Decor et Flos Carmeli
Data: Venerdi 13 Luglio 2018, alle ore 13:21:48
Argomento: Culto


Un articolo di Primo Gironi in Madre di Dio, n. 6 - luglio 2018, p. 3.



II lungo periodo estivo che si apre con il mese di luglio, è quello maggiormente caratterizzato dalle feste della ricca religiosità popolare. É una religiosità radicata in modo particolare attorno alle figure dei Santi e della Vergine Maria, invocata sotto le più diverse denominazioni, originate lungo i secoli dalla pietà del popolo cristiano. È un patrimonio, questa religiosità, che la Chiesa intende valorizzare e perfezionare attraverso gli orientamenti offerti nel Direttorio su pietà popolare e Liturgia, pubblicato nel 2002.

La memoria della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo

La memoria della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, conosciuta anche come "Madonna del Carmine", viene celebrata nel cuore dell'estate, il 16 luglio. Nell'esortazione apostolica Marialis cultus del 1974, Paolo VI la colloca tra le feste «celebrate originariamente da particolari famiglie religiose, ma che oggi, per la diffusione raggiunta, possono dirsi veramente ecclesiali» (n. 6). All'origine di questa festa mariana, si trova l'Ordine religioso dei Carmelitani, caratterizzato dallo stretto legame che lo unisce al Monte Carmelo, sul quale si formò il primo nucleo di eremiti che seguivano, come modello di vita, il profeta Elia. Nella tradizione biblica il Monte Carmelo, situato sulla costa mediterranea della Palestina settentrionale, è legato al ciclo di vicende che hanno come protagonista il profeta Elia (cf 1Re 18,20-46). Sulla sua esemplarità di vita e sulla sua assoluta fedeltà a Jhwh come l'unico vero Dio (Elia, infatti, significa: "Jhwh è [il solo] Dio") i Carmelitani hanno posto il fondamento della loro vita contemplativa e della loro regola di vita. Nella spiritualità della Bibbia, il Carmelo è cantato per la sua bellezza, che assume un significato ricco di simbolismo. «Lo splendore del Carmelo», di cui parla Isaia 35,3, viene riferito a Gerusalemme, intesa non nella sua realtà geografica, ma come personificazione di tutto il popolo di Israele. Il Carmelo si inserisce così in quella che è chiamata la "geografia dello spirito", nella quale tutti gli elementi materiali (case, piante, fiori, monti, fiumi) assumono un profondo simbolismo spirituale, che si applica a Israele, alla Chiesa, alla singola anima e in modo particolare alla Vergine Maria. Ciò spiega perché il Carmelo, che nella sua etimologia significa "giardino", diventa il simbolo di quel "giardino" fiorito e ricco di ogni virtù che è la Vergine Maria, invocata come Decor et Flos Carmeli ("bellezza e fiore del Carmelo"). Ci piace qui ricordare il simbolismo biblico della "piccola nube" che sale dal mare e annuncia ad Elia sul Monte Carmelo la fine della siccità (cf 1Re 18,41-46). In questa "nuvola" la spiritualità carmelitana vede una raffigurazione della Vergine Maria, la quale offre al mondo il figlio Gesù, che annuncia la fine del dominio del peccato (simboleggiato nella siccità). Come pure ci piace cogliere il simbolismo dello Scapolare (o Abitino del Carmelo), che viene indossato dai devoti della Madonna del Carmine e al quale la tradizione attribuisce particolari privilegi. Maria guida il suo fedele a rivestirsi dell'uomo nuovo, che è il suo figlio Gesù. Sotto la guida di questa premurosa Madre, il fedele può così giungere al «santo monte, che è Cristo Gesù nostro Signore» (Colletta della Messa della memoria).

La memoria dei santi Gioacchino e Anna

La memoria dei santi Gioacchino e Anna, si celebra il 26 luglio in un contesto particolarmente "mariano". Gioacchino (in ebraico Ioakìm, "Dio concede") e Anna ("la graziata"), sono presentati dalla tradizione come i genitori della Vergine Maria, la figlia che essi, già avanti negli anni, ottengono grazie all'intervento del Signore. La loro vicenda, che li rende simili ad altre coppie sterili che nella Bibbia Dio visita con il dono dei figli, è narrata nel testo apocrifo conosciuto come Protovangelo di Giacomo, risalente al II secolo d.C.

 

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