanni, Giuda.

1 libro profetico: l'Apocalisse.

Nuziale. (inizio)

Che si riferisce alle nozze o *matrimonio.

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