Apparizioni mariane e trasmissioni radiotelevisive
Data: Lunedi 7 Settembre 2015, alle ore 12:22:54
Argomento: Mariofanie


Una accozzaglia incontrollabile di disinformazione che deve essere fermata o regolata. Una considerazione del mariologo Grasso.



Si assiste continuamente a trasmissioni televisive e radiofoniche, su presunte apparizioni mariane in Italia e nel mondo, e su presunti veggenti, dove non esiste alcun discernimento teologico ed ecclesiale, ma la ricerca del fantastico e dell'audience. A commentare questi presunti fenomeni, non sono chiamati esperti di mariologia e teologi, gli unici a poter giudicare l'evento "soprannaturale", ma personaggi dello spettacolo, giornalisti e "devoti" delle apparizioni, che oggettivamente non possono avere e non hanno la "sapientia" richiesta per giudicare gli eventi, così come non ce l'ha un mariologo o un teologo se parla di cardiopatia o diabete! Si diffonde perciò, tramite queste trasmissioni, un'immagine del cattolicesimo popolare distorta e penosa, una descrizione della fede del popolo di Dio devastata dallo spettacolare e dal miracoloso, e quello che è più drammatico, la convinzione che i cattolici credano soltanto al fantastico manifestarsi di eventi, che invece con la pienezza della fede non hanno nulla a che vedere. Queste trasmissioni, non tengono nemmeno adeguatamente conto, di quale sia il giudizio della Chiesa sugli eventi, che vengono pacificamente presentati come realtà "cattoliche e riconosciute", mentre invece, l'Autorità Ecclesiastica, li ha ripetutamente condannato, o sui quali ha messo in guardia i fedeli.
L'Immagine della Vergine che viene fuori da queste trasmissioni, è quella di una divinità siderale che quasi "perseguita" i suoi "fedelissimi" con continui prodigi e miracoli, apparizioni e messaggi, presagi catastrofici e segreti, che non riusciamo nemmeno più a contare! Ma per che cosa dovrebbe farlo? Cosa vorrebbe raggiungere, con questa inconsueta spettacolarità, Lei che è l'umile Serva del Signore, la silenziosa Vergine di Nazareth, la gelosa custode della fede autentica e la Madre della Chiesa credente? Si esaltano, così, e si diffondono vacillanti devozioni che dicono di avere la "garanzia divina", dove si finisce sempre per ridurre Maria, la coraggiosa discepola di Cristo, la "Donna" del Magnificat, ad una sempre lacrimante, sempre parlante e spesso sanguinante  "mamma del cielo". La Maria di queste trasmissioni, non è quella vera, ma una Maria senza alcun significato antropologico, ecclesiale e spirituale, una Maria "diva mondiale" per il sensazionalismo, ma che i Vangeli e il credo della Chiesa ignorano. Nella Maria della Scrittura e della fede, infatti, non c'è alcuna traccia della dolce mammina celeste dei "visionari", bensì emerge una donna forte, coraggiosa, capace di affrontare tremende difficoltà pur di essere la fedele seguace del Signore; una donna, come affermava Paolo VI, mai passivamente remissiva di una religiosità alienante.
Che dire poi di molti veggenti? "Chiamati", come sostengono, a colloquiare con il soprannaturale, diventano invece ed immancabilmente star mediatiche, santoni stigmatizzati o carismatici, pronti a farsi riprendere dalle telecamere o a rilasciare interviste, spesso in viaggio per il mondo verso "gruppi" affamati che li attendono con ansia, veggenti a cui non interessa per nulla la Chiesa, la sua fede, la sua Autorità, la sua saldezza unitaria. Essi diventano così, creatori e propagatori di una millenaristica comunità, la quale tra prodìgi e visioni, messaggi ripetitivi e inconsistenti, si trasforma in una "Chiesa autonoma delle apparizioni", distante sideralmente dalla vera Chiesa. E che dire infine di continue trasmissioni radio, che annunciano, esaltano, commentano, diffondono messaggi a cui la Chiesa non dà nessuna o dà poca credibilità?
Su tutti costoro che in un modo o nell'altro, diffondono questa incontrollabile accozaglia di disinformazione, pende una responsabilità formidabile di cui o prima o poi dovranno rispondere alla loro coscienza, perché un conto è trasmettere una partita di calcio o un festival canoro, un altro conto è ridicolizzare, banalizzare o indirizzare al fanatismo, la vera e semplice fede di milioni di persone.

 

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