Il profeta dell'Immacolata
Profeta e apostolo di una nuova era mariana
L'ideale a cui P. Massimiliano Kolbe ha consacrato tutta la sua vita è stato l'Immacolata. Di Lei egli si sentì servo, di Lei fu il cavaliere e il soldato, e con Lei morì, come un figlio nelle braccia della Madre. L'Immacolata è la chiave di interpretazione della vita e della morte di Massimiliano Kolbe. Paolo VI scrisse: "L'Immacolata è stata il punto focale della sua spiritualità, del suo apostolato, della sua teologia". Questo amore per la Vergine si concretizza in opere anche di grande valore civile. La sua morte lo fa un martire dell'amore, della carità operosa, dell'evangelizzazione testimoniata fino all'eroismo. Nel campo do concentramento di Oswiecim, Massimiliano Maria Kolbe ha rivendicato il diritto alla vita di un uomo innocente e ha reso testimonianza a Cristo e all'amore. Egli è stato il profeta di una nuova era della carità e di una nuova era mariana destinata a far brillare nel mondo la luce di Cristo e del suo vangelo. Maria fu per Massimiliano il grande modello a cui guardò per realizzare se stesso come uomo e come cristiano, l'anima del suo grande apostolato, l'energia potentissima che egli cercò di comunicare anche a gli altri.
Il servo dell'Immacolata
I semi della devozione a Maria furono deposti nel cuore di Massimiliano già da quando era ragazzo. Nella sua famiglia questa devozione era imbastita dalla preghiera abituale e da pratiche di omaggio a Maria in occasione delle sue feste. Entrato nell'ordine francescano approfondì e consolidò questa devozione sull'esempio di S. Francesco che circondava di amore indicibile la Madre di Gesù, vergine poverella perché aveva reso nostro fratello il Signore della maestà. La devozione di Massimiliano si ispirò a questa tradizione francescana, specialmente quando si trattò di Maria nella sua Immacolata Concezione. Dal tempo di Duns Scoto, infatti, l'ordine francescano aveva collegato la dottrina dell'Immacolata Concezione di Maria alla visione cristocentrica del progetto creativo e salvifico di Dio.
Nel 1910 nel coro della Chiesa di Leopoli fa voto alla Vergine di voler vivere e combattere per Lei. Il 16 ottobre 1917, nel Collegio Internazionale dei Minori Conventuali di Roma, dove si era recato per completare gli studi teologici, Massimiliano fonda la Milizia dell'Immacolata insieme ad altri sette studenti. Essi offrono la loro vita per la salvezza dei più lontani e per coloro che sono più in lotta con la Chiesa. Lo scopo, i mezzi, le condizioni per raggiungere questo fine si riassumono in questo: conquistare tutte le anime a Dio attraverso l'Immacolata. Il posto dell'Immacolata nella vita di Massimiliano si evidenzia sempre di più e sempre più concrete diventano le iniziative che egli intraprende per il suo trionfo nel mondo.
Il Cavaliere dell'Immacolata
Massimiliano concepì il suo impegno apostolico come partecipazione alla feconda maternità spirituale di Maria. Conquistare tutte le anime a Dio attraverso l'Immacolata fu la nota essenziale e il tema non solo principale ma unico della sua attività. Non si trattava di un fervore solo a parole, ma qualcosa che investiva tutta la sua vita fino alla fine: dopo aver servito Maria e lavorato in vita per Lei, egli offrì la sua vita per affrettare la conquista del mondo intorno a Lei. Si era tanto immedesimato con la causa, che gli pareva naturale di dover sacrificare per essa la sua vita. Come per gli antichi cavalieri medievali, la dama, la regina, la sovrana per lui era Maria e al suo ideale voleva conquistare tutto il mondo.
Figlio di Maria
Nell'amore originale e irrepetibile di Massimiliano per Maria ci sono l'atteggiamento del figlio pieno di assoluta ed eroica fiducia e quello del cavaliere che vuole conquistare il mondo al suo ideale. L'amore per Maria doveva, secondo Massimiliano, modellarsi sull'amore che Gesù ha portato alla sua mamma. La prima manifestazione di questo amore è quella della fiducia e dell'abbandono a cui segue il colloquio spirituale che il figlio intrattiene con la Madre per mezzo della preghiera. Per Massimiliano questo è un fatto abituale: a Maria lui dice tutto, di lei parla sempre, e siccome la presenza di Maria è rilevante nella sua vita, mette a disposizione degli altri i frutti di questa sua esperienza. Altra manifestazione di questo rapporto madre - figlio è l'affidamento a Maria che è anche l'apice, la fonte e il frutto più prezioso della devozione di Massimiliano Kolbe.
La vita santa di Massimiliano Kolbe, il suo profondo amore per la Vergine, il suo apostolato missionario realizzato per lei, il sacrificio totale della sua vita in nome dell'amore fraterno, sono una luce splendida che edifica la Chiesa di Dio. Massimiliano invita i cristiani di oggi a riconsiderare nella propria vita il detto di tanti santi: l'unica via per raggiungere la più facile e più sublime santità e per procurare la maggior gloria di Dio è Maria.